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Formazione iniziale degli insegnanti

FORMAZIONE E SOSTEGNO DEGLI INSEGNANTI

4.1. Formazione iniziale degli insegnanti

L’educazione all’imprenditorialità come materia obbligatoria nella formazione iniziale degli insegnanti

Come sottolineato dalla Commissione europea, “le istituzioni che si occupano di for-mazione degli insegnanti dovrebbero […] offrire contesti ricchi in cui imparare cos’è

l’imprenditorialità e apprendere attraverso di essa e ai fini della stessa. Esse dovrebbero consentire agli insegnanti di esplorare e sviluppare una gamma di tecniche pedagogiche corroborate da approcci di apprendimento attivi e la volontà di sperimentare e “provare nuove cose”, nonché di attingere da una pluralità di contesti di apprendimento, sia all’in-terno che, soprattutto, all’esall’in-terno dell’istituzione” (Commissione europea, 2011a, pag.

23). Il presente paragrafo si concentra sull’educazione all’imprenditorialità nella forma-zione iniziale degli insegnanti.

La figura 4.1 mostra che in quasi la metà dei sistemi d’istruzione, le istituzioni che si oc-cupano di formazione degli insegnanti godono dell’autonomia per decidere se includere l’educazione all’imprenditorialità nei loro programmi e, in tal caso, sono libere di deter-minare in che modo essa debba essere insegnata. Inoltre, l’integrazione dell’educazione all’imprenditorialità nei curricoli della formazione iniziale degli insegnanti non è soggetta a regolamentazione in oltre un terzo dei paesi/regioni. Per questo motivo, sono disponi-bili molte poche informazioni a livello centrale per oltre tre quarti dei paesi/regioni con-siderati.

Nonostante l’assenza di normative di livello centrale sull’educazione all’imprenditorialità, alcune istituzioni che si occupano di formazione degli insegnanti possono includere l’inse-gnamento di questa materia nei loro programmi. Ad esempio:

In Finlandia, paese dove è prevista l’autonomia istituzionale per l’integrazione dell’educazione all’im-prenditorialità nei curricoli della formazione iniziale degli insegnanti, il progetto “YVI – The Entrepre-neurship Education Service for Teachers” (2010-2014) ha riunito oltre 30 organizzazioni per sviluppare un programma per l’imprenditorialità per la formazione degli insegnanti. I curricoli per la formazione iniziale degli insegnanti sono stati sviluppati congiuntamente, come anche i modelli e gli strumenti pe-dagogici.

Nell’ex-Repubblica jugoslava di Macedonia, le facoltà pedagogiche hanno reso l’educazione all’impren-ditorialità obbligatoria per i futuri insegnanti di matematica e scienze della scuola secondaria inferiore.

Analogamente, ai futuri insegnanti di economia e ingegneria meccanica della scuola secondaria supe-riore generale e dell’IVET scolastica viene richiesto dalle rispettive facoltà di studiare educazione all’im-prenditorialità.

Figura 4.1: L’educazione all’imprenditorialità come materia obbligatoria nella formazione iniziale degli insegnanti della scuola primaria e secondaria, secondo le raccomandazioni/linee guida ema-nate a livello centrale, 2014/15

Istruzione primaria

Istruzione secondaria inferiore

Istruzione secondaria superiore generale

IVET scolastica

Autonomia istituzionale

Obbligatoria per tutti i futuri insegnanti Obbligatoria per alcuni futuri insegnanti Fonte: Eurydice.

Nota esplicativa

Non vengono considerati i curricoli della formazione iniziale dei futuri insegnanti che lavorano in un’area specifica essenzialmente dedicata all’imprenditorialità come percorso di carriera (ad esempio, gli studi di tipo commerciale).

Nella figura, l’autonomia istituzionale si riferisce soltanto all’educazione all’imprenditorialità intesa come materia obbligatoria. Possono esistere standard rispetto ad altri aspetti della formazione iniziale degli in-segnanti.

Note specifiche per paese

Belgio (Comunità tedesca): la formazione iniziale degli insegnanti è organizzata soltanto per i futuri inse-gnanti della scuola primaria.

Regno Unito (Galles/Irlanda del Nord, Scozia): i documenti emanati dalle autorità centrali stabiliscono che i nuovi insegnanti debbano essere in grado di insegnare agli studenti l’intero curricolo, di cui l’educazione all’imprenditorialità fa parte, ma non la menzionano esplicitamente. Nella figura, tali giurisdizioni sono per-tanto considerate dotate di autonomia istituzionale.

Soltanto 7 sistemi d’istruzione trattano l’educazione all’imprenditorialità come materia obbligatoria nella formazione iniziale degli insegnanti, quanto meno per alcuni futuri inse-gnanti.

In tre paesi, tutti i futuri insegnanti dei livelli interessati devono essere formati in modo da poter insegnare l’educazione all’imprenditorialità. È il caso dei futuri insegnanti dell’Estonia, degli insegnanti della scuola primaria e secondaria generale in Lettonia e soltanto degli in-segnanti della scuola di base (livello primario e secondario inferiore) in Danimarca.

In 4 paesi, solo i futuri insegnanti di alcune materie devono ricevere una formazione sull’e-ducazione all’imprenditorialità. In Austria, essa è una materia obbligatoria soltanto per i fu-turi insegnanti di geografia ed economia della scuola secondaria generale e dell’IVET sco-lastica. In tale paese la formazione iniziale degli insegnanti è attualmente oggetto di una riforma e, per la maggior parte, i nuovi curricoli di formazione iniziale degli insegnanti per la scuola secondaria (a partire dal 2016/17) non sono ancora stati emanati. In Slovacchia, solo i futuri insegnanti di materie tecniche/professionali della scuola secondaria superiore generale ricevono una formazione per insegnare educazione all’imprenditorialità. In Mon-tenegro, l’obbligo è limitato ai futuri insegnanti di educazione all’imprenditorialità nell’IVET scolastica. Infine, in Turchia, l’educazione all’imprenditorialità costituisce una materia obbli-gatoria soltanto per i futuri insegnanti che vengono formati tramite il Programma universi-tario di insegnamento delle scienze sociali.

In Serbia, il “Piano d’azione per l’attuazione della strategia di supporto allo sviluppo di pic-cole e medie imprese” approvato di recente (si veda anche il paragrafo 2.1), prevede l’in-troduzione dell’educazione all’imprenditorialità nei programmi di formazione iniziale degli insegnanti.

Approccio adottato per l’insegnamento dell’imprenditorialità

Stando a quanto emerso dalle ricerche e considerando la definizione ampia di educazione all’imprenditorialità adottata dal Gruppo tematico della Commissione europea sull’argo-mento (si veda il paragrafo 1.1), sono cinque le competenze fondamentali che potrebbe-ro essere considerate necessarie per un “insegnante di imprenditorialità”, ovvepotrebbe-ro un inse-gnante che funge da coach e aiuta gli studenti a trasformare le idee in azioni e ad essere la forza determinante della loro vita. Tali competenze consistono nell’essere in grado di:

• utilizzare un approccio basato su progetti:

• lavorare su casi studio oltre all’utilizzo di libri di testo;

• adottare un approccio interdisciplinare;

• gestire processi di gruppo e l’interazione all’interno dei gruppi;

• fungere da coach (e non da docente).

Tali competenze non sono necessariamente connesse in modo diretto all’educazione all’imprenditorialità nel curricolo della formazione iniziale degli insegnanti e possono esse-re applicate a una molteplicità di materie insegnate. Padroneggiarle, tuttavia, è fondamen-tale per essere in grado di coinvolgere gli studenti adottando un approccio imprenditoriale all’apprendimento.

Figura 4.2: Competenze chiave per un approccio all’insegnamento di tipo imprenditoriale nella formazione iniziale degli insegnanti della scuola primaria e secondaria, secondo le raccomandazio-ni/linee guida emanate a livello centrale, 2014/15

Organizzare lavori basati su progetti

Utilizzare casi studio oltre ai libri di testo

Adottare un approccio interdisciplinare

Gestire processi di gruppo/interazione

Fungere da coach

Per tutti i futuri insegnanti Per alcuni futuri insegnanti Fonte: Eurydice.

Nota esplicativa

Approccio adottato per l’insegnamento dell’imprenditorialità: approccio all’insegnamento in cui l’inse-gnante funge da coach e aiuta gli studenti a trasformare le idee in azioni e a diventare la forza determinante della loro vita. Questo tipo di approccio si può applicare a qualunque materia.

Nota specifica per paese

Belgio (Comunità tedesca): la formazione iniziale degli insegnanti è organizzata soltanto per i futuri inse-gnanti della scuola primaria.

Come illustrato nella figura 4.2, soltanto nelle linee guida emanate dalle autorità centrali di 13 paesi/re-gioni si fa riferimento alla necessità di sostenere gli insegnanti nello sviluppo di almeno una di queste competenze durante la loro formazione iniziale. Almeno quattro di queste competenze dovrebbero es-sere insegnate a tutti i potenziali insegnanti in Danimarca, Estonia, Spagna, Lettonia, Malta, Polonia e

Norvegia. In Spagna e a Malta, tale indirizzo si applica a tutte le cinque competenze. Nella maggior parte dei casi, le raccomandazioni si applicano agli insegnanti di tutte le materie, sia della scuola primaria che secondaria. È il caso di Danimarca, Estonia, Spagna, Francia, Malta, Polonia, Regno Unito (Inghilterra, Gal-les e Irlanda del nord), Montenegro e Norvegia. Quasi la stessa situazione si applica inoltre alla Lettonia, ma l’esperienza nell’insegnamento interdisciplinare deve essere acquisita da tutti i futuri insegnanti, ad eccezione di quelli dell’IVET scolastica. A Cipro, nelle raccomandazioni emanate dalle autorità centrali, lo sviluppo delle competenze necessarie per organizzare il lavoro basato su progetti e utilizzare i casi studio, si limita all’IVET scolastica, mentre la capacità di fungere da coach è limitata alla scuola secondaria superiore generale.

Come già discusso, le istituzioni che si occupano di formazione degli insegnanti godono di una notevole autonomia nella definizione dei curricoli e, più nello specifico, degli ap-procci all’insegnamento da utilizzare. Pertanto, il fatto che queste competenze non sia-no menzionate in molti documenti delle autorità centrali sia-non significa necessariamente che tali istituzioni non organizzino attività destinate agli insegnanti per svilupparle. Ad esempio:

In Ungheria, dove esistono linee guida delle autorità centrali in merito a tali competenze, l’Istituto per la ricerca e lo sviluppo didattici ha condotto ricerche che illustrano cosa viene insegnato nelle istituzio-ni che si occupano di formazione iistituzio-niziale degli insegnanti. La capacità di orgaistituzio-nizzare progetti fa parte della formazione iniziale di tutti gli insegnanti delle scuole, mentre la gestione di processi/interazione è compresa solo nel curricolo dei futuri insegnanti della scuola primaria e la capacità di utilizzare casi stu-dio, oltre ai libri di testo, è limitata ai futuri insegnanti di materie umanistiche, lingue e arte della scuola secondaria.

Collegamenti tra la formazione iniziale degli insegnanti e i soggetti interessati del mondo imprenditoriale

Esistono principalmente due modi in cui i futuri insegnanti possono essere esposti alla real-tà del mondo imprenditoriale:

• invitando soggetti interessati esterni del mondo imprenditoriale a contribuire alla formazione iniziale degli insegnanti;

• organizzando visite, nell’ambito del curricolo, presso aziende, imprese sociali e ONG e permettendo quindi agli insegnanti di familiarizzare con le sfide, i metodi e le abilità imprenditoriali.

Figura 4.3: Coinvolgimento dei soggetti interessati esterni nella formazione iniziale degli insegnan-ti per la scuola primaria e secondaria, secondo le raccomandazioni/linee guida emanate a livello centrale, 2014/15

Coinvolgimento nella a formazione iniziale degli insegnanti di soggetti interessati esterni (di aziende, imprese sociali e ONG)

Nessun coinvolgimento nella formazione iniziale degli insegnanti di soggetti interessati Informazioni non disponibili

Fonte: Eurydice.

Nota specifica per paese

Belgio (Comunità tedesca): la formazione iniziale degli insegnanti è organizzata soltanto per i futuri inse-gnanti della scuola primaria.

Come illustrato nella figura 4.3, il coinvolgimento dei soggetti interessati esterni, provenien-ti da aziende, imprese sociali e ONG, è menzionato soltanto nelle raccomandazioni centrali o linee guida di 5 paesi: Francia, Lettonia, Romania, Finlandia e Norvegia. In Lettonia, tali racco-mandazioni non riguardano la preparazione dei futuri insegnanti della scuola primaria.

Nel Regno Unito (Scozia), anche le ultime raccomandazioni sugli standard professionali de-gli insegnanti, che dovrebbero essere pubblicate nell’anno accademico 2015/16, forniscono linee guida su tale tema.

Tuttavia, vari paesi, nonostante l’assenza di raccomandazioni a livello centrale, segnalano che i soggetti interessati esterni vengono coinvolti nella formazione iniziale degli insegnan-ti. Ad esempio, in Belgio (Comunità francese e tedesca), l’Agenzia per l’imprenditorialità e l’innovazione (AEI – Agence pour l’entreprise et l’innovation; precedentemente chiama-ta Agence de stimulation économique) è coinvolchiama-ta in alcune istituzioni sperimenchiama-tali che si

occupano di formazione degli insegnanti, specialmente attraverso sovvenzioni concesse a futuri insegnanti per sviluppare progetti imprenditoriali. In Estonia e Lettonia, Junior Achie-vement promuove inoltre un approccio imprenditoriale nella formazione iniziale degli in-segnanti, fornendo supporto alle istituzioni che si occupano di formazione degli insegnanti sia dal punto di vista dei docenti, che delle attività relative ai progetti. In Montenegro, il coinvolgimento di soggetti interessati esterni è uno dei criteri di valutazione per tutti gli istituti di formazione superiore.

Le visite presso aziende/imprese sociali e ONG rappresentano un’opportunità per i futuri insegnanti per familiarizzare con questo mondo e comprendere meglio le sue problemati-che. Tuttavia, questo approccio non è attualmente menzionato in alcuna raccomandazione emanata dalle autorità centrali, sebbene in Romania e Bosnia-Erzegovina, le autorità preve-dano di incorporare la necessità di effettuare tali visite nelle loro raccomandazioni relative ai futuri insegnanti. In Austria, non esistono raccomandazioni o linee guida per la formazione iniziale degli insegnanti, ma questi ultimi hanno l’opportunità di effettuare visite facoltative presso le imprese nell’ambito di alcuni corsi (ad esempio, “Teachers go economy”).