• Non ci sono risultati.

La scelta stilistica: The Prodigal Son

Elenco delle sue opere

1.2.3 La scelta stilistica: The Prodigal Son

Prima di vedere nel dettaglio i giudizi critici che sono stati rivolti all'autore nel corso degli anni, ritengo possa essere utile offrire una chiave di lettura per interpretare le sue scelte stilistiche.

È Patrick White stesso che nei suoi discorsi motiva e rende esplicita la poetica, offrendo quindi al lettore e allo studioso un prezioso elemento di analisi.

Se nelle pagine precedenti ho descritto l'importanza della pittura per White, qui nuovamente evidenzio quanto sia forte e preponderante nell'autore il suo desiderio di ricreare un'immagine delle cose, o delle persone a cui si riferisce: la sua città, i paesaggi, i personaggi dei romanzi, i colori.

Always something of a frustrated painter, and a composer manqué, I wanted to give my book the textures of music, the sensuousness of paint, to convey through the theme and characters of Voss what Delacroix46 and Blake47 might have seen, what

Mahler48 and Liszt49 might have heard. Above all I was determined to prove that the

Australian novel is not necessarily the dreary, dun-coloured offspring of journalistic realism.50

Dalle sue parole è possibile apprendere aneddoti curiosi sulla stesura dei romanzi: per esempio che era sua consuetudine scrivere sempre tre bozze, e se la prima veniva considerata un caos, una vera e propria agonia, la terza veniva battuta usando solo due dita, un espediente che consente a White di limare le parole, concentrandosi di più sui significati e i sinonimi, sulle aggiunte e sulle sottrazioni da fare nel testo. Egli compie un labor limae virgiliano molto meticoloso, che evidenzia quindi una delle sue caratteristiche principali: l'attenzione alle parole e al linguaggio.

una breve descrizione dell'opera e della fase in cui il pittore la dipinge, e alcune citazioni. Un'intera collezione è dedicata all'Australia, ma non mancano nemmeno Asia e Europa.

46 Eugène Delacroix (1798-1863) fu un pittore francese, grande esponente del movimento romantico. Celeberrima la sua opera La libertà che guida il popolo, dipinta nel 1830.

47 William Blake (1757-1827) fu un poeta e pittore inglese. Illustrò la Divina Commedia su commissione di John Linnell.

48 Gustave Mahler (1860-1911) fu un compositore e direttore d'orchestra austriaco, autore di 10 sinfonie.

49 Franz von Liszt ( 1811-1886) fu un compositore, pianista e direttore d'orchestra ungherese. Considerato un grande virtuoso del pianoforte, ne rivoluzionò le tecniche.

Sempre rimanendo in questo ambito, non si può non fare riferimento all'interesse che White prova nei confronti degli idioletti e della lingua in generale, una passione tale che lo porta quasi a re-imparare la propria lingua, una volta tornato dalle sue esperienze all'estero.

Il riferimento a A Fringe of Leaves è doveroso: come si vedrà nel capitolo 4, l'autore rende in maniera completamente diversa l'idioletto di Ellen, quando parla con il suo accento della Cornovaglia, e il linguaggio di Jack, il condannato ignorante che ha passato talmente tanto tempo nella selva che a stento si ricorda la sua lingua d'origine.

I think perhaps I have clarified my style quite a lot over the years. I find it a great help to hear the language going on around me; not that what I write, the narrative, is idiomatic Australian, but the whole work has a balance and rhythm which is influenced by what is going on around you.[...] It gives what I am writing a greater feeling of reality. When I came back from overseas I felt I had to learn the language again. That is one of the reasons I work in Australia. I write about Australia; you have to do a certain amount of research; and I think it's a good thing to be close to one's roots.51

Il desiderio di riprodurre una lingua specifica per ogni protagonista non è dettato solo dal legittimo interesse linguistico, ma soprattutto dall'importanza che egli attribuisce ai personaggi.

White sostiene infatti che i suoi romanzi nascono dai personaggi, che prendono pian piano forma nella sua testa e a cui lui darà poi voce. La trama per White non è l'aspetto più importante, e ciò in un primo momento può sembrare contraddittorio se si pensa a A Fringe of Leaves, ma se si analizza il romanzo ci si rende conto, come si vedrà nel prossimo capitolo, di quanto il naufragio sia una scusa, un espediente letterario per accompagnare Mrs Roxburgh nel suo percorso di vita.

[…] But I always think of my novels as being the lives of the characters. They are largely something that rises up out of my unconscious; I draw very little on actual people, though one does put a bow or a frill on from here or there […].52

51 Patrick White, “In the making” in Patrick White's Speaks, op.cit. 52 Patrick White, “In the making” in Patrick White's Speaks, op.cit.

Un elemento che non può non essere preso in considerazione è l'aspetto religioso, che ho trattato nella sezione precedente: riprendo qui solo l'interesse che egli nutre per il rapporto che si instaura tra gli esseri umani e Dio, e la venerazione nei confronti della natura, in grado di lenire le ferite dell'anima.

Concludo questa sezione dedicata alla dichiarazione poetica di Patrick White con una lunga citazione tratta da un suo discorso, che a mio avviso racchiude l'essenza di ciò che egli sostiene e cerca come autore.

Innanzitutto l'umiltà e la semplicità, non si riferiscono forse ad un tratto caratteriale che deve avere l'artista, quanto piuttosto ad un aspetto che deve essere in qualche modo insito nell'opera.

Umiltà e semplicità devono essere ricercate tassativamente, anche se l'autore è consapevole che raggiungerle può essere impossibile.

Certainly the state of simplicity and humility is the only desirable one for artist or for man. While to reach it may be impossible, to attempt to do so is imperative. Stripped of almost everything that I had considered desirable and necessary, I began to try. Writing, which had meant the practice of an art by a polished mind in civilised surroundings, became a struggle to create completely fresh forms out of the rocks and sticks of words. I began to see things for the first time. Even the boredom and frustration presented avenues for endless exploration; even the ugliness, the bags and iron of Australian life, acquired a meaning. As for the cat's cradle of human intercourse, this was necessarily simplified, often bungled, sometimes touching. Its very tentativeness can be reward. There is always the possibility that the book lent, the record played, may lead to communication between human beings. There is the possibility that one may be helping to people a barely inhabited country with a race possessed of understanding.53

1.3 La critica

1.3.1 Le accuse

Nelle pagine precedenti ho accennato al fatto che le critiche abbiano contribuito a plasmare il suo carattere e a renderlo in grado di rispondere con ironia e veemenza a queste affermazioni.

È questo un aspetto che si ripercuote sia in Flaws in the Glass che in altre sue opere, nelle quali White affronta a viso aperto le critiche, trasformando le risposte in vere e proprie dichiarazioni di poetica.

Per Patrick White vale, e mi si perdonerà questo accenno, un'espressione di uso quotidiano, usata per dire che per un autore si può provare amore o odio. Ed è proprio questa l'impressione che si ha quando si studiano i saggi critici, ma anche quando si leggono i commenti dei lettori. Se è vero che nell'ultimo periodo l'autore è stato certamente rivalutato, colpisce però scoprire che in molti continuano a non apprezzare il talento dello scrittore, tanto che l'ABC54 titola una pagina web che

contiene alcune citazioni dell'autore: “Why bother with Patrick White?55

Quali sono dunque le accuse più frequenti nelle quali incorre l'autore? Le critiche sono varie e sfaccettate, e qui mi limiterò ad analizzare le principali.

Innanzitutto, quelle al linguaggio: considerato troppo denso, ricco di metafore, con frasi-periodo molto complicate. Per White, soprattutto con il sopraggiungere della maturità stilistica, ogni parola ha un peso specifico, ed egli ha fatto di questo suo periodare una caratteristica distintiva e preponderante che non vuole abbandonare.

Anche i personaggi che tratteggia non sono esenti da critiche: per prima cosa vengono descritti come triviali, perché, ad esempio, sono personaggi che compiono naturali funzioni fisiologiche, che l'autore riporta in completa sincerità. Quello che colpisce è l'immagine che una critica del genere crea dei protagonisti: come se non avessero il diritto di essere reali, concreti, quasi tangibili. White li rende forse “troppo” veri, non eterei e sfuggenti come gli eroi di altri romanzi, e ciò non viene

54 http://www.abc.net.au/

apprezzato.

Inoltre, lo scrittore viene accusato di tratteggiare sempre uomini deboli, a differenza delle donne, che sono invece forti e resistenti alle prove della vita. Il richiamo qui alla sua famiglia si fa forte e ben udibile anche al lettore distratto, e risulta molto difficile non cogliere l'aspetto autobiografico di questa scelta. In realtà, come si vedrà nel prossimo capitolo, la protagonista di A Fringe of Leaves non è una donna tipicamente forte, ma ha fatto della sua capacità di adattarsi alle situazioni, facendosi trasportare dagli avvenimenti, una peculiarità che l'ha indubbiamente aiutata a sopravvivere. Un altro aspetto che diventa oggetto di aspre contestazioni è il credo dello scrittore, secondo molti non del tutto esplicitato. A queste accuse White risponde raccontando dell'impossibilità affrontare in modo esplicito una grandezza troppo travolgente.

What do I believe? I am accused of not making it explicit. How to be explicit about a grandeur too overwhelming to express, a daily wrestling match with an opponent whose limbs never become material, a struggle from which the sweat and blood are scattered on the pages of anyting theserious writer writes? A belief contained less in what is said than in the silences. In patterns on water. A gust of wind. A flower opening.56

Nella citazione, l'autore esprime la propria insofferenza nei confronti di chi lo critica, di chi arriva a considerarlo quasi come degno di scomunica (culturale) per questo suo modo di essere. Il fatto che White non si consideri un filosofo o un intellettuale, ma una persona intuitiva, va a mio avviso interpretato nel senso più profondo del termine, perché è a questo concetto quasi innato ed ancestrale che egli attribuisce la stesura stessa del suo lavoro. Inoltre è presente un nuovo riferimento al linguaggio, che molti considerano una “poltiglia” pretenziosa e illetterata.

I am not a philosopher or an intellectual. Practically anything I have done of any worth I feel I have done through my intuition, not my mind - which the intellectuals disapprove of. And that is why I am anathema to certain kinds of Australian intellectual. It irritates me when I think of some of those academic turds, and the great Panjandrum of Canberra who described my writing as pretentious and illiterate verbal sludge.57

56 Patrick White, Flaws in the Glass: A Self-portrait, op.cit. 57 Patrick White, “In the making” in Patrick White's Speaks, op.cit.