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A Fringe of Leaves e la storia ufficiale

Elenco delle sue opere

Capitolo 2: A Fringe of Leaves

2.3 Le riscritture della storia di Eliza Fraser: ispirazioni e modell

2.3.2 A Fringe of Leaves e la storia ufficiale

Sebbene abbia prima sostenuto che la storia di Eliza è solo uno spunto narrativo, è impossibile non notare le somiglianze tra le due vicende narrate.

Innanzitutto, l'episodio della bambina malata che le viene consegnata, lo scalpo adornato con piume, la morte dell'equipaggio e il marito trafitto dalle lance: sono tutti elementi che White riprende dai memoirs di Eliza Fraser, forse per creare un collegamento che fosse anche intuibile al lettore, stabilendo una base di conoscenze comuni per poi iniziare a scrivere il suo romanzo.

Quello che colpisce è che, di nuovo, White stravolge anche i fatti che sono in comune con la storia della donna. Infatti, la bambina a cui si dedica diventa un simbolo di maternità, ma allo stesso tempo di repulsione nei confronti della malattia e di quella tribù ancora non conosce, mentre nelle versioni di Eliza non traspare quel senso di affetto che solo alla fine proverà Ellen quando starà in compagnia della bambina.

Persino la scena dello scalpo, molto violenta e di forte impatto per il lettore, gioca però un ruolo importante per la protagonista del libro: è la stessa Ellen infatti a sostenere che quel suo capo addobbato la fa sentire più protetta, vestita, lo stesso senso di sicurezza che prova quando si costruisce il gonnellino di foglie. Ancora una volta, nulla di tutto ciò è presente in Eliza Fraser, che racconta della pratica e di torture con dovizia di particolari ma senza esprimere appieno un'opinione.

L'unico elemento in comune che le lega, da questo punto di vista, è il fatto che entrambe accettano la morte dei mariti come un gioco del destino, e non danno la colpa alla tribù degli aborigeni. Le circostanza dell'ammissione di questo pensiero sono diverse, Ellen ne parla con Jack e Mrs Fraser lo racconta nelle sue versioni, ma il contenuto è molto simile.

Sono però molti di più gli elementi in contrasto: come non sottolineare infatti la contrapposizione quasi poetica tra il condannato Bracefell, convinto a tornare nella società e poi tradito, e Jack che l'abbandona ancora prima di scoprire se la sua promessa sarebbe stata mantenuta.

motivo abbia deciso di non intervenire in suo favore: anche Jack è un uomo rude e spesso violento (la prende a pugni quando vuole che si alzi di corsa), ma questo non impedisce ad Ellen di giurargli amore e intercessione.

Jack è molto diverso da Bracefell perché gli manca il coraggio di percorrere l'ultimo tratto di strada con Ellen, facendosi sopraffare da un terrore incontrollabile. O forse, vista la storia di Bracefell, è l'unico che capisce che per alcune persone non c'è redenzione, non c'è salvezza.

Altro aspetto ricorrente, sia nel romanzo che nelle opere di White è il tema della gravidanza: forse per l'autore è troppo forte l'immagine del bambino che nasce affogando, e dirotta il trauma su un aborto spontaneo, che certamente ha un impatto molto duro sulla donna, ma non le aggiunge la tragedia di vederlo nascere e subito dopo morire.

Sappiamo infatti quanto White sia legato al discorso della maternità e alla figura genitoriale, ed è per questo che Ellen si dimostra un'ottima madre e balia, pur non avendo figli. Lo fa con i bambini della tribù, ma in qualche modo anche con Jack, in senso figurato ovviamente, quando lo culla o gli prende la testa fra le mani e lo fa riposare nel suo grembo.

Sono molte le volte nel testo in cui Ellen chiama Jack il suo bambino ed è possibile quindi pensare che il condannato diventi per lei l'uomo perfetto.

In lui infatti rivede il figlio che non ha avuto, quando ha paura e piange disperato, il marito che ha perso, quando la chiama lady e le ricorda che nel mondo borghese ha ancora uno status sociale rispettabile, il padre, perché Jack richiama la sua parte selvaggia ed istintiva della giovinezza, e si prende cura di lei come il suo vero padre non ha mai fatto, ed infine rivede in lui un amante, diverso però da Garnet Roxburgh, perché tra i due non c'è il gioco della seduzione, ma solo un profondo desiderio di provare amore e piacere.

Oswald è l'unico membro dell'equipaggio al quale lei sembra affezionarsi, forse perché le ricorda la sua infanzia e la sua innocenza. Infatti, per cercare di creare un legame con il ragazzo, Mrs Roxburgh si rivolge a lui nel suo idioletto, e dopo un'iniziale diffidenza Oswald le risponde e iniziano a parlare. Tra le righe si coglie l'infatuazione che lui prova per questa lady che si mette a chiacchiere con lui, ed è

sicuramente la persona con la quale lei va più d'accordo durante il viaggio. Nelle tre versioni di Eliza, al contrario, non c'è nessun accenno ad un rapporto simile né, tanto meno, ad un membro così giovane dell'equipaggio.

Infine, merita una analisi la figura di Mr Fraser: nel romanzo Ellen non è sposata con il capitano della nave, ma con Mr Roxburgh. Con l'uomo anzi ha un rapporto particolare, quasi di disprezzo ed antipatia.

Se prendiamo però in considerazione le dichiarazioni della ciurma, tralasciando quindi per un attimo le affermazioni di Eliza, possiamo notare come la figura di Mr Fraser venga in qualche modo ripresa da due personaggi in A Fringe of Leaves. Il primo è il capitano Purdew, che impazzisce e perde completamente il controllo sui suoi sottoposti, e il secondo è Mr Roxburgh, un uomo debole e di poco polso.

In essi White sembra racchiudere le peggiori caratteristiche di quell'uomo, la sua mancanza di potere e il suo modo di fare, che rasenta quasi la follia, così ancorato nelle sue posizioni gerarchiche e nelle convenzioni sociali.

La differenza però tra Mr Fraser e il capitano Purdew è che quest'ultimo fa di tutto per salvare il suo equipaggio e per non iniziare un conflitto con gli aborigeni. Al contrario, Mr Fraser viene descritto come un uomo che ha un terrore viscerale delle tribù native e del cannibalismo, ed è proprio questa sua paura che lo spinge a prendere decisioni avventate e a provocare l'ammutinamento dei suoi sottoposti. La differenza sostanziale tra i due è che il capitano Purdew muore benvoluto e stimato da chi gli è stato accanto, nonostante il delirio che lo pervade, perché tutti capiscono che il suo unico desiderio è trovare una soluzione giusta per le parti coinvolte. La stessa cosa non si può dire del marito di Eliza, tanto che spetta alla donna dare nuovo lustro alla memoria del marito.

Un accenno va fatto anche al finale delle due vicende: Ellen si chiude in un mutismo quasi perentorio, incapace di raccontare ciò che le è successo, rientra nella società ma senza esserci mai stata davvero. Eliza invece parla molto della sua vicenda: forse per guadagnare qualcosa, forse per esorcizzarla. Portata in gloria all'inizio del suo salvataggio, viene poi ferocemente attaccata per la sua vita sentimentale e per il continuo raccontare una situazione traumatica e molto dolorosa.