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I L FLUSSO NARRATIVO E COMPOSITIVO DI S VEVO E M ALIPIERO

CAPITOLO 3 ITALO SVEVO:

7. I L FLUSSO NARRATIVO E COMPOSITIVO DI S VEVO E M ALIPIERO

I complessi rapporti tra musica e letteratura, certo di varia natura e costruiti su costanti richiami più o meno legittimi anche alle altre arti, permettono di allargare i confini della discussione su Svevo e le sue relazioni con la musica alle influenze che l’opera di Svevo, come quella di altri scrittori dello stesso periodo, ha

126 A questo proposito si veda l’ultima citazione qui proposta estratta dal racconto di Ghislanzoni. 127 Werner Wolf, musicologo contemporaneo che ha cercato di portare la disciplina musico-

letteraria nel campo dell’intermedialità.

128 Wolf teorizza tre tipologie di tematizzazione: oltre che di intratextual thematization, Wolf parla

di contextual thematization, che si verifica quando un autore pone la musica al centro della sua riflessione estetica nelle lettere o in saggi critici, e paratextual thematization, che si verifica quando l’autore fa riferimento a forme musicali nel titolo o nei titolo dei capitoli.

85 avuto sull’arte della composizione musicale129. Una della più originali concezioni musico-letterarie vuole insinuare nelle maglie della ricerca musicologica e letteraria degli ultimi anni l’idea dell’esistenza di una pressoché autentica mimesi compositiva che si è verificata in scrittori e musicisti operanti nell’ambiente culturale europeo del primo Novecento. Nell’ambito della riflessione estetica sulle relazioni tra la temporalità della musica e i ritmi interiori della coscienza, Roberto Favaro accosta la tecnica narrativa di Svevo all’operare compositivo di Gian Francesco Malipiero130, operare che egli definisce “antitematico o antisviluppante” (188). Secondo il critico, la Sonata a Tre131 di Malipiero

sembra ricorrere e realizzare un impianto costruttivo derivato come in Svevo da un flusso libero, o inconscio, dei processi elaborativi ed espositivi (188).

In effetti, negli anni Venti, Malipiero era attivo ricercatore di un modo nuovo di concepire la costruzione del discorso musicale. Il musicologo Joachim Noller dichiara che la poetica maliperiana corrisponde per molti aspetti a quella del romanzo moderno che utilizza la tecnica dello stream of consciousness. Malipiero va alla ricerca del tempo perduto della sua madrepatria Venezia e attinge, inevitabilmente, al serbatoio del ricordo storico e mitico, alla memoria personale come a quella sociale, dando prova in modo evidente e inconfutabile della sua attitudine “modernista”. Malipiero, infatti, aderisce a quell’atteggiamento tipico del

129 Fin qui si è parlato infatti della presenza della musica in La Coscienza di Zeno. Si vuole ora

accennare all’influenza che la letteratura degli anni Venti ha avuto sulla musica dello stesso periodo.

130 Gian Francesco Malipiero (1882-1972), compositore poliedrico, fu tra i più longevi e prolifici

compositori di tutti i tempi con quasi settanta anni di attività compositiva in cui esplorò tutti i generi musicali: compose 46 opere, 17 sinfonie, 11 concerti solistici, diverse cantate, balletti e composizioni da camera. Fu il massimo esponente della cosiddetta “Generazione dell'Ottanta” di cui facevano parte anche Ottorino Respighi (1879-1936), Ildebrando Pizzetti (1880-1968) e Alfredo Casella (1883- 1947) e lavorò per il rinnovamento della musica italiana. Esperienza fondamentale sul piano artistico e umano fu il soggiorno a Parigi nel 1913, dove assistette alla rappresentazione de

Le Sacre du Printemps (1913) di Stravinskij ed entrò in contatto con il mondo musicale europeo. 131 Sonata a Tre di Malipiero è un’opera composta nel 1927 per violino, violoncello e pianoforte.

86 XX secolo per cui il compositore, orientato nel suo intimo al passato, dà forma al nuovo richiamando alla mente lontananze temporali (Favaro, 188-189). Come in Svevo, quindi, dove il flusso di coscienza è sì inconscio e involontario ma non ancora del tutto libero, la musica di Malipiero, di carattere nettamente antiromantico, si articola non secondo sviluppi tematici classici ma secondo lo sviluppo di episodi, secondo una tecnica definita “a pannelli”. La composizione segue un’originale libertà ritmica e strutturale che si snoda lungo il fluire rapsodico del discorso musical. Gli episodi sono tra loro collegati liberamente, mentre le cellule motiviche sono giustapposte in successione lineare ma non logicamente consequenziale, antitetica alla discorsività deduttiva delle forme tematiche e di sviluppo della tradizione. Da questo punto di vista, Malipiero potrebbe essere considerato, quindi, l’equivalente di Svevo della storia della musica occidentale.

Nell’analisi della Coscienza da un punto di vista musicale, e all’interno di un’argomentazione che vede la musica avere un ruolo centrale sia all’interno del romanzo, sia all’esterno, rientra anche l’opera di Ferruccio Busoni, uno tra i più grandi pianisti di tutti i tempi132. Egli fu fedele e infedele trascrittore delle opere di Bach in un periodo, gli anni Venti, in cui si assiste a una rivalutazione del musicista tedesco che in parte riprende la Bach-Renaissance, ovvero la riscoperta di Bach, inaugurata nel 1829 con l’esecuzione della Passione secondo Matteo per iniziativa di Felix Mendelssohn-Bartholdy. Busoni trascrisse per pianoforte la “Chaconne” di Bach citata nella Coscienza ed era un fervente sostenitore dell’idea che anche l’esecuzione di un lavoro è in fondo una trascrizione. In questo senso si può affermare che la “Chaconne” di Bach, ha subito, negli anni, diverse trascrizioni:

132 Ferruccio Busoni (1866-1924), pianista, compositore e direttore d’orchestra. Fu il teorizzatore

del nuovo classicismo che chiamò “Die junge Klassizität”, consistente nella ricerca di un nuovo stile che guardasse al futuro “affondando” le radici nel passato.

87 quella di Busoni, che ne modifica il mezzo; quella di Guido Speier, che la re- interpreta magnificamente con il suo violino e la sua anima; quella di Zeno Cosini, che ascoltando l’esecuzione di Guido ne crea una sua versione personale. E poi, vi è un’ultima trascrizione, quella che l’autore Italo Svevo ripropone al lettore filtrata da quella musicalissima coscienza di Zeno.

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