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2.2 Il testo

2.2.2 Le diverse versioni del testo

Tra il momento in cui Patroni Griffi propose a Maderna di collaborare (consegnandoli, si presume, una copia del testo) e il momento in cui il radiodramma fu definitivamente registrato (per la messa in onda dell’11 marzo 1950) vi fu tra i due autori un’intensa discussione di poetica, che, tra le altre cose, riguardava la definizione del testo.90

La partitura per orchestra e voci recitanti rappresenta il testo definitivo per la realizzazione del radiodramma e, per questo motivo, il manoscritto riporta le battute degli attori in corrispondenza allo svolgersi della musica, e, in taluni casi, come parti di solo recitato.

Anche se il copione originale (quello che Maderna utilizzò durante la composizione) è andato perduto c’è motivo di ritenere che il compositore intervenne con modifiche sostanziali sul testo di Patroni Griffi; ciò risulta evidente dalle lettere che il drammaturgo inviò a Maderna dopo aver esaminato la partitura e dal confronto con il copione pubblicato successivamente sulla rivista «Sipario».

Il testo fu quindi oggetto di un’intensa discussione, subì diversi rimaneggiamenti e i documenti a noi pervenuti testimoniano solo alcuni stadi di questa evoluzione. Questi ultimi possono essere ricondotti a quattro fasi:

Fase 1: Corrisponde al copione steso inizialmente da Patroni Griffi e utilizzato da Maderna per il lavoro compositivo; il documento è andato perduto.

Fase 2: Il testo venne immesso nella partitura (terminata nel giugno 1949) con alcune modifiche rispetto all’originale e con l’omissione di due lunghe sezioni.

Fase 3: Probabilmente nel 1950, prima della registrazione per la messa in onda e in seguito alle osservazioni di Patroni Griffi, Maderna reintegrò gran parte del testo omesso. Questo ripensamento è deducibile in parte osservando le diverse grafie e gli interventi di correzione sulla partitura manoscritta, in parte attraverso le lettere di Patroni Griffi. Manca tuttavia il documento sonoro della

90 La corrispondenza tra Patroni Griffi e Maderna viene discussa più approfonditamente nel paragrafo 2.7,

registrazione, che potrebbe chiarire questi interventi.

Fase 4: Il copione venne pubblicato da Patroni Griffi nel 1952 sulla rivista «Sipario». Quest’ultimo non si presenta come una trascrizione della parte letteraria del radiodramma successiva alla messa in onda, ma piuttosto come un testo drammaturgico “prescrittivo”, simile ad un copione teatrale da utilizzarsi per una eventuale messa in scena.91 Il copione pubblicato presenta inoltre numerose didascalie (in corsivo) con indicazioni sulla recitazione e con riferimenti alla presenza/assenza della musica, suggerendone i caratteri espressivi.92 Per questi motivi, pur non avendone certezza, si può ritenere che il copione pubblicato non diverga molto dalla prima ideazione del testo.

Di seguito si riporta un confronto tra le diverse versioni della sceneggiatura, redatto a partire da tre fonti: il copione pubblicato, il testo trascritto in partitura, le lettere in cui Patroni Griffi chiede a Maderna di reintegrare parti di testo indebitamente omesse.93 La formattazione, la divisione in capoversi e la segmentazione in “sequenze” rispetta la pubblicazione del copione nella rivista «Sipario». Quando si presentano delle difformità tra il testo pubblicato e il testo immesso in partitura, queste vengono segnalate secondo i criteri riportati in legenda.

Come supporto per la successiva discussione sulla musica di commento, vengono indicate inoltre (attraverso una linea verticale continua) le sezioni di testo per le quali Maderna ha previsto la presenza di musica di commento, differenziandole dai dialoghi privi di “sfondo” musicale.

Legenda per la lettura del testo

Testo relativo alla fase 2: [le parti brevi sono segnalate in corpo piccolo tra parentesi Testo presente nel copione quadre]

e omesso in partitura: [le parti più lunghe sono evidenziate come sopra, con l’aggiunta di una cornice]

Testo presente in partitura ma

non nel copione: Segnalato in nota

Testo relativo alla fase 3: Evidenziato con una sottolineatura continua Testo inizialmente omesso

in partitura e successivamente

reintegrato:

La linea verticale che talvolta affianca il testo serve ad indicare le parti per le quali Maderna ha realizzato la musica (si tratta sempre di musica di commento, tranne che nel caso della Ninnananna di Dolores, cantata “in scena” dalla protagonista).

91 Ciò si deduce anche dalle forme verbali usate in alcune didascalie, come «Una Ninna Nanna sulla quale Dolores

si lamenterà con le seguenti parole».

92 Gran parte delle indicazioni relative alla musica trovano una corrispondenza nella partitura di Maderna.

93Per semplicità esplicativa, nel confronto tra i due documenti (partitura e copione) si ipotizza che il testo

I

L MIO CUORE È NEL

S

UD

1° SEQUENZA

[Musica: Blues (Il tema della città)]

NARRATORE -Eterne città del Sud pigre sotto il sole che rallenta il tempo Città che stretti vicoli dalle colline conducono al mare

Città che l’alba lentamente scopre

Che caldi ronzii di mosconi d’oro lentamente addormentano nei pomeriggi eterni della grande stagione

Città impazzite e sgargianti al primo fresco della sera Città livide al chiaro di luna

Squallide sotto la pioggia [Musica primo piano ]

[Case dei venti] [Musica primo piano] Porti di acque sudice

(petrolio e nafta arcobaleni a buon mercato scorze di arancie [sic] pettini sdentati carte lorde escrementi leggeri come sughero

[cani gonfi galleggianti trofei

fiori appassiti in fila indiana secondo corrente])94 [Musica primo piano]

Città dai languidi odori e puzzolenti ricche di miseria e di pietà

[Città di corde e di cordami, di panni al sole, di] altari di immondizie, [di] gatti spelacchiati a cento

a cento, [di fili ingarbugliati di telefono, di assurdo neon e lampade a petrolio, di] antichi tram scarrucolanti ai crocevia, [di] santi appesi ai muri [e di] bestemmie scalfite nel cielo [Città del Sud

il mio cuore è con voi.]

[Musica primo piano -La musica finisce su una nota sola di tromba (voce fresca e tenera canta un motivo sereno). ] 2° SEQUENZA

[RAGAZZA -Amore

ti aspetto ancora Amore

non ritardare…

(Come rispondendo a un richiamo urla) RAGAZZA -Vengo, Vengo...

(Si allontana cantando) Amore

ti aspetto ancora Amore…

NARRATORE - Che ha da cantare questa ragazza

mattina e sera, sera e mattina? Il sole non s’è neppure levato dietro la collina, e già da un’ora lavora

94 Questa parte di testo non è indicata in partitura, tuttavia al punto corrispondente vi è un segno di ritornello che

abbraccia la sola battuta 21, evidentemente un ripensamento aggiunto a lavoro ormai ultimato. Probabilmente la ripetizione doveva servire a reintegrare la parte di testo inizialmente omessa.

e già c’è chi la chiama per questo, e già c’è chi la chiama per quell’altro, e fra poco c’ è chi la chiamerà ancora, per cento altri servizi, così fino a stasera. Aveva un ragazzo, la ragazza che canta sempre. L’ha lasciata, non si sa come.

Se n’è andato; non si sa dove.

Domani ci sarà un altro ragazzo: dopodomani la lascerà.

RAGAZZA -Non si sa come.

NARRATORE -Se ne andrà.

RAGAZZA -Non si sa dove.

NARRATORE -E poi ci sarà un uomo; se ne andrà . anche lui.

RAGAZZA -Non si sa dove. NARRATORE -E poi un vecchio.

RAGAZZA -Non si sa come: non si sa dove.

NARRATORE - E canta, canta sempre, mattina e sera

sera e mattina.

RAGAZZA (Voce lontana in secondo piano)

Amore

ti aspetto ancora... 3° SEQUENZA

NARRATORE -Eterno puzzo di fritto, nei balconi,

nelle case, negli androni dei palazzi

Frittelle, pizze, colano olio dalle padelle arroventate nel mezzo dei vicoli.

Si respira fumo, gli occhi lagrimano Eterno puzzo di fritto nella bocca, nella gola, nei cuori, nella città del Sud. VENDITORE (Secondo piano)

Pe-e r-sia-ne…

NARRATORE -Il sole implacabile picchia sulle terrazze

nere di asfalto e le fa molli come caucciù Una voce sola:

VENDITORE (Passa e si allontana) (2° piano) Pe-e r-sia-ne… (1° piano) Pe-e r-sia-ne… (2° piano) Pe-e r-sia-ne… (Sciabordio del mare)

NARRATORE -I ragazzini nudi, pelle olivastra lucida d’acqua,

hanno smesso di tuffarsi dalla spalletta di mattoni nel mare, là dove sbocca torbida e lenta la fogna.

Di colpo s’è fatto buio. (Sciabordio dissolve) Musica: (tema notturno)]

NARRATORE -Di sera, la luna spazza le strade [Musica in primo piano]

NARRATORE –[E chi altro potrebbe farlo]

Gli spazzini sono a bere o troppo occupati a bestemmiare. [Musica in primo piano]

La luna spazza le strade fino all’alba

NARRATORE - C’è qualcuno che fischia a una certa ora della sera. [(Un fischio con un motivo ossessivo facilmente individuabile che si ripete) ]

NARRATORE -Sempre lo stesso... [ (Fischio - la stessa frase come sopra).]

NARRATORE -Forse un richiamo... il richiamo di un innamorato? [Fischio come sopra]

4° SEQUENZA [Musica in sottofondo]

DOLORES -Basta, basta, basta, chiudi la persiana, Assunta, chiudi i vetri, le imposte [ (Pausa leggera) ]

Vorrei bucarmi le orecchie per non sentirlo più. ASSUNTA -Dolores... Guardati: bianca più della cera!

Che ti prende?

DOLORES -Non lo so nemmeno io. Mi sento come una pazza.

ASSUNTA - Perché non mi dici niente? Son giorni e giorni che ti vedo: tu non stai bene, non sei più tu. Io t’ho cresciuta; t’ho cullata, e non faccio che aiutarti, e la casa e il bambino...

DOLORES - É quel carcerato che mi fa impazzire. ASSUNTA - Quale carcerato?

DOLORES - Ogni sera, alla stessa ora, da quella inferriata il suo fischio è un lamento, una spina che mi s’infila nel cuore.

Ogni sera, alla stessa ora, da quel muro alto... Ma che spera, chi chiama, perché fischia ?

ASSUNTA - Che dici, io non capisco, sei tutta stralunata.

DOLORES - Quando si fa scuro io lo sento prima che incominci: a una certa ora, a quest’ora, mi prende una stanchezza.

Non sono più buona a muovere le mani, la testa non mi aiuta e se non vado sul balcone,

mi manca il respiro. É allora che lui si mette a fischiare, e mi fa venire una malinconia che non ne posso più. ASSUNTA - Ma che vuoi dire?

DOLORES -Le prime volte non ci ho pensato, ora so che lui chiama me, e non posso star quieta quando si sente così...

ASSUNTA -Tu sei malata, Dolores, dobbiamo chiamare un medico. DOLORES -Non ci sono i soldi per il medico.

[(seguendo sempre il suo pensiero)]

Per la strada non c’è nessuno. L’inferriata è alta, buia: si sente uscire solo il fischio…

Canta per disperazione, canta per desiderio...

Perché solo io corro al balcone quando si mette a fischiare? Perché anche tu non t’affacci? Perché nessuno lo sente? ASSUNTA -Anima mia[non ci pensare più. Ti stai avvelenando il sangue

e il bambino piange quando l’allatti.] 95

DOLORES -Mi tratti come una ammalata. Io non sono malata! [Stop musica]

ASSUNTA -Zitta,96 tuo marito. (Pausa)

[CIRO (voce giovane)- Dorme?

ASSUNTA –Sì, dorme.

CIRO - Ha pianto?

ASSUNTA - No, poco oggi.

CIRO - Perché rispondete voi? Sto parlando a mia moglie! ASSUNTA - Non si sente bene.

CIRO - Nemmeno io mi sento bene.

(Pausa)]

Che mestiere infame. Carta sporca,

che non serve, scorze, polvere, montagne di polvere. Uno perché fa lo spazzino?

ASSUNTA - Ognuno ha la sua croce.

CIRO - Una volta mio padre si ritirò con una catena d’oro sul gilè. Magnifica. D’orologio. Allora si era mestiere.

ASSUNTA -Erano altri tempi.

CIRO - Oggi sapete che cosa ho trovato? Un gatto. Senza la pelle. Se la vendono per imbottire i guanti d’inverno.

ASSUNTA - Cose da pazzi.

CIRO - Non lasciano in pace nemmeno quelle povere bestie... (S’interrompe)

Dolores, e tu non parli? (Pausa)

Sei strana, pallida...

DOLORES (isterica) - Non mi dire pure tu che sono ammalata. CIRO (con ansia) - Dolores...

DOLORES - Lasciami, Ciro. CIRO - Dolores.

DOLORES -Non mettermi le mani addosso. CIRO (con ansia maggiore) – Dolores ...

DOLORES -Se penso a quello che tocchi tutto il giorno... (Breve pausa)

CIRO (umiliato [quasi piangendo]97) Dolores, che t’ho fatto? ...

[Musica in primo piano] 5° SEQUENZA

[Entrata d’un sassofono Boogie –Woogie]

NARRATORE - Il gallo sveglia la città [Migliaia di galli - uno per ogni casa Casalinghe bandiere di gioia.] [Musica in primo piano]

Su un mare di mercurio torvo all’orizzonte

96 In partitura aggiunta la didascalia «a voce bassa» 97 Sostituito in partitura da «con voce rotta»

Rotola la palla sfocata del sole [Musica in primo piano]

Lo spazzino

Prima ombra dell’alba

Va col suo strascico di sterpi: La scopa.

[Musica in primo piano - Fine]

É tempo d’affrontare la quotidiana battaglia Con gatti troneggianti su cumuli d’immondizie [Note grottesche]

Tigre da strapazzo

Il gatto sta a guardia del suo fortino E non s’arrende la bestia famelica

Anch’essa è nata nella povera città del Sud [Note grottesche]

Difenditi, felino, Scava fin che puoi

Prima che la scopa ti arrivi fra le orecchie [Note grottesche]

DONNA [(Dall’alto d’una finestra)] urla sguaiata Via!... Via... Gatte schifose...

NARRATORE - Eroicomiche vicende portano avanti una

giornata stanca sin dal mattino.

le storie nascono e si concludono per la strada. Tutti sono protagonisti. Nessuno è spettatore.98 Solo la tragedia scoppia fra quattro mura. 6° SEQUENZA

[Musica: solo percussione in sottofondo]

CIRO (esasperato) - Dolores che t’ho fatto? DOLORES -Ancora... Già sei tornato? CIRO - Non riesco più a lavorare...è

per via delle mani. [(Pausa) ]

Stavo riempiendo i sacchi, e me le son viste, grosse, coi calli, nere di pelle e sporche, come non me l’ero mai viste; e ho pensato a quello che mi hai detto... mi son dovuto fermare e se non venivo a casa a guardarti, a chiedere perché mi tratti così...

(Pausa)

[E] parla, dì qualche cosa...99 DOLORES - Non so parlare.

98 Aggiunta in partitura la didascalia: «(sospensione, brevissima, poi sommessamente)» 99 In partitura l’esclamazione «Dolores», sostituisce l’inizio di frase «E».

CIRO - Ma che t’ho fatto che mi tratti così… DOLORES - Non lo so.

CIRO - E va bene. Ma questa storia non dura.…

DOLORES - Vattene…

CIRO - Deve finire.

DOLORES - Vattene, lasciami sola. CIRO - Sola ? Perché sola ? ...Rispondi.

Te lo dico io perché vuoi restare sola: ma che hai per la testa!... Rispondi..., Tu pensi a qualcosa... DOLORES - Non so pensare.

CIRO - Con queste, vedi, ti stritolo la testa. DOLORES - Vattene, Ciro, non mi tormentare. CIRO - Ma tu, con queste mani, m’hai preso,

[io queste mani ci avevo]100 quando t’ho voluto... Rispondi! .

DOLORES - Si...

CIRO - Con queste mani ti sono piaciuto... Non è vero? DOLORES - Si...

CIRO - E ti piaceva farti accarezzare... DOLORES - Si...

CIRO - E quando ti solleticavo la gola... . DOLORES (con uno sforzo) - Non t’avvicinare.

CIRO - E ora ti faccio schifo!... Ma non è più tempo! Troppo tardi te ne sei accorta! DOLORES - Lasciami, lasciami... Non voglio più.

(Pausa)

Non è per le mani, non sei fatto per cambiare (Cattiva)

creperai con le mani nei sacchi di rifiuti. [Stop musica percussione]

lo schioccare di uno schiaffo e grido soffocato di Dolores

CIRO (a voce bassa) - Schifosa! (Pausa)

ASSUNTA - É entrato il diavolo, quà [sic] dentro. Fammi vedere, anima mia, t’ha fatto male?

Ci vuole un prete a benedire, altro che il medico. DOLORES - Lascia stare, Assunta; apri il balcone,

è tardi, sta chiamando, io non l’ho sentito, apri t’ho detto, apri... (Pausa)

No, forse non ancora...

ASSUNTA - Tu sei pazza Dolores, che fai? [(Nel silenzio il fischio che si ripete)

Musica]

DOLORES (con un filo di voce sottilissimo)

Amore mio, sono qua, che vuoi da me? ...

Siamo prigionieri tutti e due... Che speri ? ...

[(Musica brevemente conclude)] 7° SEQUENZA

NARRATORE - Molesti più degli insetti, più delle mosche, i bambini Guizzanti per vicoli, per scale, per portoni,

Per angiporti, per umidi cortili col sole e senza sole, Per banchine, scalette, e scogliere

saltando spensierati

su terrazze con esili ringhiere

giocando a rimpiattino su per le scale d’un lupanare Bambini101 neri febbricitanti di vita

Bambini notturni avvelenati dai grandi, Non si sa come ingenui,

Foschi bambini del Sud

Nascono già nericci, i bambini, grinzosi come lucertole.

Affamati, come serpi al seno delle madri. Non hanno requie, non dormono, gridano isterici, già nevrotici.

Si addormentano tardi nella sera per stanchezza O per spavento

Con tristi e lamentose Ninne Nanne.

[(Una Ninna Nanna sulla quale Dolores si lamenterà con le seguenti parole) ]

DOLORES - Ninna Nanna

Ninna Nannarella il lupo si mangiò la pecorella Pecorella mia cosa facesti

quando in bocca al lupo ti trovasti Ninna Nanna Ninna Nannarella Il lupo si mangiò la pecorella [(Musica)] 8° SEQUENZA

CIRO (entra gridando) - Dolores!

ASSUNTA (rapida sottovoce) - Zitto, che il bambino ora s’è addormentato.

CIRO - E levatevi di mezzo anche voi… Dolores,

lo so ora ... T’hanno vista, sai. T’hanno vista ogni sera sul balcone... Ma io vi ammazzo, te e lui!

(si sente in secondo piano la risata di

Dolores dall’altra stanza)

Apri la porta, apri ti dico...

ASSUNTA - Fatelo per Dio, per quella creatura innocente... . CIRO - Levati dai piedi, ruffiana...

(a Dolores)

Apri... Te l’ammazzo sotto gli occhi...

(in secondo piano una nuova risata

di Dolores)

Questa è l’ora, è vero, che viene a passeggiare sotto al balcone... Anche questo m’hanno detto...

Voi non sapete niente, eh? Mangiate il pane mio e fate la ruffiana a vostra sorella...

ASSUNTA - Sono tutte bugie: [chi è questo delinquente che v’ha fatto la spia?

(si sente il fischio)]

(a voce bassa) Madonna mia, aiutaci tu... Dolores, per carità... DOLORES - Fatemi andare al balcone...

CIRO - Sgualdrina... Affacciati, affacciati, [te lo voglio ammazzare]102 sotto gli occhi... (con un urlo si precipita dalla porta nella strada).

ASSUNTA - Dolores ...103 DOLORES (dura) –[Sta’ zitta!

(parla mentre il fischio si ripete con un soffio di voce)]

Amore mio... vedi, non ho paura... noi non ci facciamo del male... non ci possono capire...

[(fischio in primo piano. Poi conclude)]

CIRO (rientrando ansante) - Non c’è nessuno... Fischiano da una finestra. Chi è? Un signorino da qualche finestra, un signorino con le mani lisce...

ASSUNTA - E statemi a sentire, Ciro, fatelo per la vostra creatura (concitata cercando di raccapezzarsi)

É un carcerato che fischia, ogni sera... Ogni sera, sì, a quest’ora... La vedete quella cella lassù... Dolores è malata ve lo dico io, ogni sera quando sente quel lamento, dice che... non so cosa si sente... e se non va al balcone...

Portatela da un medico...

Non l’ha mai visto quello lassù, e come .. si può vedere un carcerato? [É una pazzia,]

Ciro, statemi a sentire, portatela dal medico... É malata.

DOLORES - Io non sono malata. Non sono malata, è il sangue mio che non ragiona.

102 Sostituito in partitura con «te lo ammazzo» 103 Aggiunto in partitura «rientra.»

[(Musica -stop)] 9° SEQUENZA

IL GUARDIANO CAPO - Sì, è il numero 58, ho capito. Quello che ogni sera si mette a fischiare. Sì è il 58;

scusate, Ciro, ma a voi che ve ne importa di sapere perché fischia? CIRO - Una curiosità, siccome lo sento... .

IL GUARDIANO CAPO - Beh, tutti i carcerati fanno così… voi sentite solo questo... io che ci sto da anni a fare il guardiano, sapeste i concerti che sento... Che volete fare?

Volete dire: voi non dovete cantare, fischiare, non vi dovete lamentare...

è così: è il desiderio della libertà, l’oppressione, la solitudine non so se mi spiego... proprio come gli uccelli, sapete, appena li mettete in gabbia, cantano dalla mattina alla sera...

CIRO - E questo 58 perché sta in galera?

IL GUARDIANO CAPO - Delinquente comune… Sono tutti delinquenti comuni… avrà ucciso anche lui la moglie, l’amante, ora non mi ricordo. Per gelosia, è sempre una la canzone.

Poi quando sono in cella si disperano, cantano appesi alle sbarre di notte, che sembrano pipistrelli,

gli occhi spalancati per sforzarsi a vedere quello che non possono… 10° SEQUENZA

CIRO - Delinquente comune, hai capito? Ha ammazzato

una donna, un delinquente… Ecco l’amore tuo, con le mani pulite.

Le mani mie almeno sono sporche di fatica: ma se tu hai deciso di farmi impazzire... DOLORES (delirante) - Puoi continuare fino a domani, io t’ho detto la verità, e quella è.

Puoi far murare il balcone - legami ad una sedia - tu non lo sentirai, ma io lo sentirò, io sola, ogni sera alla stessa ora. Io so che lui vuole me.

[(Musica. Stop) ]

CIRO -Te l’ammazzerò. 11° SEQUENZA

[Musica attacca il motivo del fischio che sempre in crescendo resterà in sottofondo alle scene che seguono

(anche le voci sono in crescendo) ]

I° GUARDIANO - Una visita per il 58 II° GUARDIANO - Fate chiamare il 58

I° SECONDINO - Il 58 è desiderato in parlatorio. II° SECONDINO - 58 scendi in parlatorio.

I° CARCERATO - Ohè, 58, finalmente qualcuno che ti viene a trovare. II° CARCERATO - Hai inteso? Finalmente anche il 58 ha una visita. II° SECONDINO - 58, muoviti!

IL GUARDIANO CAPO (voce lontana) - Entra, 58.

Quell’amico là ti deve portare notizie di una tua parente. Vai, che hai paura? ...

CIRO (improvviso) - M’hai distrutto la vita ma ti costa cara! [(La musica che aveva raggiunto il diapason si interrompe brusca) ]

DOLORES (grida) - Assunta, Assunta! (Piange)

Corri, corri al carcere. É successo qualcosa. Corri...104

[(Sospensione musicale) ]

DOLORES (con voce distaccata) Dimmi solo com’era, Assunta. (Pausa)

ASSUNTA - Ha due occhi celesti spalancati. Sta steso a terra...105 [Due occhi spaventati... povero figlio di mamma.]

12° SEQUENZA [Musica: Blues (Il tema della città)

NARRATORE - C’è un’ora strana nella giornata della città del Sud.

Città che stretti vicoli dalle colline conducono al mare L’ora deserta, enorme, fuor del tempo

l’ora bianca, senz’aria, del silenzio

l’ora che segue il muto crollare delle speranze Nell’anima della città.

É l’ora delle Dolores, delle Assunte,

Inchiodate alle pareti calcinate delle loro stanze - Gli occhi torvi, assorti

nel disperato loro non pensare - Più non scarrucola il tram al crocevia

Le corde con le infilate lunghe di bianchi panni Restano ferme

Stampate contro il cielo fatto pomice Il vento fugge e si nasconde. (Musica in primo piano) Nella città del Sud,

dove la gente impazzisce prigioniera d’amore solo il mare, alle volte, odora.

(Musica in primo piano) Nella città del Sud,

dove la gente impazzisce prigioniera del dolore sotto un altare d’immondizie

c’è sepolto il mio cuore. (Musica conclude)] FINE

104 Aggiunto in partitura: «Vedo tutto rosso intorno a me, tutto rosso.» 105 Sostituito in partitura con: «Due poveri occhi celesti spaventati.»