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Incidente Critico: Toccarsi le parti intime in pubblico

Organizzazione che ha raccolto l’incidente: CPI (CY) L’incidente

L’incidente si è verificato due anni fa, in una classe dell’asilo presso cui lavoravo, che ha coinvolto un bambino di 5 anni. Mentre stavo spiegando un’attività ai bambini, ho notato che si stava toccando le parti intime. Mi sono sentita in imbarazzo in quel momento e ho cercato di distrarlo.

Ero sconvolta e non sapevo come reagire. Ha continuato a fare così anche nei giorni successivi. Di solito si stendeva e toccava le sue parti intime. Le altre colleghe che lo hanno visto, si sono allarmate. Mi si sono avvicinate e mi hanno fatto mille domande sul bambino. Se avesse dei problemi mentali, se fosse cipriota, se i suoi genitori versassero in cattive condizioni socioeconomiche. Si è trattato di un vero shock per me. Non sapevo come rivolgermi ai genitori per parlargli della situazione, avevo paura della loro reazione. Inoltre non riuscivo a credere alle parole delle mie colleghe, per loro andava bene se l’episodio avesse coinvolto uno studente appartenente a una minoranza etnica, ma non un bambino cipriota.

Ad ogni modo, come ho detto in precedenza, non sapevo come reagire. Ho parlato con il dirigente scolastico che non mi ha dato alcun suggerimento. Abbiamo deciso di convocare i genitori, ho cercato di descrivere il comportamento del bambino e consigliato di parlargli della differenza fra pubblico e privato. Ho anche pensato di farlo io, ma non ci sono riuscito. Se fosse stata una bambina, forse ce l’avrei fatta. Dopo aver parlato con i genitori, è stato buono per un po’, poi ha ricominciato. Mi sono dovuta abituare!”

1. Identità dei soggetti coinvolti

Narratrice: donna cipriota di 35 anni, insegnante della scuola materna. Sposata e madre di un bambino. Ha undici anni di esperienza.

Bambino e genitori: bambino cipriota di 5 anni con una sorella minore. I suoi genitori lavorano in banca e hanno una buona posizione sociale.

Colleghe: tre insegnanti cipriote, fra i 30 e i 40 anni che vivono a Larnaca.

2. Il contesto

L’incidente ha avuto luogo in un asilo di Larnaca, una delle principali città cipriote. La scuola si trova in un quartiere abitato da persone appartenenti alla classe medio-alta. L’episodio ha avuto luogo in classe nel corso di una lezione con 15 bambini.

3. Reazione emotiva

“Ero sconvolta perché non sapevo come reagire, anche quando è accaduto in sala mensa. non sapevo come gestire la situazione o informare i genitori. Anche le domande delle mie colleghe mi hanno sconcertata. Mi hanno chiesto se fosse cipriota, come se se avesse fatto parte di una minoranza, sarebbe stato facile spiegarsi il suo comportamento. Quei commenti mi hanno fatta arrabbiare e mi sentivo impreparata ad affrontare la situazione.

4. Rappresentazioni, valori, norme di comportamento, idee, pregiudizi: sistema valoriale della persona che ha vissuto lo shock.

Tabù riguardanti la sessualità, la nudità e l’infanzia: Quando pensiamo ai bambini, spesso non li associamo al piacere o alla sessualità. Sebbene Freud abbia proposto una teoria sulla sessualità dei bambini quasi un secolo fa, essa è ancora un tabù. Il cristianesimo considera il sesso peccaminoso, ed era opinione comune in tutta Europa. Quindi per molte persone il sesso è tuttora un argomento scabroso, specie se legato ai bambini. Sebbene parlare con i bambini di cambiamento del corpo e sessualità possa sembrare strano, fornire ai bambini delle informazioni appropriate e adatte alla loro età, è una delle cose più importanti che i genitori possano fare affinché i loro bambini crescano sicuri e sani.

Privacy/ Intimità: È normale che i bambini di 5 anni abbiano delle domande riguardo alle differenze di genere e al loro corpo. Possono anche scoprire i loro genitali e provare piacere o guardare le loro parti intime. Tuttavia non è bene che tocchino i loro genitali in pubblico, e un bambino di quell’età dovrebbe saperlo.

Discriminazione/pregiudizio: I colleghi dovrebbero essere consapevoli del fatto che tali problemi e comportamenti non riguardano dei gruppi etnici. Non è un comportamento appropriato né per un bambino cipriota né per un bambino appartenente a una minoranza etnica. È inaccettabile e offensivo.

5. Quale immagine dell’Altro emerge dall’analisi del punto 4 (neutrale, negativa, molto negativa, positiva, molto positiva, realistica, irrealistica, ecc.)

La narratrice era confusa, ma emerge un’immagine negativa dei genitori del bambino

6. Rappresentazioni, valori, norme di comportamento, idee, pregiudizi: sistema valoriale della persona/del gruppo che ha provocato la reazione di shock del narratore

Sviluppo fisico e di genere: Per i genitori, i bambini in età prescolare sono spesso indiscreti e possono mostrarsi curiosi riguardo ai corpi e alle funzioni corporali delle persone. Il desiderio di spogliarsi e mostrarsi nudi in pubblico è comune fra i bambini. Sono curiosi e provano piacere nel toccare alcune parti del loro corpo, I genitori avevano l’aria di voler collaborare e parlare al bambino. Probabilmente non l’avevano fatto prima perché pensavano fosse troppo piccolo.

7. Tale episodio mette in evidenza i limiti professionali dell’operatore o - più in generale - riguardo al rispetto delle differenze culturali in un contesto interculturale?

A volte esistono delle discrepanze fra quello che i bambini imparano a scuola e gli insegnamenti che i genitori gli impartiscono a casa, soprattutto per quanto concerne tematiche delicate quali il genere e lo sviluppo del corpo. Ciò può creare dei problemi a scuola. Forse sarebbe bene che le parti coinvolte collaborassero in alcune occasioni, per evitare che i bambini ricevano delle informazioni discordanti. Se i genitori fossero maggiormente coinvolti, si potrebbe avere un’immagine più chiara delle conoscenze del bambino e delle ragioni del suo comportamento.

Questa situazione mette in evidenza anche quanto sia difficile per gli insegnanti intervenire in questioni che esulano dalle loro competenze e che interessano tabù, come la sessualità infantile.

Sarebbe utile che il personale scolastico adottasse un approccio unitario per gestire tali situazioni in modo che gli insegnanti non debbano prendere da soli delle decisioni. Affrontare insieme questi temi è difficile perché ci chiedono di mettere in piazza pulsioni che vorremmo reprimere, eppure tale approccio ha dei vantaggi innegabili.