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Incidente Critico: Il gancio dell’attaccapanni

Organizzazione che ha raccolto l’incidente: Kindervilla (AT) L’incidente

“Lavoro in un asilo. Ogni bambino nella nostra scuola ha il suo gancio sull’attaccapanni contraddistinto da un simbolo. Ciascun bambino ha il suo simbolo, un animale o un giocattolo. Il maiale è uno di questi, ed era il simbolo di Yusuf. Quando la mamma l’ha visto si è arrabbiata molto ed è venuta a parlarmi. Ha gridato contro di me e mi ha chiesto se per caso non la stessi prendendo in giro. Non dimenticherò mai quando mi ha chiesto se per caso non fossi stupida, e se sapessi cosa significa quel simbolo per i musulmani. Ero molto a disagio. Avevo selezionato quei simboli a caso, e non avevo affatto pensato alla religione quando ho dato quel contrassegno a Yusuf.”

1. Identità dei soggetti coinvolti Carola

(Narratrice) donna. Lavora nella scuola da 4 anni. Ha cominciato a lavorare a 19 anni, subito dopo aver preso il diploma. Ha 23 anni, cattolica. Nata e cresciuta a Kufstein (Austria)

Madre di Yusuf

Nome sconosciuto, ha circa 35 anni, casalinga. Di religione musulmana. Non mangia carne di maiale, ma non porta il velo. Nata in Turchia. Vive a Kufstein da 10 anni. (Austria)

Non sappiamo perché lei e il marito abbiano lasciato la Turchia. I turchi sono il terzo gruppo di migranti più numeroso in Austria. È possibile che si siano trasferiti in Austria, i lavoratori turchi sono spesso impegnati nel settore dell’industria e dell’edilizia grazie a un accordo tra il governo austriaco e quello turco nel 1964.

Yusuf

Bambino di 5 anni, frequenta l’asilo in cui lavora Carola. Nato in Austria. È un bambino vivace.

2. Il contesto

L’episodio è avvenuto in un asilo.

La scuola si trova a Kufstein, un comune del Tirolo.- Yusuf fa parte di una classe di 20 bambini in cui ci sono 3 bambini di origine turca.

Narratrice: “Yusuf e la sua mamma si trovavano nel corridoio. Li ho sorpassati e la madre mi ha fermato per parlarmi”.

3. Reazione emotiva

“Mi sono sentita molto a disagio. È avvenuto tutto troppo velocemente, perché, all’inizio, quando ha cominciato a parlarmi non sapevo a quale maiale si riferisse. La prima cosa che mi ha chiesto è stato se per caso non stessi prendendomi gioco di lei. Come potevo sapere a cosa si riferisse?

Lavoro nell’asilo da 4 anni e non ho mai avuto nessun problema o nessuna discussione con una famiglia migrante. Non mi sarei mai aspettata una reazione del genere.”

4. Rappresentazioni, valori, norme di comportamento, idee, pregiudizi: sistema valoriale della persona che ha vissuto lo shock.

Religione: La narratrice è di origine cattolica. In questa religione il maiale non è considerato impuro, come invece accade nell’Antico Testamento. Carola conosceva il significato del maiale nella religione islamica, ma non ci ha pensato quando ha dato quel simbolo a Yusuf, perché non si era mai confrontata con questo problema.

Comunicazione rispettosa: La madre di Yusuf non ha alcun rispetto per l’insegnante. La accusa senza spiegare cos’è accaduto. Carola si è sentita attaccata perché la madre l’ha definita stupida, dubitando della sua buona fede. Carola avrebbe preferito che la discussione si svolgesse in altro modo, che la madre avesse esposto il problema in maniera educata e rispettosa, allora forse non si sarebbe sentita tanto in imbarazzo.

Espressione delle emozioni: È difficile esprimere le proprie emozioni in maniera calma ed educata, specie se queste sono negative. È necessario, però, sapersi dominare altrimenti si rischia di aggredire l’altro.

Bisogno di empatia: Per Carola, l’empatia è alla base della comunicazione, è necessario pensare agli effetti che le nostre azioni possono avere sugli altri. Tuttavia Carola non sembra pronta a riconoscere il dolore che le sue azioni hanno (involontariamente) inflitto alla madre di Yusuf.

Minaccia alla propria professionalità: come insegnante è suo dovere prendersi cura dei bambini.

Si considera una paladina dei bambini e non vuole fare del male a loro e alle loro famiglie.

L’attacco della madre sembra mettere in discussione le sue competenze professionali, che ne minacciano la sicurezza.

5. Quale immagine dell’Altro emerge dall’analisi del punto 4 (neutrale, negativa, molto negativa, positiva, molto positiva, realistica, irrealistica, ecc.)

Un’immagine estremamente negative, perché era la sua prima brutta esperienza a scuola.

6. Rappresentazioni, valori, norme di comportamento, idee, pregiudizi: sistema valoriale della persona/del gruppo che ha provocato la reazione di shock del narratore

Conoscenza: La madre potrebbe aver pensato che l’insegnante non conosce altre religioni o culture. Eppure le risulta difficile credere che l’insegnante non sappia del divieto di consumare carne di maiale per i musulmani.

Religione e il tabù del maiale: Sia la religione islamica sia quella ebraica considerano il maiale un animale impuro di cui è vietato consumarne le carni. È uno dei tabù più noti riguardanti l’Islam. I maiali erano per lo più utilizzati come spazzini una volta. Spesso si nutriva di muco, escrementi e sporcizia. Nei Paesi sviluppati di solito sono allevati in un ambiente pressoché pulito, ma è possibile che si nutrano anche di sporcizia.

Minaccia alla propria identità culturale – stigmatizzazione: I membri di minoranze visibili potrebbero aver vissuto episodi di razzismo e discriminazione, che li hanno resi consci della possibilità di tali differenziazioni. Tale consapevolezza si traduce in una presa di coscienza dello stigma che consiste nell’individuare le connotazioni negative attribuite al proprio gruppo e nell’ideare delle misure volte a contrastarle.

7. Tale episodio mette in evidenza i limiti professionali dell’operatore o - più in generale - riguardo al rispetto delle differenze culturali in un contesto interculturale?

L’episodio evidenzia delle lacune rispetto ad altre culture e religioni. Forse l’insegnante non avrebbe dato quel contrassegno a un bambino musulmano, se fosse stata meglio informata. È importante parlare del problema, non solo per Yusuf, ma anche per prevenire che si verifichino episodi del genere in futuro. La situazione dimostra anche come sia facile per persone appartenenti a gruppi minoritari divenire particolarmente sensibili rispetto ad episodi di discriminazione. Le precedenti esperienze negative portano a considerare i successivi episodi come discriminatori e attribuire alle persone delle cattive intenzioni anche quando non è così.

Alcune informazioni aggiuntive sull’immagine del maiale : Il maiale – proibito nel Corano

È vietato mangiare il feto animale, il sangue e la carne di maiale, e tutti quei cibi su cui non sia stato invocato il nome di Allah.

Il maiale – proibito nella Bibbia

I maiali sono considerati proibiti per via degli zoccoli e perché non ruminano.

“  Il porco, perché ha l'unghia bipartita da una fessura, ma non rumina, lo considererete immondo.    Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri; li considererete immondi.” Levitico 11:7-8. Il maiale è anche vietato nel libro del Deuteronomio (l’ultimo libro del Pentateuco)

“Anche il porco, che ha l'unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri.”.

Deuteronomio 14: 8.Un simile divieto è ripetuto anche nel libro del profeta Isaia al

capitolo 65, versetti 2-5.