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Incidente Critico: Il maestro d’asilo

Organizzazione che ha raccolto l’incidente: Kindervilla (AT) L’incidente

“Sono un ragazzo di 28 anni, lavoro in un asilo nido. Una volta avevo una bambina di origine sino-svizzera nel mio gruppo di nome Zoi. Zoi aveva 2 anni. Un giorno il padre di Zoi è andato in presidenza per parlare con il mio capo. Gli ha detto che non ero più autorizzato a toccare la bambina, perché Zoi piangeva da tre giorni quando le cambiavano il pannolino. E dava la colpa a me. Il padre voleva che il capo mi licenziasse e ha aggiunto che in Cina gli uomini non sono autorizzati a lavorare con i bambini. È stato un momento orribile. Il mio capo mi ha difeso e alla fine questa famiglia ha cambiato l’asilo.”

1. Identità dei soggetti coinvolti Martin (Narratore)

• un uomo di 28 anni

• lavora con gruppi di bambini di 1 o 2 anni

• maestro presso un asilo nudo di Zug, un piccolo cantone svizzero.

• Nato e cresciuto in Svizzera Markus:

• Padre di Zoi

• nato e cresciuto in Svizzera, sposato a una donna cinese; ha circa 40 anni

• lavora come manager di un’azienda

• Eva direttrice dell’asilo.

2. Il contesto

“L’episodio ha avuto luogo in un asilo privato e bilingue. Ci sono più di 10 istituti di questo tipo in Svizzera. L’incidente si è verificato in un asilo di Zug, un piccolo cantone della Svizzera (le persone parlano di Zug, come di un paradiso fiscale, perché le tasse sono molto basse, e ciò attrae le imprese). I bambini che frequentano questo istituto provengono da famiglie molto benestanti, che pagano delle rette molto alte.

• Markus stava andando nell’ufficio di Eva, la direttrice della scuola

• Ero insieme al mio gruppo di bambini

• Quando Markus ha lasciato l’ufficio, sono andato nell’ufficio di Eva che mi ha spiegato cosa è successo.

Non avevo mai avuto di problemi con Markus. Era amichevole, ma mi è sempre apparso sempre freddo e distante nei miei confronti. Parlava più con la mia collega che con me. Non ci ho pensato molto su e non me la sono presa, ma adesso so qual era la ragione.”

3. Reazione emotiva

“Ero sconvolto per l’accusa, mi sono sentito arrabbiato e ferito. Non potevo difendermi, visto che Markus non si è rivolto a me. Dopo un primo momento di shock, mi sono calmato un po’ perché ho letto sulla lista del cambio-pannolini che non ero stato io a cambiare Zoi negli ultimi tre giorni”

4. Rappresentazioni, valori, norme di comportamento, idee, pregiudizi: sistema valoriale della persona che ha vissuto lo shock.

Discriminazione contro gli educatori maschi

Gli educatori maschi sono spesso sospettati di pedofilia e devono impegnarsi molto per guadagnarsi la fiducia degli altri. È importante avere contatti diretti con i genitori per fargli sapere che il loro figlio è in buone mani. Ci sono paure diffuse fra genitori e colleghi sul cambio dei pannolini, dunque la regola è tenere la porta aperta. Gli uomini devono avere molta fiducia in loro stessi per divenire educatori. Devono essere perseveranti per ottenere la fiducia e il rispetto dei genitori. Martin ha sentito di essere trattato in maniera iniqua, a causa delle accuse dei genitori.

Non avevano fatto menzione delle altre insegnanti che si occupano anche di cambiare i pannolini.

Inoltre Martin ha seguito lo stesso percorso formativo delle colleghe.

La diversità di genere del personale

I bambini non distinguono insegnanti uomini e donne. Il problema sono i genitori, spesso non si rendono conto che i bambini hanno bisogno anche di modelli di comportamento maschili.

Comunicazione diretta

L’insegnante avrebbe voluto avere l’opportunità di difendersi dalle accuse che gli venivano rivolte.

Il padre non gli ha dato questa opportunità, il che ha contribuito a far aumentare il suo senso di sfiducia e minaccia alla propria identità (personale e professionale).

5. Quale immagine dell’Altro emerge dall’analisi del punto 4 (neutrale, negativa, molto negativa, positiva, molto positiva, realistica, irrealistica, ecc.)

L’episodio ha avuto delle ricadute molto negative, a causa delle accuse che possono avere delle conseguenze gravissime e portare all’incarcerazione.

6. Rappresentazioni, valori, norme di comportamento, idee, pregiudizi: sistema valoriale della persona/del gruppo che ha provocato la reazione di shock del narratore

Stereotipi di genere per le professioni

La Svizzera non è un Paese noto in Europa per essere all’avanguardia in materia di questioni di genere: è stato l’ultimo Paese europeo a dare il diritto di voto alle donne. Sembra avere una maggiore propensione per la mascolinità (simile per questo alla Cina) e ciò determina un forte desiderio di differenziazione dei ruoli di genere. Tale differenziazione persiste anche in campi delicati come l’educazione dei bambini più piccoli.

7. Tale episodio mette in evidenza i limiti professionali dell’operatore o - più in generale - riguardo al rispetto delle differenze culturali in un contesto interculturale?

Superare i pregiudizi riguardanti il genere nell’educazione della prima infanzia

Avere degli educatori maschi è un valore aggiunto per i bambini. Specialmente quando il padre ha poco tempo per occuparsi dei suoi bambini, o per le madri single, un educatore uomo può essere un importante modello di comportamento.

Inoltre, gli insegnanti possono contribuire a superare gli stereotipi di genere, mostrando in che modo gli uomini possono assumere ruoli e caratteristiche normalmente associate alle donne, quali sensibilità, cura e formazione.

L’incidente mostra come gli stereotipi di genere siano presenti all’interno della nostra cultura, con orientamenti e tendenze diverse.

Infine pone in evidenza un’area molto delicata quale quella dell’incolumità fisica e del tabù della pedofilia, che ha attirato l’attenzione dei media nel corso dei decenni precedenti. Gli insegnanti e i dirigenti scolastici che desiderano sfidare questi stereotipi devono prima essere consapevoli del fatto che devono decostruire delle paure molto radicate, e ciò richiede molti sforzi e la capacità di costruire dei legami di fiducia.

In Cina vi sono ancora meno insegnanti di sesso maschile: solo l’1%. I genitori si aspettavano che l’insegnante fosse una donna ed erano molto sospettosi per il fatto di avere un uomo. Questi pregiudizi stanno lentamente scomparendo, ed è normale che uomini che sfidino tali stereotipi generino tanta sorpresa e sospetti.

Attenzione all’incolumità fisica e al rischio di pedofilia

Il pianto di Zoi nel corso del cambio del pannolino ha immediatamente fatto pensare ai genitori che avesse subito un abuso. Cambiare i pannolini è un atto molto delicato e intimo. Nelle società individualiste l’incolumità fisica è un valore estremamente importante, e la pedofilia è uno dei tabù più forti. L’attenzione dei media potrebbe aver reso il sospetto di questi crimini ancora più comune. Le preoccupazioni dei genitori sono sempre le stesse: è possibile che quest’uomo gentile, che si prende cura di mia figlia, possa avere delle cattive intenzioni? Secondo uno studio dell’ufficio di coordinamento di Berlino “uomini all’asilo” il 40% dei genitori pensa che gli educatori maschi possano commettere degli abusi.