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La ricerca sul campo

IV.5 Fasi di ricerca

Le fasi della ricerca possono essere distinte in due momenti: 1. studio preliminare (giugno/settembre 2008)

2. ricerca sul campo che è stata effettuata in fasi temporali diverse:

a. periodo Marzo 2009: interviste a testimoni privilegiati che operano e/o

cooperano nei plessi di Scuola Primaria dei due contesti scolastici territoriali.

b. periodo Settembre/Ottobre 2009: interviste a testimoni privilegiati che

operano nei plessi di Scuola Secondaria di primo grado nell’istituto Comprensivo della città di provincia lombarda.

c. Periodo Novembre/Gennaio 2010: interviste a testimoni privilegiati che

operano plessi di Scuola Secondaria di primo grado nell’Istituto Comprensivo di Roma.

L’idea della ricerca ha preso forma da un primo momento di immersione durante il quale sono stati realizzati colloqui, interviste e discussioni informali intorno alla tematica dell'accoglienza e dell'integrazione degli alunni stranieri con docenti, di scuola primaria e secondaria di primo grado, che operano in Istituti Comprensivi di Roma. Ciò ha consentito di circoscrivere l’oggetto di ricerca e di raccogliere informazioni utili a tarare l’intervista.

Inizialmente organizzata intorno ad uno schema che prevedeva domande flessibili, ma stabilite preventivamente secondo una traccia predefinita, si è ritenuto modificare la traccia per sollecitare maggiormente il racconto soggettivo. L’intervista, allegata alla ricerca, è una delle ultime effettuate nel periodo dello studio preliminare, la struttura, rispetto a quelle iniziali, risulta meno rigida, più adeguata agli intervistati e più consona a sollecitare lo stile narrativo.

Lo studio del problema si è così arricchito di importanti significati soggettivi strettamente connessi alla realtà territoriale di riferimento.

Il programma di lavoro, svolto in periodi temporali differenti, ha permesso di rendere il lavoro più efficace e costruttivo. Ritornare sul campo in un secondo momento, quando alcuni dati erano già stati raccolti, codificati, analizzati, ed elaborati, ha reso possibile effettuare riscontri più pertinenti con i soggetti coinvolti.

IV.6. L’intervista

Gli studi di caso hanno previsto l’utilizzo di diverse fonti di conoscenza:

 analisi dei nuclei tematici ricorrenti nelle interviste semistrutturate effettuate a testimoni qualificati che operano e/o cooperano nei due sistemi educativi;

 analisi della documentazione scolastica dei due contesti territoriali volti a:

conoscere i dati di fondo della scuola nel doppio versante: docenti166 e alunni167, approfondire l’analisi contenuta nel Piano dell’Offerta Formativa e le attività di progettazione anche con contratti di collaborazione con personale esterno all’Istituto;

 rassegna della letteratura e delle principali ricerche scientifiche sull’argomento;  analisi delle politiche educative in tema di accoglienza e integrazione degli

alunni con cittadinanza non italiana;

 approfondimento di alcune innovazioni normative introdotte dal 2006 al 2009, in riferimento alla scuola primaria e secondaria di primo grado.

Nella ricerca empirica si è ritenuto opportuno utilizzare, prioritariamente uno strumento che lasciasse maggiore spazio al punto di vista soggettivo.

A tal fine è stata scelta l’intervista definita in letteratura come strumento “che consente la raccolta di informazioni direttamente dall’oggetto di indagine” (Palumbo, Garbarino, 2004, p. 311). Tale strumento permette di costruire un processo di relazione e di disporre di una informazione co-prodotta, resa tale dalla interazione che nell’intervista semistrutturata viene a crearsi tra ricercatore e soggetto intervistato congiungendo al tempo stesso estraneità - tra intervistatore e intervistato - e familiarità - oggetto della conversazione - (Palumbo, Garbarino, 2004).

Le interviste semistrutturate vengono considerate in letteratura strumenti metodologici idonei a raccogliere informazioni su percezioni, opinioni e attribuzioni di senso personali, per dare voce alla peculiarità dell’esperienza soggettiva nelle modalità di lettura e di interpretazione dei fenomeni (Cecconi, 2002,Guala, 2002, Palumbo, Garbarino, 2004, Silverman, 2002).

Un primo momento di immersione, che ha comportato colloqui, interviste e discussioni informali con docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado che operano in Istituti Comprensivi di Roma sul tema dell'accoglienza e dell'integrazione degli alunni stranieri, ha reso possibile circoscrivere l'oggetto di ricerca e raccogliere informazioni utili. L'intervista, inizialmente organizzata intorno ad uno schema che prevedeva domande aperte, ma stabilite preventivamente, è stata successivamente modificata in quanto poco consona a sollecitare il racconto soggettivo e stimolare una

166 Numero di insegnanti, stabilità dei docenti nel plesso, fasce di anzianità, titolo di studio.

167 Popolazione scolastica complessiva, alunni stranieri iscritti e frequentanti, provenienze, ripetenti, provenienti da altre

condotta di narrazione volta a sondare atteggiamenti e opinioni riferite a valutazioni e interpretazioni personali.

In entrambe le scuole è stato possibile fissare un incontro preliminare con il gruppo docente di ogni singolo plesso, esprimere il contenuto e le motivazioni della ricerca e richiedere una collaborazione spontanea allo studio.

L’intervista è stata organizzata su una domanda iniziale inerente al racconto del percorso professionale dell'intervistato con l’obiettivo di sollecitare un clima di fiducia basato sull’ascolto, sull’empatia e sul rispetto dei punti di vista espressi.

E’ stata composta una lista di temi, ma l’ordine delle domande è cambiato a seconda degli intervistati adattando le domande al discorso e alle esigenze. Pur se la traccia degli argomenti da proporre non aveva un ordine prestabilito a volte sono state aggiunte domande supplementari con la richiesta di specificare meglio un concetto espresso o per richiamare un argomento.

In alcune interviste il tema è stato sviluppato dall’intervistato in modo libero e non è stato necessario richiamare l’attenzione sui punti fissati in quanto espressi spontaneamente.

Spiegando agli intervistati che i dati sarebbero stati trattati nel rispetto della privacy, le interviste, solo dietro consenso, sono state registrate per poter disporre di materiale e procedere all’analisi del contenuto.

Non è stato utilizzato un “campionamento rappresentativo” in quanto il concetto di rappresentatività si pone in modo diverso nelle ricerche qualitative rispetto a quelle quantitative e la scelta dei testimoni chiave è stata effettuata in base alla significatività dell’esperienza, alla conoscenza sull’argomento e alla disponibilità a contribuire allo studio (Gianturco 2005).

Occorre in tal senso richiamare, anche se in mondo sintetico, il significato che viene dato al termine di “testimoni qualificati” definiti anche come testimoni chiave. Tremblay (1983) ha codificato le principali caratteristiche dei testimoni qualificati. L’autore ha codificato cinque caratteristiche:

• posizione e ruolo all’interno della comunità di appartenenza;

• conoscenza dettagliata sull’argomento trattato;

• disponibilità a cooperare;

• capacità dialettica;

• imparzialità168.

Ciò che conferisce questo ruolo al testimone privilegiato, è soprattutto la conoscenza sull’argomento considerata un elemento portante.

Come affermano Palumbo e Garbarino (2004)

abbandonano infatti le posizioni di persone di ruolo medio basso dal punto di vista di una organizzazione che sono comunque collocate in ruoli strategici per conoscere le opinioni e i comportamenti di altri: basti pensare ai bidelli nei confronti degli studenti perché in possesso di informazioni importanti, ai barman e ai portieri di albergo nei confronti dei clienti. Tutte persone spesso interrogate dagli inquirenti perché in possesso di informazioni importanti su 168 Su questo requisito il dibattito scientifico è ancora aperto (Palumbo Garbarino, 2004)

soggetti terzi e quindi interessanti anche per quel particolare investigatore che è il ricercatore sociale. (Ivi, 130)

La selezione dei testimoni qualificati, definiti “detentori di informazioni con precisa conoscenza sul’argomento” (Palumbo, Garbarino, 2004, pag. 328), è stata effettuata inizialmente, in base alle indicazioni del Dirigente Scolastico e, solo successivamente, mediante la cosiddetta tecnica a valanga169, il numero dei soggetti si è ampliato in quanto il primo gruppo di testimoni ha fornito altri nominativi di soggetti da contattare. Sono state , infatti, realizzate un totale di 58 interviste di cui 28 nell’Istituto Comprensivo lombardo e 30 in quello del Lazio.

Il contatto con i testimoni, che ha richiesto loro una disponibilità di tempo di circa un’ora, è stata agevolata dalla mediazione operata dal Capo di Istituto che ha assunto un ruolo di intermediazione nel primo contatto con gli intervistati.

La disponibilità dei testimoni a cooperare allo studio, spiega le variazioni delle proporzioni numeriche esistenti tra gli intervistati dei due Istituti Compresivi.

Anche i ruoli assunti dai testimoni qualificati variano notevolmente nei due studi di caso in quanto correlatiti alle modalità organizzative e didattiche di accoglienza e di integrazione degli alunni stranieri promossa nella struttura educativa di riferimento. Nell’Istituto Comprensivo della città di provincia lombarda esistono, infatti, delle figure di riferimento che hanno un ruolo fondamentale di coordinamento. Sono docenti esonerati dai compiti di insegnamento che si occupano principalmente degli interventi di accoglienza e di integrazione degli alunni stranieri. Spesso i docenti referenti svolgono una duplice funzione: organizzano l’attività quotidiana di alfabetizzazione e coordinano la comunicazione tra il plesso e la Commissione stranieri e tra questa e il plesso.

Nell’Istituto Comprensivo di Roma non esistono invece insegnanti distaccati che si occupano dell’accoglienza e dell’integrazione degli alunni stranieri. I docenti esonerati dall’insegnamento rivestono funzioni che non intervengono prioritariamente sull’organizzazione scolastica per gli alunni di cittadinanza non italiana, se non in modo generico.

Una docente di scuola primaria con funzioni di vicaria e una insegnante con il ruolo di psicopedagogista svolgono prevalentemente attività connesse alla progettazione e all’organizzazione di attività specifiche. La psicopedagogista che si occupa particolarmente del settore degli alunni diversamente abili, solo dall’anno scolastico 2010/2011 ha assunto il ruolo di funzione obiettivo per gli stranieri.

L’attività di organizzazione sull’accoglienza e l’integrazione degli alunni di cittadinanza non italiana, è stata svolta, sino all’anno scolastico 2009/2010, da docenti di classe con compiti di: funzione obiettivo, componenti del Dipartimento interculturale e membri della Commissione accertamento cultura.

Questo spiega il motivo per cui anche le funzioni professionali dei testimoni qualificati intervistati nelle due realtà risultano diverse. Si riportano nelle tavola IV.1,

169 La tecnica consiste nel partire con un primo gruppo di testimoni che a loro volta forniscono altri nominativi

IV.2, per la Lombardia, e IV.3 e IV.4, per il Lazio, il ruolo assunto dai docenti intervistati al fine di darne una prospettiva riepilogativa.

La sede dove sono state condotte le interviste è stata la scuola. Solo per quanto riguarda le interviste effettuate nello studio preliminare il punto di riferimento è stato il luogo di abitazione dell’intervistatore in quanto la fase temporale, scelta per procedere alla prima immersione sull’oggetto di studio, non ha permesso di effettuare scelte diverse.

Tav.IV.1 - Testimoni qualificati Istituto Comprensivo della Lombardia

Nome Professione Scuola

Ambra Dirigente Scolastico I.C

Franca Assistente amministrativo I.C

Giovanni Collaboratore scolastico Scuola primaria

Federica Docente responsabile di plesso Scuola primaria

Serena

Docente referente stranieri e alfabetizzatore con esonero dalle

attività di insegnamento Scuola primaria

Giorgia Docente Scuola primaria

Laura Psicopedagogista Scuola primaria

Veronica

Docente referente stranieri e docente alfabetizzatore con

esonero dalle attività di insegnamento Scuola primaria

Francesca Referente territorio Scuola primaria

Angela

Referente stranieri di istituto e di plesso. Docente di lettere con

esonero dall’insegnamento Scuola sec. di Iº

Antonio Docente di lettere Scuola sec. di Iº

Teresa Docente di lettere Scuola sec. di Iº

Paola Docente matematica Scuola sec. di Iº

Annalisa Vicaria e docente di matematica Scuola sec. di Iº

Elisa Docente di lettere Scuola sec. di Iº

Piera Docente di lettere Scuola sec. di Iº

Stefania Docente di sostegno Scuola sec. di Iº

Anna Docente di matematica Scuola sec. di Iº

Loredana Docente di inglese Scuola sec. di Iº

Pietro Docente di religione responsabile dell’oratorio Scuola sec. di Iº

Tav. IV.2 - Testimoni qualificati che cooperano con l’Istituto Comprensivo della Lombardia

Nome Professione Ente

Maria Preside Associazione

Francesco Psicologo Associazione

Chiana Mediatrice Associazione

Saba Mediatrice Associazione

Carla Operatrice Sportello stranieri

Ornella Volontaria Associazione

Roberta Volontaria Oratorio

Tav. IV.3 - Testimoni qualificati Istituto Comprensivo del Lazio

Nome Professione Scuola

Franca Dirigente Scolastico I.C

Maria Vicaria con esonero dall’insegnamento I.C

Elena Psicopedagogista responsabile del Dipartimento interculturale con esonero dall’insegnamento I.C

Lorenzo Docente responsabile di plesso Scuola primaria

Luisa Docente alfabetizzatore Scuola primaria

Gisella Docente alfabetizzatore Scuola primaria

Ornella Docente Dipartimento intercultura Scuola primaria

Giovanna Docente Commissione accertamento cultura Scuola primaria

Irma Docente Funzione strumentale stranieri Scuola primaria

Franco Docente Scuola primaria

Lucia Docente Dipartimento interculturale- Commissione accertamento cultura – alfabetizzatore Scuola primaria

Paolo Docente Scuola primaria

Stefania Docente autovalutazione di istituto Scuola primaria

Pietro Docente religione Scuola primaria

Giulia Responsabile di plesso Scuola primaria

Elisa Docente sostegno, alfabetizzatore Scuola primaria

Sara Docente alfabetizzatore Scuola primaria

Michela Docente responsabile plesso Scuola primaria

Federica Docente Scuola primaria

Vittoria Responsabile plesso Scuola sec. di Iº

Sandra Docente religione Scuola sec. di Iº

Elena Docente lingua straniera Scuola sec. di Iº

Angela Responsabile plesso e docente alfabetizzatore Scuola sec. di Iº

Elsa Docente lettere Scuola sec. di Iº

Anna Docente di sostegno Scuola sec. di Iº

Giulia Docente matematica Scuola sec. di Iº

Tav. IV.4 - Testimoni qualificati che cooperano con l’Istituto Comprensivo del Lazio

Nome Professione Ente

Alessandra Operatrice Associazione

Marisa Responsabile Associazione

Eleonora Psicologo Neuropsichiatria infantile

Inoltre si è operata la scelta di includere solo due ordini di scuola – primaria e di primo grado – sia perché vi è una maggiore affluenza di alunni di origine straniera rispetto al totale della popolazione scolastica (7,7% primaria, 7,3% secondaria di primo grado) e sia in quanto segmenti formativi dell’obbligo scolastico.

E’ stata dedicata particolare attenzione all’analisi della Progettazione dell’Offerta Didattica, ai vari progetti attivati dalle scuole e a quelli condotti da associazioni e dal personale esterno che coopera con la scuola.

Inoltre si è cercato di reperire informazioni in merito ai criteri adottati per la distribuzione degli alunni stranieri nelle classi e ai criteri di valutazione delle competenze.