Descrizione della professione
Lo psicologo penitenziario elabora interventi rieducativi, di reinserimento e risocializzazione del condannato e di riduzione del rischio di recidive. Contribui- sce alla definizione di un percorso di trattamento globale del detenuto attuando un trattamento psicologico per il superamento del disagio psichico e/o per abili- tare la persona ad un progressivo reinserimento sociale. Inoltre, collabora al Ser- vizio di accoglienza presente negli istituti di pena di maggiori dimensioni per tu- telare l’incolumita` fisica e psicologica delle persone al primo ingresso nel carcere e rilevare precoci segnali di disagio per la privazione della liberta` e i rischi di condotte autolesive. Partecipa al Consiglio di disciplina integrato per valutare l’u-
tilizzo di peculiari sistemi di sorveglianza in rapporto alla pericolosita` sociale del detenuto. Si occupa di intervento psicologico dedicato a casi riferibili a stati de- pressivi, reazioni emotive quali condotte aggressive o disadattative e disturbi di personalita`, malattia mentale e rischio di suicidio.
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Contesti professionali e accesso alla professione L’art. 80 della L. 348/1975 stabilisce che l’amministrazione penitenziaria possa assumere nel proprio organico professionisti esperti in psicologia, servi- zio sociale, pedagogia, psichiatria e criminologia clinica. Lo psicologo peniten- ziario lavora nei servizi psicologici della ASL che gestiscono le diverse attivita` sanitarie di ambito penitenziario, nelle carceri e negli Istituti dell’Amministra- zione penitenziaria, attraverso bando pubblico di selezione. Lavora come perso- nale di ruolo dell’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia Minorile, come esperto presso il Tribunale di Sorveglianza e come esperto carcerario. Inoltre, collabora come esperto presso il Tribunale per i Minorenni, come ausi- liario del Pubblico Ministero o del Giudice e come esperto dei Centri per la Giustizia minorile.
La legge n. 56/1989 regolamenta la professione di psicologo. Per l’abilita- zione all’esercizio della professione e` necessario il superamento dell’esame di Stato e l’iscrizione all’Albo degli Psicologi sezione A.
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dal mondo del lavoro
Intervista a Lauro Mengheri – Presidente Ordine Degli Psicologi Della To- scana
L’intervista svolta con il Dott. Mengheri, Presidente OPT, ha contribuito a evi- denziare un quadro attualmente positivo della figura dello psicologo, la quale ne- gli ultimi anni si e` confrontata con rilevanti mutamenti politico-sociali che hanno contribuito a potenziare profili professionali consolidati ed a plasmare la nascita di nuove figure professionali, aprendo le opportunita` di lavoro in contesti finora poco esplorati. Lo psicologo deve essere specialistico ed efficace, cercando di proporre interventi piu` brevi rispetto al passato per potersi mantenere competi- tivo sul mercato.
Gli psicologi iscritti all’Ordine della Toscana sono 6079 [dati aggiornati ad Ottobre 2015], di cui ben 6057 sono inscritti nella sezione A dell’albo, dedicata a coloro che hanno compiuto il percorso formativo di 5 anni, hanno effettuato due semestri di tirocinio ed hanno ottenuto l’abilitazione alla professione tramite esame di stato, acquisendo cosı` il titolo di psicologo. I restanti 22 iscritti appar- tengono invece alla sezione B dell’albo, che corrisponde a coloro che hanno con- seguito la laurea triennale in scienze psicologiche, hanno effettuato un semestre
di tirocinio ed hanno ottenuto l’abilitazione alla professione tramite esame di stato, acquisendo cosı` il titolo di dottore in tecniche psicologiche.
La professione di psicologo in Toscana si connota per essere prevalente- mente femminile, ben l’81% degli iscritti. Inoltre, 2910 iscritti sono anche psico- terapeuti, mentre 474 iscritti sono anche CTU. La fascia di eta` maggiormente pre- sente e` quella tra i 31 ed i 40 anni (51% degli iscritti), seguita dalla fascia com- presa tra i 41 ed i 50 anni (18%), mentre le altre fasce d’eta` sono comprese tra il 3 ed il 10% degli iscritti. L’incremento medio annuo e` di circa il 4%, ma ha rag- giunto un picco tra il 2005 ed il 2008 con circa il 12%.
Come ha sottolineato il Dott. Mengheri, la professione di psicologo e` indi- spensabile e non deve configurarsi con una visione puramente clinica/psicotera- peutica, poiche´ sono presenti numerose opportunita` alternative di colloca- zione. L’ambito scolastico, ad esempio, appare in crescita, confermato dalla pre- senza dello psicologo in circa il 45% delle scuole presenti in Toscana, il quale offre consulenza e formazione agli insegnanti, sostegno agli studenti, supporto nella redazione dei piani didattici personalizzati, interventi clinici e non. La presenza gia` consolidata di tale figura manca solo di essere strutturata attra- verso una legislazione che attualmente risulta assente. Anche il supporto all’in- serimento di soggetti disabili in ambito lavorativo, potenziando le capacita` resi- duali, e` un settore che deve essere maggiormente sviluppato dal lavoro dello psicologo.
Altro ambito di forte investimento e` il servizio pubblico: attualmente sono presenti 260 psicologi dirigenti nel servizio pubblico di ruolo (dati aggiornati a settembre 2015) e l’Ordine della Toscana sta lavorando per poter incrementare tale numero affiancando lo psicologo al medico di famiglia, poiche´ cio` permette- rebbe di gestire al meglio casi che non richiedono un intervento prolungato, svincolando il medico di famiglia. In questo senso, la figura dello psicologo rap- presenta un risparmio per il sistema sanitario.
Altri ambiti fortemente in crescita sono l’ambito giuridico (CTU e CTP), l’am- bito della psicologia delle organizzazioni che lavora su formazione e selezione del personale, segmentazione aziendale, stress da lavoro correlato; l’ambito della psicologia delle emergenze, che lavora con le comunita` per catastrofi naturali ma anche sul singolo individuo, ad esempio per incidenti stradali con decesso; in questo caso, il lavoro viene svolto sulle vittime, sui familiari, ma anche sugli ope- ratori che intervengono in tali eventi (polizia municipale, polizia stradale, il 118, infermieri ecc.).
Anche la formazione agli operatori (sanitari etc.) e` un ambito rilevante per lo psicologo, nel quale rientra anche il counseling psicologico.
Attualmente, le leggi regionali 4 e 28 del 2015 hanno enfatizzato la figura dello psicologo come presenza indispensabile sia sul territorio che nelle aziende ospedaliere. Cio` risulta una base importante per permettere alla figura dello psi- cologo di consolidarsi sempre maggiormente nel mondo del lavoro.