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I documenti conservati presso l’archivio parrocchiale di S Antonio Abate

Cap IV Sant’Antonio Abate

86; Sant’Antonio

S. Maria l’Accomodata, extra moenia, fuori Porta Imperiale (Sant’Euno)

4. I documenti conservati presso l’archivio parrocchiale di S Antonio Abate

L‟attuale sede della parrocchia di S. Antonio Abate, ricostruita dopo il terremoto del 1908 nel sito precedentemente occupato dal complesso dell‟Annunziata dei Teatini, opera purtroppo perduta del Guarini, ricade in via Cavour, isolato 328/A.

L‟archivio storico della parrocchia è conservato nei locali della sacrestia ed è suddiviso tra un soppalco (i registri più antichi) e una nicchia murale chiusa da porta in legno.

Vi sono conservati numerosi volumi a partire dal 1585. Si tratta dei registri baptizatorum,

matrimoniorum, defunctorum dei quali si fornisce un elenco fino ai primi anni del Novecento,

epoca in cui gli atti manoscritti sono sostituiti da moduli prestampati e completati con i dati dei singoli parrocchiani. Nei suddetti Libra non sono annotati dati riguardanti l‟abitazione, la professione, o ogni altra notizia inerente alla vita quotidiana dei parrocchiani, se non il nome, il cognome, l‟età, le date di nascita, matrimonio e morte, accompagnate dal nome dei padrini, delle madrine, delle levatrici, dei testimoni.

Non sono stati rinvenute, nei locali cui è stato permesso l‟accesso, altre tipologie di documenti, quali libri contabili o annotazioni di vario genere. Appartengono al periodo più recente undici registri di Confermazioni riguardanti il Novecento e i primi anni del XXI secolo, oltre a cinquantasette carpette che raccolgono gli atti preliminari necessari ai promessi sposi per celebrare il rito del matrimonio. Anch‟esse si riferiscono ad epoca non lontana, in particolare agli anni compresi tra il 1932 ai nostri giorni.

In linea di massima i volumi più antichi, dotati di una rubrica iniziale, sono in buone condizioni e risultano leggibili con l‟eccezione di alcune lacune dovute ai tarli o all‟inchiostro eccessivamente schiarito. Ogni libro è stato in seguito identificato da un numero progressivo scritto a timbro o a mano sul dorso.

Libra Baptizatorum Dal Al

1° 1 settembre 1585 31dicembre 1589 2° 12 settembre 1598 30 novembre 1601 3° 1 gennaio 1605 30 dicembre 1612 4° 1 gennaio 1613 ...1614 (lacunoso) 5° 2 gennaio 1615 24 ottobre 1615 6° 1 gennaio 1616 31 dicembre 1617 7° 1 gennaio 1619 31 dicembre 1619

8° (è copia del 7°) 1 gennaio 1619 31 dicembre 1619

9° 1 gennaio 1620 6 gennaio 1623 10° 1 gennaio 1624 1 febbraio 1626 11° 1 gennaio 1626 30 marzo 1629 12° 30 aprile 1629 3 gennaio 1633 13° 1 gennaio 1633 17 febbraio 1636 14° 25 marzo 1636 31 dicembre 1639 15° 2 gennaio 1640 28 febbraio 1643 16° 1 gennaio 1644 23 gennaio 1647 17° 18 giugno 1647 1 gennaio 1653 18° 1 gennaio 1653 31 dicembre 1655 20° 1 gennaio 1656 31 dicembre 1658 21° 1 gennaio 1661 31 dicembre 1663 22° 1 gennaio 1664 31 dicembre 1665

145 23° 1 gennaio 1666 11 novembre 1668 24° 1 gennaio 1669 21 dicembre 1670 25° 1 gennaio 1671 31 agosto 1679 26° 1 settembre 1679 26 dicembre 1690 27° 1 gennaio 1691 6 marzo 1699 28° 7 marzo 1699 17 maggio 1704 29° 18 maggio 1704 8 luglio 1710 30° 11 luglio 1710 17 febbraio 1721 31° 19 febbraio 1721 8 febbraio 1734 32° 4 marzo 1734 14 novembre 1739 33° 15 novembre 1739 3 gennaio 1743 34° 27 agosto 1743 31 dicembre 1749 35° 1 gennaio 1750 26 novembre 1756 36° 3 gennaio 1757 29 dicembre 1777 37° 1 gennaio 1778 27 dicembre 1795 38° 6 gennaio 1796 20 agosto 1829 39° (manca) 1829 (?) 1837 (?) 40° 12 gennaio 1838 29 dicembre 1850 41° 7 gennaio 1851 26 giugno 1866 42° 2 luglio 1866 26 dicembre 1894 43°

Mancano , pertanto, gli atti compresi tra il 31 dicembre 1589 e il 12 settembre 1598. Il libro ottavo è una copia del precedente.

Sul verso del frontespizio del libro ottavo, infatti, prima dell‟Incipit si legge :

Principijs nostris trinus Deus

Optimus adsit Virgo Beata quoque Divus et Antonius

Io, d. Antonio Munachò Parocho di q.sta Chiesa Par.le di S.to Ant.o della nobile Città di Messina ho copiato e fatto copiare questi battesimi dell‟anno 1619 da un altro libro fatto al principio della mia Cura per ridurli a meglior forma condizione e ben‟ alfabetato a più faciltà di miei successori all‟orationi delli quali mi raccomando.

La presenza di questa copia del settimo libro, ha, in passato, tratto in inganno il Bottari161 che compilando il regesto dell‟archivio di S. Antonio Abate ha individuato l‟ottavo volume attraverso le date 1 gennaio 1620 - 6 gennaio 1623; esse, invece, definiscono l‟inizio e il termine del libro nono. Questa svista nella numerazione progressiva ha sfalsato le date di tutti i registri di battesimo successivi al libro settimo elencate dal Bottari.

Tra i libri decimo e undicesimo da un lato e dodicesimo e tredicesimo dall‟altro, le date appaiono in sovrapposizione. Il decimo libro termina, infatti, il primo febbraio 1626, con l‟atto di battesimo di Pietro Geronimo Pauni (Paone), figlio di Antonino e Vittorina, nato il giorno precedente con l‟ostetrica Filippella La Maistra. Il rito, celebrato dal parroco Antonio Munachò, vide nelle vesti di padrino Pietro Burza. L‟undicesimo libro inizia il primo gennaio 1626, con l‟atto di battesimo di Silvestro Giuseppe Grillo, figlio di Michele e Andreana, che ebbe come padrini Giovanni Garzulo e Flavia Amodio. In esso sono nuovamente trascritti, copiati dal volume precedente, gli atti di battesimo compresi tra il primo gennaio e il primo febbraio; questi atti, pertanto, risultano registrati due volte, al termine del libro decimo e all‟inizio del libro undicesimo. Lo stesso fatto si verifica tra il libro dodicesimo e il libro tredicesimo. Il libro dodicesimo termina il tre gennaio 1633 con l‟atto di battesimo di Placido Matteo Giarrotta, figlio di Domenico e Francesca, che ebbe come padrini

161 Cfr. S. Bottari, Gli archivi delle antiche parrocchie di Messina, estratto da Archivio Storico Messinese, III serie, vol. XXXII, anno 1981, p. 199

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Matteo Pandolfino e Caterina La Faci (o La Fachi) registrato dal sacerdote Francesco Sottile su dispensa del parroco Antonio Munachò. Il libro tredicesimo inizia il primo gennaio 1633 con l‟atto di battesimo di Francesca Lombardo, figlia di Stefano e Paola, i cui padrini furono Francesco Pacino e Francesca D‟Angelo, celebrato dal sacerdote Francesco Sottile su licenza del parroco Antonio Munachò; gli atti (sei in tutto) fino al tre gennaio sono ricopiati dal libro precedente; anche in questo caso è avvenuta, per i sei atti suddetti, una doppia registrazione, al termine del dodicesimo libro e all‟inizio del tredicesimo.

Libra Matrimoniorum Dal Al

1° 9 settembre 1585 10 gennaio 1592 2° 1 gennaio 1626 4 marzo 1635 3° 15 marzo 1635 15 luglio 1649 4° 25 luglio 1649 22 dicembre 1654 5° 7 gennaio 1655 22 dicembre 1658 6° 7 gennaio 1659 21 dicembre 1661 7° 7 gennaio 1662 29 dicembre 1665 8° 7 gennaio 1666 23 dicembre 1670 9° 8 gennaio 1671 31 dicembre 1677 10° 4 gennaio 1678 25 dicembre 1688 11° 5 gennaio 1689 7 gennaio 1699 12° 18 gennaio 1699 20 giugno 1705 13° 29 giugno 1705 8 febbraio 1720 14° 11 febbraio 1720 4 giugno 1743 15° 3 luglio 1743 29 novembre 1758 16° 7 gennaio 1759 23 dicembre 1790 17° 2 febbraio 1791 9 gennaio 1823 18° 13 agosto 1829 23 dicembre 1837 19° 7 gennaio 1838 24 novembre 1847 20° 8 gennaio 1848 26 giugno 1866 21° 2 agosto 1866 27 ottobre 1882 22° (manca) ...1882 ...1887

23° (doppio) 13 maggio 1887 11 aprile 1908

24° 27 aprile 1908 13 luglio 1909

Il libro ventiduesimo manca

Il libro ventitré è doppio perchè in un volume staccato, indicato dallo stesso numero, sono raccolti gli atti riguardanti i matrimoni celebrati tra il 12 agosto 1888 e il 2 ottobre 1897 che furono registrati in un secondo tempo. Il volume ventiquattro è realizzato con moduli prestampati completati con i dati dei singoli parrocchiani

Libra Defunctorum Dal Al

1° 1 gennaio 1635 31 dicembre 1647 2° 3 gennaio 1648 30 dicembre 1653 3° 1 gennaio 1654 31 dicembre 1659 4° 4 gennaio 1664 31 dicembre 1667 5° 1 gennaio 1668 31 maggio 1671 6° 1 giugno 1671 27 dicembre 1677 7° 1 gennaio 1678 28 dicembre 1684 8° 1 gennaio 1685 31 dicembre 1705 9° 3 gennaio 1706 19 luglio 1721

147 10° 24 luglio 1721 14 giugno 1743 11° 1743 1743 12° 18 giugno 1743 23 gennaio 1781 13° 13 febbraio 1781 28 dicembre 1805 14° 4 gennaio 1806 15 novembre 1828 15° 29 luglio 1829 27 dicembre 1837 16° 24 gennaio 1838 22 novembre 1847 17° 23 novembre 1847 12 febbraio 1892 18° 12 ottobre 1937 25 febbraio 1947

Mancano gli atti compresi tra il 31 dicembre 1659 e il 4 gennaio 1664.

Il volume decimo raccoglie le registrazioni tra il 24 luglio 1721 e il 14 giugno 1743; è l‟anno dell‟epidemia di peste che mieté molte vittime a Messina. Nel volume undicesimo, infatti, non sono specificati giorno e mese dei decessi. Vi si raccolgono 49 atti di defunti a causa del morbo, tardivamente registrati su autorizzazione del vicario generale Monsignor Denti. Nel volume dodicesimo, che prosegue con le registrazioni dell‟anno 1743, si osservano alcune singolarità. Nell‟Incipit si specifica Liber Mortuorum anni 1743 usque ad annum 1781; segue un indice alfabetato; vi sono poi sei fogli (dal 7 all‟11v) che riguardano atti dell‟anno 1745; il primo di essi è incompleto perchè iniziava nel foglio precedente (6v). Vi si legge ....circiter, et sepulta est in

Venerabili Ecclesiae Sancti Dominici. Dopo il foglio 11v si trova un altro indice; la registrazione

prosegue ricominciando dal foglio 1v con un atto del 18 giugno 1743. Al foglio 6v si trova la copia dell‟atto incompleto cui si è precedentemente fatto cenno che riguarda Donna Filippa Tarquillos, moglie di Lorenzo Brunaccini, morta all‟età di trentadue anni circa, il 15 marzo 1745 e sepolta nella chiesa di S. Domenico.

Si deduce che fino a questa data la registrazione degli atti di decesso subisce ancora le nefaste conseguenze dell‟epidemia162

. Evidentemente gli atti tra il 18 giugno 1743 e il 15 marzo 1745, registrati nei primi sei fogli del dodicesimo libro, furono poi ricopiati per mantenere l‟ordine cronologico dopo la trascrizione tardiva dei decessi degli anni 1743-44, autorizzata dall‟ autorità religiosa.

Un‟ultima notazione riguarda il libro quinto (1 gennaio 1668- 31 maggio 1671). Dopo due fogli bianchi, sul recto del terzo si trova scritto:

Iste liber est divi Antoni

Sig.r Capitano della Porta Imperiale (ripetuto due volte)

Su questa carica è opportuno aggiungere delle precisazioni: nel fondo notarile custodito dall‟Archivio di Stato di Messina è depositato il testamento di Nicola Buglio, definito Custos seu

Guardianus Portae Imperialis. Tra le ultime volontà -l‟atto risale al 7 gennaio, X indizione, 1627- il

moribondo Nicola Buglio richiamava la licentia, facultate et potistate concessa da sua Maestà Cattolica… ampliandi praedictum eius officium custodis ad vitam… nonché di nominare… verbo

codicillo testamento in ultima voluntate…o in altro modo, il suo successore tra i suoi figli.163 Questi poteri erano concessi in virtù di un privilegio reale dato a Madrid il 24 Luglio 1612 e passato in esecuzione a Messina il 25 novembre, XIII indizione, 1614. Con tale facoltà Nicola Buglio nominava nel testamento suo erede e successore alla carica di custode della porta Imperiale il figlio maggiore Francesco Bernardino Buglio che avrebbe dovuto prendere servizio dal giorno successivo alla morte del padre e conservare l‟incarico vita natural durante, con le stesse prerogative. Non è dato altresì sapere se il grado di custode o guardiano della porta Imperiale coincidesse con quello di capitano, citato nei registri parrocchiali o se quest‟ultimo ne fosse un coadiutore.

162

Per approfondimenti sull‟argomento cfr. G. RESTIFO, Peste al confine. L‟epidemia di Messina del 1743, Messina, 1984; per la parrocchia di S. Antonio Abate si vedano in particolare le pp. 68-70

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Non sappiamo chi svolgesse l‟ufficio di guardiano negli anni indicati dal libro quinto dei decessi. Probabilmente lo stesso Francesco Bernardino Buglio o un suo diretto erede. In ogni caso è accertata l‟esistenza di questa carica che prevedeva, evidentemente, il compito di vigilare le entrate e le uscite di merci e persone dalla Porta Imperiale. Come si è già osservato nel caso dei riveli, la collaborazione tra le amministrazioni laica e religiosa era piuttosto stretta. Nulla di strano che i registri parrocchiali fossero a disposizione delle autorità civili per gli opportuni riscontri. Ma di quali accertamenti si trattava? Erano controlli demografici da sottoporre al capitano della Porta Imperiale?

Si può ipotizzare solo una sorta di censimento di verifica per la popolazione di una parrocchia a ridosso della cinta di difesa, che comprendeva anche una porzione di territorio extra moenia. Un conteggio teso ad accertare i flussi dentro e fuori le mura effettuato per i più svariati motivi (controllo delle merci e delle persone per motivi economici, igienici, di pubblica sicurezza, etc.) Queste note sono, tuttavia, un episodio isolato. Nei restanti volumi non vi è traccia di analoghe iscrizioni, né per la parrocchia di Sant‟Antonio Abate né per altre parrocchie della città.