politiche e sanitarie regionali
4.2. Determinazione della diffusione nelle acque europee e in Veneto 937
4.2.6. La sezione Veneta dell’ISDE chiede l’inizio immediato di uno screening e 1123
del monitoraggio della popolazione esposta ai PFAS 1124
Capofila di queste associazioni fu senza dubbio la sezione di Vicenza dell’associazione 1125
Medici per l’ambiente – ISDE (International Society of Doctors for Environment)-‐ Italia, 1126
che si disitinde immediatamente per un’assidua opera di “controinformazione” rispetto 1127
alle versioni pseudo-‐ rassicuranti fornite dalle autorità sanitarie locali regionali e locali.
1128
Quest’opera di controinformazione e di divulgazione scientifica, basata sui dati 1129
inoppugnabili della letteratura medica più qualificata, si tradusse in numerosi articoli su 1130
blog personali (enzucciu, n.d.) e su giornali on line (“Aumento dei linfomi a Vicenza, Prc 1131
solidale con il dottor Cordiano » VicenzaPiù,” n.d.), sui social network e in interventi in 1132
numerosi incontri pubblici organizzati direttamente da ISDE Vicenza o da numerose 1133
associazioni di cittadini preoccupati per la loro salute. Dalla rete sono scaricabili 1134
numerosi video di questi incontri, per esempio quello di Vicenza del 18 Gennaio 2014 (“Il 1135
convegno a S. Corona sull’inquinamento ora on demand. E in streaming su VicenzaPiu.tv » 1136
VicenzaPiù,” n.d.).
1137
Ai primi di settembre del 2013 una quarantina di medici e altri professionisti firmarono 1138
un appello (“Contaminazione acque, l’appello dei medici: screening immediato della 1139
popolazione » VicenzaPiù,” n.d.) alla regione Veneto affinché fosse avviata un’indagine 1140
epidemiologica sulla popolazione esposta da decenni all’acqua contaminata (circa 250-‐
1141
300.000 persone in tutto il Veneto), appello che corse il rischio di restare inascoltato, 1142
perché non pubblicato da nessuno dei principali giornali e media cui era stato inviato il 1143
comunicato stampa. Il pericolo fu evitato grazie alla meritoria azione dell’eurodeputato 1144
Andrea Zanoni che presentò due interrogazioni al Commisssario dell’UE all’Ambiente 1145
Janez Potočnik il quale rispose alla prima “pilatescamente” affermando che “..la presenza 1146
di PFAS nell’acqua potabile è soprattutto un problema locale che dovrebbe ridursi nel 1147
tempo per effetto della richiamata legislazione e dello sviluppo di linee guida negli Stati 1148
membri”(“Acqua contaminata, l’UE indaga sulle misure prese dalle autorità venete | 1149
Andrea Zanoni,” n.d.). L’onorevole Zanoni, caparbiamente, non si accontentò della 1150
risposta “pilatesca” e ripresentò l’interrogazione citando l’appello dei medici di ISDE 1151
Vicenza. A questa seconda interrrogazione, il commissario dimostrò finalmente di aver 1152
compreso la gravità della situazione e rispose assicurando che_ “La Commissione europea 1153
trasmetterà alle autorità venete le informazioni fornite” dall'eurodeputato Andrea Zanoni 1154
“e indagherà circa le misure adottate per porre rimedio a questa situazione” (“Acqua 1155
contaminata, l’UE indaga sulle misure prese dalle autorità venete | Andrea Zanoni,” n.d.).
1156
1157
Figura 3 -‐ L'appello alla Regione Veneto dei medici di ISDE del Veneto per lo screening immediato ed
1158
il monitoraggio della popolazione residente nei comuni Veneti le cui falde acquifere sono state
1159
contamiante da decenni dai PFAS – VicenzaPiù, quotidiano on line, 10 settembre 2014
1160 1161
Nel gennaio 2014 avvenne una clamorosa svolta. L’Istituto Superiore di Sanità emise un 1162
secondo parere, prot 16/0/2014-‐0001584 (“Nota ISS del 16/01/2014 su Acqua destinata 1163
al consumo umano contenente sostanze perfluorurate nella provincia di Vicenza e comuni 1164
limitrofi,” n.d.) nel quale riconobbe la validità degli studi compiuti soprattutto negli USA, 1165
dove la Dupont aveva inquinato con le stesse sostanze prodotte a Trissino l’acqua 1166
potabile bevuta da circa 70.000 persone-‐ questi studi gli esponenti di ISDE Vicenza si 1167
sono sempre richiamati nei loro interventi pubblici orali e scritti.
1168
Inoltre l’ISS invitò la regione Veneto a compiere l’analisi sugli alimenti e sull’acqua 1169
utilizzata a scopo irriguo e per l’alimentazione animale, nonché ad avviare (finalmente!) il 1170
“biomonitoraggio” della popolazione.
1171
Un aspetto che desta viva preoccupazione è che gli esperti dell’ISS haano più voltre 1172
invitato le autorità a valutare, dopo aver portato a termine il dosaggio dei PFAS nei 1173
campioni di alimenti, l’eventuale divieto di consumo di prodotti alimentari coltivati in 1174
loco (analogamente a quanto avviene a Taranto in seguito al noto inquinamento causato 1175
dall’ILVA, o in Campania nella cosiddetta Terra dei Fuochi da anni), 1176
La regione Veneto con deliberazione n.168 del 20/2/2014 pubblicata sul BUR Veneto del 1177
18/3/2014, n. 30 avvia la “Pianificazione delle attività a tutela della salute dei soggetti 1178
esposti alla presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque potabili:
1179
biomonitoraggio umano, determinazione delle concentrazioni di PFAS nell’acqua a scopo 1180
irriguo e per la nutrizione animale” (“Deliberazione della Giunta Regionale n. 168 del 20 1181
febbraio 2014 Pianificazione delle attività a tutela della salute dei soggetti esposti alla 1182
presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque potabili.,” n.d.).
1183
Con deliberazione n. 618 del 29 aprile 2014 la Giunta Regionale approvò i "Primi indirizzi 1184
operativi per l'utilizzo dei pozzi privati ai Comuni delle Province interessate dalla 1185
presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFASs) nelle acque destinate al consumo 1186
umano." Nella citata deliberazione si afferma che “Considerata l'esigenza di celerità 1187
determinata dalla necessità di intervenire efficacemente in via precauzionale, le attività di 1188
mappatura e di monitoraggio dei dati nonché le ordinanze devono essere completate 1189
entro tre mesi dalla pubblicazione della presente deliberazione” (“Deliberazione della 1190
Giunta Regionale n. 618 del 29 aprile 2014 Approvazione di ‘Primi indirizzi operativi per 1191
l’utilizzo dei pozzi privati ai Comuni delle Province interessate dalla presenza di sostanze 1192
perfluoroalchiliche (PFASs) nelle acque destinate al consumo umano.,’” n.d.).
1193
Viene da chiedersi che urgenza c’è se non vi è pericolo immediato per la popolazione e se 1194
le acque sono potabili e sicure anche per i bambini (“Rebesan potabilità acqua a Lonigo,”
1195
n.d.). Inoltre, sempre nella deliberazione, si ricorda che il Ministro della Salute nella già 1196
citata nota, aveva rimarcato che i PFAS erano presenti “…nelle acque superficiali e potabili 1197
in diversi Comuni veneti in concentrazioni definite preoccupanti in punti di erogazione 1198
pubblici e privati in numerosi Comuni”.
1199
Pertanto, se le preoccupazioni del Ministero sono fondate, c’è solo da sperare che non 1200
corrisponda al vero quanto riportato da certi organi di stampa in occasione del resoconto 1201
di una recente conferenza stampa dei “massimi vertici della sanità veneta “, durante la 1202
quale uno di questi “massimi responsabili” avrebbe dichiarato, a proposito del 1203
monitoraggio delle concentrazioni dei PFAS nei pozzi privati (da farsi a spese dei singoli 1204
cittadini), imposto dalla Regione Veneto, avrebbe dichiarato che :”.. al momento è 1205
impossibile dire con certezza se l'acqua distribuita dall'acquedotto è buona o no. Quello 1206
che possiamo dire è che concentrazioni come quelle che stiamo registrando qui non 1207
stanno mettendo in allarme nessun altro Paese e che nelle persone esposte a questo 1208
inquinamento non sono stati registrati problemi particolari” (“«Pfas», scatta l’offensiva 1209
Analisi e controlli sui pozzi,” n.d.).
1210
Non risulta se queste affermazioni circa la mancanza di preoccupazione siano state 1211
smentite dall’assessore Luca Coletto presente all’incontro, il quale, tuttavia conferma la 1212
definizione di “preoccupanti “ delle concentrazioni dei PFAS in Veneto nella Deliberazione 1213
della Giunta Regionale n. 764 del 27 maggio 2014 (“Deliberazione della Giunta Regionale 1214
n. 764 del 27 maggio 2014 Approvazione dell’Accordo di collaborazione tra la Regione del 1215
Veneto e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) finalizzato al ‘Supporto tecnico scientifico, 1216
analitico e consultivo per l’analisi di rischio correlato alla contaminazione da PFAS di 1217
matrici ambientali e filiera idro-‐potabile in talune circostanze territoriali, e potenziale 1218
trasferimento di PFAS alla filiera alimentare e allo studio di biomonitoraggio.,’” n.d.) con 1219
la quale si firma una convenzione con l’ISS che fornirà il supporto tecnico-‐scientifico alla 1220
campagna di biomononitoraggio umano e della catena alimentare il cui inizio è previsto 1221
nel mese di settembre 2014.
1222