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Dai fabbisogni agli strumenti per la formazione al lavoro: il caso

Ilenia Buscemi, Camillo Donati, Silvia Moretti

3. Dai fabbisogni agli strumenti per la formazione al lavoro: il caso

dell’Universita` degli Studi di Firenze.

Come ampiamente ribadito nei precedenti paragrafi l’universita` e` il luogo di eccellenza in cui i laureati si preparano a conoscere il mondo del lavoro. La strut- turazione dell’esperienza universitaria in se´ puo` concretamente fornire le chiavi per attivare processi di riflessione, di autoapprendimento, di introspezione e emersione di specifiche aree di miglioramento solo se sapientemente integrata con percorsiextra-curriculari. Percorrendo parallelamente le due strade si da` an- che la possibilita` di sviluppare una maggiore sicurezza personale con la conse- guente gestione efficace dello stress e del cambiamento.

Proprio con questo intendo e partendo dal dedicato compito della Terza Mis- sione, l’Universita` degli Studi di Firenze ha deciso di creare servizi e programmi che accompagnano lo studente dai primi mesi di studio a circa tre anni dopo il conseguimento del titolo.

L’idea di fondo e` stata quella di creare dei percorsi individuali, non uguali per tutti, ma in stile taylor-made. Percorsi articolati secondo un metodo dedut-

tivo che si inaugura con un percorso in plenaria per poi giungere a programmi sempre piu` personalizzati, face-to-face. Una piramide capovolta che se percorsa dall’alto verso il basso, aiuta a raggiungere la completezza di un percorso che parte da solide premesse e si snoda tra fasi intessute tra loro.

Tutti i momenti di formazione non sono standardizzati e ripetitivi, ma si evolvono in linea con le richieste del mercato. Gli audit e i monitoraggi degli sta- keholders, che passano anche attraverso un dialogo diretto con le imprese, deter- minano un cambiamento al passo con i tempi. A conferma di cio` e` la continua evoluzione dei programmi creati.

In principio, infatti, il Placement dell’Universita` degli Studi di Firenze conte- neva i propri servizi di formazione al lavoro principalmente all’interno dei Semi- nari di orientamento al lavoro (Semol) e del Laboratorio di ricerca attiva del la- voro. Di recente, pero`, ha ampliato l’offerta, creando dei percorsi che rispondono al meglio alle esigenze rilevate durante gli incontri con le imprese e gli studenti/ laureati.

In quest’ottica i Semol assumono il duplice significato di momento ‘start’ lungo i percorsi del Placement: apripista nel 2011 di tutti i servizi oggi attivi e at- tualmente gate da cui partire per scoprire l’intero percorso di attivita`. I Semol come porta di accesso, dunque, per dare consapevolezza dell’intera offerta pro- posta dall’Ateneo e trasmettere la cultura della formazione al lavoro. Il seminario, cosı`, crea un primo assaggio di contenuti nonche´ un primo contatto con i sog- getti e gli strumenti che accompagneranno i partecipanti lungo tutto il percorso. Come la piramide indica, i Semol sono il percorso in plenaria per eccellenza. Ri- volti a tutti, non si distinguono i partecipanti ne´ per provenienza di studi, ne´ per anno di corso. Nell’edizione 2016 si e` addirittura sfiorata la presenza di quasi 500 partecipanti.

Terminati i Semol, quindi, lo studente/laureato puo` partecipare in modo piu` consapevole al Laboratorio per la ricerca attiva del lavoro. Il programma permet- tera` a piccoli gruppi di partecipanti (tra 40 e 70) di acquisire competenze sulla preparazione al colloquio di selezione partendo dalla redazione della lettera di presentazione e del curriculum vitae. La strutturazione del laboratorio permette, cosı`, di riflettere sulle proprie capacita` comunicative scritte e orali che, come si e`

visto nel precedente paragrafo, sono di primaria importanza per le imprese inte- ressate ad assumere laureati.

Una volta terminato l’intero percorso del Laboratorio di ricerca attiva del la- voro e` possibile accedere alle sessioni diAssessment Center. Il servizio e` costruito sulla base di alcuni strumenti realmente utilizzati in azienda per la rilevazione delle competenze per scopi di selezione o per la mappatura delle risorse umane. L’attivita`, dunque, pone l’accento su varie competenze,in primis il problem sol- ving. Infatti, ai partecipanti (tra 7 e 16) viene richiesto di affrontare in gruppo delle dinamiche, gestendo il tempo a disposizione, nonche´ comunicando e pre- sentando all’altro il proprio punto di vista e il proprio se´. Questo servizio offre a studenti, laureati, dottorandi e dottori di ricerca dell’Ateneo l’opportunita` di co- struire un’identita` professionale attraverso l’individuazione delle proprie compe- tenze trasversali e dei possibili percorsi di sviluppo. La peculiarita`, pero`, non e` esclusivamente l’esperienza offerta, ma la restituzione individuale della propria performance. Una restituzione utile per focalizzare l’attenzione sui propri punti di forza e sulle proprie aree di miglioramento. Tale restituzione permette succes- sivamente allo studente/laureato di approcciarsi consapevolmente e autonoma- mente al proprio curriculum vitae, spingendolo ad esaltare quegli item emersi durante l’Assessment. Il tutto viene cosı` suggellato da una trascrizione, con ade- guate proprieta` di linguaggio, delle personali competenze trasversali.

La realizzazione del proprio curriculum viene visionato poi nell’individuale fase di CV Check e potra` poi essere reso efficace, personalizzato, competitivo e adatto alle richieste dell’e-recruitment attraverso specifica formazione e la realiz- zazione delVideo CV. Tutti questi strumenti in sintesi riescono a dare un’adeguata formazione al lavoro al passo con i tempi.

Interessante aspetto di questi servizi e` inoltre che sono essi stessi formativi. Non e` solo la partecipazione in se´ che forma al lavoro, ma e` la presa di coscienza dell’importanza di formarsi per crescere. E` la maturita` del singolo nell’assunzione dell’impegno, la sua costanza nell’essere parte attiva di un percorso non obbliga- torio e la sua consapevolezza della necessita` di essere preparati per essere com- petitivi.

Nei prossimi paragrafi si analizzera` piu` nel dettaglio l’attivita` di Placement dell’Universita` degli Studi di Firenze che, alla luce di quanto qui esposto, rappre- senta un case study capace di inglobare con successo i temi dello sviluppo delle soft skills anche all’interno dei valori e della mission perseguita.

4. Laboratorio di ricerca attiva del lavoro e Assessment Center di Ate-