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CAMPAIGN FINANCE: EVOLUZIONE

8. Finanziamento pubblico della campagna presidenziale

Proposto già in un discorso del Presidente Theodore Roosevelt, il finanziamento pubblico delle campagne presidenziali divenne realtà nel 1971, grazie alle disposizioni contenute nel Federal Election Campaign Act e nel Revenue Act. Il sistema è sempre stato ad adesione volontaria, finanziato attraverso il cosiddetto dollar checkoff: con la dichiarazione dei redditi i cittadini potevano scegliere di donare un dollaro a favore del fondo per il finanziamento della campagna presidenziale. Optando per il finanziamento pubblico, il candidato rinunciava alla possibilità di raccogliere contributi privati e accettava l’imposizione di limiti alle spese effettuabili.

L’impianto normativo venne integrato dagli emendamenti del 1974; il sistema entrò in funzione per la prima volta nelle elezioni presidenziali del 1976, rimanendo pressochè invariato fino al giorno d’oggi.

Pur non riscuotendo un grande sostegno tra il pubblico, il finanziamento pubblico si è rivelato uno strumento spesso utilizzato dai candidati alle presidenziali,112 che potevano contare in questo modo su di un valido supporto economico durante le primarie e le elezioni generali; di recente, i candidati principali hanno smesso di fare affidamento sui fondi pubblici, per non soggiacere alle limitazioni delle spese.

Le norme riguardanti la materia sono in gran parte contenute nel

Presidential Election Campaign Fund113 e nel Presidential Primary

112 Dal 1976 al 1994, su 82 candidati “attendibili” (definizione coniata dalla stampa per

identificare i candidati che verosimilmente avrebbero potuto ambire all’elezione) solo otto hanno rifiutato i fondi pubblici per le primarie. Nel 2000, furono i Repubblicani S. Forbes e G. W. Bush a non aderirvi; nel 2004 a Bush si aggiunsero i Democratici J. Kerry e H. Dean, mentre nel 2008 i candidati che non sono ricorsi a soldi pubblici sono stati ben sei: i Democratici B. Obama ed H. Clinton ed i Repubblicani J. McCain, R. Giuliani, M. Romney e R. Paul. Nessun candidato principale di un partito aveva rifiutato il public funding per le elezioni generali prima di Obama nel 2008.

113 La sezione prende il nome dal fondo appositamente costituito per raccogliere i contributi

Matching Payment Account, due capitoli dell’Internal Revenue Code.114 In primo luogo, il candidato che desideri ricorrere all’ausilio dei finanziamenti pubblici deve soddisfare una serie di requisiti, tra cui spicca l’accettazione dei limiti di spesa; in seguito ad una fase di verifica, la FEC procede a quantificare i fondi che dovranno essere versati al richiedente. La Tesoreria degli Stati Uniti è incaricata delle operazioni di pagamento, effettuate attingendo all’apposito Fondo per la Campagna Presidenziale; come si è detto, questo è costituito tramite la raccolta delle donazioni volontarie dei contribuenti (dal 1993 il contributo fisso previsto dal dollar checkoff è di 3 $115).

8.1. Elezioni primarie e matching funds

I candidati alle primarie hanno a disposizione dei fondi pubblici, erogati in relazione alle donazioni ricevute: sono i cosiddetti matching funds. In pratica, il governo federale si impegna a corrispondere ai soggetti aderenti 250 $ per ogni individuo che effettui donazioni in loro favore.116 Per essere ammessi al sistema di finanziamento pubblico occorre soddisfare determinati requisiti: anzitutto, possono richiedere matching funds solamente coloro che aspirino ad ottenere la nomina del partito alla candidatura presidenziale. Inoltre, essi devono dimostrare di godere di un ampio supporto tra il pubblico, raccogliendo donazioni pari ad almeno 5,000 $ in venti Stati diversi (occorrono perciò un minimo di 100,000 $). Anche se i singoli possono donare fino a 2,600 $ a candidato, ai fini del calcolo precedente vengono considerati solamente 250 $ per individuo; il minimo numero di donatori richiesti per ogni Stato è quindi pari a venti.

Una volta soddisfatti questi requisiti, i candidati devono dichiarare di accettare un limite alle spese effettuabili, articolato su tre livelli: sono infatti

114 26 U.S.C., Chapters 95-96. 115 P.L. 103-66.

116 Devono essere donazioni sotto forma di assegno o di denaro; sono esclusi i prestiti e le

previsti un limite alla spesa nazionale, uno alla spesa relativa ai singoli Stati ed infine un tetto massimo all’utilizzo di fondi personali.117

Alcune categorie di spese sono escluse dal conteggio; tra queste figurano principalmente gli esborsi in assistenze e consulenze legali.118

I candidati possono continuare a richiedere i matching funds anche qualora si siano ritirati dalle primarie, o dopo le elezioni stesse, qualora debbano saldare debiti relativi alla campagna elettorale; tale possibilità solitamente non si prolunga oltre i mesi di Febbraio e Marzo dell’anno successivo alle elezioni.

8.2. Finanziamento delle elezioni generali

I candidati alla presidenza nominati dai partiti maggiori possono ricevere un finanziamento pubblico pari a 20 milioni di dollari (adeguati in base all’indicatore del costo della vita; nel 2012 la somma erogabile ha raggiunto i 91,2 milioni di dollari), destinato alla campagna elettorale relativa alle elezioni generali.

Per poter beneficiare dell’aiuto pubblico, i candidati devono impegnarsi a rispettare i limiti di spesa imposti119 e rinunciare alle donazioni private; è tuttavia possibile mantenere un fondo separato, a contribuzione privata, destinato esclusivamente al pagamento di spese legali e tecniche connesse alla legge sul finanziamento della campagna elettorale. È inoltre ammesso il ricorso a fondi personali, fino ad un massimo di 50,000 $.

117

Il limite nazionale è di 10 milioni di dollari, quello statale invece è di 200,000 $ (in alternativa può basarsi sul numero di elettori nello Stato; tra i due, si applica il più elevato). Ad entrambe le cifre si aggiunge uno specifico importo commisurato all’indicatore del costo della vita (COLA, cost-of-life adjustment): nel 2012 il limite nazionale ha raggiunto i 45,6 milioni di dollari. L’uso di fondi personali è invece limitato a 50,000 $.

118 L’esenzione vale fino ad un massimo del 20% del limite di spesa.

I candidati dei partiti minori120 possono invece qualificarsi per ricevere un contributo pubblico calcolato in base al risultato delle precedenti presidenziali, rapportando i voti ottenuti con quelli ricevuti dai due candidati dei partiti maggiori. Lo stesso calcolo viene utilizzato per determinare la somma da destinare al candidato di un partito nuovo; in questo caso, il finanziamento pubblico viene erogato successivamente alle elezioni, qualora sia stato raggiunto almeno il 5% dei voti. A differenza dei candidati dei partiti maggiori, quelli appena visti possono ricorrere anche a contribuzioni private.121

L’impossibilità di integrare i fondi pubblici con donazioni private e l’obbligo di rispettare i limiti di spesa riducono drasticamente il ricorso al finanziamento pubblico da parte dei candidati maggiori; tuttavia, lo strumento viene spesso utilizzato dai candidati minori, autorizzati a raccogliere anche le contribuzioni private.