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105EPS (2000) – Questo metodo considera l’uso del suolo e dei suo

effetti sulla produzione di legno. Vengono considerati solo gli effetti regionali. I fattori di caratterizzazione per l’uso del suolo sono espressi in Normalized Extinction of species (NEX).

ECO-INDICATOR 99 – Questo metodo prende in considerazione la trasformazione e l’occupazione dei suoli in Europa centrale. Vengono presi in considerazione sia gli effetti locali che regio- nali. A differenza degli altri metodi discussi, i modelli di uso del suolo sono basati su effetti “osservati” e non sugli effetti modellati. I fattori di caratterizzazione relativi alla qualità degli ecosistemi sono espressi in PDF (Potentially Disappeared Frac- tion of species), ed in particolare:PDF*tempo di occupazione per quanto riguarda gli impatti causati dal land occupation e PDF*tempo di ripristino per quanto riguarda il land transforma- tion.

RECIPE – Questo metodo considera la trasformazione e l’occu- pazione dei suoli nell’Europa del nord-ovest. Sono presi in consi- derazione sia gli effetti locali che regionali. Vengono considerati tre livelli di intensità dell’uso di suolo. I fattori di caratterizza- zione sono espressi in razione potenzialmente scomparsa di specie (PDF) per l’occupazione, e PDF*tempo di ripristino per la trasformazione.

LIME – Questo metodo considera gli effetti dell’uso del suolo in Giappone, sulla base delle variazioni della biodiversità e degli ef- fetti sulla produzione primaria. La perdita di biodiversità si basa sulla probabilità di estinzione delle piante vascolari presenti sul- la lista rossa del Giappone.

SWISS ECOSCARCITY – Questo metodo considera l’occupazio- ne del suolo facendo riferimento alla perdita di specie vegetali nell’altopiano svizzero. Vengono presi in considerazione sia gli effetti locali che regionali. I fattori di caratterizzazione originali sono espressi in potenziali danni all’ecosistema (EDP).

In generale tutti i metodi di valutazione sono considerati in EC JRC IES (2010c) ‘immaturi’ per essere raccomandati, tuttavia, il metodo ReCiPe e Ecoindicator vengono considerati come possi- bili soluzioni allo stato attuale delle conoscenze.

4.10.3 Il danno alla qualità degli ecosistemi causato

dall’uso del suolo nel metodo EcoIndicator99

In Ecoindicator99 (Ecoindicator, 2000) per l’Area di Protezione Ecosy- stem Quality il danno è espresso come frazione di specie minacciate o scomparse in una certa area geografica, in un dato intervallo di tempo,

per la mutazione di determinate condizioni (PDF*m2*yr; PDF = Poten-

tially Disappeared Fraction of plant species). I realizzatori del metodo di valutazione hanno scelto di considerare la variazione del numero di specie vegetali presenti in un territorio come l’indicatore biologico della salute dell’ecosistema e quindi l’unità di misura associata rappresenta la diminuzione (disappeared) relativa o il danneggiamento (affected) relativo del numero di specie. La diminuzione del numero di specie è rappresentata dal PDF e può essere interpretata come la frazione di specie che hanno un’alta probabilità di non sopravvivere nell’area con- siderata, a causa di sfavorevoli condizioni di vita. Le condizioni di vita sfavorevoli sono valutate mediante differenti fattori di pressione e ca- tegorie d’impatto: sostanze tossiche (EQ Ecotoxicity); acidificazione ed eutrofizzazione (EQ Acidification/Eutrophication); occupazione e ricon- versione del territorio (EQ Land-use).

La modellazione del danno dovuto all’uso del suolo

Nella modellazione si distingue fra trasformazione e occupazione: 1. Suolo che viene convertito da uno stato ad un altro;

2. Suolo che è stato convertito in precedenza e viene occupato per un certo numero di anni.

e tra:

3. danno locale; 4. danno regionale.

A differenza di altri modelli di danno, i dati necessari per modellare il land-use si basano su dati empirici, come l’osservazione del numero di specie nei diversi tipi di land-cover. Questo aspetto presenta alcune im- portanti conseguenze per il modello:

1. Il numero osservato di specie è il risultato di numerosi fattori diversi, quali la concentrazione di sostanze chimiche tossiche e il livello di nutrienti e acidi, ma anche dell’influenza degli UV e dei cambiamen- ti climatici. Questo significa che è impossibile separare l’effetto di cambiamenti del land-use da altre categorie di impatto;

2. Esistono molti diversi tipi di land-cover che possono variare molto all’interno delle zone d’Europa. Il metodo Ecoindicator99 utilizza l’inventario CORINE (1991);

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Il danno alla qualità degli ecosistemi EQ è calcolato quando il PDF viene moltiplicato per l’area ed il tempo appropriato. Le dimensioni dell’area e del periodo di tempo sono diverse per le quattro versioni del modello di uso del suolo e danno (1. conversione, 2. occupazione, 3. danno locale, 4 danno regio- nale).

EQ=PDF*area*tempo

Dove i fattori assumono il significato riportato in Tab. 11

ll tempo di ripristino deve essere stimato in funzione del tipo di terreno prima e dopo la trasformazione. Un problema importan- te è che la maggior parte dei tipi di uso del suolo non permet- te un ritorno nella condizioni originali. Ad esempio, una palude bonificata non potrà mai tornare ad essere una palude. Il crite- rio per la selezione del tempo di ripristino non dovrebbe essere il tempo stimato per far sì che l’area ritorni ad essere esatta- mente com’era, ma il tempo necessario a formare una qualità comparabile a quella originaria. Qualora nessuna informazione fosse disponibile, vengono proposte le seguenti impostazioni predefinite:

– per conversioni da aree agricole ad aree urbane e viceversa si sceglie un tempo di ripristino di 5 anni;

– per conversioni tra aree naturali ed aree urbane o agricole si sceglie un tempo di ripristino di 30 anni.

Il metodo ECOINDICATOR 99 fornisce dei valori per calcolare il danno dovuto all’uso del suolo LCA. La Tab. 12 riassume i valori per l’effetto regionale, locale e totale sia per l’occupazione che per la conversione. Il danno alla qualità degli ecosistemi è calco- lato moltiplicando il corrispondente valore PDF della tabella per l’area e il tempo di occupazione e ripristino.

3. La disponibilità di dati sull’osservazione dei suoli presenta una duplice problematica:

– esistono dati sufficienti solo per pochi tipi di land-use; – i dati relativi a land-use non sempre sono adatti per applica-

zioni LCA.

Eco-indicator 99 utilizza i dati e alcuni dei concetti teorici ricavati dalle ricerche di Köllner (1999) e Müller-Wenk (1998).

Un fattore di complicazione nella modellazione del land-use è il rap- porto area/specie. Il numero di specie aumenta con le dimensioni dell’area. La relazione area/specie implica che, se un’area naturale viene trasformata in un terreno coltivabile, vi saranno due effetti: – Il numero di specie sul terreno coltivabile diminuirà. Questo è in-

dicato come effetto locale, e rappresenta l’effetto che si verifica sulla superficie che viene utilizzata o convertita;

– Diminuendo la superficie generale di area naturale, diminuirà anche il numero di specie nella zona naturale limitrofa intatta. Questo viene indicato come effetto regionale, e rappresenta l’effetto che si verifica al di fuori dell’area che viene utilizzata o convertita.

Per modellare il danno regionale e locale causato dall’occupazio- ne e conversione di suolo, è applicato l’indicatore PDF. La frazione potenzialmente scomparsa di specie di piante vascolari è espressa come differenza relativa tra il numero di specie S sulle condizioni di riferimento e le condizioni create dalla conversione, o mantenute dall’occupazione. Il PDF può essere generalizzato come:

PDF = (Sref- Suse)/ Sref

dove

Sreference = Diversità delle specie nell’area tipo di riferimento

Suse = Diversità delle specie nell’area convertita o occupata

Tipo Sreference

diversità specie

Suse

diversità specie Dimensione dell’area A Tempo periodo t

Conversione Locale Stato originale S nel nuovo uso del suolo Area convertita Tempo di ripristino

Occupazione Locale Stato naturale S nel nuovo uso del suolo Area occupata Tempo di occupazione

Conversione regionale Stato originale riduzione nell’area naturale *) Area naturale **) Tempo di ripristino

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4.11 Proposta di un framework per il E-LCA di un

territorio

L’analisi dello stato dell’arte sul tema del LCA-aspetti ambientali – E- LCA –, e in particolare delle ricerche recenti sul tema LCA applicato alla valutazione ambientale di un territorio, anche alla luce di analo- gie con l’applicazione di LCA agli edifici e alle costruzioni, permette di proporre una struttura di riferimento per la conduzione di un E-LCA di un territorio e di identificare il sistema degli indicatori, particolar- mente importanti nel caso di valutazione ambientale nel ciclo di vita di un territorio che presenta valenze naturalistiche.

Aree di Protezione considerate

Per quanto detto in premessa a questo capitolo un E-LCA appli-

cato a un territorio prende in considerazione “Aree di Protezio- ne” che attengono a:

– le risorse naturali;

– la salute umana (e il benessere); – la qualità degli ecosistemi.

L’ ampliamento ad altre aree di protezione influenzate da fat- tori di pressione ambientale, quali il paesaggio e il patrimonio culturale, in particolare dei siti archeologici, benché indicato in alcuni studi LCA (Koellner et al. 2013) e metodi applicativi (EPS2000) non è ancora operativo. Una strada da sviluppare potrebbe essere quella di utilizzare indicatori di caratteriz- zazione del paesaggio, quali quelli del Landscape Character PDF

Occupation PDF Locale e regionale per conversione da colonna a riga

Solo locale Regionale più locale Continuo urbano Coltivabile convenzionale Coltivabile integrato Prativo int. Organic

o

coltivabile Prativo meno intensivo Prativo organic

o Urbano disc ontinuo Area indus triale Spazio f erroviario V

erde urbano Fores

te di latif oglie Pianure s vizzere Continuo urbano  0.96 1.15 0 0 0.01 0.05 0.11 0.11 0.16 0.26 0.26 0.26 1.04 1.15 Coltivabile convenzionale 0.95 1.15 0 0 0.01 0.05 0.10 0.10 0.16 0.26 0.26 0.26 1.03 1.15 Coltivabile integrato 0.95 1.15 0 0 0.01 0.05 0.10 0.10 0.16 0.26 0.26 0.26 1.03 1.15 Prativo intensivo 0.94 1.13 -0.01 -0.01 -0.01 0.04 0.09 0.09 0.15 0.25 0.25 0.25 1.02 1.13 Organico coltivabile 0.91 1.09 -0.05 -0.05 -0.05 -0.04 0.06 0.06 0.11 0.21 0.21 0.21 0.98 1.09

Prativo meno intensivo 0.85 1.02 -0.11 -0.10 -0.10 -0.09 -0.06 0 0.05 0.15 0.15 0.15 0.91 1.02

Prativo organico 0.85 1.02 -0.11 -0.10 -0.10 -0.09 -0.06 0 0.05 0.15 0.15 0.15 0.91 1.02 Urbano discontinuo 0.80 0.96 -0.16 -0.16 -0.16 -0.15 -0.11 -0.05 -0.05 0.10 0.10 0.10 0.84 0.96 Area industriale 0.70 0.84 -0.26 -0.26 -0.26 -0.25 -0.21 -0.15 -0.15 -0.10 0 0 0.72 0.84 Spazio ferroviario 0.70 0.84 -0.26 -0.26 -0.26 -0.25 -0.21 -0.15 -0.15 -0.10 0 0 0.72 0.84 Verde urbano 0.70 0.84 -0.26 -0.26 -0.26 -0.25 -0.21 -0.15 -0.15 -0.10 0 0 0.72 0.84 Foreste di latifoglie 0.10 0.11 -1.04 -1.03 -1.03 -1.02 -0.98 -0.91 -0.91 -0.84 -0.72 -0.72 -0.72 0.11 Pianure svizzere 0.00 0.00 -1.15 -1.15 -1.15 -1.13 -1.09 -1.02 -1.02 -0.96 -0.84 -0.84 -0.84 -0.11

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Assessment (Swanwick 2002) in rapporto ai quali elaborare indicatori di impatto causati da fattori di carico ambientale.

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