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L’ambiente accademico arabo ha recentemente stabilito una sorta di criteri che prevedono l’integrazione di termini stranieri all’interno del lessico, rimanendo tuttavia chiuso dentro una metodologia di carattere molto conservativa dettata dalle costrizioni di tipo estetico-religioso connesse alla lingua classica.

Il primo passaggio è quello di controllare se non esistano termini nativi che esprimano la stessa referenza del modello straniero. Assicurarsi che nessun termine arabo risponda a tali requisiti svincola dunque la possibilità di procedere a un calco del modello straniero, vista la preferenza nell’ambiente linguistico purista per i calchi. In caso invece d’impossibilità di calco, si procede con la creazione di neologismi per estensione semantica da radici arabe già esistenti, come fecero i primi traduttori e letterati arabi della prima metà del ottocento.

Il prestito sarebbe l’integrazione del modello straniero nelle regole fono- morfologiche dell’arabo, e rimane l’ultima risorsa con la quale si attingono vocaboli da lingue straniere. Per comprendere il passaggio è necessario illustrare i criteri della linguistica araba classica, secondo la quale i prestiti sono divisi in diversi generi, tra cui:

1- Il prestito cosiddetto “posteriore, retrorso” يفلخلا ضارتقلأا al-‘iqtirāḍ al-

ḫalfī131, chiamato anche “contrapposto, riflesso” سوكعملا, dall’inglese reborrowing: farsi prestare una parola da un’altra, già a sua volta prestata.

131La ricomposizione è il processo in cui una parola viaggia da una lingua all'altra e poi torna alla lingua originale in

una forma diversa o con un significato diverso. Questo percorso è indicato da A → B → A, dove A è la lingua originale e può assumere molte forme. Il risultato è generalmente un doppietto, in cui è presente la parola reborrowed accanto alla parola originale, anche se in altri casi, la parola originale potrebbe essere morto fuori. In alternativa, un senso specifico di una parola presa in prestito può essere ricompreso come un prestito semantico; per esempio, il pioniere inglese è stato preso in prestito dal medio francese nel senso di “digger, soldato di piede, pedonale”, poi ha acquisito il senso di “colonizzatore precoce, innovatore” in inglese, che è stato ricollocato in francese. In altri casi il termine può essere calcato (prestito tradotto) ad un certo punto, come l’inglese ready-to-wear → francese prêt-à-

porter (1951) → inglese prêt-à-porter(1957).

In alcuni casi il processo di finanziamento può essere più complicato e le parole potrebbero passare attraverso diverse lingue prima di tornare alla lingua originaria. Il passaggio singolo da una lingua all’altra è chiamato “prestito”. Il

2- Il prestito cosiddetto “similare” يهبشلا ضارتقلأا al-‘iqtirāḍ al-šubhī132 in inglese

pseudo-loan, in tedesco Pseudoentlehnung, oppure Sekundarentlehnung:

sono parole formate in una lingua ma con l’aspetto di parole appartenenti a una lingua straniera.

3- Il prestito “espressivo” يريبعتلا ضارتقلأا al-‘iqtirāḍ al-ta‘bīrī, dal tedesco

Lehnwendung, che vuol dire trasporto di termini, espressioni e metafore da

una lingua a un’altra; l’altro prestito, invece, quello chiamato يوحنلا ضارتقلأا

al-‘iqtirāḍ al-nahawī, dal tedesco Lehnsyntax, sta a intendere la traduzione

delle frasi e delle parole senza nessuna variazione grammaticale o di sintassi. 4- Esistono due tipi di prestito: quello “per necessità” ةجاحلا ضارتقإ iqtirāḍ al-

ḥāǧah, il tedesco Bedürfnisentlehnung e il francese emprunt de nécessité133,

quando la parola viene presa in prestito nel momento in cui se ne presenta appunto la necessità e qualora non ne esista un relativo adeguato. È questo il caso di numerose parole arabe considerate muwalladah ةدلوم ظافلأ “generate, derivate”134; quello “di lusso” فرتلا ضارتقإ iqtirāḍ al-taraf, in tedesco Luxusentlehnung e in francese emprunt de luxe. Quest’ultimo consiste nel

prendere in prestito una parola anche quando esiste già un altro modo per esprimere il suo significato, come radio ويدار rādyū che ha il correspettivo arabo عايذم miḏyā‘.

ricollocamento è il risultato di più di un prestito, quando il linguaggio finale del destinatario è lo stesso di quello originario.

132Pseudoentlehnung (anche Scheinentlehnung) è il caso di una parola straniera o di prestito apparente, che suona solo

come se provenisse da una lingua straniera. Spesso queste sono analogie o imitazioni di parole straniere già stabilite. Come pseudo-emozioni, entrambe le parole accettate morfologicamente (ma non semantiche) e nuove formazioni si applicano.

133In linguistica, in particolare in etimologia, lessicologia e linguistica comparata, il prestito lessicale è il processo per

un linguaggio da adottare nel suo lessico una parola da un'altra lingua. Il prestito può essere diretto (una lingua prende in prestito direttamente in un'altra lingua) o indiretta (una lingua prende in prestito da un'altra lingua attraverso una o più lingue vettori). Il prestito fa parte delle capacità dei diffusori per aumentare il loro vocabolario, così come il neologismo.

134 Ogni parola di origine araba e quindi modificata nell’uso. (dizionario al-ma‘ānī).

Parole generate, in lingua araba al-muwallid è un participio passivo: far uscire una cosa da un’altra. Nella terminologia araba è un termine come al-bidaya ةيادبلا “l’inizio” estratta da badā’a ةءادبلا “esordio” con un po’ di libera interpretazione e non utilizzati nel parlato degli arabi antichi.

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Nei prestiti troviamo numerose diramazioni, ma in questo contesto ne citiamo soltanto tre:

1- “Parole acquisite”, Übernahme, in arabo ذخلأا al-‘aḫḏ “prendere, acquisire”. Le parole cosiddette “acquisite” sono di due tipi:

Il primo si riferisce alle parole di provenienza non araba ةيبنجلأا تاملكلا al-

kalimāt al-‘aǧnabiyya “parole straniere”, Fremdwort, entrate nella lingua

araba pur non cambiando connotazione se non marginalmente; le loro origini rimangono ben conosciute e in arabo vengono chiamate ةليخد تاملك kalimāt

daẖila “parole intruse”.

Il secondo riguarda le “parole prestate” ةضرتقملا تاملكلا al-kalimāt al-

muqtaraḍa, Lehnwort, ovvero prese in prestito e modificate per adattarsi alla

natura del linguaggio che le ha recepite entrando a far parte del dizionario. In arabo vengono considerate parole ةبرعم mu‘arrabah “arabizzate”.

2- يئزجلا لادبلأا al-ibdāl al-ǧu’ī “sostituzione sommaria”, Teilsubstitution e ةيئزجلا ةمجرتلا al-tarǧamah al-ǧiuz’iyya, ovverossia la conservazione di una parte della fonetica del vocabolo prestato e la sostituzione dell’altra con una traduzione.

3- يلكلا لادبلأا al-ibdāl al-kullī, ovvero la “sostituzione totale”, Vollsubstitution, che si attua con il sistema del ديلوت tawlīd “generazione innovativa” o “creazione” di una parola, Lehnprägung, oppure attraverso la ‘traduzione’ (ةمجرتلا).

A loro volta i prestiti si suddividono ulteriormente in prestiti “interni” e prestiti “esterni”. Le parole prestate sono quelle prese da un’altra lingua e usate in un modo diverso dall’originale, contrariamente a quelle trasferite nel tempo attraverso una semplice variazione fonetica o di significato:

- ةيبنجلأا تاملكلا al-kalimāt al-aǧnabiyya “vocaboli stranieri”: sono le parole entrate in una lingua senza nessuna variazione oppure subendo piccole

modifiche che non ne occultano l’origine. Per la lingua araba sono considerate parole ليخد daḫīl “intruse”.

- ةلثمتملا ةضرتقملا ةملكلا al-kalima al-muqtaraḍah al-mutamaṯṯila “la parola prestata assimilata”, assimiliertes Lehnwort. Si tratta del vocabolo prestato e variato per essere adeguato alla natura della lingua di adozione fino a diventarne parte. La lingua araba lo considerata ب رعم mu‘arrab cioè “arabizzato”. La ricercatrice irachena Ğabbār Ġ., M., distingue tra ب رعم “arabizzato” e ليخد “intruso” secondo criteri stabiliti dai linguisti arabi:

قاقتشلًل لًباق ةيبرعلا ةيفرصلا ةينبلأل هبشملا هتاوصأو هفورح يف بذهملا يبنجلأا ظفللا وه :برعملاف .ةيبرعلا نازولأا قفو رييغتلاو ناكم يفو ةيبرعلا ةغللا نع بيرغلا هنزوب اظفتحم ىلولأا هتغيصل مزتلملا يبنجلأا ظفللا وه ليخدلاو زو نيعم ".نيعم نام 135

Le parole arabizzate sono espressioni straniere rese adatte, sia come lettere che come suoni, in maniera da assomigliare alla struttura espressiva araba, della quale accettano la derivazione e la modifica secondo gli schemi morfologici ’aūzān arabi.

L’intrusione è invece un’espressione straniera che mantiene la sua forma originale conservandone la forma estranea alla lingua araba, in un tempo e in un luogo specifici, ovunque e sempre. 136

Ci spiega anche che il tempo e la data dell’ingresso del prestito nella lingua araba sono elementi essenziali al fine Della sua arabizzazione e integrazione e integrato nel vocabolario:

135 Ibidem, Vedi Ğabbār Ġ., M., “al-Iqtirāḍ fī al-Luġah al-‘Arabiyyah” وUniversità di Baghdad, Facoltà di scienze

islamiche, Baghdad, 2011, p. 539.

- 109 - حمتم حبصيو ماتلا هراهصنا ىلع لدي ظفللا مداقتو ينمزلا روحملا ىلع نوكي يلكلا بيرعتلا" ل اض قاقتشلً برعم سدنهم :ظفل لثم ة بارعلإا يف انيس يازلا تر يصف ةزادنأ( هلصأو ةيسراف يهو ةزدنهلا نم قتشم وه مو ينقلا يراجم ر دقي يذلا وهو برعلا ملًك يف ياز لادلا دعب سيل هنلأ ".ةينبلأاو اهعضو 137

L’arabizzazione completa segue la profondità storica, l’invecchiamento del vocabolo indica la sua fusione completa e così esso diventa pronto per l’estrazione, come ad esempio accade per il vocabolo: سدنهم muhandis “ingeniere” arabizzato dopo essere estratto da ةزدنهلا handazah che a sua volta deriva da ’andazah; la zāy diventata sīn durante la coniugazione anche perché nella lingua araba non esiste che dopo la lettera dāl si metta la lettera zāy. Al-muhandis è colui che misura gli scarichi, i loro posti e gli edifici. 138

يضارتقلاا ديلوتلا al-tawlīd al-iqtirāḍī il “calco”, Lehnprägung, è definito come il far nascere parole nuove mūwalladah “generate” da significati e concetti stranieri prestati. Si suddivide in più parti:

1- يناعملا ضارتقإ iqtirāḍ al-ma‘ānī, “prestito semantico”, Bedeutungsentlehnung: ampliare il significato della parola inglobandovi il contenuto di quella straniera nuova.

2- غيصلا ضارتقإ iqtirāḍ al-ṣiyaġ, “calco delle forme”, Lehnbildung: attribuire un nuovo significato alla parola e tradurla in modo simile a quella straniera, sia nella forma che nel contenuto. Spesso questa operazione fa perdere al vocabolo il suo abituale significato, che confluisce nel nuovo.

3- يضارتقلأا نيوكتلا al-takwīn al-iqtirāḍī, “il calco composto”, Lehnschöpfung: si tratta della sostituzione di una parola straniera con una conosciuta basandosi sulla sua traduzione non letteraria ma interpretativa del significato esteso, e quindi mediare tra essa e la parola straniera.

4- يضارتقلأا ليكشتلا al-taškīl al-iqtirāḍī “calco strutturale”, Lehnformung: ricalca più o meno esattamente la forma della parola straniera.

137 Ibidem, Vedi Ğabbār Ġ., M., “al-Iqtirāḍ fī al-Luġah al-‘Arabiyyah”, p. 541. 138 N.d.R.

Non c’è dubbio che l’evoluzione che ha conosciuto il sistema di comunicazione moderna, e in particolare la diffusione della rete Internet, hanno influito molto sul principio del prestito linguistico all’interno di tutte le categorie sociali, in particolare tra i giovani.

La nuova generazione araba è infatti assai propensa ad usare la Nuova Tecnologia e fra le più attive nella comunicazione sociale attraverso la rete. Ğabbār ne mette in evidenza l’importanza nel campo dei prestiti:

و امجعم تنوك لب يبرعلا فيلأتلا ةحاسم ىلع اعساو اناكم تينرتنلاا( ةدرفم تلتحا رضاحلا انتقو يف حلطصم دهشي ملو لامعتسلاا ةرثك ةعيبط انيلع هتضرف امل انيبأ مأ انئش ءاوس ةضرتقملا تادرفملا نم شلا( اصوصخ ؟رملأاب ةقلًع ديدجلا يبرعلا حلطصملا لقثل لهف ادودحم امادختسا لاا ةيتوبكنعلا ةكب تن حلطصم حار ىتح راصتخلاا وحن امود ليمي هترثكو لامعتسلاا ناو net لدي ارخؤم رخلآا وه .هتاذ لولدملا ىلع 139

In questi tempi il vocabolo “Internet” ha occupato un vasto posto nelle piazze arabe, anzi da esso è stato composto un vocabolario di parole pretate, più o meno consapevolmente cercate, talvolta imposte dalla natura stessa dell’uso, come per il termine “al-šabakah al- ‘ankabūtīyya”, di utilizzo molto limitato; la domanda che s’impone è se questo termine sia troppo pesante per essere adottato, anche per la tendenza alla sua abbreviazione, come la parola “net”, che offre il medesimo significato. 140

Il fenomeno dei prestiti linguistici che coinvolge la lingua araba e la quasi totalità della popolazione che la usa in ogni fascia generazionale, deve essere letto come un sintomo salutare già conosciuto da altre società nella storia anche attuale. Esso rispecchia gli interessi di una società viva che anche attraverso il coraggio espressivo e gli approcci ad altre lingue, attualizza la sua conoscenza e brama arricchire il proprio bagaglio culturale. I giovani usano i prestiti come canale pratico per fornirsi di tutto ciò che è nuovo, utile, divertente e attrattivo proveniente dalla

139 Vedi: Ğabbār Ġ., M., “al-Iqtirāḍ fī al-Luġah al-‘Arabiyyah”, Università di Baghdad, Facoltà di scienze islamiche,

Baghdad 2011, p. 527.

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tecnologia, dalla scienza, dalla cultura, dall’arte e dall’economia. Adottano questa strategia soprattutto nel campo della comunicazione sociale, laddove la loro lingua madre non offre corrispondenza a espressioni legate al contatto multimediale ormai universalmente diffuso, quale quelle di saluto, di contatto, di complicità amichevole. Il compito del ricercatore è verificare se i prestiti avvengano per traduzione letterale oppure per derivazione diretta سابِتقإ iqtibās. Spesso si trovano prestiti che non sono esattamente adatti alla situazione a cui si riferiscono, e quindi scartati dalle Accademie Linguistiche arabe sulla base di tre criteri essenziali:

1- Il vocabolo adottato, qualora non coincida con le “forme, strutture” غيص

ṣiyaġ e con uno “schema morfologico” نز َو wazn141 della lingua araba, viene

considerato “arabizzato” ب رع م mu‘arrab.

2- Se il vocabolo viene adottato con piccole variazioni oppure rimane nella sua struttura originaria, viene considerato “intruso” ليخَد daḫīl.

3- Nel caso invece il vocabolo sia di origini arabe ma usato con variazione del significato, oppure estratto per etimologia da radici arabe con variazione del significato, viene considerato “parola innovata” د لَو م mūwallad.

Comunque sia, il lessico giovanile ricco di prestiti, è parte di un processo sociale evolutivo che, pur derivando dagli eventi e delle necessità attuali, non è tuttavia estraneo al percorso storico dei prestiti all’interno del lessico arabo.