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I prestiti, in arabo تاَضرتق ملا al-muqtaraḍāt, sono elementi linguistici importanti per la crescita di una lingua, riconosciuti anche come base chiarificatrice per i discorsi e per la modalità di comunicazione all’interno della società moderna e in particolare in quella araba.119 La discussione sui prestiti, a livello lessicale,

fonologico, morfologico e sintattico, costituisce un polo di attrazione per i linguisti arabi.

Si definisce prestito linguistico, o semplicemente “prestito”, una parola, una struttura sintattica o un fonema che entrano a far parte del patrimonio di una determinata lingua e provengono da una comunità di lingua diversa, in seguito al contatto tra culture diverse. Con la stessa parola s’intende anche il fenomeno stesso di adozione della parola straniera.

Il prestito si riferisce poi a una lingua in particolare che si fa prestare da un’altra il suo intero vocabolo, comprensivo di schemi, lettere, significati, ecc.120

Il contatto linguistico prende il nome di “interferenza” quando questo si risolve nell’imitazione di un modello linguistico, che deriva da una lingua-modello accolta, in un contesto diverso da quello originario, da quella che ne diventa la

119 Vedi Mansur Hadifi, « Les Dimensions Pedaogiques Et Interculturelles Des Emprunts », in

http://www.tishreen.edu.sy/.

Vedi anche: M. Ġ. Ğabbār, “al-Iqtirāḍ fī al-Luġah al-‘Arabiyyah”, Università di Baghdad, Rivista della Facoltà di Scienze islamiche, 2011.

Vedi anche http://sidayujaya.blogpot.it/2016/11/blog-post_17.html.

120 Vedi Treccani http://www.treccani.it/enciclopedia/prestiti_(Enciclopedia-dell'Italiano)/: “una parola, una

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lingua-replica. Si inizia a registrare una modificazione stabile della lingua-replica solo quando l’influenza del modello si estende e gradualmente investe un numero sempre maggiore di parlanti.

La ricercatrice irachena Murūğ Ġanī Ğabbār, nel lavoro pubblicato nella rivista di Scienze Islamiche dell’università di Baghdad dal titolo ةغللا يف ضارتقلإا ةيبرعلا al-Iqtirāḍ fī al-Luġa al-‘Arabiyyah (Il prestito nella lingua araba), determina il concetto di prestito attraverso tre criteri linguistici: ب رعملا al-mu‘arrab “arabizzazione”, ليخدلا al-daḫīl “intrusione”, e infine دلوملا يمجعلأا al-’A‘ğamī al-

muwallad “generazione innovativa su base straniera”.

لأاو ليخدلاو ب رعملا( :ةدحاو ةعفد تاحلطصم ةثلًث ىلع يوتحي ضارتقلإا حلطصم أشنملا ىلا اندع ولو دلوملا يمجع ظفل وهف ليخدلا امأ جاجتحلإا رصع يف صلخلا برعلا هراعتسا ظفل وه ب رعملا نأ دجن تاحلطصملا كلتل يخيراتلا ماع ىتحو يلهاجلا رصعلا ذنم هتيادب جاجتحلإا رصعو( جاجتحلإا رصع نم ةرخأتم ةلحرم يف ةيبرعلا ةغللا هتذخأ 150 للا رصع وهو يرجه اميف أشن مث ةغللا يف تاحلطصملاو تازاجملا ترهظ رصعلا كلذ دعب امو ةدمتعملا ةيلصلأا ةغ نيب قرفيل رخآ قيرف مهدعب ىتأ مث ،نيد لوملا يديأ ىلع كلذ دعب تلخد يتلا تاملكلا ىلع د لوملا يمجعلأا حلطصم دعب ملا نأب امهنيب طلخ نم كانه نأ مهتاظحلًمو امهلخادت دعب نيحلطصملا يف عضو ةيبنجلأا تاغللا نم ضرتقم ظفل ب رع ديقتلا نود ،هقطن يف فيفط فيرحتب وأ هظفلب ةيبنجلأا تاغللا نم ةيبرعلا لخد فل ليخدلاو ةيبرعلا بلاوقلاو غيصلا ..رخآ نود رصعب 121

Il termine iqtirāḍ contiene ben tre termini in un solo lemma: (ب رعملا arabizzazione, ليخدلا intrusione e دلوملا يمجعلأاو generazione innovativa su base straniera). Tornando alle origini storiche troviamo che ب رعملا al-mu‘arrab “arabizzato” è un vocabolo preso in prestito dagli arabi puri durante il periodo di جاجتحلإا iḥtiğāğ “reclamo, protesta”, ma anche “sostegno scientifico basato su catena di trasmissione”, mentre ليخدلا al-daḫīl è un vocabolo preso dagli arabi in una fase tardiva rispetto al periodo del iḥtiğāğ. Il periodo del iḥtiğāğ iniziò dall’epoca della Ğāhiliyya “epoca preislamica” fino all’anno 150 della hiğra “inizio della datazione islamica”, periodo della lingua pura adottata, solo a seguito della quale

apparvero le metafore e gli idiomi. In conseguenza nacque l’idioma straniero generato dalle quelle parole che erano entrate nel lessico arabo a opera dei rinnovatori. Dopo di loro venne un altro gruppo che fece distinzione tra i due termini dopo che essi si erano tra loro

121 Vedi: Ġ. Ğabbār, “al-Iqtirāḍ fī al-Luġah al-‘Arabiyyah”, Università di Baghdad, Facoltà di scienze islamiche,

confusi. L’osservazione portò a considerare che c’era chi aveva fatto confusione tra i termini, mentre al-mu‘arrab sta a significare un vocabolo prestato dalle lingue straniere inserito tra le forme e modelli arabi, e al-daḫīl indica invece un vocabolo entrato nel lessico arabo dalle lingue straniere per quello che è, oppure con una leggera modifica nella pronuncia, senza legarsi all’una o all’altra epoca. 122

Per quanto riguarda il د لوملا al-Muwallad “innovativo, generato”, la Ğabbār lo definisce secondo i linguisti o i parlanti che non sono tra gli eloquenti in lingua araba: نودلوملاو ؛برعلا نم ءاحصفلا هلمعتسا امل افلاخم لاامعتسا نودلوملا هلمعتسا امم فللا هب دصقيف ركذ ام اذإف دلوملا امأ م برعلا نم ءاحصفلا ادعام لك مه ةريزجلا ودب برع مه برعلا نم ءاحصفلاو ؛ةيبرعلاب ةقطانلا دلًبلا يف اوئشن نم .يرجهلا يناثلا نرقلا ةياهن ىلا ةريزجلا هذه يف راصملأا برعو ،يرجهلا عبارلا نرقلا طساوأ ىلا ةيبرعلا 123

Per muwallad s’intendono le espressioni che gli innovatori hanno usato in modo opposto a quello degli arabisti puri. I muwallidun sono tutto ciò che non è arabo puro, di arabi nati nelle zone parlanti arabo. Gli arabi con la parlata pura sono gli abitanti della penisola arabica fino alla metà del quarto secolo del higra, e gli arabi delle province della penisola fino alla fine del secondo secolo della higra. 124

Le forme di interferenza più interessanti registrano una distinzione fra “calco” e “prestito”. Nel caso del calco, si tratta della riproduzione della struttura originale della parola, mentre il significante viene adattato alla forma interna del modello tramite risorse indigene della lingua-replica. Il prestito invece riproduce, oltre al significato, pure il significante, tramite adattamenti anche notevoli alle strutture native. Nel caso del prestito il significato viene riprodotto dal punto di vista fonetico senza badare alla struttura e all’articolazione semantica del termine, mentre nel caso del calco, la forma semantica interna al modello, come abbiamo detto, viene riprodotta mediante le risorse della lingua-replica.

122 N.d.R.

123 Ibidem. Ġ. Ğabbār, p. 574. 124 N.d.R.

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A tale proposito, affinché si verifichi un prestito è sufficiente una conoscenza anche approssimativa del modello, mentre per il calco è necessaria una competenza tale da permetterne un’analisi strutturale e semantica; è altresì vero che nel momento in cui la comunità si sente minacciata, saranno diffuse tendenze puriste e l’interferenza punterà verso il calco, nel quale è molto meno visibile l’apporto straniero.

Il prestito è la riproduzione di un elemento linguistico alloglotto semanticamente autonomo, sotto il punto di vista del significato e del significante. Non si può parlare di prestito basandosi solo sull’aspetto esteriore, ma solo in presenza di un reale rapporto d’imitazione.

Ğabbār, parlando delle origini del prestito, tra passato e presente divide i tempi in due, uno riferibile al periodo islamico antico e l’altro a quello dei “modernisti” نوثدحملا muhaddiṯūn. Per quanto riguarda “gli antichi” ءامدقلا al-qudamā’, ovvero l’epoca risalente ai due secoli anteriori la nascita dell’Islam, evidenzia due categorie:

ةرظن نع تفلتخا ءامدقلا ةرظن نأ لاإ .مويلا ىتح مهلغشت تلازامو ملًسلإا روهظ ذنم برعلا تلغش ةرهاظ ضارتقلإا فقاوم ذاختا ىلا تدأ يتلا ،ةيرايعملا ةيبرعلا ايؤرلا للًخ نم ءامدقلا مظعم اهيلا رظن دقف نيثدحملا قناو ،ةنيابتم اومس :نيقيرف ىلا فقاوملا كلتل ةجيتن ملًسلإا روهظ دعب ب رعام لك او دع ةيمجعلأا تاملكلا يشفت نم افوخو ،ملًسلإا ردصو ةيلهاجلا يف ب رعام زاجأ قيرف ةلحرم يه ةلحرملا هذه نأ مهنم اداقتعا مهسفنا برعلا ىلع روصقم بيرعتلا نأ كلذ يف مهتجحو ،اايماع ادلوم ةواقنلا .اهتحاصفو ةيبرعلا ةيمجعلأا ظافللأا مهملًك يف تلخدأ برعلا نأ كلذ يف مهتجحو .قاحللإا اوزاجأ نيذلا نييسايقلا هاجتا وهف يناثلا قيرفلا امأ ضعب مكحو ،مهملًك يف ةعونصملا تاملكلا هذه لاخدإ اوزوج كلذكف ،نكت مل مأ مهملًك ءانب ىلع تناكأ ءاوس اريثك غللا ءاملع ،يجفخلاو هديس نباو هيوبيس مهنمو نورخآ كلذ طرتشي ملو ،برعلا ملًك ةينبأ ىلع تابرعملا لعج ةرورضب ة .مهريغو 125

Al-iqtirāḍ è un fenomeno che ha impegnato gli arabi sin dalla nascita dell’Islam e che continua a tutt’oggi. La visione degli antichi è diversa da quella degli innovatori, anche

125 Vedi Ġ. Ğabbār, “al-Iqtirāḍ fī al-Luġah al-‘Arabiyyah”, Università di Baghdad, Facoltà di scienze islamiche,

perché i primi l’avevano considerato secondo la visione delle regole arabe, cosa che portò a prendere diverse posizioni riassunte nella divisione in due fazioni: la prima ha approvato ciò che era stato arabizzato nei tempi della Ğahiliyya e l’Islam degli inizi. Per timore che i vocaboli stranieri invadessero la lingua araba avevano considerato tutte le parole arabizzate dopo l’avvento dell’Islam un muwallad dialettale, con la scusante che l’arabizzazione è riservata ai soli arabi convinti che quel periodo era il tempo della purezza della lingua araba.

Il secondo gruppo prese le parti degli analogisti che avevano dato licenza alle annessioni. La loro motivazione è che gli arabi avevano inserito molti vocaboli provenienti da lingue straniere, anche nella struttura del loro parlato. In questo modo avevano permesso

l’ingresso di parole artificiali nella lingua parlata. Alcuni esperti della lingua avevano ammesso la necessità di far sì che i vocaboli arabizzati venissero costruiti secondo la struttura delle parole arabe, altri invece non lo ritennero necessario, come Sibawaiyh, Ibn Saiyydahu e al-Ḫafğī e altri…126

I modernisti نوثدحملا muhaddiṯūn, ovvero i linguisti dell’epoca moderna, per Ğabbār si dividono a loro volta in tre categorie distinte sulla base delle loro posizioni, favorevoli o contrarie al fenomeno del prestito:

اهتفسلفو ةغللا رهوجب ةطبترم ةيضقلا تناكف ةيبرعلا يف ضارتقلاا ةرهاظ هاجت تنيابتو تددعت اهنإف نيثدحملا فقاوم امأ ةرياسمو ،ةيموقلا ةيصخشلاب قلعتي ام اهنمو ،قيرف دنع لمعلا ةعيبطو ةيفيظو عاود يه مث ،قيرف دنع هتينقتو رصعلا اولاقو ،بيرعتلا زاوج مدع ىلا اوبهذ نيذلا مه :مهلوأ :يه قرف ثلًث ىلا مهتاهاجتاب اومسقناف .ثلاث قيرف دنع صاخلا بناج ىلا ،لادبلإاو ،تحنلاو ،قاقتشلااك ،ىرخأ قرطب تادرفملا ىلا انتاجاح دسن نأ انيلع بجي هنأب نوطب يفام .ايشوح وأ لًمهم ناك نإو تامجعملا يتلا بيرعتلا نيناوقل ةاعارم ريغ نم اهلامعتسا مث ،قفتا امفيك ةيمجعلأا ظافللأا بيرعت بوجو ىلا اوبهذ نم :مهيناث لآل ةريثك ءامسأب ةيبرغلا ةراضحلا هب اندفرت ام ةرثك ببسب ،طرش وأ ديق يأ نود نمو ءامدقلا ةغللا ءاملع اهعضو تلا .كلذ ريغو ،تاعرتخملاو لوصأ نم الًصا برعملا اذه دعي لاأ طرشب ،تادرفملا ىلا ةيبرعلا ةجاح دسل بيرعتلاب ةناعتسلاا اوزاجأ نيذلا مهثلاث امأ .ةغللا 127 126 N.d.R.

127 Vedi Ġ. Ğabbār, “al-Iqtirāḍ fī al-Luġah al-‘Arabiyyah”, Università di Baghdad, Facoltà di scienze islamiche,

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Le posizioni dei muhaddiṯīn nei confronti del fenomeno del prestito in lingua araba sono numerose e diverse tra di loro in quanto la questione è essenzialmente legata all’essenza della lingua e alla sua filosofia, tra cui ciò che fa parte dell’identità nazionale,

l’adattamento ai tempi, la tecnologia per una parte di loro, mentre per altri si tratta di necessità naturale. È così avvenuta la suddivisione in tre correnti: la prima riguarda coloro che non accettano l’arabizzazione sostenendo che si debba soddisfare le necessità

attraverso altri sistemi, come ad esempio l’ištiqāq l’estrazione, al-naḥt il coniare parole, e al-ibdāl il permutativo a fianco di quello che si trova all’interno dei vocabolari, anche se ormai abbandonato. La seconda riunisce quanti ammettono l’arabizzazione delle parole straniere in qualsiasi modo, per poi usarle senza tener conto delle regole che i vecchi linguisti imposero, in conseguenza dell’alto numero di nomi, di strumenti, invenzioni e altro. La terza vede invece coloro che ammettono la possibilità di avvalersi

dell’arabizzazione per soddisfare il fabbisogno della lingua araba ma alla condizione che il vocabolo non venga considerato di origine araba.128

Il prestito avviene per vie orale, cioè diretta, in seguito a fenomeni di contatto all’interno di aree misto lingua. Nell’epoca moderna il contatto con il modello avviene anche da lontano, per mezzo della stampa e dei potenti mezzi di comunicazione; il campione che ne deriva è così definito prestito a distanza. Esso denuncia la sua origine da modelli di tipo scritto e non orale in certe imprecisioni di carattere fonetico.

Un altro tipo che modifica sia la pronuncia che la semantica del modello, è il prestito di ritorno, in cui un originario prestito entra nella lingua-modello alterato.

La lingua araba ha sempre rinnovato il suo vocabolario, accettando prestiti da lingua straniere e continuando a farlo ancora oggi, come afferma Ğabbār nel suo saggio: ةيسرافلا نم ضارتقلاا( بيرعتلا قيرط نع اهنمو ةديدع قرطب يظفللا اهثارت ددجت روصعلا رم ىلع ةيبرعلا ةغللاف ا تاغللا نم اهريغو ةينايرسلاو ةينانويلاو ،ديلوتلا قيرط نع وأ ،ثيدحلا رصعلا يف هسفن ءيشلا تلعفو ،اهل ةرصاعمل 128 N.d.R.

هباتك يف يمزراوخلا اللهدبع وبأ ءلاؤه نمو ،ةيبرعلا ةغللا يف ةبرعملا ظافللأا عبتت ىمادقلا نيثحابلا ضعب لواح دقو عو ةيسرافلا اهروذج ن يبيو تاحلطصملا نم ريثكلا يمزراوخلا ضرعتسيو مولعلا حيتافم( و اهيف ةمدختسملا اهمول وبأ ضارتقلاا ةلع نع ةمهم رظن ةهجو اذه هباتك يف زربأ يذلا يمجعلأا ملًكلا نم برعملا( :هباتك يف يقيلاوجلا روصنم نكميو ،ةليصأ ةيبرع روذج يف دريلا وهف فولأم ريغ تاوصلأل عباتتو ،ةيبرعلا ةيفرصلا ةينبلأا ىلع ظافللأا جورخب لإ ةفاضلإاب نوكي نأ ٍةملك ضارتقلا اارايعم ةدحاولا ةضرتقملا ةدرفملا يف يقاقتشلاا ليصأتلا وأ قاقتشلاا ةيناكمإ مدع اهي .ةيبرعلا ةغللا يف ىرخلأا تاغللا نم ةضرتقملا تاملكلا ديدحت ةيبرعلا ءاملعل لهس امم ،ام 129

La lingua araba attraverso i secoli rinnova il suo patrimonio linguistico in varie modi: uno tra questi avviene attraverso l’arabizzazione (il prestito) dal persiano, dal greco e dal siriaco, nonché da altre lingue contemporanee. Lo stesso è accaduto nei tempi recenti, attraverso il taūlīd (il rinnovamento). Alcuni vecchi ricercatori avevano cercato di seguire i vocaboli arabizzati nella lingua araba; tra questi Abū ‘abdullāh al-Ḫawārizmī nel suo libro Mafātīḥ al-‘Ulūm, dove elenca una serie di vocaboli mostrandone le radici persiane e i vari utilizzi; lo stesso fece Abū Manṣūr al-Ğawālīqī nel suo libro al-Mu‘arrab min al-kalām al- ’A‘ğamī, mettendo in evidenza un importante punto di vista circa il difetto del prestito con la deviazione della pronuncia dalle corrette forme strutturale arabe, e una certa

conseguenza di pronunce non abituate che non provengono da radici arabe originali. Ciò potrebbe derivare dall’impossibilità dell’estrazione meccanica oppure dall’originalità o dalla provenienza del singolo vocabolo prestato, considerandolo alla stregua di un mezzo per il prestito di un altro vocabolo. Questo metodo ha facilitato i linguisti arabi

nell’individuare i vocaboli prestati da altre lingue in quella araba.130

L’importante processo chiamato “integrazione lessicale”, in pratica determina la mimetizzazione del prestito all’interno del lessico indigeno; il risultato è la formazione di composti in cui un elemento nativo della lingua-replica contribuisce a motivare e chiarire il termine di ascendenza straniera.

129 Ibidem, Ġ. Ğabbār, p. 531. 130 N.d.R.

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