esposizione in alcuni Paesi
15. Alterazioni del metabolismo
15.2. Esposizione a PFAS e fattori di rischio per aterosclerosi e malattie 3727
cardio-‐e cerebro-‐vascolari 3728
15.2.1. Colesterolo, trigliceridi 3729
Un'associazione positiva fra colesterolemia e PFOA è stata osservata in studi 3730
occupazionali (Costa et al., 2009; Geary W Olsen et al., 2003; Olsen et al., 2012, 2000, 3731
1999; Olsen and Zobel, 2007; Sakr et al., 2009, 2007a); in studi su popolazione ad elevata 3732
esposizione (Emmett et al., 2006; Frisbee SJ et al., 2010; Steenland et al., 2010b) e in studi 3733
sulla popolazione generale (Eriksen et al., 2013; Fisher et al., 2013; Nelson et al., 2010). La 3734
maggior parte di questi studi ha dimostrato un'associazione statisticamente significativa 3735
(a livello di P = 0,05), con le uniche eccezioni degli studi occupazionali di tipo cross-‐
3736
sezionale sponsorizzati dall'industria e di alcuni studi minori di comunità. Tuttavia, anche 3737
tre studi occupazionali di tipo longitudinale sponsorizzati dall'industria dimostrarono 3738
una significativa correlazione nel tempo fra livelli di colesterolo e concentrazione sieriche 3739
di PFOA. (Gli studi epidemiologici longitudinali prevedono l'osservazione ripetuta nel tempo 3740
dei partecipanti allo studio e sono più idonei di quelli cross-‐sezionali, che prevedono invece 3741
una sola osservazione, qualora si voglia studiare la prevalenza di un evento negli anni 3742
successivi alla valutazione iniziale).
3743
In alcuni studi è stata anche dimostrato un aumento del rischio di ipercolesterolemia 3744
(CT≥ 240 mg/decilitro).
3745
Molti autori hanno dimostrato una correlazione positiva di PFOA e PFOS con il CT, con il 3746
CT-‐LDL e con i trigliceridi, ma non con il CT-‐LDL, con effetti di magnitudine comparabile 3747
fra i due PFAS. I risultati dei tre studi occupazionali longitudinali nei quali è stata 3748
osservata una correlazione fra colesterolemia e concentrazione nel siero di PFOA (Costa 3749
et al., 2009; Geary W Olsen et al., 2003; Sakr et al., 2007b), assieme all'osservazione che i 3750
livelli nel siero di PFOA erano simili nei soggetti che assumevano statine e altri farmaci 3751
ipolipemizzanti (Steenland et al., 2010b), rafforzano l'ipotesi di una correlazione di tipo 3752
causale e non casuale (Steenland et al., 2009).
3753
La consistente associazione fra PFOA e aumentati livelli di colesterolo negli esseri umani 3754
contrasta con quanto ci si attenderebbe dai risultati degli studi animali, nei quali il PFOA 3755
diminuisce, e non aumenta, i livelli dei lipidi nel siero (Lau et al., 2007). Questa 3756
discrepanza conferma come gli studi animali non consentano estrapolazioni automatiche 3757
sugli effetti dell'esposizione a PFAS degli studi sperimentali all'uomo (Klaunig et al., 3758
2012).
3759
15.2.2. Studi occupazionali indipendenti 3760
In una popolazione cinese mista di lavoratori e di residenti nelle vicinanze degli impianti 3761
industriali di produzione, furono valutate le concentrazioni ematiche di 9 PFAS, 5 dei 3762
quali risultarono presenti in tutti i partecipanti allo studio. Dopo correzione per ogni 3763
fattore di confondimento, nei lavoratori esposti le concentrazioni di PFOA si 3764
dimostrarono associate negativamente con quelle del colesterolo HDL, le riduzioni di 3765
maggiori entità del C-‐HDL essendo state osservate negli operai con le più elevate quantità 3766
di PFOA nel siero (J. Wang et al., 2012).
3767
15.2.3. Studi occupazionali sponsorizzati dall’industria 3768
In uno dei primi studi sponsorizzati dalla 3M, l'analisi cross-‐sezionale delle analisi 3769
cliniche compiute nei lavoratori fino al 2000 dimostrò una significativa associazione 3770
positiva delle concentrazioni di PFOA sia con la colesterolemia (p = 0,05) che con la 3771
trigliceridemia (p = 0,002) (Olsen et al., 2000). Con il limite del piccolo campione studiato, 3772
composto da volontari e non da tutta la popolazione di lavoratori, confrontando le 3773
concentrazioni medie di PFOA nel siero negli anni, l'associazione positiva manteneva la 3774
significatività statistica nel tempo sia per i livelli di colesterolo che per quelli dei 3775
trigliceridi (Geary W Olsen et al., 2003; U.S. EPA (Environmental Protection Agency), 3776
2005).
3777 3778
In 506 operai della 3M di tre impianti distribuiti negli Usa e in Europa, le concentrazioni 3779
nel siero di PFOA erano negativamente associate con il CT-‐HDL e la bilirubina, ed erano 3780
positivamente associati con la trigliceridemia, anche dopo correzione per tutti i possibili 3781
fattori di confondimento (Olsen and Zobel, 2007).
3782 3783
Negli operai addetti alla produzione di PFOA negli impianti della DuPont furono condotti 3784
due studi, uno longitudinale e l'altro cross-‐sezionale. Nel primo dei due studi, fu condotta 3785
un'analisi retrospettiva su 454 operai per i quali erano disponibili i risultati delle analisi 3786
di laboratorio effettuate nell'arco di 25 anni (Sakr et al., 2007b). Gli autori osservarono 3787
un'associazione positiva significativa fra concentrazioni sieriche di PFOA, colesterolemia 3788
totale (con un aumento di 1,6 mg/dL di CT per ogni ng/L di aumento di PFOA) e 3789
transaminasi (indice di funzionalità epatica). I risultati dello studio precedente furono 3790
confermati anche da un'analisi retrospettiva cross-‐sezionale compiuta su 1025 operai 3791
della DuPont, nei quali fu osservata un'associazione statisticamente positiva della 3792
concentrazione di PFOA con: colesterolemia totale, CT-‐LDL, CT-‐VLDL, trigliceridi e gli 3793
indici di funzionalità epatica (Sakr et al., 2007a).
3794 3795
In un campione molto piccolo di operai della Miteni le concentrazioni di PFOA nel siero 3796
erano significativamente superiori nei soggetti esposti rispetto a quelli non esposti, con 3797
valori medi di colesterolemia rispettivamente di 237 mg/decilitro verso 206 mg/decilitro 3798
(P = 0,003). Anche la trigliceridemia tendeva ad essere aumentata nei soggetti esposti 3799
rispetto ai controlli, anche se non fu raggiunta la significatività statistica. Le correlazioni 3800
osservate si mantenevano nel tempo in quei pochi operai per i quali erano disponibili i 3801
risultati delle analisi cliniche nei tre decenni dello studio. Gli autori osservarono anche 3802
un'associazione negativa fra PFOA e CT-‐HDL, priva tuttavia di significatività statistica 3803
(Costa et al., 2009).
3804 3805
In un gruppo di 179 operai addetti alla demolizione degli impianti di produzione del 3806
PFOA, che non assumevano farmaci ipolipemizzanti, ricercatori della 3M non osservarono 3807
alcuna correlazione fra le concentrazioni di PFOA e di PFOS con il CT,il C-‐HDL e gli indici 3808
di funzionalità epatica. Gli autori osservarono addirittura un aumento del C-‐HDL associato 3809
con l'aumentare delle concentrazioni di PFOA nel siero degli operai, anche se la 3810
magnitudo dell'incremento era minima (Olsen et al., 2012).
3811
15.2.4. Studi sulla popolazione generale -‐ Bambini e Adolescenti 3812
In uno studio cross-‐sezionale effettuato su 815 partecipanti di età ⩽ 18 anni arruolati nel 3813
NAHNES durante gli anni 1999-‐2008, le concentrazioni di PFOA e PFOS furono correlate 3814
con la dislipidemia, definita come presenza di uno o più dei seguenti: CT> 170 mg / dL;
3815
C-‐LDL > 110 mg / dL; colesterolo HDL <40 mg /dl o trigliceridi> 150 mg / dL (Geiger et 3816
al., 2014). I livelli di PFOA e PFOS nel siero risultarono associati positivamente con un 3817
aumento del CT e del C-‐LDL, indipendentemente da età, sesso, razza, etnia, indice di 3818
massa corporea, reddito familiare annuo, attività fisica e livelli di cotinina nel siero.
3819
Rispetto ai soggetti nel quartile 1 (considerato di riferimento e relativo al 25% dei valori 3820
di PFAS più bassi), all'analisi multivariata corretta gli OR (IC 95%) per 3821
l'ipercolesterolemia totale nei bambini e adolescenti posti nel quartile più alto erano 3822
1,16 (1,05-‐2,12) per il PFOA e di 1,53 (1,11-‐1,64) per il PFOS. PFOA e PFOS non erano 3823
significativamente associati con livelli anomali del HDL-‐C e dei trigliceridi . 3824
I risultati dello studio di Geiger et al (Geiger et al., 2014) indicano che le concentrazioni di 3825
PFOA e PFOS nel siero erano significativamente associate con la dislipidemia, in un 3826
campione rappresentativo di bambini e adolescenti esposto a minime concentrazioni 3827
ematiche di tali sostanze, quali si riscontrano tipicamente negli degli Stati Uniti nella 3828
popolazione generale, non esposta cioè per motivi professionali o perché residente in 3829
zone ad elevato tasso di contaminazione dell'acqua potabile.
3830
15.2.5. Studi sulla popolazione generale -‐ Adulti 3831
L’associazione tra concentrazioni sieriche di vari PFAS e livelli di lipidi nel siero fu 3832
valutata in 133 partecipanti selezionati in modo casuale fra le persone sane che si 3833
sottoponevano a un check-‐up in un ospedale di Henan, Cina. L'analisi di regressione 3834
lineare dimostrò che PFOA, PFNA e PFDA, con una concentrazione media di 1,43; 0,37 e 3835
0,19 ng/ml, rispettivamente, erano positivamente associati con il CT. I soggetti collocati 3836
nel quartile più alto di esposizione al PFOA avevano livelli di CT di 7 mg/dL superiori a 3837
quelli nel quartile più basso. Per PFNA e PFDA, i corrispondenti valori erano 10 mg/dL e 6 3838
mg/dL, rispettivamente. Fu anche osservata una correlazione positiva tra colesterolo HDL 3839
e PFDA con un incremento di 7 mg/dL di C-‐HDL nel quartile più alto di PFDA rispetto al 3840
quartile più basso. PFOA e PFNA erano positivamente associati con il colesterolo C-‐ LDL, i 3841
cui livelli nei due quartili più alti di PFOA e PFNA erano di 13 mg/dL superiori a quelli nei 3842
quartili più bassi. L'analisi della regressione logistica dimostrò che PFOA e PFOS erano 3843
positivamente associati con un aumentato del rischio di avere un aumento del CT e del C-‐
3844
LDL anche dopo aggiustamento per tutti i fattori di confondimento noti (Fu et al., 2014).
3845 3846
In 753 individui di 50-‐65 anni di età, nati in Danimarca, senza una precedente diagnosi di 3847
neoplasia e arruolati in uno studio prospettico denominato DCH (Danish Diet, Cancer and 3848
Health), fu osservata un’associazione positiva statisticamente significativa con il CT sia 3849
per PFOA che per PFOS nei modelli corretti per età, sesso ed altri fattori confondenti, con 3850
un aumento di 4,4 mg/decilitro per scarto interquartile. L’associazione seguiva anche un 3851
modello dose-‐risposta, per cui i maggiori incrementi di CT si osservavano nei soggetti con 3852
maggiori concentrazioni di PFAS nel siero (Eriksen et al., 2013). (Ricordiamo che in 3853
statistica descrittiva, il quartile comprende un quarto della popolazione studiata, quindi il 3854
primo quartile comprende il 25% dei soggetti della popolazione con i valori inferiori, il 3855
quarto quartile il 25% di tutta la popolazione con i livelli maggiori).
3856 3857
In uno studio canadese di tipo cross-‐sezionale su un campione rappresentativo della 3858
popolazione adulta arruolata nel programma Canadian Health Measures Survey (Cycle 1 3859
2007-‐2009) fu osservata un'associazione significativa fra alcuni PFAS, soprattutto PFHxS, 3860
con il colesterolo totale, il colesterolo LDL, il colesterolo non-‐HDL e con la probabilità di 3861
avere un'ipercolesterolemia. Gli autori osservarono anche un'associazione fra questi 3862
parametri e PFOA e PFOS, anche se la potenza statistica dell'associazione era inferiore 3863
rispetto ad altri PFAS, probabilmente perché le concentrazioni medie nel siero di PFOA e 3864
PFOS risultarono inferiori e le concentrazioni di PFHxS maggiori nella popolazione 3865
canadese rispetto a quelle di altre popolazioni studiate (Fisher et al., 2013).
3866 3867
Le concentrazioni nel siero di quattro composti perfluoroalchilici (PFOS, PFOA, PFHxS e 3868
PFNA) presenti in oltre il 98% della popolazione statunitense furono misurate assieme a 3869
quelle di altre otto molecole della stessa categoria presenti in meno del 28% della stessa 3870
popolazione (Nelson et al., 2010). Ad un campione rappresentativo dell’intera 3871
popolazione americana NHANES 2003-‐2004 furono determinate anche alcune variabili 3872
cliniche: peso corporeo, altezza, indice di massa corporeo o BMI, la circonferenza 3873
addominale, il CT, il C-‐LD, il C-‐HDL, il C-‐VLDL, la glicemia e l’insulina a digiuno.
3874
I livelli di PFOS risultarono di un ordine di grandezza superiore rispetto agli altri 3875
composti perfluorinati, con una mediana di 19,9 µg/litro nel siero e di 3,8 µg/litro per il 3876
PFOA. Non furono osservate differenze significative fra le concentrazioni nei diversi 3877
gruppi d’età.
3878
Gli autori osservarono un’associazione positiva fra CT e tre PFAS: PFOS, PFOA e PFNA. Gli 3879
adulti nel quartile più alto di PFOS avevano una colesterolemia di 13,4 mg/decilitro (IC 3880
95% 3,8-‐23) più elevata rispetto ai soggetti posti nel quartile inferiore. Per Il PFOA e il 3881
PFNA, rispettivamente, l’aumento medio era di 9,8 mg/decilitro e 13,9 mg/decilitro.
3882
L’aumento del colesterolo era lineare nei quartili di esposizione ai composti 3883
perfluoroalchilici, particolarmente nel caso del PFNA.
3884
Esaminando i risultati per età e sesso, i risultati erano simili, con associazioni 3885
particolarmente significative nelle persone di età compresa fra 60 e 80 anni di età. Le 3886
associazioni erano più deboli e di ampiezza minore nei giovani di età compresa fra 12 e 3887
19 anni. Invece, i risultati per il PFHxS suggeriscono un trend inverso negli adulti. I 3888
soggetti posti nel quartile più elevato delle concentrazioni di PFHxS avevano livelli di 3889
colesterolo totale inferiore, rispetto a quelli nel quartile inferiore, di – 7 mg/decilitro (IC 3890
95% da -‐ 13,2 a – 0,8). Le concentrazioni di PFOA e PFOS erano associate con un 3891
aumento del C-‐ HDL nelle adolescenti, con un andamento opposto nel gruppo più anziano.
3892
Dopo correzione per i livelli di albumina (principale sito di legame nel siero dei composti 3893
perfluoroalchilici) PFOS, PFOA PFNA erano tutti positivamente associati con i livelli di CT 3894
e di colesterolo non-‐HDL (con stime statisticamente significative per PFOS e PFOA). Un 3895
andamento opposto fu osservato per il PFHxS che era negativamente associato con il 3896
colesterolo totale, con il CT non-‐HDL e con il CT-‐LDL (Nelson et al., 2010).
3897
15.2.6. Popolazioni con esposizione a concentrazioni elevate di PFAS 3898
nell’acqua potabile – Bambini e adolescenti 3899
3900
L’associazione tra livelli di PFOA e PFOS nel siero e il profilo lipidico è stata valutata in un 3901
campione costituito da 12.476 bambini e adolescenti americani di età compresa fra 1 e 3902
18 anni arruolati nel C8HP (Frisbee SJ et al., 2010) . 3903
L’età media dei partecipanti era di 11 anni; il 49% era di sesso femminile e il 51% di sesso 3904
maschile. Per oltre 10.000 partecipanti era disponibile il dosaggio dei PFAS e dei lipidi 3905
nel siero. Il 96% era di pelle bianca, il 40% in sovrappeso o obeso, il 37% riportava di 3906
compiere un regolare esercizio fisico.
3907
I livelli medi di CT erano 160 mg/decilitro; i valori medi di C-‐ LDL calcolato erano 87,3 3908
mg/decilitro (84% <110 mg/decilitro). I livelli medi di C-‐ HDL erano 49,3 mg/decilitro, 3909
con il 92% delle determinazioni considerate come ideali (> 35 mg/decilitro); infine, i 3910
livelli medi dei trigliceridi erano 99 mg/decilitro.
3911
Le concentrazioni medie di PFOA e PFOS nel siero erano 69,2 ng/mL e 22,7 ng/mL, 3912
rispettivamente. Le concentrazioni nel siero sia di PFOA che di PFOS (particolarmente il 3913
primo) erano significativamente più elevate da un punto di vista statistico nei maschi e 3914
nei bambini più giovani. Le concentrazioni di PFOA erano significativamente superiori 3915
(29,3 ng/mL contro 3,9 ng/mL) rispetto a quelle riportate negli adolescenti di età 12-‐19 3916
anni partecipanti nel biennio 2003-‐2004 al The National Health and Nutrition 3917
Examination Survey (NHANES), mentre le concentrazioni di PFOS erano sostanzialmente 3918
simili (19,1 ng/mL contro 19,3 ng/mL, rispettivamente).
3919
All’analisi di regressione lineare, fu dimostrato che, dopo correzione per le variabili 3920
considerate, i livelli di CT e CT-‐LDL erano linearmente e positivamente associati con le 3921
concentrazioni nel siero di PFOA e PFOS (p< 0,01 in tutti i modelli statistici). I livelli di 3922
PFOA, ma non quelli del PFOS, mostravano un’associazione lineare positiva anche con i 3923
trigliceridi.
3924
Suddividendo i livelli di PFOA e di PFOS in quintili, fu osservato per il CT e per il C-‐ LDL un 3925
aumento concordante per ogni quintile di aumento delle concentrazioni di PFOA o PFOS, 3926
con un aumento di 4,6 mg/decilitro del CT e di 3,8 mg/decilitro per il C-‐LDL passando dal 3927
primo al quinto quintile di PFOA. Un aumento di 8,5 mg/decilitro del CT e di 5,8 3928
mg/decilitro del C-‐LDL fu osservato passando dal primo al quinto quintile di PFOS.
3929
Le associazioni fra i livelli di PFOA e PFOS e quelli di C-‐ HDL e trigliceridi erano meno 3930
evidenti.
3931
Analizzando i livelli dei lipidi nel siero per le concentrazioni mediane di PFOA e PFOS, fu 3932
dimostrata un’associazione non lineare fra concentrazioni crescenti di PFOA e PFOS e CT 3933
e C-‐LDL. Per quanto riguarda il PFOA, i maggiori incrementi di C-‐LDL e di CT furono 3934
osservati nei soggetti con i livelli più bassi di PFOA nel siero; la curva mostrava 3935
un’attenuazione della sua pendenza con l’aumentare delle concentrazionidi PFOA. Anche i 3936
livelli di colesterolo HDL mostravano una piccola associazione non lineare con le 3937
concentrazioni crescenti di PFOS.
3938
I risultati del presente studio (Frisbee SJ et al., 2010) suggeriscono un effetto 3939
moltiplicativo dell’interazione fra PFOA e PFOS nella riduzione della probabilità di avere 3940
bassi livelli di colesterolo HDL.
3941
I risultati dello studio di Frisbee e ta l (Frisbee SJ et al., 2010), condotto su un campione 3942
molto ampio di bambini e adolescenti americani, dimostrano anche l’esistenza di 3943
un’associazione positiva fra concentrazione nel siero di PFOA e PFOS e il profilo lipidico, 3944
associazione che si estrinseca specialmente con un aumento del CT e del C-‐LD con 3945
l’aumentare delle concentrazioni di PFOA e PFOS nel siero. La relazione dose-‐risposta non 3946
era lineare, essendo i maggiori incrementi dei lipidi osservati nei soggetti con le più basse 3947
concentrazioni di PFOA. Inoltre, i risultati suggeriscono che la grandezza dell’associazione 3948
fra PFOS e CT e C-‐LDL era maggiore rispetto a quella fra PFOA e CT o C-‐LDL. Inoltre, fu 3949
osservata un’associazione statisticamente significativa fra l’aumento delle probabilità di 3950
avere un aumento del CT ed LDL e l’aumentare delle concentrazioni di PFOA PFOS nel 3951
siero.
3952
15.2.7. PFAS e dislipidemia in donne gravide 3953
In uno studio di tipo cross-‐sezionale, le concentrazioni di 19 PFAS furono correlate con i 3954
lipidi nel siero di 891 donne gravide arruolate nel biennio 2003-‐2004 nell'ambito del 3955
Norwegian Mother and Child (MoBa) Cohort Study. Sette dei 19 PFAS risultarono dosabili 3956
in oltre il 50% dei campioni ematici, il PFOS essendo il composto presente con maggiore 3957
frequenza ed in quantità più elevate. Cinque dei sette PFAS suddetti erano associati 3958
positivamente con il C-‐HDL (cioè lo facevano aumentare) e l’aumento era più spiccato nel 3959
quartile più elevato rispetto a quello più basso. Il PFOS era associato con la colesterolemia 3960
totale, con un aumento interquartile di 4,2 mg/dL. In questo gruppo di gravide norvegesi, 3961
mentre l'aumento del C-‐HDL non poteva essere considerato di per sé un evento avverso, 3962
l'associazione fra PFOS ed ipercolesterolemia totale potrebbe essere motivo di 3963
preoccupazione (Starling et al., 2014).
3964
In una popolazione di 1079 donne gravide, arruolate nello studio NHANES nel periodo 3965
2003-‐2008 e di età fra 17 e 39 anni, le concentrazioni di 4 PFAS e dei lipidi furono 3966
confrontate con quelle di donne non gravide di pari età. Nelle gravide le concentrazioni 3967
dei 4 PFAS erano ridotte rispetto ai controlli; la differenza era statisticamente 3968
significativa solo nel caso del PFOS. Le maggiori riduzioni dei PFAS furono osservare nelle 3969
donne che allattavano al seno e che avevano avuto un maggior numero di gravidanze. Gli 3970
autori dello studio osservarono una significativa associazione positiva fra concentrazioni 3971
di PFOS e colesterolemia. PFOA e PFNA aumentavano nelle fumatrici (Jain, 2013).
3972
15.2.8. Commento sull’associazione fra PFAS e dislipidemia nei bambini 3973
I risultati degli studi condotti nei bambini americani concordano con numerosi studi 3974
condotti in precedenza negli adulti, che hanno in genere dimostrato l’associazione 3975
positiva fra concentrazione di PFOA è colesterolemia.
3976
La natura non lineare delle associazioni osservate, particolarmente nel caso del PFOA, 3977
suggerisce una saturazione nei meccanismi fisiologici responsabili dell’associazione 3978
stessa. Infatti, mentre i livelli nel siero di PFOA in questa popolazione erano superiori a 3979
quelli medi osservati in una popolazione non esposta, le concentrazioni di PFOS nel siero 3980
erano simili.
3981
Nondimeno, l’ampiezza dell’associazione osservata fra PFOS e CT o C-‐LDL era simile, se 3982
non addirittura superiore, rispetto a quelle osservate con il PFOA. Pertanto, il PFOA e il 3983
PFOS, e probabilmente tutti gli altri PFAS, sembrano essere associati con profonde 3984
variazioni dei lipidi sierici. Le associazioni sembrano esistere anche ai livelli di PFOA e 3985
PFOS osservati nella popolazione generale non esposta a questi composti per motivi 3986
professionali.
3987
La natura cross-‐sezionale di molti studi limita la possibilità di trarre conclusioni di tipo 3988
causale.
3989
In conclusione, i composti perfluoroalchilici provocano profonde alterazioni dell’assetto 3990
lipidico anche nei bambini e negli adolescenti, non solo negli adulti. Se studi successivi 3991
confermassero che l’associazione è di tipo causale, l’effetto cumulativo di un aumento, 3992
anche se di lieve entità, del colesterolo sul rischio cardiovascolare a lungo termine 3993
potrebbe essere molto importante, data l’inizio dell’esposizione in età precoce.
3994
15.2.9. Riduzione dei lipidi nel siero associata con la riduzione delle 3995
concentrazioni dei PFAS 3996
La maggior parte delle associazioni positive fra PFOA o PFOS e colesterolo totale o LDL 3997
negli esseri umani è stata osservata negli studi di tipo cross-‐sezionale, in studi, cioè, nei 3998
quali la determinazione dei composti perfluoroalchilici e dei lipidi nel siero veniva 3999
effettuata contemporaneamente e una sola volta. Questo tipo di studi non permette di 4000
compiere deduzioni di tipo causale.
4001
Per superare i limiti di questi studi, gli autori del lavoro che riassumeremo brevemente 4002
hanno valutato per due volte, a distanza di quattro-‐cinque anni, le variazioni delle 4003
concentrazioni dei composti perfluoroalchilici e dei lipidi nel siero di un gruppo di 4004
soggetti monitorati nell’ambito del C8HP (Fitz-‐Simon et al., 2013).
4005
Nei 521 soggetti adulti (54% donne) di età compresa fra 20-‐60 anni all’inizio dello studio 4006
e per i quali erano disponibili tutti i dati completi nell’arco di circa cinque anni, le 4007
concentrazioni medie nel siero di PFOA e PFOS si dimezzarono, mentre le variazioni dei 4008
livelli dei lipidi nel siero erano in media molto piccole, anche se con notevoli variazioni 4009
nei singoli individui.
4010
I risultati dello studio dimostrano che le variazioni statisticamente più rilevanti delle 4011
concentrazioni dei lipidi nel siero erano osservate nei soggetti che presentavano una 4012
riduzione dei livelli di PFAS superiore al 50% rispetto alla prima determinazione.
4013
Dopo correzione per età, sesso e altri fattori confondenti, gli autori osservarono che nei 4014
soggetti in cui i livelli di PFOA come minimo si dimezzarono il colesterolo LDL, si ridusse 4015
in media del 3,6% (IC 95% = 1,5-‐5,7%). Il dimezzamento delle concentrazioni di PFOA era 4016
associato anche con una riduzione di circa il 2% (IC 95% = 0,3-‐3%) del colesterolo totale.
4017
La riduzione dei lipidi nel siero era ancora più evidente in quei soggetti con maggiore
La riduzione dei lipidi nel siero era ancora più evidente in quei soggetti con maggiore