• Non ci sono risultati.

Elena Garibaldi

Nel documento Cronache Economiche. N.003-004, Anno 1975 (pagine 42-47)

Mi p a r e necessario, per inqua-drare il ruolo che l'agricoltura riveste nel nostro paese, citare alcuni dati quali ci vengono for-niti dall'Istat. D a essi si ap-prende, infatti, che nel 1973 il contributo dell'agricoltura alla f o r m a z i o n e del reddito lordo in-terno è stato di 7 3 0 0 miliardi di lire (corrispondente al 1 0 % del totale nazionale), che gli addetti all'agricoltura sono diminuiti dal 1958 ad ora del 5 4 % , che lo squilibrio tra redditi agricoli ed extraagricoli è molto più netto di q u a n t o avvenga in altri paesi.

Se si fa, ora, u n c o n f r o n t o con la situazione agricola nell'ambi-to delle nazioni della C E E la cui

superficie agraria complessiva è di circa 94 milioni di ettari (di cui il 5 0 % investiti a seminativi ed il 4 4 % a prati e pascoli) si nota che dal '67 al '70 vi è stata u n a diminuzione del 3 , 9 % nel n u m e r o delle aziende. Esse sono a t t u a l m e n t e pari a 5,7 milioni con u n a superfìcie m e d i a di 17 h a . È interessante rilevare a proposito della loro grandezza che i valori più elevati si regi-strano in G r a n Bretagna (57 ha) e i m e n o elevati in Italia (7,5 h a ) . T r a questi d u e estremi si posso-n o localizzare la F r a posso-n c i a e la D a n i m a r c a (21 h a in m e d i a ) ; il Belgio e i Paesi Bassi con

11-15 ha.

L'agricoltura italiana è carat-terizzata da u n a certa arretratez-za sia per i metodi di coltivazio-ne (in cui la tradiziocoltivazio-ne h a u n largo peso su qualsiasi tentativo di a m m o d e r n a m e n t o ) sia per i p r o c e d i m e n t i di conservazione e di lavorazione del p r o d o t t o . Al riguardo basta p e n s a r e alle ton-nellate di f r u t t a che ogni a n n o vengono p u n t u a l m e n t e

rovescia-te per strada, senza che si siano presi p r o v v e d i m e n t i per f a r n e m a r m e l l a t e e succhi, prodotti che v e n g o n o poi importati dalla G e r m a n i a e da altre nazioni. Inoltre le forze p r o d u t t i v e che o p e r a n o in c a m p o agricolo sono d o m i n a t e dalla senilizzazione e dalla femminilizzazione, f a t t o r i che rallentano ogni innovazione m e n t r e occorrerebbe u n o sforzo considerevole per f a v o r i r e la ri-presa dell'agricoltura e per f a r e in m o d o che essa divenga un set-tore p r i m a r i o . L'utilità di tutto ciò si c o m p r e n d e f a c i l m e n t e an-che perché con l ' i n c r e m e n t o de-mografico attuale è necessario potenziare le rese unitarie, otte-nerle a prezzi competitivi e, al t e m p o stesso, r e m u n e r a t i v i per l'agricoltore, in tutti i settori: dalle coltivazioni erbacee (fru-m e n t o , (fru-mais, riso, patata...) al c a m p o zootecnico, dall'orticoltu-ra alla f r u t t i c o l t u r a e cosi via. 11 nostro, come è n o t o , è u n paese in grave crisi e c o n o m i c a con u n rilevante deficit della bilancia

Fig. I - Serra di un Istituto che si occupa di problemi di nutrizione delle specie da orto. Notare la suddivisione tra le parcelle per evitare che gli effetti di un concime si possano confondere con

commerciale, a p p e s a n t i t o da mi-lioni e mimi-lioni di derrate alimen-tari i m p o r t a t e , in q u a n t o siamo incapaci di p r o d u r r e secondo i nostri fabbisogni: l'olio ci arriva da q u a s i tutti i paesi che si affac-ciano sul M e d i t e r r a n e o (Maroc-co, T u r c h i a , S p a g n a , Grecia), in un a n n o a b b i a m o i m p o r t a t o 5 0 0 mila q di f r u t t a f r e s c a , 3 milioni di q di b a n a n e , 4 1 0 mila q di a g r u m i . G r a n p a r t e del p o m o -d o r o in scatola o in tubetti ven-d u t o sotto l'etichetta ven-di ven-ditte ita-liane p r o v i e n e dal Portogallo, dalla G r e c i a e dal M a r o c c o e, in seguito, viene c o n f e z i o n a t o in Italia. D a l l a C a l i f o r n i a siamo, invece, i n o n d a t i dalle p r u g n e in scatola e dai succhi di f r u t t a ; dalla S p a g n a e dalla T u r c h i a ri-c e v i a m o n o ri-c i , nori-cri-ciole, a r a ri-c h i d i e fichi. A t u t t o q u e s t o s i a m o ap-p r o d a t i ap-p e r effetto di u n a ap- poli-tica e c o n o m i c a tesa a privilegia-re la p r o d u z i o n e i n d u s t r i a l e e a p e n a l i z z a r e quella agricola.

Q u a l i sono i mezzi p e r razio-n a l i z z a r e la p r o d u z i o razio-n e irazio-n agri-c o l t u r a p e r a m m o d e r n a r l a , met-t e n d o in p r a met-t i c a i m o d e r n i rimet-tro- ritro-vati della t e c n i c a ? È ovvio che ci

si deve affidare alle ricerche con-dotte sia in Italia sia all'estero: la ricerca scientifica costituisce, infatti, u n o s t r u m e n t o indispen-sabile di progresso. Per citare q u a l c h e esempio positivo da es-sa i n d o t t o b a s t a p e n s a r e agli ef-fetti esercitati dai concimi chi-mici, dai diserbanti per a l c u n e colture (il riso n o n p o t r e b b e p i ù p r o d u r s i e c o n o m i c a m e n t e senza il diserbo chimico), d a l l ' i m p i e g o dei fitofarmaci nella lotta c o n t r o

malattie da crittogame, da insetti mediante i quali si riescono a contenere i patogeni che insidia-no le varie colture e che decime-rebbero le produzioni.

Mi p a r e occorra puntualizza-re, innanzitutto, che la ricerca agronomica n o n solo n o n deve essere considerata ricerca minore e venire misconosciuta poiché, come si è detto, p u ò contribuire alla soluzione dei problemi ali-m e n t a r i del paese, ali-ma deve esse-re riconosciuta la sua complessità e dispendiosità e la necessità del-l'instaurarsi di più equilibrati r a p p o r t i con gli altri settori del-la ricerca nazionale, fatto che fi-n o r a fi-n o fi-n si è afi-ncora verificato. Infatti in Italia il 2 2 , 3 % dell'in-tera spesa per la ricerca è desti-n a t o alla ricerca desti-nel settore desti- nu-cleare (il che costituisce il valore più elevato tra i Paesi della CEE) e solo il 3 , 5 % all'agricoltura contro il 4 , 1 % della F r a n c i a , il 5 % del Belgio, l ' I 1 , 3 % del-l ' O del-l a n d a . D a model-lte p a r t i si ritie-ne l'Italia u n a « culla di studi u m a n i s t i c i » e si pensa erronea-m e n t e che la ricerca agraria sia u n arresto di progresso, m e n t r e la tecnologia industriale per le

Fig. 4 - Studio di diversi substrati artificiali su di una coltura di orchidea coltivata entro appositi vasi.

cui ricerche è destinato il 1 8 , 4 % (contro l ' 8 % in m e d i a degli al-tri paesi comunitari) sarebbe il solo settore i m p o r t a n t e .

D o v e si effettua la ricerca di tipo agricolo in I t a l i a ? Nel no-stro paese vi sono diverse orga-nizzazioni preposte allo studio dei problemi agricoli: innanzi-tutto le Facoltà di scienze agra-rie che sono ben 13, complessi-v a m e n t e in Italia, di cui u n a ha sede a T o r i n o . Sull'Università è necessario dire, come ha af-f e r m a t o q u a l c u n o , che sono tut-te q u a n t e ridottut-te ad « universi-tà degli esami » e che l'attiviuniversi-tà scientifica consiste, p u r t r o p p o , in ben poca cosa.

Se si considera la Facoltà di scienze agrarie dell'Università di T o r i n o si deve constatare che pa-recchi e assai i m p o r t a n t i Istituti h a n n o sistemazioni di f o r t u n a e sono in alloggi privati, con u n disagio facilmente i m m a g i n a b i l e , altri h a n n o carenza di locali tale da spingerli a r i a d a t t a r e a n c h e spazi un t e m p o destinati a ripo-stigli. Di u n a n u o v a sede per la nostra città, possibilmente in aperta c a m p a g n a , in località che

le sarebbe certo più congeniale della zona centrale in cui si tro-va a t t u a l m e n t e , si parla da più di dieci anni. Le soluzioni pro-spettate sono state innumerevoli, dalla M a n d r i a a Santena, t a n t o per citarne d u e che sono sem-brate, per q u a l c h e t e m p o , le più probabili; m a oggi anche i più ottimisti sono scettici sulla possi-bilità di vedere risolto, entro bre-ve termine, questo p r o b l e m a che oltre tutto r i g u a r d a u n a regione per la q u a l e l'agricoltura n o n h a certo trascurabile i m p o r t a n z a (basta al r i g u a r d o p e n s a r e alla p r o d u z i o n e di riso, di vino, di pesche, ecc.). V i sono inoltre gli Istituti sperimentali che dipen-d o n o dipen-dal Ministero dipen- dell'agricol-t u r a , o g n u n o con u n a sua ca-ratterizzazione b e n precisa: da quello che si o c c u p a dei cereali a quello che si interessa preci-p u a m e n t e di fiori o di ortaggi, di a g r u m i e di t a b a c c o , agli istituti del Consiglio n a z i o n a l e delle ri-cerche ( C N R ) . Di questi ultimi, ad esempio, ve n e sono d u e con sede a T o r i n o forse ignorati da molti: u n o per la virologia ed u n o per la m e c c a n i z z a z i o n e in

agricoltura. Il primo si occupa di studiare i danni prodotti dalle malattie di virus sulle piante col-tivate. La virologia è u n a scien-za che ha assunto importanscien-za verso la metà di questo secolo sia dal p u n t o di vista scientifico _sia da quello economico e

socia-le. N o n vi è tecnico aggiornato che n o n conosca i gravi problemi creati dalle virosi alle coltivazio-ni di varie specie vegetali. Basta pensare alle virosi della patata, delle fragole e delle più differenti specie da orto (pomodoro, pepe-rone, fagiolo, carciofo), di pian-te ornamentali (garofano, crisan-temo, ecc.) della vite, degli agru-m i e di altre piante da f r u t t o .

Il secondo si interessa special-m e n t e di effettuare esperispecial-menti sulla raccolta dei prodotti: del-l'uva (nell'Astigiano) e di alcuni degli ortaggi di più larga diffu-sione in Piemonte, delle forag-gere, oltre ad altri temi attuali per la regione in cui opera.

T u t t e queste organizzazioni h a n n o , t r a n n e rari e f o r t u n a t i esempi, gravi p r o b l e m i di tipo economico che si ripercuotono nelle scarsità di personale, di ap-p a r e c c h i a t u r e e di materiali. A volte, q u a n d o i mezzi ci sono vengono, n o n di r a d o , spesi ma-le, a n c h e p e r c h é C N R , Istituti sperimentali e Università n o n sono collegate da u n p i a n o plu-riennale organico e n o n h a n n o precise finalizzazioni. Forse con l'interessamento diretto delle Re-gioni molti p r o b l e m i p o t r e b b e r o essere risolti anche p e r c h é in agricoltura, a differenza di altri c a m p i , essi v a n n o visti su scala locale.

Molto spesso gli studiosi sono invischiati in lungaggini di tipo b u r o c r a t i c o che r e n d o n o compli-cata, lenta e scoraggiante, anche l ' o p e r a z i o n e più semplice ed in p r o b l e m i di carattere

ammini-strativo, m e n t r e si c o m p r e n d e che in agricoltura la ricerca sia di base sia applicata richiede un impegno costante e continuo uni-to a passione e dedizione (certi rilievi di laboratorio v a n n o ese-guiti anche se è sera tardi o notte, i conteggi in c a m p o devono es-sere affrontati a n c h e se è agosto e tutti sono in v a c a n z a e il sole è cocente) e senza sperare in co-spicui guadagni. Infatti le remu-nerazioni sono generalmente al-q u a n t o modeste come, d ' a l t r a p a r t e , lo sono quelle di u n mae-stro di scuola e l e m e n t a r e o di u n professore di scuola m e d i a infe-riore o supeinfe-riore. Il ricercatore ha oggi u n peso i m p o r t a n t e nel-la società: infatti alnel-la sua figura intesa come u n personaggio soli-tario, individualista, avulso dalla società di tipo « cartesiano », im-m e r s o solo nei p r o p r i pensieri, si è sostituita, sotto la spinta del progresso scientifico, quella di tipo « b a c o n i a n o » di u n indivi-d u o che ha bisogno indivi-di s c a m b i o di i n f o r m a z i o n i , che vive in mez-zo a colleghi a p p a r t e n e n t i a di-scipline diverse per s c a m b i a r e e t r a v a s a r e o p i n i o n i ed esperienze.

Per p o r t a r e all'agricoltore i ri-sultati della ricerca, l'istruzione professionale a livello i n t e r m e d i o a n d r e b b e inoltre t e n u t a nella giu-sta c o n s i d e r a z i o n e : i c o n t a d i n i d o v r e b b e r o essere consapevoli che p e r p r o d u r r e e c o n o m i c a -m e n t e o c c o r r e s a p e r e e conosce-re p o i c h é l ' a g r i c o l t u r a sta viven-d o u n ' i m p o r t a n t e t r a s f o r m a z i o n e sociotecnologica e ogni g i o r n o n u o v i concetti, n u o v i c o m p o s t i chimici, s t r u m e n t i s e m p r e più raffinati, delicati e rigorosi entra-n o a f a r p a r t e della vita delle c a m p a g n e . Mi p a r e significativo al r i g u a r d o l ' e s e m p i o del n o r d E u r o p a (senza riferirci a modelli a m e r i c a n i ottimi, m a per noi, p e r o r a , irraggiungibili) in cui lo

Sta-to fornisce d e n a r o agli agricolSta-to- agricolto-ri n o n per acquistare prodotti, m a per pagare gli stipendi dei tecnici qualificati che presiedono alle cooperative agricole, per renderli, cioè, consapevoli della f u n z i o n e positiva esercitata dalla scuola.

U n a grave lacuna che si veri-fica in Italia (come a b b i a m o già sostenuto altre volte) è la man-canza di connessione tra il

mon-do della ricerca e quello della pratica, n o n esistono cioè orga-nizzazioni preposte a far da tra-mite in questo senso, e d'altra parte non ci sono n e p p u r e delle f o r m e di assistenza da p a r t e di personale specializzato anche perché lo spirito associativo è assente tra gli agricoltori, per cui raggiungerli singolarmente n o n è semplice. Vorrei citare u n esempio in fatto di assistenza

Fig. 5 Colture di apici vegetativi. Si tratta di un metodo utilizzabile per la vito, la fragola, il crisantemo, il garofano, ecc. per l'ottenimento di materiale da riproduzione sano. Esso consiste nel prelievo dell'apice vegetativo ritenuto solitamente immune da virus e nella sua coltivazione entro appositi matracci, con un adeguato substrato nutritizio composto di agar, ormoni e microolementi.

che mi aveva favorevolmente colpita: ricordo di aver visto in Inghilterra il f u n z i o n a m e n t o del Milk Marketing Board « MMB », un organismo cooperativo a cui, peraltro, devono aderire obbli-gatoriamente tutti i produttori di latte compresi nel territorio di u n a data giurisdizione. Tali

agri-coltori ricevono visite periodi-che, solitamente mensili, da par-te di personale specializzato, che controlla la redditività del-l'allevamento, fornisce un gra-fico sulla p r o d u z i o n e prevedibile (tracciato servendosi di vari fat-tori quali data del parto, età delle vacche, resa p r ò capite di latte),

suggerisce la razione alimentare da adottare, c o n f r o n t a i dati di u n ' a z i e n d a con quelli di altre e a fine annata stende u n rendiconto completo della situazione econo-mica della azienda, corredandolo di commenti e consigli per stimo-lare l'agricoltore verso i miglio-ramenti da adottare.

Ordinamenti colturali in Piemonte

Nel documento Cronache Economiche. N.003-004, Anno 1975 (pagine 42-47)