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A Fringe of Leaves e Heart of Darkness

Elenco delle sue opere

Capitolo 2: A Fringe of Leaves

2.3 Le riscritture della storia di Eliza Fraser: ispirazioni e modell

2.3.5 A Fringe of Leaves e Heart of Darkness

Nelle sezioni precedenti di questo capitolo ho analizzato le similitudini e le differenze tra A Fringe of Leaves e le diverse forme di riscrittura della storia di Eliza Fraser, mentre in questa parte dedicherò la mia attenzione all'analisi dei richiami intertestuali a Heart of Darkness, il capolavoro di Conrad.

Ad una prima lettura delle due opere, gli aspetti in comune possono risultare pochi, mentre paiono molti di più quelli che li distinguono l'una dall'altra. Non va dimenticato però, come sostiene Genette, che per riscrittura non si intende solo un diverso punto di vista della stessa storia, ma anche slittamenti sull'asse temporale, ambientazioni diverse, protagonisti con caratteristiche differenti.

E proprio quest'ultimo punto è uno dei primi elementi di riscrittura che è necessario analizzare: se il personaggio principale di Heart of Darkness è un uomo, lo stesso non si può dire di A Fringe of Leaves, che narra le vicende di Mrs Roxburgh, indiscussa protagonista di tutto il romanzo. La scelta non è di certo dettata solo dal fatto che White riprende la storia di Eliza Fraser, perché nulla avrebbe impedito di narrarla dal punto di vista del capitano o di un altro membro dell'equipaggio, pertanto le motivazioni che lo spingono a scegliere una donna sono altre.

Innanzitutto, come già visto nel primo capitolo, l'autore è sempre stato molto propenso a scrivere di donne in grado di affrontare le difficoltà della vita, dipingendo ritratti di persone straordinarie nella loro apparente semplicità: anche Mrs Roxburgh rientra in questo gruppo di personaggi, perché la sua capacità di adattarsi a situazioni differenti ha fatto sì che riuscisse a sopravvivere.

In secondo luogo, la necessità di distanziarsi dall'opera di Conrad, per riuscire a creare in maniera autonoma un lavoro completamente nuovo, come se l'autore sentisse il bisogno di interiorizzare la storia di Eliza e Heart of Darkness, per poi riuscire a metterle da parte e a scrivere un proprio lavoro, liberandosi dalle influenze.

Il terzo ed ultimo motivo può essere dettato dal fatto che la letteratura postcoloniale avverte l'esigenza di dar voce a chi generalmente è lasciato ai margini della storia, esattamente come poteva accadere alla protagonista, vittima del

naufragio e della società, che trova in questa terribile vicenda la sua occasione di riscatto.

Un elemento che accomuna i due protagonisti è che entrambi intraprendono un viaggio, ma per Mrs Roxburgh si tratta di un viaggio improvviso e inatteso, non una missione speciale come quella che intraprende Marlow.

Inoltre, ciò che più di tutto distanzia i due percorsi è ciò che essi trovano alla fine: in Heart of Darkness l'obbiettivo finale è ritrovare Kurtz, in A Fringe of Leaves la giovane donna in qualche modo scopre se stessa. Una donna diversa, temprata dalla vita e disprezzata dalla società, che è in grado però di comprendere ciò che le è successo, gli insegnamenti che ha tratto dalla sua esperienza, il suo abbracciare tutte le sfaccettature della personalità92.

Ciò che essi trovano alla fine del percorso è la diretta causa dei due diversi finali dei romanzi: la spasmodica ricerca di Kurtz porta il protagonista a conoscere un mondo totalmente diverso da quello che si era immaginato prima di partire e scopre che la persona che sta cercando non assomiglia affatto alla persona che poi incontrerà, Ellen invece trova se stessa, una donna maturata e in contatto profondo con il suo vero essere.

Anche il loro rientro nella società presenta un tratto che li accomuna: entrambi hanno serie difficoltà nel raccontare ciò che hanno vissuto, non sono in grado di trovare le parole per narrare agli altri tutto ciò che è successo. Ed ecco di nuovo un contrasto tra i protagonisti: Ellen riesce, seppur a fatica, a descrivere la sua vicenda e persino a confrontarsi con l'unico sopravvissuto alla sciagura. Al contrario, quando va a trovare la vedova di Kurtz non le riferisce le sue ultime parole, la celeberrima frase “ The horror, the horror!”, ma le comunica che il suo pensiero prima di morire è stato rivolto a lei.

Molti studiosi vedono nel finale di Heart of Darkness tutto l'orrore che l'uomo vive nella sua esistenza, ma se si considera che ha voluto proteggere la memoria di suo marito, lasciandola all'oscuro dei suoi veri sentimenti, le ultime pagine possono perdere la forza dell'orrore e diventare più malinconiche e agrodolci, esattamente come l'epilogo della storia di Mrs Roxburgh.

92 Per un'analisi dettagliata delle personalità di Ellen, e le conseguenti scelte traduttive che ho compiuto, rimando al quarto capitolo.

Come sostiene infatti lo studioso Meinig:

Even if A Fringe of Leaves does not end with the happily integrated self of a typical Bildungsroman, it also does not perform the negative quest of Joseph Conrad's Heart of Darkness, which cultiminates in “the horror! the horror!”.

Unlike Heart of Darkness, White's novel does not end with a glimpse into the abyss of human nature, epitomised in Kurtz's death concluded by the epilogue of the return to Belgium where the figure of the Intended confirms the abyss and locates it securely as alterity in Africa.93

Egli prosegue poi evidenziando una nuova similitudine tra le due opere, sottolineandone allo stesso tempo le diverse tempistiche: se è vero che in entrambi i romanzi il lettore viene coinvolto nella caduta psichica e morale dei personaggi, è anche vero però che ciò avviene in momenti completamente diversi. In Heart of Darkness assistiamo ad un progredire del decadimento, che ha però come culmine il finale del libro e l'orrore che Kurtz immagina prima della sua morte.

Al contrario, in A Fringe of Leaves, il massimo momento di aberrazione è l'episodio del cannibalismo, a cui ho già fatto riferimento durante il mio lavoro, che avviene circa a metà del capitolo sette. Anche se posto quasi alla fine del libro, il capitolo sette è senza dubbio il centro di tutta la vicenda, per cui può e deve essere considerato il fulcro di tutta l'esperienza di Ellen.

Un altro elemento che non può non essere preso in considerazione è il rapporto che si instaura man mano tra i protagonisti dei due romanzi e le tribù, quella africana e quella aborigena.

Come ho già detto precedentemente, il legame che si crea tra Ellen e gli aborigeni che la rapiscono è ambiguo: all'inizio lei li odia con tutte le sue forze, perché hanno ucciso suo marito e l'hanno fatta prigioniera, poi a poco a poco in lei cresce un senso di appartenenza a quel gruppo di persone, forse dettato dal fatto che si occupa dei loro figli e che essi spesso la guardano come se fosse una creatura misteriosa, la coinvolgono nei loro riti e nelle loro usanze. (Si pensi per esempio a quando, appena dopo averla catturata, le acconciano i capelli come a una donna della tribù o a quando le fanno prendere parte alla corroboree, per non citare poi l'episodio del

93 Sigrun Meinig, Witnessing the past: History and Post-Colonialism in Australian Historical

cannibalismo). Ellen è una cittadina europea che riesce in qualche modo ad integrare in se stessa le sue origini selvagge, l'essere diventata una lady e ciò che impara durante il periodo trascorso con la tribù.

È affascinata dal fatto che anche loro hanno una qualche forma di preghiera, dalle loro usanze, dalle tradizioni, dal vigore e dalla bellezza degli uomini, dai riti magici che compiono.

Stessa cosa non si può invece dire per Heart of Darkness, in cui i membri delle tribù africane vengono visti come esseri selvaggi da civilizzare. Assume quindi un'altra valenza l'incontro tra Marlow e un suo superiore, quando quest'ultimo ammette di aver preso “ in moglie” una giovane ragazza africana, alla quale ha insegnato le faccende domestiche. Per questo motivo il cambiamento di Kurtz non solo non viene compreso, ma viene considerato un vero e proprio delirio di onnipotenza.

In Heart of darkness, Kurtz' s degeneration is represented as an aberration on the part of the white man; the blacks are naturally depraved. In White's novel, Ellen, an english lady, has found it possible to descend to the ultimate act of depravity by consuming human flesh, experiencing fulfilment in making love with a convinct murderer, discovering that she could survive among the blacks- acknowledging somuch in their world as resembling her own and recognizing that the white could be guilt of the worst excesses of cruelty to its own kind.94

Infine, alcune riflessioni all'erotismo presente nei due volumi, che contribuisce in grande modo alla formazione dei due protagonisti.

Entrambi infatti sono figli di un'epoca di grande frustrazione sessuale, Marlow intraprende il suo viaggio perché stanco dalla mentalità dei suoi contemporanei ed Ellen vive un'esistenza dominata dalla presenza ingombrante della suocera e del marito, che cercano di tenere a bada il suo lato sensuale.

Il primo incontro che Marlow ha con un'amante di Kurtz lo lascia senza parole: è attratto dal suo modo di muoversi, la descrive come superba, tenebrosa e passionale, e forse parte del suo fascino deriva proprio da quegli atti carnali misteriosi che compie con Kurtz.

94 Cynthia Vanden Driesen, Writing the nation: Patrick White and the indigene, Amsterdam-New York, Editions Rodopi B.V., 2009

Per Ellen invece l'approccio alla sensualità avviene ben prima della sua permanenza con la tribù degli aborigeni, anche se questa esperienza le fornisce una visione del mondo completamente diversa, e un occhio attento ai segnali che il corpo lancia.

Whereas in Heart of Darkness, desire appears ambivalent and potentially dangerous, in A Fringe of Leaves the capacity to feel sexual desire becomes the standard by which all White's characters are measured. By that standard, Ellen is seen as far superior to her husband, mother- in- law, and the others with whom she is implicitly compared.

Upon her re-entry into “civilization”, folloowing her interval with the Aborigines, Ellen suspects that the young lieutenant who questions her “had never yet experienced passion”.

White's standard of judgement has also become Ellen's standard; but an uneasy one, for Ellen immediately feels “ashamed of her thought.”95

È con Jack però che Ellen riesce a dar libero sfogo alla sua sensualità: più che con il fratello del marito, che pure seduce, più che con lo sciamano, con il quale passa alcuni giorni prima della sua fuga con Jack.

Ovviamente la sensualità non veniva gradita ed apprezzata da Austin, per cui l'uomo è volutamente escluso da questo elenco.

Anche se sublimato, l'erotismo di Ellen è sempre molto forte, e viene colto dagli uomini che sono in sua compagnia. Persino Oswald, poco più che un ragazzino, si innamora di lei.

Ellen sublima il suo fascino cercando di essere una moglie fedele e devota, ma è di nuovo grazire alla tribù che riscopre la bellezza dei corpi: durante la corroboree, prima dell'intervento di Jack, Ellen è infastidita perché si deve mettere a sedere tra le donne, quando in realtà avrebbe preferito ondeggiare con gli uomini.

La comparsa di Jack sulla scena sconvolge qualsiasi equilibrio: egli infatti rappresenta il perfetto connubio tra Australia e aborigeni, tra colonizzati e colonizzatori, tra passato e futuro.

95 Michael Harris, “Victorian Repression and Colonial Desire in Heart of Darkness and A Fringe of Leaves”, in Antipodes, Vol. 10, N° 2, Wayne, Wayne State University Press, December 1996, pp.136-138

As scarred and pock-marked as the Australian landscape, alternately beautiful and hideous, Chance personifies Australia in the same way that Conrad's “savage and superb” woman embodies Africa.

However, whereas Kurtz's encounter with the African woman leads to madness and death, Ellen's liaison with Chance affords her a brief glimpse within herself that reveals those “depths from which she had but dreamt to be delivered.96

Concludo questa sezione del capitolo con un'analisi alle accuse di razzismo mosse dallo scrittore Chinua Achebe97 a Conrad, cercando allo stesso tempo di capire

se potessero essere applicate anche a White al suo romanzo.

Achebe intitola una sua lezione nell'Università del Massachussets, nel 1975, An Image of Africa: Racism in Conrad's Heart of Darkness98 e la sua dissertazione si basa su tre punti fondamentali.

Il primo consiste nel ritenere che la rappresentazione dell'Africa e degli africani sia irrealistica: il paesaggio è calmo ed immobile e i nativi, a parte qualche parola in pidgin, non parlano quasi mai, nemmeno tra loro. Impossibile in questo caso non notare un contrasto e una somiglianza con A Fringe of Leaves, perché nell'opera di White il paesaggio lussureggiante dell'opera australiana rappresenta il suo essere vivo, brulicante di animali e persone. Non è un paesaggio arido come quello descritto da Conrad, ma sono luoghi incontaminati e affascinanti. La similitudine però può essere riscontrata nel fatto che le due tribù non parlino mai, nemmeno tra loro: anche in White abbiamo ben poche tracce di forme di comunicazione tra gli aborigeni, ma ritengo che la differenza sostanziale stia nel modo in cui White, nonostante la mancanza di parole tra le persone, fa capire al lettore quanto la comunità tribale sia legata, solida, basata su una tradizione e una forma religiosa condivisa da tutti.

La seconda accusa mossa riguarda ciò che l'Africa rappresenta per l'uomo europeo: la repressione dei desideri. A questa accusa si collega inevitabilmente la riflessione sull'erotismo fatta nelle pagine precedenti, in cui ho evidenziato le differenze tra le due opere. Riporto qui una citazione di Achebe, a mio avviso molto interessante:

96 Michael Harris, op. cit.

97 Chinua Achebe (1930-2013) è stato uno scrittore, saggista e critico nigeriano.

98 Lo scrittore Caryl Philips intervista Achebe nel 2003 per The Guardian. L'intervista è al link

Yes, you will notice that the European traders have 'tainted' souls, Marlow has a 'pure' soul, but I am to accept that mine is 'rudimentary'?" He shakes his head. "Towards the end of the 19th century, there was a very short-lived period of ambivalence about the certainty of this colonising mission, and Heart of Darkness falls into this period. But you cannot compromise my humanity in order that you explore your own ambiguity. I cannot accept that. My humanity is not to be debated, nor is it to be used simply to illustrate European problems.99

Infine, la terza critica. Conrad usa il confronto tra l'Europa e l'Africa per far capire che ogni cosa ha un suo posto, e appartiene ad esso. Per spiegare meglio questo concetto, riporto un esempio tratto dal romanzo Heart of Darkness: “Had bone, muscle, and a wild vitality, an intense energy of movement, that was as natural and true as the surf along their coast.”100 In A Fringe of Leaves, al contrario, il lettore

percepisce come i personaggi di Ellen e Jack siano l'unione tra questi due mondi: Ellen riscopre la sua vera natura proprio durante la sua esperienza con la tribù, non appartiene completamente a quel tipo di vita, ma si rende conto che non è mai appartenuta davvero nemmeno alla società borghese del marito. Rientra in comunione con la sua infanzia, il suo modo di essere libera e “selvaggia”, quando torna in società Ellen ha assorbito il meglio di quello che le è capitato e delle sensazioni che ha provato e cerca, come può, di unirlo alla sua vita.

99 http://www.theguardian.com/books/2003/feb/22/classics.chinuaachebe 100 Joseph Conrad, Heart of Darkness, Londra, Hodder & Stoughton, 1990.