• Non ci sono risultati.

Istruzione primaria e secondaria inferiore generale

CURRICOLO SCOLASTICO

3.1. Approcci adottati rispetto all’educazione all’imprenditorialità nel curricolo

3.1.1. Istruzione primaria e secondaria inferiore generale

Come illustrato nella figura 3.1, nell’istruzione primaria, circa la metà dei paesi adotta un ap-proccio cross-curricolare all’educazione all’imprenditorialità, attribuendo importanza agli obiettivi trasversali e orizzontali, senza legarla a particolari materie. In 14 sistemi d’istruzio-ne, essa è integrata nelle materie obbligatorie, mentre è abbastanza raro trovarla come ma-teria facoltativa o integrata in materie facoltative. Quest’ultimo caso riguarda, infatti, solo cinque paesi e non deve sorprendere, in quando le materie facoltative non sono comuni nell’istruzione primaria. Complessivamente, circa tre quarti dei paesi dichiarano di adottare almeno uno degli approcci sopra descritti.

In quattro paesi (Spagna, Slovenia, Finlandia e Norvegia), gli obiettivi cross-curriculari sono associati alle materie obbligatorie, mentre in altri quattro stati (Repubblica ceca, Lettonia, Malta e Romania) vengono adottati tutti e tre gli approcci (obiettivi cross-curriculari, mate-ria obbligatomate-ria e matemate-ria facoltativa).

In Estonia, paese con una strategia specifica per l’educazione all’imprenditorialità (si veda il capitolo 2), nell’istruzione primaria, le competenze imprenditoriali formano parte delle competenze generali che do-vrebbero essere sviluppate, nell’arco di tutto il percorso di apprendimento, attraverso attività multidisci-plinari. Inoltre, l’imprenditorialità è inclusa nei Curricoli nazionali delle scuole di base attraverso la materia cross-curricolare “Iniziativa civica e imprenditorialità”.

In Spagna, la nuova Legge sull’istruzione (LOMCE) afferma che “senza pregiudicare le specifiche misure adottate in alcune aree di tale livello di istruzione (…), l’educazione all’imprenditorialità, civica e costituzio-nale deve essere insegnata in tutte le materie”.

In Slovenia, la Legge sulla scuola di base del 2007 ha introdotto l’obiettivo di “sviluppare attitudini impren-ditoriali quali efficacia, innovazione e creatività” nel curricolo, sia al livello primario che secondario inferiore.

Secondo la figura 3.1b, al livello secondario inferiore, 21 paesi fanno riferimento a obiettivi cross-curriculari per quanto riguarda l’educazione all’imprenditorialità, mentre 17 segnala-no che l’imprenditorialità è una materia obbligatoria a sé stante oppure integrata in un’altra materia. La principale differenza rispetto all’istruzione primaria è che l’imprenditorialità ri-sulta essere molto più frequentemente un elemento facoltativo del curricolo, come segna-lato da 15 paesi che seguono tale pratica. Tale trattamento è, ovviamente, dovuto soprattut-to al fatsoprattut-to che le materie facoltative sono molsoprattut-to più comuni al livello secondario. Soltansoprattut-to otto paesi non fanno riferimento in alcun modo all’educazione all’imprenditorialità.

In Bosnia-Erzegovina, paese con una strategia specifica per l’educazione all’imprenditorialità, l’integrazio-ne della materia l’integrazio-nei curricoli è in una fase sperimentale per quanto riguarda l’istruziol’integrazio-ne primaria, mentre è nella fase di attuazione in circa la metà delle scuole secondarie inferiori e superiori.

In Lituania, in cui l’educazione all’imprenditorialità è attualmente oggetto di una strategia specifica, esiste un programma nazionale che prevede l’introduzione dell’economia e dell’imprenditorialità nell’istruzione

di base e che si fonda su competenze chiave come l’imprenditorialità, la comunicazione, la formazione in materia di apprendimento e la cittadinanza.

Un’altra differenza rispetto all’istruzione primaria è il fatto che, al livello secondario infe-riore, un numero maggiore di paesi utilizza approcci diversi: otto paesi adottano tutti e tre gli approcci descritti nella figura 3.1b (obiettivi cross-curriculari, materia obbligatoria e materia facoltativa) nell’istruzione secondaria inferiore; in due paesi (Bulgaria e Norve-gia), vi è una commistione di materie obbligatorie e facoltative, senza alcun riferimento agli obiettivi cross-curriculari; mentre in quattro paesi/regioni (Belgio (Comunità france-se), Danimarca, Francia e Montenegro), gli obiettivi cross-curriculari sono associati alle materie facoltative.

In 17 paesi, invece, l’educazione all’imprenditorialità è obbligatoria e costituisce una materia a sé stante o integrata in altre materie obbligatorie (si veda la figura 3.2).

Figura 3.1: Approcci seguiti per l’inserimento dell’educazione all’imprenditorialità nel curricolo, 2014/15

a) Istruzione primaria

Cross-curricolare Obbligatoria per tutti (come materia a sé stante o integrata in altre materie)

Facoltativa (come materia a sé stante o integrata in altre materie)

Tutti e tre gli approcci Non esplicitamente menzionata nei documenti d’orientamento Non disponibile Fonte: Eurydice.

B) Istruzione secondaria inferiore

Cross-curricolare Obbligatoria per tutti (come materia a sé stante o integrata in altre materie)

Sono considerate facoltative sia le materie che gli studenti sono liberi di scegliere (non obbligatorie) che quelle obbligatorie previste soltanto in alcuni percorsi di studio, a differenza delle materie che sono invece obbligatorie per tutti gli studenti.

Note specifiche per paese

Belgio (Comunità tedesca): non vi è un approccio cross-curricolare all’educazione all’imprenditorialità nel curricolo relativo all’ISCED 1-3, ma esiste una guida delle capacità che include l’educazione all’imprenditoria-lità. La guida delle capacità per la Preparazione alla scelta del futuro professionale e l’orientamento profes-sionale adottata nel 2008, fornisce indicazioni cross-curriculari per tutte le materie, dall’ISCED 1 all’ISCED 3, e cerca di esplorare il lavoro svolto da tutte le professioni, oltre a costituire un collegamento tra la scuola e il mondo del lavoro.

Croazia: il Curricolo quadro nazionale (National Framework Curriculum - NFC) prevede che l’educazione all’imprenditorialità venga integrata nei curricoli dell’ISCED 0-3 come materia cross-curricolare. Tuttavia, non è stato ancora completato lo sviluppo degli effettivi curricoli scolastici necessario per soddisfare tale requisito del NFC.

Paesi Bassi: le scuole sono autonome e sono libere di decidere se includere l’educazione all’imprendito-rialità e come gestirla. Molte di esse la prevedono come materia, anche se non esiste una strategia a livello nazionale.

Bosnia-Erzegovina: è in corso l’integrazione dell’educazione all’imprenditorialità nei curricoli, grazie al so-stegno di un progetto europeo del programma IPA e alla realizzazione del progetto regionale SEECEL nelle istituzioni pilota.

Se si esaminano le materie che prevedono elementi relativi all’educazione all’imprendito-rialità, emergono alcune differenze tra l’istruzione primaria e quella secondaria inferiore: al

livello secondario inferiore, più che a quello primario, vi sono più materie che incorporano l’educazione all’imprenditorialità. Tale constatazione è coerente con il fatto che l’istruzione primaria dà risalto all’approccio cross-curricolare (si veda la figura 3.1a). A tale livello, l’im-prenditorialità è insegnata come materia facoltativa separata soltanto in Bulgaria e Roma-nia, mentre al livello secondario inferiore, ciò avviene in sei paesi/regioni (Belgio (Comunità tedesca), Bulgaria, Danimarca, Estonia, Spagna e Montenegro). Lituania, Romania ed ex-Re-pubblica jugoslava di Macedonia sono i soli paesi che prevedono l’imprenditorialità come materia obbligatoria a sé stante. Sia al livello primario che secondario inferiore, l’educazione all’imprenditorialità è solitamente integrata nelle materie afferenti alle scienze sociali, non-ché negli studi di tipo economico e commerciale.

Figura 3.2: Materie in cui è integrata l’educazione all’imprenditorialità (ISCED 1 e 2), 2014/15

Educazione all’imprenditorialità come materia a sé stante

Scienze sociali

Studi di tipo economico e commerciale e orientamento professionale

Matematica, scienze, tecnologie, TIC

Arte, musica e lingue

Sviluppo personale, etica

Approccio cross-curricolare

Sinistra ISCED 1

Destra ISCED 2

Obbligatoria per tutti Materie facoltative

Fonte: Eurydice.

Nota esplicativa

Nel caso in cui siano previste sia materie obbligatorie che facoltative nello stesso livello di istruzione e nella stessa categoria di materie, la presente figura indica soltanto le prime. Sono considerate facoltative sia le materie che gli studenti sono liberi di scegliere (non obbligatorie) che quelle obbligatorie previste soltanto in alcuni percorsi di studio, a differenza delle materie che sono invece obbligatorie per tutti gli studenti.

Gli obiettivi dell’educazione all’imprenditorialità nei livelli primario e secondario inferiore vengono formula-ti in modo diverso nei vari paesi e, pertanto, l’attenzione è talvolta rivolta al modo più limitato di intendere l’imprenditorialità, che mette in evidenza le capacità necessarie per avviare e gestire un’azienda,

In Bulgaria, l’obiettivo principale consiste nello sviluppo di una mentalità imprenditoriale attraverso attività pratiche, tra cui la formazione su come avviare un’azienda.

In Spagna, tra gli obiettivi delle materie obbligatorie che affrontano il tema dell’imprenditorialità, troviamo sviluppare creatività e imprenditorialità migliorando le capacità di informazione, sviluppare idee e presenta-re scoperte innovative (scienze sociali), sviluppapresenta-re l’autonomia e le capacità imppresenta-renditoriali per raggiungepresenta-re obiettivi personali e assumersi la responsabilità del bene comune (valori civici e sociali).