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Dalla consultazione della rete, e in particolare di Social Network, siti e blog, e dalla raccolta del materiale al fine di valutare i fenomeni della loro influenza sulla lingua araba, sono emerse alcune problematiche. Innanzitutto analizziamo quelle legate alla concorrenza nell’uso del linguaggio tra lingua madre, l’arabo appunto, e il francese e l’inglese a seconda delle aree coinvolte. La rete ha evidenziato il fenomeno dell’uso di vocaboli trascritti dalla lingua inglese o francese in arabo da un lato a fianco a quelli arabi traslitterati in alfabeto latino dall’altro.

Comunque sia i testi scritti risultano redatti in lingua araba classica mentre soltanto circa il 5% delle parole è presto da altre lingue trascritte in caratteri arabi; la maggior parte di questi sono legati a Internet, connessi all’uso del computer e diffusi attraverso i Social Network.

1- Problemi legati alla diglossia58 linguistica e questo si nota nella

sovrapposizione delle varietà locali ة يماعلا al-‘āmmiyyah sulla lingua classica ىحصفلا al-fuṣhā nei testi scritti. L’arabo misto o mediano un fenomeno legato all’uso del dialetto locale ة يماعلا al-‘āmmiyyah al posto della lingua araba

classica ىحصفلا al-fuṣhā oppure insieme nel medesimo testo. Considerato naturale nella lingua parlata quando si tratta di testi scritti assume i contorni di un vero e proprio problema per la lingua, ritenuto dannoso e invasivo da alcuni studiosi, di contro invece sintomo di evoluzione secondo altri. Tuttavia, da un esame approssimativo, mi risulta che l’uso del dialetto nei testi ufficialmente

58 Vedi: P. Branca, “Pagine di letteratura araba”: “La lingua quindi ha dovuto adeguarsi alla funzione di strumento di

comunicazione di massa e dotarsi di un lessico rinnovato e di una struttura più elastica per poter esprimere nuove realtà. Il problema linguistico non si limitava alla pur centrale questione della diglossia ma investiva altri importanti temi quali quello dell'evoluzione lessicale, avvertito con particolare acutezza da intellettuali di doppia formazione, come l’egiziano Salâma Mûsâ (1887-1958) che constatava: "Non so come indicare in arabo i mobili che arredano la mia stanza, mentre non ho difficoltà a farlo in inglese". (MUSA, 1980, 340. Cf. anche RIZZITANO, 1964, 250ss).

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elaborati e pubblicati sulla rete, sia piuttosto marginale rispetto a quello decisamente più massiccio riscontrabile sui Social Network.

2- Problemi legati alla debolezza linguistica degli user. Anche questo fenomeno, che alcuni ritengono causa di indebolimento per la lingua, è più evidente nell’ambito dei Social Network e della messaggistica telefonica. Dalla mia consultazione è emerso che tali testi contengono parecchi errori anche grammaticali e sintattici. La natura stessa della colloquialità tra gli utenti e l’emergere di una coscienza politica, sociale e tecnologica, hanno fatto da incentivo per l’uso della lingua araba per la comunicazione scritta, facendo sì che tanti vocaboli antichi e caduti in disuso, venissero recuperati e rivestiti di un uso innovativo e più vivace.

Tra le parole antiche recuperate e rinate in rete a seguito degli eventi politici, sociali e dei tumulti che hanno scosso il mondo arabo, citiamo ad esempio: “collaboratori” a‘wān ناوعأ, “riforma” iṣlāḥ حلًصإ, “cancellazione” ḥadf فذح, “regime” niẓām ماظن, “religiosità” tadaiyyun ن يدت.

Termini di uso comune che attraverso Internet hanno acquisito nuovi significati, sono: “collegatore, link” rābiṭ طبار, “rete” šabaka ةكبش, “viaggiatore, ambulante, telefonino cellulare” ğawwāl لا وج, “ubicazione, Sito” mawqi‘ عقوم annotazione, blog” mudawwana ةن ودم, “caricatore” šāḥin نحاش.

Altri risultano invece veri e propri neologismi, ovvero vocaboli che non esistevano nella lingua araba, privi di forma verbale e quindi di significato, quali: “farsi fratello musulmano”, aḫwanah ةنوخأ sulla forma di ةَلَعوَف faw‘alah deriva dal nome al-iḫwān al-muslimūn نوملسملا ناوخلإا, “pacifica” silmiyya ة يملس, “diavoleria”

Quindi, rinascita di vecchi vocaboli, nascita di nuovi e arricchimento di esistenti tramite più ampi significati; questi fenomeni svelano e dimostrano la capacità della lingua araba di allargare i propri orizzonti adattandosi alle situazioni e ai tempi.

Dalla raccolta del materiale emerge quanto segue:

- L’inserimento di vocaboli di provenienza straniera, soprattutto inglese e francese, comunque in rapporto d’inferiorità rispetto a quelli di lingua araba. Ciò è essenzialmente connesso al desiderio distintivo degli utenti più giovani che amano dimostrare capacità tecnologiche e spirito di aggregazione mescolando le lingue più diffuse con la loro lingua madre.

- Malgrado le preoccupazioni di accademici, studiosi ed intellettuali per la sorte della lingua araba a causa del largo uso della cosiddetta lingua ‘Arabish’ da parte dei giovani, si è notato un notevole aumento dei testi scritti in arabo classico Fuṣḥā pubblicati sul web.

- L’aumento della pubblicazione di testi in lingua araba Fuṣḥā dimostra che la maggioranza dell’utenza del web arabo appartiene a giovani “colti”, laureati o almeno con alto grado d’istruzione.

- Molti dei prestiti da lingue straniere si sono risolti nella nascita di nuovi vocaboli arabi che hanno avuto larga diffusione e successo tra gli utenti del web.

- Emerge dunque l’evoluzione dei significati a carico dei singoli vocaboli e l’invenzione di nuovi dalla traduzione e la conseguente arabizzazione soprattutto di parole legate alla realtà politica, sociale e della Nuova Tecnologia.

L’elasticità dell’arabo nell’adeguarsi alle novità della tecnologica appare evidente. Si vedano i seguenti vocali e parole composte che hanno acquisito dei corrispettivi in arabo divenendo di uso comune:

“caricare” šaḥn نحش, “pagina” ṣafḥa ةحفص, “piatto”, “cerchio” qirṣ صرق, “nastro”

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Gli arabofoni sono andati ben oltre il semplice inserimento e la creazione dei neologismi; da essi hanno tratto forme verbali in modo da poter comporre l’oggetto, il complimento oggetto, il nome verbale e il nome relativo, come nel seguente esempio:

“rete” šābika ةكِباش, “Il twittare taġrīd ديرغت, “mettere nella rete, incrociare le reti”,

tašbīk كيبشت, “comunicare, socializzare”, tawāṣul لصاوت, “reti” šabakāt تاكبش.

Ai fini della presente ricerca ne sono stati selezionati un buon campione, ma merita dire che essa non potrà mai dirsi conclusa perché la loro nascita è continua e pressoché quotidiana, ed essenzialmente opera dei giovani, ai quali si deve questo rinnovato spirito vitale della lingua araba.