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2.1 Introduzione

2.1.1 Genesi e fortuna

Il mio cuore è nel Sud è un radiodramma (“ballata in versi e prosa” con musiche di

Bruno Maderna) su testo di Giuseppe Patroni Griffi.76 Maderna ricevette l’invito a realizzare le musiche per un nuovo lavoro radiofonico tramite Alessandro Piovesan (lettera del 15 febbraio 1949).77 Nella missiva Piovesan esponeva al compositore il suo interesse verso la creazione di «un nuovo genere radiofonico» e gli anticipava alcuni aspetti salienti del lavoro di Patroni Griffi, facendo anche riferimento alle caratteristiche che avrebbe dovuto presentare la musica. Il documento è di particolare interesse e merita di essere citato per intero; inoltre l’esposizione di Piovesan consente di esporre gli elementi essenziali del progetto.

Tu saprai già, probabilmente, che io a Roma provvisoriamente mi occupo di una particolare produzione radiofonica. Si tratta di affiancare scrittori e musicisti per la creazione di un genere radiofonico, chiamalo se vuoi “radio-dramma”, a cui abbia viva partecipazione la musica.

Nasceranno opere drammatiche con musiche di scena, opere musicali con testi drammatici, opere letterario-musicali con parti recitate e parti cantate.

Ora, un nostro giovane scrittore, intelligente, funzionario del nostro Ufficio Prosa [Patroni Griffi, NdA], mi traccia brevemente un soggetto a cui è stata chiesta una musica d'un clima assai particolare in quanto presuppone l'uso di un complesso jazzistico e, probabilmente, di espressioni jazzistiche in un clima d’arte necessariamente discosto da quello comune ad una musica di jazz. Penso che tu potresti ricavarne un problema sonoro di linguaggio e di timbro; e potresti farlo con la perizia che ti è particolare in quanto tu sei musicista di ricerca e non hai nè limiti nè esclusioni. Eccoti la traccia:

76 La prima esperienza radiofonica di Giuseppe Patroni Griffi (Napoli il 27 febbraio 1921 - Roma, 15 dicembre

2005) avviene poco dopo l'ingresso degli Alleati a Napoli (1943), quando inizia a lavorare nella sezione prosa della radio anglo-americana. Trasferitosi a Roma si occupa di teatro presso l’Eiar, la radio di Stato, e segue in particolar modo la produzione dei nuovi poeti americani. Negli anni Cinquanta, dopo la realizzazione di Il mio cuore è nel Sud, inizia a collaborare come sceneggiatore per il cinema, realizza i primi spettacoli teatrali e pubblica per Vallecchi i suoi primi racconti: Ragazzo di Trastevere, D'estate con la barca e Un ospite di passaggio. I suoi personaggi spesso sono «portatori di una visione del mondo sensuale e trasgressiva» e si confrontano con l’esperienza di una sessualità non ortodossa e talvolta problematica. Il 1962 segna il suo esordio come regista cinematografico con il film Il mare (con Umberto Orsini), seguito nel 1967 dalla fortunata commedia Metti, una sera a cena, (trasposizione cinematografica di un precedente lavoro teatrale) con Florinda Bolkan e Jean-Louis Trintignant. Il mito di una Napoli perduta ritorna spesso, insieme al tema dell’omosessualità, nei suoi lavori teatrali (Persone naturali e strafottenti del 1974) e letterari (Scende giù per Toledo del 1975). Come in Il mio cuore è nel Sud, anche il romanzo La morte della bellezza (1987) è ambientato nella Napoli del ‘44, la cui “bellezza” è definitivamente violentata dagli esiti della guerra, «memoria di un mondo definitivamente perduto, come la giovinezza e come l'amore dei due protagonisti». [Gnerre, 2006, p. 15].

77 Alessandro Piovesan allora era funzionario RAI, inoltre fu egli stesso autore di radiodrammi e programmi

radiofonici: il suo La via di Colombo (da una storia di Massimo Bontempelli, con musica di Riccardo Nielsen) vinse nel 1953 il Prix Italia. Piovesan è ricordato soprattutto come direttore del Festival Internazionale di Musica Contemporanea di Venezia. La sua direzione portò alla realizzazione di opere importanti, come il Canticum Sacrum di Igor Stravinskij, scritto su commissione nel 1955. In memoria di Piovesan, scomparso pochi anni dopo, il compositore russo scrisse Threni id est Lamentationes Jeremiae Prophetae (1957-58).

“La storia del radiodramma si svolge in una qualsiasi città del sud, che può essere Napoli, come Marsiglia, come New Orleans, ed è una storia banale, solita, di ambiente di miseria, che si svolge tra ladri e donne innocenti e allo stesso tempo perdute. Una storia semplice e lineare ma incisiva come un canto negro d’amore che finisce con l’immancabile linciaggio.

L’atmosfera di tutto questo deve essere aldilà del folklore e del colore, per cui, la musica deve essere una continua punteggiatura sonora dei sentimenti disperati che si agitano. Per questo ho pensato a una piccola orchestra di strumenti jazzistici, la cui voce disperata dovrebbe sostituire alle volte le battute del radiodramma.

L’ideale sarebbe di far nascere testo e musica di pari passo. Ma se l’idea piace, sebbene qui esposta appena, si potrebbe cercare il modo di collaborare anche da lontano.

Comunque, io vedo il lavoro - lo preciso - soltanto intessuto da una musica, creata secondo la sintassi del jazz e per strumenti jazz, più, eventualmente, qualche aggiunta se si tratta di ottenere “effetti speciali”» 78.

Maderna terminò la partitura entro il giugno dello stesso anno, mese in cui l’opera partecipò alla selezione per il Premio Italia (vinta poi dal radiodramma di Gian Battista Angioletti La sera del grande silenzio, con musiche di Guido Turchi) [Cfr. De Benedictis, 2004a, p. 218]. A seguito di un intenso scambio epistolare con Patroni Griffi, Maderna apportò alcune lievi modifiche alla partitura e l’11 marzo 1950 Il mio

cuore è nel Sud fu trasmesso dalla RAI (Rete Rossa) nell’ambito del «Festival di opere

radiofoniche in prima esecuzione», con la regia di Anton Giulio Majano e con l’Orchestra Sinfonica della RAI diretta dallo stesso Maderna.79 In seguito alla prima messa in onda il lavoro ricevette numerosi premi e menzioni. Dopo essere stato segnalato al «Premio Nazionale Radiodrammatico» promosso dal Sindacato Nazionale Autori Radiofonici, il lavoro venne trasmesso nuovamente il 14 ottobre 1950 e nello stesso anno si aggiudicò il «Microfono d’argento», prestigioso premio indetto dall’Associazione della Stampa Romana e dal Sindacato Cronisti.

Radio Stockholm preparò una versione in lingua svedese (Mitt hiärta är i Södern, nella traduzione di Ernst C.son Bredberg) che andò in onda il primo ottobre 1950 con la regia di Hans Dahlin e la direzione musicale di Sten Frykberg. Il Südwestrundfunk di Baden-Baden realizzò una versione in lingua tedesca dal titolo Stadt im Süden (traduzione di Heinz von Cramer) con la regia di Ettore Cella e la direzione musicale di Hilmar Schatz. Dopo la messa in onda (il 7 e 10 maggio 1957) Stadt im Süden vinse il «Karl-Sczuka-Preis» con la seguente motivazione: «La musica con i suoi elementi di jazz e di tecnica dodecafonica ed il suo forte carattere espressivo, è divenuta componente integrante del testo».80 Infine nel 1957 Il mio cuore è nel Sud ricevette il premio Ondas (istituito da Radio Barcelona).

Il mio cuore è nel Sud si sviluppa in un unico atto della durata di circa trenta

minuti. Sfortunatamente oggi non è possibile apprezzare la resa sonora del lavoro radiofonico, dato che la registrazione originale non è reperibile negli archivi della RAI ed è probabilmente andata perduta. Sono invece facilmente consultabili i documenti

78 Lettera di Alessandro Piovesan a Bruno Maderna del 15 febbraio 1949. L’intero epistolario relativo a Il mio cuore

è nel Sud (che comprende anche otto lettere di Giuseppe Patroni Griffi a Bruno Maderna) è conservato presso la PSS ed è stato riprodotto integralmente nel volume Radiodramma e arte radiofonica di Angela Ida De Benedictis [De Benedictis, 2004a, pp. 217-223].

79 Lo scambio di opinioni tra Maderna e Griffi viene discusso più avanti nel paragrafo 2.7. 80 Il testo è riportato da Maurizio Romito [Romito, 2000b]

cartacei che testimoniano il lavoro dei due autori: il copione di Patroni Griffi venne pubblicato sulla rivista «Sipario» successivamente alla messa in onda, mentre la partitura di Maderna è ora edita da Suvini Zerboni81. Tuttavia, nell’ambito dei lavori radiofonici, i documenti cartacei non sono la fonte principale per la comprensione dell’opera; la partitura di Il mio cuore è nel Sud può rivelare solo in termini indicativi l’effettiva resa sonora del radiodramma andato in onda nel 1950. Come osserva Angela Ida De Benedictis, «il concetto di definitività è in contraddizione con la natura di queste particolari fonti cartacee: per un’opera radiofonica il “testo” definitivo è costituito dalla versione registrata sul nastro destinato alla diffusione o a concorsi radiofonici – dove non era, e non è tutt’oggi, richiesta una partitura» [De Benedictis, 2004a, p. 76].

Molti dati fanno supporre che la partitura di Maderna, seppur definita in tutti i dettagli, sia stata oggetto di un’ultima rielaborazione prima della registrazione.82 Non essendo disponibile la registrazione dell’edizione italiana del radiodramma, l’ascolto della registrazione di Stadt im Süden (la versione tedesca del 1957) rivela fino a che punto le scelte di regia potessero influire sulla resa sonora dell’opera.83

Nonostante il successo ottenuto negli anni Cinquanta, questo lavoro rimase per lungo tempo ingiustamente dimenticato. Lo studio serio e sistematico della produzione radiofonica italiana di quegli anni ha permesso di riconsiderare il valore di Il mio cuore è

nel Sud, la cui “colonna sonora” può essere ritenuta «uno degli esempi più riusciti di

commento contestuale» (o contrappunto emotivo) nell’ambito del radiodramma italiano [De Benedictis, 2004a, p. 118]. Inoltre il recente interesse verso la produzione maderniana nell’ambito della cosiddetta “musica d’uso” ha portato alla realizzazione di una versione concertistica dell’intero lavoro.

Il mio cuore è nel Sud riflette le tendenze e le discussioni che animavano il

panorama culturale italiano dell’immediato dopoguerra. Dal punto di vista drammaturgico il testo di Patroni Griffi evidenzia un interesse verso la dimensione sociale del racconto e verso gli strati più emarginati della società; lo sguardo dell’autore sul dramma che si compie evita la compassione e l’identificazione con i personaggi e mostra tracce di una concezione straniante del racconto; anche il tema del disagio psichico, centrale nello svolgimento dell’opera, viene trattato con distacco critico, trascurando di raccontare i moti interiori della psiche e mettendo in risalto invece le implicazioni sociali della patologia mentale. Anche dal punto di vista strettamente musicale il lavoro è un’occasione per sperimentare le nuove istanze estetiche del

81 La prima pubblicazione del copione è avvenuta su «Sipario», VII, 89, 1952, pp. 54-7. Oggi è consultabile anche

in GIUSEPPE PATRONI GRIFFI, Tutto il teatro, Milano, Mondadori, 1999. La partitura è edita come copia del manoscritto, Edizioni Suvini Zerboni, S. 10987 Z., 1995. La prima esecuzione pubblica è stata data il 25 novembre 1997 a Milano (nell’ambito della rassegna Novecentomusica) con l’orchestra OSER diretta da Giorgio Bernasconi.

82 Le modifiche finali richieste da Griffi riguardano soprattutto l’articolazione di testo e musica. Le diverse

versioni del testo vengono messe a confronto nel paragrafo 2.2.2, mentre il dibattito tra Patroni Griffi e Maderna viene discusso nel paragrafo 2.7.

83 Per rendere il “paesaggio sonoro” della città del Sud il regista svizzero Ettore Cella ricorse a frequenti

interventi rumoristici e aggiunse numerose voci di venditori ambulanti in dialetto napoletano, accentuando ed amplificando un aspetto che nel testo è appena accennato.

Ringrazio Maurizio Romito per avermi segnalato l’esistenza di questa registrazione e il Südwestrundfunk per l’invio del documento sonoro, ora consultabile presso l’Archivio Bruno Maderna di Bologna.

dopoguerra; per Maderna Il mio cuore è nel Sud si inserisce infatti nel processo di rielaborazione dei modelli compositivi della Scuola di Vienna.

Infine, ed è il motivo per cui l’analisi di questo lavoro è centrale nell’ambito della presente ricerca, già a partire dalla prima formulazione del soggetto (così come appare nella lettera citata di Alessandro Piovesan) risulta determinante il riferimento alla musica jazz. La recezione dei modelli cinematografici americani probabilmente influisce sulla scelta di Patroni Griffi ed egli prescrive l’inserimento di elementi jazzistici nella partitura per meglio definire l’ambiente sociale del racconto. L’espressione utilizzata da Piovesan, «espressioni jazzistiche in un clima d'arte», rappresenta infatti, nel sintetico progetto, l’unico passaggio che faccia riferimento esplicito alle caratteristiche stilistiche che avrebbe dovuto presentare la musica. Maderna accoglie pienamente la proposta, realizzando un esempio riuscito, e del tutto innovativo, di commistione tra tecnica seriale e stilemi jazzistici in ambito narrativo.

Per facilitare la lettura del testo e per permettere una più precisa collocazione cronologica dei materiali a cui si farà riferimento, si riassumono di seguito le diverse fasi di realizzazione dell’opera, segnalando i documenti esistenti.

™ Il 15 febbraio 1949 Maderna riceve la prima proposta di realizzazione. La lettera di Alessandro Piovesan a Bruno Maderna è conservata presso la PSS.

™ Tra marzo e giugno del 1949 Maderna lavora alla stesura della partitura. I documenti che attestano la realizzazione sono conservati per la maggior parte in originale presso la PSS e, in parte minore, in copia presso l’ABM. Nel complesso questi documenti consistono in:

˜ circa 6 fogli di materiale preparatorio (schizzi e studi seriali) ˜ circa 21 fogli di abbozzi. 84

™ Entro il giugno del 1949 (periodo in cui Il mio cuore è nel Sud partecipa alla selezione delle opere per il Premio Italia) la partitura viene stesa in bella copia. Nel redigere la partitura Maderna interviene sul testo originale, modificando alcune battute di dialogo e tagliando parti consistenti del copione. Oggi la partitura di 56 pagine è edita dalla Suvini Zerboni (S. 10987 Z., © 1995, riproduzione del manoscritto).85 L’organico indicato sul manoscritto è il seguente: voce di soprano; flauto, corno inglese, clarinetto in Sib, clarinetto basso in Sib; tre sassofoni contralto in Sib, sassofono tenore in Sib; tromba in Do, trombone tenore; pianoforte; vibrafono, xilofono, percussioni: tamburo basco, tamburino con corde, tamburo senza corde, piatto sospeso, legnetti, grancassa (primo set); tre tamburi senza corde (piccolo, grande, basco) tamburo con corde, legnetti, grancassa, piatto (secondo set); tre viole, tre violoncelli, contrabbasso.

™ In un fitto scambio epistolare Patroni Griffi e Maderna discutono sull’eventualità di ripristinare alcune parti di testo omesse in partitura e su eventuali ulteriori migliorie. Presso la PSS si conservano solo le lettere inviate

84 Il suffisso “circa” è necessario perché presso l’ABM sono conservate copie fotostatiche di manoscritti di cui

non è stato possibile rintracciare l’originale. Pertanto non si può stabilire con esattezza la consistenza del foglio (singolo o doppio) di alcuni originali mancanti. Questo aspetto viene approfondito nel paragrafo 2.3.1.

85 La copia conservata in ABM proviene dagli archivi S.I.A.E.. Compare il timbro S.I.A.E. REPERTATO con il

dal drammaturgo, interamente pubblicate Da Angela Ida De Benedictis [2004, pp. 217-223]:

˜ 28 giugno 1949, lettera di Giuseppe Patroni Griffi a Bruno Maderna ˜ 12 novembre 1949, lettera di Giuseppe Patroni Griffi a Bruno Maderna ˜ 15 dicembre 1949, lettera di Giuseppe Patroni Griffi a Bruno Maderna ˜ 27 dicembre 1949, lettera di Giuseppe Patroni Griffi a Bruno Maderna ˜ 30 dicembre 1949, lettera di Giuseppe Patroni Griffi a Bruno Maderna ˜ 19 gennaio 1950, lettera di Giuseppe Patroni Griffi a Bruno Maderna ˜ 3 febbraio 1951, lettera di Giuseppe Patroni Griffi a Bruno Maderna ™ Prima dell’11 marzo 1950 alcune delle modifiche e delle reintegrazioni richieste

da Patroni Griffi vengono accolte da Maderna. Ciò è riscontrabile interpretando i segni di cancellatura e le aggiunte apposte alla partitura originale.

™ L’11 marzo 1950 Il mio cuore è nel Sud viene trasmesso dalla Radio Rai nell’ambito del «Festival di opere radiofoniche in prima esecuzione», come «ballata radiofonica su testo di G. Patroni Griffi», con la regia di Anton Giulio Majano, l’Orchestra Sinfonica della RAI di Roma diretta da Maderna stesso e con le voci di: Rolando Lupi (narratore), Giusi Raspani Dandolo, Lia Curci, Maria Facconi, Ubaldo Lay, Angelo Calabrese. La registrazione della messa in onda è in seguito andata smarrita o distrutta.

™ L’1 ottobre 1950 Radio Stockholm trasmette una versione in lingua svedese (Mitt hiärta är i Södern). La registrazione non è conservata negli archivi dell’ente. ™ Nel 1952 Patroni Griffi pubblica il copione sulla rivista «Sipario» (il copione

diverge in alcuni aspetti dal testo inserito da Maderna in partitura).

™ Il 7 e 10 maggio 1957 il Südwestrundfunk trasmette una versione in lingua tedesca (Stadt im Süden). La registrazione è tuttora conservata negli archivi della radio tedesca e in copia all’ABM.