Effetti incentivanti della struttura finanziaria: la leva fiscale
6.6. La riforma del 1997: dualismo fiscale e tassazione degli oneri finan ziar
6.6.2. La dual income tax (Dit)
L’introduzione della dual income tax trae origine, come accennato, dal- l’obiettivo di ridurre la convenienza fiscale dell’indebitamento, istituendo un trattamento fiscale agevolato per le aziende che incrementano il proprio patri- monio netto21.
19 Secondo l’attuale previsione normativa l’aliquota, originariamente fissata nel 37% e già
ridotta al 36%, scenderà progressivamente, a regime, al 33%.
20 Per un approfondimento specifico si veda G. T
AGLIAVINI, Costo del capitale. Analisi finan-
ziaria e corporate banking, Egea, Milano, 1999.
21 Sugli effetti della dual income tax sulle decisioni finanziarie delle imprese si veda N. M I- GLIETTA-C.F. MAGGI, Riforma Visco: Dit – La Dual Income Tax per le società di persone e le
L’incentivo prevede che il reddito complessivo netto dichiarato dall’impresa sia assoggettato all’imposta attraverso l’applicazione di un’aliquota “agevola- ta”, per la parte corrispondente alla remunerazione ordinaria della variazione in aumento del capitale investito rispetto a quello esistente alla chiusura dell’eser- cizio in corso al 30 settembre 199622.
Nella formulazione originaria dell’incentivo l’applicazione dell’agevolazio- ne non poteva comunque determinare un’aliquota media dell’imposta sul reddi- to delle persone giuridiche inferiore al 27%. La quota di reddito agevolato che, per effetto di questa limitazione, non fruiva dell’aliquota ridotta, veniva compu- tata in aumento del reddito agevolato dei successivi periodi d’imposta ma non oltre il quinto23.
La tassazione “duale” è compatibile con le diverse forme giuridiche che i sog- getti beneficiari possono assumere per lo svolgimento della propria attività: tutta- via, al fine di non appesantire la trattazione, verranno presi in considerazione i soli soggetti organizzati nella forma delle società di capitali, in quanto rappre- sentativi del meccanismo che s’intende analizzare, soprattutto sotto il profilo in- centivante alla capitalizzazione.
Modalità applicative della dual income tax: l’incremento del patrimonio
Sintetizziamo, di seguito, il meccanismo applicativo della tassazione duale indicando con
RTOT = reddito complessivo dell’impresa/società; Ro = reddito tassato con aliquota ordinaria; Ra = reddito tassato con aliquota agevolata;
∆CI = variazione in aumento del capitale investito;
ir = tasso di remunerazione ordinaria del capitale investito (fissato dal
Ministero delle Finanze Italiano).
Il ∆CI, ossia l’incremento del patrimonio netto rispetto a quello del bilancio dell’esercizio in corso al 30 settembre 1996 è determinato considerando:
imprese individuali, in Il fisco, n. 2, 1998 e N. MIGLIETTA-C.F. MAGGI, Dit – La dual income tax e
gli effetti dell’applicazione di un’aliquota ridotta sul reddito d’impresa, in Il Fisco, n. 45, 1997.
22 Per un approfondimento sulle caratteristiche del prelievo duale si veda T. D
I TANNO, La
dual income tax, Giuffrè, Milano, 1998.
23 Per completezza giova ricordare che nel corso degli anni successivi al 1997, la normativa
DIT è stata oggetto di interventi correttivi che hanno ulteriormente allargato la portata del bene- ficio; successivamente, a seguito della reintroduzione della detassazione degli utili reinvestiti, è stata “congelata” agli incrementi patrimoniali effettuati nel primo semestre dell’anno 2001; dopo la riforma fiscale sarà progressivamente eliminata.
– il patrimonio netto storico (relativo all’esercizio in corso al 30/9/1996) al netto del risultato dell’esercizio stesso (utile di periodo);
– gli incrementi di patrimonio derivanti da: - aumenti di capitale sociale;
- versamento di fondo sovrapprezzo emissione azioni; - versamento in conto capitale;
- accantonamenti a riserve di utili (anche per la quota destinata a riserva legale);
- le riduzioni volontarie di patrimonio quali distribuzione delle riserve, ecc. Essendo irrilevanti le perdite e le riduzioni per la loro copertura, il limite massimo dell’incremento consentito è dato dal patrimonio netto risultante alla chiusura dell’esercizio24.
La dual income tax si applica al reddito secondo la relazione
RTOT × A = Ro × Ao + Ra Aa.
Dove:
A = è l’aliquota media; Ao = è l’aliquota ordinaria; Aa = è l’aliquota agevolata.
Il reddito agevolato, pari alla remunerazione ordinaria della variazione in aumento del capitale investito, sarà
Ra = ∆CI × ir.
Gli effetti della dual income tax sulle decisioni finanziarie
La dual income tax si presenta come un’opportunità di riduzione del tasso di prelievo fiscale attraverso la ricapitalizzazione dell’impresa. Si propongono due formule che permettono di stimare gli effetti della ricapitalizzazione in termini di risparmio fiscale in rapporto alle risorse da impiegare.
Ai fini decisionali giova identificare: a) l’aliquota media che si ottiene per effetto di una variazione in aumento di capitale investito; b) il versamento richiesto per ottenere l’aliquota minima consentita dalla normativa.
24 I benefici della DIT – dual income tax – non possono naturalmente moltiplicarsi attraverso
operazioni di capitalizzazione effettuate da società appartenenti allo stesso gruppo. I cosiddetti incrementi di capitale “a cascata” sono neutralizzati dalla previsione normativa che non ricono- sce l’aumento, ai fini dell’applicazione dell’aliquota agevolata, fino a concorrenza del maggior valore della partecipazione.
a) Calcolo aliquota media Sapendo che:
Ra = ∆CI × ir e Ro = RTOT – Ra
con una determinata variazione in aumento si può ottenere la relazione che in- dividua il carico fiscale dell’impresa come segue:
RTOT × A = Ro × Ao + Ra × Aa
RTOT × A = (RTOT – ∆CI × ir) Ao + ∆CI × ir × Aa
dal cui sviluppo si ottiene che
). ( ) ( Aa Ao R i CI Ao A TOT r − ⎥ ⎦ ⎤ ⎢ ⎣ ⎡ ∆ × − =
b) Calcolo della variazione massima di capitale investito
Per ottenere l’incremento richiesto dalla normativa per beneficiare del mas- simo vantaggio fiscale dovrà essere soddisfatta la seguente relazione:
RTOT × Amin = Ro × Ao + Ra × Aa
dove Amin = aliquota media minima consentita; sviluppando la relazione in fun-
zione dell’isolamento di ∆CI avremo che:
RTOT × Amin = (RTOT – ∆CI × ir) Ao + ∆CI × ir × Aa RTOT × Amin – RTOT Ao = ∆CI × ir × Aa – ∆CI × ir × Ao
da cui si ottiene: . )] ( [ )] ( [ Aa Ao i A Ao R CI r min TOT − − = ∆
In sintesi, attraverso l’applicazione della dual income tax, si riduce il peso degli oneri tributari ottenendo, di conseguenza, una variazione del tasso di pre- lievo che soddisfa la relazione
t1 > t2 > t3
in cui t1 rappresenta il tasso di prelievo in presenza di un’aliquota ordinaria, t2 il
tasso di prelievo in presenza di un’aliquota media e t3 rappresenta il tasso di
prelievo in presenza dell’aliquota minima.
Graficamente, ipotizzando un indice di indebitamento costante, possiamo ana- lizzare la reattività del ROE = f (ROI) come rappresentata in Figura 6.2.