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Vittorio Roux

Nel documento Cronache Economiche. N.003-004, Anno 1975 (pagine 60-63)

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Povero artigianato, sempre più circondato da balie asciutte.

I n t a n t o le cronache della crisi oscillano tra la constatazione e il presentimento; quasi u n male oscuro. Dalla conferenza della F A O sull'alimen-tazione al blocco a r a b o di R a b a t h sorge il dub-bio se correre ai ripari con la psicologia o con l'economia.

La Russia risponde no alla crisi p u n t a n d o alla Siberia, l'Italia si sottomette alla crisi g u a r d a n d o al mezzogiorno, e alla sua « Cassa » più in crisi che mai. I golpes più silenziosi si realizzano per s v u o t a m e n t o .

Lo stralcio piemontese n o n è t a n t o diverso. Ogni ruga è u n difetto, u n a m o r e , u n a virtù; come nel Sud.

A T o r i n o la c r o n a c a , verso u n ' a l b a di f e b b r a i o , registra u n incendio, c h i a r a m e n t e doloso, della fiera dei vini; più che alla infiammabilità del-l'alcool si pensa ad u n racket, a quello delle tan-genti protettive, come se fosse il solo; sempre di balie si t r a t t a . Ma esistono tanti altri r a c k e t ; quello delle braccia, quello delle licenze, quello della prostituzione e dei cacciatori; quello dei p r i m a r i , quello delle tangenti elettorali, realizzato con sorrisi da p a d r i n o nell'elargire contributi pubblici per convegni quasi inesistenti e c o m u n -q u e del tutto insignificanti, c o n f e r m a n d o f o r t u n a e lucro all'accattonaggio sociale.

C o m e se non bastasse c'è chi, nell'artigianato, si ostina a sostenere la p a t e n t e di mestiere, g r a n d e incentivo al nascere del racket dei m a e s t r i ar-tigiani.

È t e m p o di capire, se di a v v e n i r e e di p r o g r a m -m a z i o n e si vuol c o r r e t t a -m e n t e ragionare, che an-che per l'artigianato occorre c a m b i a r e s t r a d a .

La F I A T è i m p e g n a t a nel ruolo del coccodrillo, i m m o b i l e , a digerire la Cassa integrazione, la n u o v a contingenza e il salario g a r a n t i t o .

L ' o c c i d e n t e in genere, nella sua p a r t e di

ele-fante, n o n riesce più a sincronizzare, sempre, il b o o m con la crisi.

La Banca d'Italia, nel f a r e cane da guardia, n o n sa più se a b b a i a r e q u a n d o la recessione co-mincia o q u a n d o l'inflazione cessa.

L'artigianato n o n ha più poteri e fantasie; la giungla retributiva e la t r o p p o lenta riqualifica-zione della spesa pubblica m a n c o più gli consen-tono di digerire la n u o v a contingenza.

N o n b a s t a n o più le proposte di salvataggio, magari in termini di finanziaria regionale, perché al di sotto di ogni sospetto. L ' a u t o n o m i a si f a sempre più illusoria, a m a n o a m a n o che ingigan-tiscono i p r o b l e m i dei piccoli nell'inserirsi nelle grandi economie.

Di f r o n t e alla disoccupazione p r o g r a m m a t a , la riorganizzazione delle aziende artigiane n o n è più u n a esercitazione b u r o c r a t i c a , m a u n p r o b l e m a politico, da risolvere t e n e n d o conto quali sono le reali radici del m e c c a n i s m o economico.

D i v e r s a m e n t e alla solita scaletta delle priorità, alle suggestioni della d o m a n d a sociale, agli av-vertimenti sulle dimensioni settoriali, l'artigianato n o n p o t r à che a m a r a m e n t e r i s p o n d e r e con la pro-pria arretratezza m o d e r n a , condizione perma-n e perma-n t e di u perma-n avveperma-nire sempre simile agli errori del passato.

U n a p r o p o s t a concreta per u n p r o g r a m m a or-ganizzativo che n o n sia soltanto u n abbozzo, m a che diventi u n p i a n o sufficientemente e l a b o r a t o , p a r t e dalla richiesta di u n a indagine sulla crisi dell'artigianato in P i e m o n t e e, in particolare, in T o r i n o e p r o v i n c i a , con l'obbiettivo di verificare, quasi con il moltiplicatore a catena, a l m e n o le seguenti successive p r o p o s t e per iniziative, rispet-t i v a m e n rispet-t e :

— nel c a m p o della s u b - f o r n i t u r a ;

— nella p r e s e n t a z i o n e dei p r o d o t t i e delle attività artigiane;

— nella preparazione professionale; — nella concessione del credito.

Per arrivare a delle conclusioni, gli interlocu-tori ufficiali saranno, di volta in volta, diversi; gli obbiettivi d o v r a n n o tutti essere attenti all'at-tuale m o m e n t o di esasperazione sociale, all'esi-genza di s u p e r a m e n t o delle ideologie, alla realtà che i m p o n e ed esige u n a diversa sistemazione teorica, per consentire all'artigianato di espri-m e r e l'energia sociale di cui è portatore.

A l m e n o a titolo di provocazione, per cercare proposte di soluzione alla crisi, s e m b r a n o oppor-tuni alcuni suggerimenti.

Sub-forniture.

Il discorso p a r t e dalla crisi del petrolio, si allarga alla p r o d u z i o n e automobilistica e coin-volge, quasi a u t o m a t i c a m e n t e , l'artigianato della s u b - f o r n i t u r a m e c c a n i c a . N o n basta c o m m e n t a r e che n o n p u ò essere consentito a coloro che sono stati protagonisti di u n a distorta linea di svilup-po, t r a e n d o n e grandi profitti, di presentarsi c o m e vittime di u n a crisi internazionale, che colpisce in m i s u r a maggiore l'artigianato.

L ' e c o n o m i a m o d e r n a h a insegnato che tra artigianato e i n d u s t r i a u n a n t a g o n i s m o n o n è n a t u r a l e .

L'esigenza n u o v a è quella di p r o g r a m m a r e il r a p p o r t o tra mezzi e risorse, in m o d o che n e tragga a r m o n i c o vantaggio la o c c u p a z i o n e e il r e d d i t o . La s u b - f o r n i t u r a è i n d u b b i a m e n t e u n a cerniera f r a i n d u s t r i a e artigianato, dove la pro-blematica d e l l ' a z i e n d a artigiana è aggravata dalla necessità di realizzare g a r a n z i e dai rischi della i n t e r r u z i o n e delle c o m m e s s e , dei p a g a m e n t i a t e m p i lunghi, che n o n c o n c e d o n o tregue di f r o n t e agli a d e m p i m e n t i salariali e a l l ' a c q u i s t o delle m a t e r i e p r i m e .

È t r o p p o p e n s a r e a consorzi i n t e r p r o v i n c i a l i , m a g a r i su iniziativa della R e g i o n e ?

Presentazione dei prodotti e delle attività artigiane.

Il discorso p a r t e dalla c o n s t a t a z i o n e del supe-r a m e n t o delle « m o s t supe-r e p e supe-r m a n e n t i », p e supe-r la l o supe-r o i n e s o r a b i l e d e c a d e n z a a m u s e i di p r o d u z i o n e n o n a n t i q u a r i a .

È t r o p p o c h i e d e r e tagli drastici sino a l l ' a n n u l -l a m e n t o di ogni s o v v e n z i o n e p u b b -l i c a , p e r convergere t u t t e le possibilità su u n c e n t r o p e r m a

-nente di iniziative regionali, con l'obbligo del rinnovo e dei turni nella presentazione?

Preparazione professionale.

La società dei consumi n o n gioca certo a favore del tirocinio professionale dei giovani aspiranti artigiani e porta avanti in termini equivoci e spesso sbagliati la differenza f r a qualificazione artigiana e specializzazione dell'addetto mac-china.

Qualsiasi intervento dovrà realizzarsi su d u e f r o n t i c o n t e m p o r a n e a m e n t e : verso l'azienda, per r i d u r r e gli scoraggiamenti burocratici e aumen-tare gli incentivi e verso gli apprendisti, per pre-sentare loro autentiche possibilità f o r m a t i v e , n o n i n q u i n a t e da pseudo-corsi e incoraggiate da f o r m e di pre-salario. Essenzialmente, l'istruzione profes-sionale regionale artigiana d o v r e b b e risultare or-ganizzata in termini di integrazione f r a corsi di tipo scolastico ed esercizio in bottega, sulla b a s e di p r o g r a m m i coordinati e con l'interscambio di maestri artigiani ed insegnanti teorici.

Inoltre è t r o p p o chiedere alla Regione un'ini-ziativa e u n i m p e g n o per u n Centro, a n c h e nazio-nale, del r e s t a u r o e dell'oggetto-regalo, per il q u a l e il P i e m o n t e v a n t a t r a d i z i o n e e valenti mae-stri a t t i v i ?

Concessione del credito.

Se è t r o p p o presto p e r f a r e u n bilancio sulla a p p l i c a z i o n e della n u o v a legge regionale, r e c a n t e p r o v v e d i m e n t i p e r l ' a m m o d e r n a m e n t o tecnologi-co e l ' i n c r e m e n t o della p r o d u t t i v i t à nel settore d e l l ' a r t i g i a n a t o , n o n è più tardi p e r rendersi conto che il d e c e n t r a m e n t o dell'Artigiancassa è del tutto fittizio, m e n t r e è s o s t a n z i a l m e n t e restrittivo il si-stema b a n c a r i o che s o v r i n t e n d e a t u t t e le opera-zioni di c r e d i t o per gli artigiani, d a l l ' a p p r o c c i o della d o m a n d a alla concessione e alla restitu-zione.

In ogni caso, fino a q u a n d o n o n si otterrà u n a diversa politica p e r il credito artigiano, e per o t t e n e r l a in t e r m i n i utilizzabili e concreti, n o n si r i p e t e r à mai a b b a s t a n z a che la s t r u t t u r a degli incentivi esistenti nel p a e s e n o n è finalizzata ad obbiettivi p r o g r a m m a t i c i ed è p e r giunta eccezio-n a l m e eccezio-n t e d i s c r e z i o eccezio-n a l e eccezio-nella sua a p p l i c a z i o eccezio-n e .

N o n si r i p e t e r à mai a b b a s t a n z a che se la con-cessione di crediti alle a z i e n d e artigiane fosse assistita da g a r a n z i a dello Stato, g a r a n z i a

attual-mente riservata in m o d o del tutto inutile all'in-debitamento dei maggiori enti pubblici econo-mici, il tessuto produttivo artigiano p o t r e b b e trovare compensati almeno alcuni degli svantaggi che lo umiliano nel c o n f r o n t o delle aziende maggiori.

N o n si ripeterà mai abbastanza che tutto assie-me l'intervento dell'Artigiancassa, se assie-messo a con-f r o n t o con l'entità della d o m a n d a artigiana, a mala pena riesce a svolgere il ruolo di solleticare l'appetito che, nel caso, n o n vien m a n g i a n d o : esattamente come se con la Gescal si volesse sod-disfare tutta la d o m a n d a di edilizia popolare, compresa la quota, n o n dimentichiamolo, che d o v r e b b e spettare all'artigianato.

Assieme a tante ripetizioni è forse anche il caso di suggerire alla Regione di f a r seguire alla citata legge altre iniziative, magari in diretta col-laborazione con la C a m e r a di c o m m e r c i o e con le Commissioni all'Albo degli artigiani.

Per n o n p u n t a r e ad obbiettivi t r o p p o ambi-ziosi, basterebbe incominciare a considerare che con u n a sola quota delle sovvenzioni statali, ap-positamente stralciata per l'artigianato dal p i a n o di interventi nazionali e dal r i p a r t o regionale, si p o t r e b b e costituire e far f u n z i o n a r e u n n u m e r o i m p o n e n t e di iniziative consortili tra artigiani. L'iniziativa, diretta dalla Regione, p o t r e b b e avere effetto diffusivo su larga scala, con riflessi produttivi ed occupazionali c e r t a m e n t e molto elevati.

Con iniziative per la creazione di garanzie sus-sidiarie integrative, l ' a m m i n i s t r a z i o n e regionale riuscirebbe, di fatto, ad eliminare gran p a r t e delle r e m o r e che persistono nei c o n f r o n t i di u n a sana politica di i n d e b i t a m e n t o delle aziende e, in p r i m o luogo, d a r e b b e via libera alla maggior diffusione nell'applicazione della p r o p r i a recente legge del-l'aprile 1974, modificata nell'agosto dello stesso a n n o .

Inoltre, attraverso o p p o r t u n i accordi c o n gli istituti di credito, la Regione p o t r e b b e cercare u n a l l u n g a m e n t o della d u r a t a dei crediti a m e d i o t e r m i n e , f a c e n d o d i m i n u i r e per le aziende l ' o n e r e finanziario a n n u o da s o p p o r t a r e .

La serie delle p r o p o s t e n o n è c e r t a m e n t e con-clusa; si tratta di i n c o m i n c i a r e , aperti ad ogni a p p o r t o collaborativo, persuasi che occorre

cam-biare sostanzialmente linee di politica economica per f r e n a r e la voracità dei vari rackets, sempre più organizzati e tracotanti, nel rapire, nel ricat-tare, nel taglieggiare e nel ritorcere, quasi spec-chio tragico di condizioni ormai d r a m m a t i c h e .

È difficile che, tra le proposte, possa trovare spazio, come vorrebbe qualche nostalgico della burocrazia mini^Jeriale, u n n u o v o ruolo per il Comitato centrale dell'artigianato, ormai assolu-t a m e n assolu-t e privo di compeassolu-tenza e da privare delle possibilità di ingerenza.

I colloqui e le discussioni, che p o t r a n n o scatu-rire nel corso delle iniziative proposte per esa-m i n a r e la situazione dell'artigianato torinese e piemontese, d o v r a n n o permettere di individuare gli atteggiamenti e le possibilità delle varie cate-gorie nei c o n f r o n t i dei diversi aspetti della crisi.

Le p r o p o s t e di soluzione d o v r a n n o prevedere f u n z i o n i spontanee, i m m e d i a t a m e n t e economiche, f u n z i o n i mediate attraverso la crisi, f u n z i o n i di crescita civile.

I criteri, i m e t o d i di intervento, n o n c h é gli s t r u m e n t i operativi n o n p o t r a n n o prescindere da u n a periodica e ricorrente valutazione della eco-nomicità delle proposte.

La consistenza e l ' a n d a m e n t o dell'artigianato, piemontese come italiano, n o n è mai u n fatto iso-lato; la sua uscita dal t u n n e l della crisi si basa, come per gli altri settori economici, sulla disten-sione, e q u i n d i sulla capacità di rifiutare l'isola-m e n t o e il ruolo di terra di nessuno, dove diventa diffìcile, sia p u r e con dignità e p r u d e n z a , salvare la tradizione e l ' a u t o n o m i a .

M e n t r e la corsa al riciclaggio dei petrodollari a c c o m p a g n a la crisi alla smentita, in versione pe-trolifera, del p r o v e r b i o secondo cui acqua pas-sata n o n m a c i n a più, l'artigianato, ricco di valori di a u t o n o m i a , di t r a d i z i o n e e di tensione al cam-b i a m e n t o , m e n t r e è percorso dal cam-b r i v i d o della crisi, è ancora in grado di smentire quell'altro p r o v e r b i o , secondo cui chi f a la storia n o n la scrive.

Forse il germe oscuro della nostra crisi è nella c o n t e m p o r a n e i t à , tutta m o d e r n a , del f a r e c o n lo scrivere, del vivere con il lavorare, del consu-m a r e i prestiti p a g a n d o gli interessi.

Per i petrolieri c o m e per gli artigiani, a c q u a passata deve m a c i n a r e s e m p r e .

Nel documento Cronache Economiche. N.003-004, Anno 1975 (pagine 60-63)