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GLI ELEMENTI DELLA STRUTTURA AZIENDALE

FOCUS SUL PROCESSO DI ACQUISTO NEL B2B

SEGMENTAZIONE PER I MERCATI DI BUSINESS (B2B) Variabili geografiche: consiste nel

5. LA FATTIBILITA’ SUL PIANO INTERNO

5.3 GLI ELEMENTI DELLA STRUTTURA AZIENDALE

Nella definizione della struttura aziendale occorre prendere una serie di decisioni inerenti a:

a. La localizzazione;

b. La struttura di approvvigionamento; c. La struttura produttiva;

d. La logistica e la struttura distributiva;

FINALITÀ

Individuare gli elementi della struttura aziendale è essenziale per:

 Pianificare nel dettaglio l’attività di produzione e commercializzazione  Individuare le risorse necessarie allo svolgimento dell’attività

 Organizzare le varie aree e relative criticità (make or buy, acquisti, R&S)  Definire le competenze e il knowhow richiesto

 Organizzare il personale e le responsabilità  Definire il fabbisogno delle risorse di cui disporre

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e. Il piano di marketing e di vendita; f. Il piano organizzativo;

g. Partnership e accordi con altre imprese; h. Altri elementi della struttura aziendale.

5.3.1 LA LOCALIZZAZIONE

L’importanza della scelta di localizzazione è diversa a seconda del tipo di attività che si intende svolgere, dalle risorse e dalle offerte disponibili nel territorio, nonché dalle politiche distributive da attuare.

Una volta definita l’ubicazione della propria azienda è opportuno fare un elenco e descrivere sinteticamente i locali all’interno dei quali l’azienda intenderà produrre e commercializzare i propri prodotti.

I locali produttivi. Sia per le imprese che producono beni di consumo che per quelle che producono beni industriali, la scelta dell’ubicazione dei locali produttivi rispondono alle medesime esigenze, ovvero quelle di rispettare i requisiti di efficiente approvvigionamento e di accessibilità della manodopera adeguata al tipo di lavorazione effettuata.

In particolare, l’ubicazione dei locali produttivi deve garantire:

 Vicinanza alle fonti approvvigionamento e/o vantaggi nei costi di approvvigionamento;

 Esistenza di infrastrutture e collegamenti efficienti (ferrovia, autostrade, e così via);

FINALITÀ

In questa sezione devono essere indicati i locali che verranno utilizzati dall’azienda per lo svolgimento dell’attività produttiva e di commercializzazione del prodotto/ servizio.

La giusta localizzazione da parte dell’azienda deve essere ponderata sulla base del trade- off tra benefici e costi sostenuti.

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 Reperibilità di manodopera non qualificata e qualificata (soprattutto per start up innovative e tecnologiche) a costi sostenibili40;

 Vantaggi in termini di costo del lavoro;

 Vantaggi in termini legislativi (incentivi pubblici nel caso di zone economicamente svantaggiate).

Trovare un’area che permetta di ottenere contemporaneamente vantaggi sia in termini di approvvigionamento che in termini di disponibilità di manodopera spesso è un’utopia: è possibile quindi che l’imprenditore possa scegliere di ubicare il proprio impianto produttivo in quelle aree in cui l’approvvigionamento è molto oneroso, ma è compensato dalla presenza di personale qualificato a buon mercato o viceversa.

Infine, l’ubicazione degli impianti produttivi deve tenere in considerazione fattori esogeni quali il contesto legislativo e socio-economico della regione scelta.

I locali commerciali. I locali adibiti alla commercializzazione dovrebbero localizzarsi in territori nei quali:

 Sia presente una potenziale domanda del proprio prodotto/ servizio;  Sia più facile raggiungere la clientela target;

 Ci siano efficienti collegamenti di trasporto pubblico e privato.

La scelta di localizzazione dei locali commerciali è critica al fine di incrementare il potenziale di vendita.

40 A costi sostenibili si intende che qualora il neo imprenditore decida, per qualsiasi ragione, di ubicare il

locale produttivo in zone in cui il personale qualificato è poco presente, al fine di convincere il personale (che risiede in zone lontane) a trasferirsi e a lavorare nella propria area di impianto spesso è costretto a conferire delle incentivazioni economiche che non sempre sono economicamente sostenibili per un’azienda soprattutto in fase di avvio dell’attività.

Iniziare con costi di personale sensibilmente superiori alla media di mercato, oltre che finanziariamente non sostenibile (la nuova attività spesso non raggiunge volumi di produzione adeguati al peso dell’investimento iniziale nei primi anni di vita), anche economicamente sconveniente (la remunerazione del capitale investito può non risultare sufficiente neanche in ipotesi di produzione a regime).

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Nella scelta del locale commerciale, non si deve mai dimenticare di effettuare una adeguata valutazione di costo-beneficio: il costo dell’affitto o dell’acquisizione del locale commerciale deve essere sempre rapportato al beneficio delle sue caratteristiche.

Tenendo in considerazione che l’onerosità dei locali commerciali è tanto più alta quanto maggiore è l’attrattività dell’area (come ad esempio una maggiore intensità del traffico pedonale), una start up, che non ha inizialmente le risorse in grado di sostenere tale maggiore onerosità, potrebbe ripiegare su locali più economici ubicati in zone di minor valore purché risultino strategicamente valide.

Infine, per le imprese che producono beni industriali o sfruttano l’e-commerce i locali commerciali (che molto spesso sono sostituiti da semplici magazzini) non devono essere scelti in base alla vicinanza alla clientela target o alla presenza di trasporti pubblici, ma devono essere ubicati in quelle aree commerciali strategiche dal punto di vista logistico e che permettano di minimizzare i costi distributivi e facilitare la distribuzione.

5.3.2 LA STRUTTURA DI APPROVVIGIONAMENTO

In questa sezione deve essere descritta in maniera sintetica, ma anche completa, le seguenti informazioni:

a) Principali fornitori disponibili sul territorio;

FINALITÀ

La definizione della struttura di approvvigionamento mira a:

I. Individuare/ selezionare le materie prime/ semilavorati da utilizzare nella produzione che rispondano a determinate specifiche

II. Individuare/ selezionare i fornitori

III. Stimare i costi delle materie prime/ semilavorati e le spese legate al loro approvvigionamento

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b) Principali caratteristiche delle fonti di approvvigionamento (quantità costante dell’offerta, affidabilità dei fornitori, costo di acquisto e trasporto);

c) Condizioni contrattuali che si possono ottenere dai fornitori (tempi di dilazione concessi, time to order, possibilità di ordinare piccoli lotti, e così via);

d) Livello di concorrenza tra i fornitori presenti nel territorio; e) Disponibilità di fonti di approvvigionamento alternative;

f) Accordi con i fornitori:un accordo strategico può essere quello della subfornitura 41attraverso il quale la start up instaura con il suo fornitore un rapporto stabile e a lungo termine.

5.3.3 LA STRUTTURA PRODUTTIVA

Nelle imprese industriali e in altre imprese produttive, definire una struttura produttiva è fondamentale. È data dall’insieme di:

a) Procedure e sistemi di produzione (linee di montaggio, isole di lavoro, sistemi di meccanizzazione o automazione dei processi produttivi, metodi di programmazione della produzione, e così via);

b) Impianti e macchinari (immobilizzazioni); c) Addetti alla produzione;

d) Know-how e altre competenze di produzione.

41 I subfornitori sono aziende che lavorano in modo duraturo e continuativo con un numero ristretto di

aziende, fornendo particolari componenti o svolgendo fasi della lavorazione attenendosi alle specifiche e direttive dell’azienda cliente.