del ciclo di vita e dei confini del sistema analizzato e sui criteri di iden- tificazione delle funzioni di uso di un territorio.
Il territorio oggetto di analisi secondo l’approccio life cycle, per gli aspetti sociali e ambientali, è definito dai confini dello scenario di piano e di governo, ad esso si riconducono le “relazioni sociali” e i “flussi ambientali” indotti dai processi di attività delle diverse fun- zioni territoriali. I confini dell’analisi secondo l’approccio LC possono però estendersi oltre i confini territoriali, secondo le esigenze dell’ analisi ambientale e le esigenze dell’analisi sociale (UNEP 2012). L’a- nalisi di flussi ambientali e di relazioni sociali riguarda infatti i pro- cessi all’interno dei confini territoriali, ma si estende, a seconda degli aspetti analizzati, oltre tali confini se la responsabilità delle pressioni e degli impatti sociali e ambientali è riconducibile a quello scenario di piano e di governo. In particolare è proprio l’approccio life cycle, con la sua visione sistemica e olistica, a guidare la scelta dei flussi e del- le relazioni da includere nelle analisi. Si parla nel LCA di upstream e downstream process (fig.1) connessi ai processi di attività interne al sistema osservato, nel nostro caso al territorio. Dagli studi attuali in ambito di Social Life Cycle Assessment (S-LCA) e dalla prassi e nor- mativa in ambito di Environmental Lyfe Cycle Assessment (E-LCA), i criteri che guidano la estensione oltre in confini dell’analisi possono essere così enunciati:
– il concetto di “responsabilità” riguarda sia le analisi ambientali E- LCA che quelle sociali S-LCA;
– nel caso dell’analisi ambientale E-LCA il concetto di responsabilità si applica al concetto di “processo” che definisce le fasi da analiz- zare, il ciclo di vita e i suoi moduli;
– nel caso dell’analisi sociale S-LCA il concetto di responsabilità si applica al concetto di “portatore di interesse” che definisce le ca- tegorie di analisi e valutazione.
Così ad esempio per un E-LCA se si guarda alle responsabilità legate ad un piano territoriale si considereranno i processi produttivi a mon- te di quelli previsti dal piano per le attività industriali, anche se svolti su altri territori, quelli di produzione svolti sul territorio ed i processi di “fine vita” dei prodotti realizzati sul territorio, anche se il tratta- mento di fine vita (smantellamento, rifiuti ecc.) avviene altrove (Eder e Narodoslawsky, 1999). Se il piano prevede determinate attività
industriali, ad esempio la cantieristica navale come nel caso studio esaminato (cfr. cap. 8), si considereranno i flussi ambientali legati a materie prime e prodotti che entrano nella realizzazione delle imbar- cazioni, i flussi ambientali durante i processi produttivi della cantieri- stica e i flussi ambientali legati allo smaltimento delle imbarcazioni, perché questi sono i carichi ambientali legati a quelle funzioni. Ma se la fase di uso avviene altrove questa non viene computata nelle “responsabilità ambientali” di quel piano, così come invece si com- putano i carichi ambientali legati a tutti i processi di uso/consumo e gestione che si svolgono sul territorio, quali quelli che attengono alle attività turistiche.
Continuando l’esempio, nel caso invece di un S-LCA applicata ad un piano territoriale le funzioni industriali previste e presenti sul terri- torio determinano relazioni (comportamenti e situazioni) di rilevan- za sociale in rapporto ai lavoratori sia per quanto riguarda i processi che si svolgono sul territorio (es. sicurezza sul lavoro) che processi a monte (es. lavoro minorile), relazioni-situazioni di rilevanza sociale in rapporto agli utenti sia per l’uso di prodotti sul territorio stesso che per l’uso altrove (es. responsabilità da prodotto), relazioni sociali con impatto sulla comunità locale e su altre comunità interessate a monte e a valle (es. delocalizzazione).
I confini del sistema di analisi non coincidono dunque con i confini territoriali del territorio oggetto di studio e inoltre possono variare in relazione agli aspetti ambientali o sociali presi in considerazione. Per le analisi ambientali Loiseau et al (2014) propongono e applicano in un caso studio reale una differenziazione fra attività di produzione e attività di consumo, in ambedue i casi considerano i flussi ambien- tali a monte, mentre solo per le attività di consumo considerano i flussi ambientali legati all’uso. Il criterio sembra adattato alle condi- zioni di fattibilità nella raccolta di dati ma, come gli Autori segnalano, porta a molti “doppi conteggi” di situazioni di pressione e di impatto, che poi devono essere attentamente interpretati dall’analizzatore e valutatore. Ad esempio i prodotti alimentari, prodotti sul territo- rio, vengono conteggiati una volta come processi produttivi in atto sul territorio e relativi carichi ambientali e una volta come processi a monte di processi di consumo. Parimenti la costruzione di edifici è conteggiata come attività produttiva (impatto dei materiali e del- la costruzione) e nuovamente come processi a monte dell’uso degli edifici (impatto dei materiali e della costruzione e impatto dell’uso degli edifici).
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Alla luce dell’esperienza portata avanti dal CEN TC 350 per l’applica- zione di E-LCA, S-LCA e LCC nel settore delle costruzioni nel presente studio si è proposto di differenziare all’interno delle funzioni terri- toriali attività e processi di produzione, di uso e consumo e attività e processi insediativi, questi ultimi intesi come trasformazioni del territorio antropizzato con la realizzazione di infrastrutture e manu- fatti.
I criteri sopra enunciati sono così applicati come riportato in tab. 2 La identificazione delle Funzioni di uso di un territorio dovrebbe avvenire, oltre che sulla base di criteri scientifici e di esperti, con- sultando i portatori di interesse, in base alle loro conoscenze e alle loro esperienze del territorio in esame. Una volta definite le LUF ven- gono descritte in termini qualitativi e quantitativi sulla base delle prestazioni e delle risorse fornite. Loiseau et al (2014) propongono
di selezionare degli indicatori per i quali ci sia disponibilità di dati nel
contesto e alla scala del territorio in esame4, successivamente questi
possono essere rivisti nella fase di raccolta dati che precede le valu- tazioni di impatto. Ai fini della interpretazione dei risultati delle ana- lisi gli indicatori che descrivono le LUF devono essere normalizzati in rapporto alle stesse grandezze computate in unità territoriali più vaste che comprendono il territorio in esame, o in unità assimilabili. Nel contesto italiano per la elaborazione e la normalizzazione di que-
4 Nello studio sviluppato da Loiseau et al (2014), nel territorio del Bassin de
Thau nel Dipartimento di Hérault, sulla costa mediterranea francese con una popolazione di circa 120.000 abitanti e 14 comuni, vengono adottati alcuni degli indicatori per lo sviluppo sostenibile dei territori messi a punto dal Ministero francese per l’Ambiente (MEDDTL, 2011c) nel quadro delle guide per la valuta- zione ambientale dei documenti di pianificazione territoriale.
Fig. 2 - La definizione delle funzioni territoriali e dell’equivalente funzionale territoriale
Identificazione dell’unità di pianificazione/gestione territoriale
Definizione delle Funzioni di Uso Territoriali -LUF
Definizione dell’Equivalente Funzionale Territoriale
Identificazione delle risorse e prestazioni del territorio
Individuazione degli indicatori prestazionali delle funzioni territoriali
parametrizzazione qualitativa quantitativa scenario di governance
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sti indicatori si possono utilizzare i dati Istat (in particolare per le aree
informative Ambiente e Sviluppo sostenibile)5, utile è anche il lavoro
5 L’ISTAT ha realizzato un sistema di indicatori di tipo demografico, sociale,
ambientale ed economico riferito a ripartizioni, regioni, province e capoluoghi. Il sistema permette una lettura integrata del territorio italiano utile agli scopi dell’utenza specializzata e alle istituzioni per il governo del territorio. In particolare gli indicatori sono raggruppati in 16 aree informative: Prez- zi, Contabilità nazionale, Agricoltura, Ambiente, Imprese, Abitazioni, Atti- vità edilizia ed opere pubbliche, Commercio, Trasporti e turismo, Mercato del lavoro, Condizioni economiche delle famiglie, Famiglie ed aspetti so- ciali, Popolazione, Sanità, Assistenza e previdenza, Istruzione, Cultura e tempo libero, Giustizia, Sviluppo sostenibile. Per l’area sviluppo sostenibi-
del CNEL (2005) che ha portato alla definizione di un sistema di core indicators per il monitoraggio dello sviluppo sostenibile in Italia, or- ganizzati per Dominii (Economia, Società, Ambiente), per tematismi e indici chiave (tab. 3) e alla elaborazione di dati da diverse fonti.
le i temi sono: Sviluppo socio economico, Consumi e produzione sostenibi- le, Inclusione sociale, Cambiamenti demografici, Salute pubblica, Traspor- to sostenibile, Buon governo (fonte sito ISTAT consultato il 14.08.2014). Funzioni di uso del territorio LUF indicatori prestazionali equivalente funzionale territoriale LUF1: Fornitura di prodotti primari
Processi produttivi
LUF2: Fornitura di prodotti e servizi industriali e commerciali Processi produttivi
LUF3: Fornitura di servizi per attività ricreative per la cultura per la salute e il sociale
Processi gestionali e di uso/consumo
LUF 4: Dotazione di insediamenti e infrastrutture per attività produttive, commerciali e di servizio
Processi insediativi e di uso e gestione
LUF5: Dotazione di insediamenti e infrastrutture per la residenza
Processi insediativi e di uso e gestione
LUF 6: Dotazione di infrastrutture di trasporto e porti Processi insediativi e di uso e gestione
LUF7: Dotazione di risorse naturali abiotiche. Qualità e tutela Processi insediativi e di uso e gestione
LUF8: Dotazione di risorse naturali biotiche. Qualità e tutela Processi insediativi e di uso e gestione
Equivalente funzionale territorio: sistema di risorse e prestazioni territoriali quantificate o qualificate come adeguate a rispondere ai requisiti di un dato scenario di piano assunte come base per la comparazione fra casi studio e scenari
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del territorio in E-LCA considerate in S-LCA
Attività industriali e commerciali LUF1: Fornitura di prodotti primari Agricoltura Allevamento Caccia Silvicoltura Pesca e allevamento pesci
Processi a monte, processi di produzione e processi di fine vita
Lavoratori, Consumatori, Comunità locali, Attori della catena del valore escluso consumatori LUF2: Fornitura di prodotti e servizi industriali e commerciali Produzione fabbricazione diversi settori industriali
Processi a monte, processi di produzione e processi di fine vita
Lavoratori, Consumatori, Comunità locali, Attori della catena del valore escluso consumatori
Servizi sul posto
LUF3: Fornitura di servizi per attività ricreative, per la cultura, per la salute e il sociale Turismo, Ristoro Spettacolo, Musei Istruzione, Ricerca, Servizi sanitari, Servizi Sociali, Sport ecc.
Processi gestionali, di consumo e di utilizzo
Lavoratori, Utenti, Comunità locali, Società, Attori della catena del valore escluso consumatori
Infrastrutture LUF 4 Dotazione di insediamenti e infrastrutture per attività produttive, commerciali e di servizio Costruzioni industriali, del commercio, dei servizi
Intero ciclo di vita delle costruzioni e infrastrutture compreso la gestione operativa e la manutenzione
Lavoratori, Utenti, Comunità locali, Società LUF5: Dotazione di insediamenti e infrastrutture per la residenza e relativi servizi Costruzioni residenziali e dei servizi primari
Intero ciclo di vita delle costruzioni e infrastrutture compreso la gestione operativa e la manutenzione
Lavoratori, Utenti, Comunità locali, Società LUF 6 Dotazione di infrastrutture di trasporto e porti reti e servizi Infrastrutture viarie ferroviarie, aeroportuali e porti reti e sistemi di trasporto
Intero ciclo di vita delle costruzioni e infrastrutture compreso la gestione operativa e la manutenzione e i sistemi di trasporto
Lavoratori, Utenti, Comunità locali, Società Risorse LUF7: Dotazione di risorse naturali abiotiche. Qualità e tutela Estrazione di minerali energetici Estrazione di minerali non energetici Impianti FER Approvvigionamento idrico
Intero ciclo di vita delle dotazioni e infrastrutture compreso la gestione operativa e la manutenzione e i sistemi di rete
Lavoratori, Utenti, Comunità locali, Società
LUF8: Dotazione di risorse naturali biotiche. Qualità e tutela
Parchi e aree protette Reti ecologiche
Intero ciclo di vita delle dotazioni e infrastrutture compreso la gestione operativa e la manutenzione
Lavoratori, Utenti, Comunità locali, Società
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3.3 Territorio naturale protetto. Definizione e
categorie
Nella ricerca qui documentata l’attenzione è stata focalizzata sui territori significativi per rilevanza del patrimonio naturale e in particolare per la presenza, al loro interno, di vere e proprie aree protette. In questi la funzione territoriale prioritaria è rappresen- tata dalla LUF 8 “Disponibilità di risorse naturali biotiche”, asso- ciata anche a “Disponibilità di risorse naturali abiotiche” – LUF 7 –, e dalle attività di tutela, di conservazione e di valorizzazione di queste risorse, pur essendo presenti altre funzioni di uso del suolo, di tipo produttivo e sociale, che devono essere compatibili con la conservazione del patrimonio naturale.
Come già riportato (cfr, § 1.3) un territorio naturale protetto è: «Uno spazio geografico chiaramente definito, riconosciuto, dedi- cato e gestito, tramite strumenti legali o altri strumenti effetti- vi, per ottenere la conservazione duratura della natura insieme ad i servizi eco sistemici e ai valori culturali associati» (Dudley, 2008:8; IUCN glossary).
Una precedente definizione, sempre di IUCN, sottolineava l’a- spetto del mantenimento della diversità biologica e delle risor- se naturali: «un’area […] specialmente dedicata alla protezione e mantenimento della diversità biologica e di risorse naturali e cul- turali associate e gestita attraverso strumenti legali o altri stru- menti effettivi» (Dudley, 2008:4; IUCN glossary). La più recente
DOMINI TEMATISMI INDICI CHIAVE
ECONOMIA
Modelli di produzione e consumo Materia
Energia Trasporti Settori produttivi Rifiuti
Performance economica e finanziaria Qualità dell’economia
Competitività
SOCIETÀ
Equità Povertà
Differenziali socio-territoriali Occupazione
Qualità della vita Qualità degli ambienti urbani
Salute Sicurezza Demografia Conoscenza AMBIENTE Atmosfera Emissioni Qualità dell’aria
Geosfera Gestione della risorsa edafica
Stato della risorsa edafica
Idrosfera Gestione della risorsa idrica
Qualità delle acque interne Qualità delle acque marino-costiere
Biosfera Biodiversità