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3.2.1. Brevi cenni storici

In seguito alla Seconda Guerra Mondiale, in reazione alla posizione di supremazia che la democrazia si era aggiudicata in quegli anni, nella maggior parte degli Stati dell‟Europa occidentale presero forma partiti appartenenti allo spettro politico di destra.

Questo “nuovo populismo” rappresentava una forma contemporanea di populismo, nato in contrapposizione allo Stato sociale (welfare state) e alle sue istituzioni, insieme ai fenomeni di corruzione che affliggevano i partiti esistenti (Taggart 2002).

L‟esperienza francese del nuovo populismo si tradusse nel successo del Front National, divenuto nell‟Europa di oggi un simbolo per l‟estrema destra in generale. L‟allora “Fronte Nazionale per l‟Unità Francese”, venne fondato il 5 ottobre 1972 da Jean-Marie Le Pen, forte dell‟esperienza poujadista vissuta in gioventù. Recuperato il retaggio populista di Poujade, egli lo combinò assieme ad un fervente messaggio nazionalista contro l‟immigrazione che nella seconda metà del Novecento cominciava ad attecchire su una parte consistente dell‟elettorato francese.

Jean-Marie Le Pen nel 1969 si avvicinò a Ordre Nouveau, movimento costituitosi nel novembre dello stesso anno a Parigi, (il cui nome è tratto dall‟omonimo movimento italiano sorto nel 1956 da fuoriusciti del Movimento Sociale Italiano).

Ordre Nouveau si presentò come partito extraparlamentare, composto da elementi della destra radicale francese, dell'Organizzazione Armata Segreta e studenti delle scuole

Figura 3.1. Logo storico del Front National

Fonte: https://www.google.it/search?biw=1229&bih= 607&tbm=isch&sa=1&ei=3gdSW4aCGq- UmwXc4oGADg&q=logo+storico+front+nationa l+1972&oq=logo+storico+front+national+1972 &gs_l=img.3...20739.24133.0.24366.20.14.6.0. 0.0.140.1465.7j7.14.0....0...1c.1.64.img..3.0.0... .0.CNthbLUfI_k#imgdii=7Yb7B4m0mz8FCM:&i mgrc=0edPHD9qjqcuNM:

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superiori e delle università. Il simbolo era la croce celtica ed il primo presidente fu Jean- François Galvaire. Il movimento però ebbe vita breve; fu sciolto nel 1973.

Il partito, che adottò la fiamma tricolore come chiaro richiamo al Movimento Sociale Italiano (MSI)66, era guidato dal triumvirato con Jean-Marie Le Pen, l'ex ordinovista François Brigneau ed il gollista Guy Ribeaud, che però uscì poco dopo di scena lasciando ai primi due rispettivamente le cariche di Presidente e vice-Presidente del partito. Per la prima volta in Francia nasceva un partito più a destra del gollismo, la forma partitica del pensiero di Charles de Gaulle, il creatore della Quinta Repubblica. Ponendosi come un partito patriottico rispettoso della gerarchia dei valori e della tradizione famigliare, si è trasformato, a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, da partito marginale a catalizzatore di tutte le forze della destra radicale francese. Il disproporzionante sistema elettorale francese67 penalizzò il FN degli esordi, in quanto non riuscì a farsi strada tra esponenti gollisti e socialisti che si sostenevano a vicenda pur di impedire l‟elezione del candidato del “Fronte”. Se alle legislative e alle presidenziali i risultati furono deludenti alle europee del 1984, il Front National seppe imporsi con più incisività ottenendo il 10,95% dei voti e inviando a Strasburgo 10 deputati sugli 81 allora spettanti a Parigi. Il leader del FN divenne inoltre capo del “Gruppo delle Destre Europee”, il primo gruppo nazionalista di estrema destra, il quale contava tra gli iscritti anche i cinque eletti del MSI, il membro greco dell'Unione Politica Nazionale e quello del Partito Unionista dell'Ulster. JMLP venne eletto fino al 2003 e poi dal 2004 al 200968.

Alle legislative del 1986 venne adottato per la prima volta il sistema proporzionale al posto del maggioritario garantendo al Fronte 2,7 milioni di voti, che servirono per portare alla Camera 35 deputati. Alle elezioni europee del 1989, il “Fronte” si piazzò come terzo partito di Francia con l'11,73%, inviando in Europa ancora 10 deputati69. A Strasburgo gli eurodeputati del Front National costituirono assieme ai Republikaner tedeschi e l'esponente di Vlaams Blok, il “Gruppo Tecnico delle Destre

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Il Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale (MSI-DN) è stato un partito politico italiano di destra ed estrema destra. Fu fondato il 26 dicembre 1946 da reduci della Repubblica Sociale Italiana, come Giorgio Almirante, Pino Romualdi ed ex esponenti del regime fascista, quali Arturo Michelini e Biagio Pace. Il simbolo del partito, la fiamma tricolore, fu scelto nel 1947 e rappresentava l‟emblema degli arditi della prima guerra mondiale. Il partito si sciolse il 27 gennaio 1995 confluendo, in maggioranza, nel partito Alleanza Nazionale guidato da Gianfranco Fini e, in piccola parte, nel “Movimento Sociale Fiamma Tricolore” guidato da Pino Rauti.

67 Il sistema elettorale francese si basa su un bipartitismo secco, una legge elettorale maggioritaria che ha

un ampio sbarramento fissato al 12,5%.

68 http://www.tuttostoria.net/tutto-storia-autori.aspx?code=922 (accesso 13 agosto 2018). 69 http://www.france-politique.fr/elections-europeennes-1989.htm (accesso 12 agosto 2018).

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Europee”. La leadership lepenista venne minacciata dalla figura del vice Bruno Megret con il quale si scontrò diverse volte a causa delle sue proposte di ringiovanire il partito. Il tentato putsch di Megret lo portò all‟espulsione e allo spaccamento del movimento in due fazioni. Dopo il ristagno elettorale degli anni ‟90, il 2002 rappresenta l‟anno della riscossa per i frontisti. Il Presidente uscente neogollista Jacques Chirac decise di ricandidarsi per un secondo mandato ed i suoi sfidanti furono, tra gli altri, il premier socialista uscente Lionel Jospin ed il solito JMLP. Le Pen ottenne il 16,86% e due settimane dopo sfidò Chirac per diventare Presidente della Repubblica. La débacle del candidato socialista Jospin, arrivato terzo con 16,18%, lo convinse a ritirarsi dall'attività politica. Jacques Chirac ottenne il 19,88% al primo turno70.

Ma la gioia di Le Pen durò pochissimo perché dal giorno dopo tutta la Francia si mobilitò affinché l'ex poujadista non vincesse al ballottaggio: si formò una “coalizione” con i socialisti che spinsero i loro elettori a votare, per cause di forza maggiore, Chirac in quanto si temeva per le sorti della Francia in mani estremiste. Due settimane dopo, come previsto, Chirac vinse con oltre l'82,21% delle preferenze. Il leader del Fronte ci riprovò un‟ennesima volta nel 2007 aggiudicandosi un quarto posto dietro il candidato di centro-destra Nicolas Sarkozy, la socialista Ségolène Royal e l‟esponente dell‟“Unione per la Democrazia Francese” François Bayrou. Nel gennaio 2011 l‟ormai ottantenne JMLP passò il testimone alla terzogenita Marine Le Pen. L‟avvocato quarantatreenne era consapevole del fatto che per raggiungere l‟Eliseo occorreva rendere il suo partito più “presentabile”. Ripulendolo parola per parola dello stampo antisemita e xenofobo del padre, la Le Pen condusse una vera e propria opera di “dédiabolisation” che le permise di presentarsi come alternativa credibile ai due partiti maggiori, guadagnando rispetto e consensi. Alle presidenziali del 2012 MLP si posizionò terza dopo il socialista François Hollande e il presidente uscente Sarkozy ottenendo il risultato più ampio mai raggiunto alle presidenziali (il 17,9% delle preferenze).

Il 20 agosto 2015 Jean-Marie Le Pen venne espulso dal partito; le sue dichiarazioni razziste e anti-semite erano divenute pericolose ai fini della credibilità del partito. A seguito degli attentati terroristici avvenuti nel novembre del 2015 il Front National trionfò alle regionali dello stesso anno diventando, con il 30% delle preferenze, il partito più votato di Francia.

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Le recenti elezioni presidenziali dell‟aprile-maggio 2017 hanno visto contendersi l‟Eliseo la leader frontista contro il centrista liberale Emmanuel Macron arrivati entrambi al ballottaggio. Quest‟ultimo ha decretato la vittoria di Macron che con il 66,06% dei voti ha travolto la Le Pen, ferma al 33,94%. Nonostante la sconfitta, le ultime presidenziali hanno consacrato il FN, recentemente ribattezzato “Rassemblement National”, come partito ufficiale a tutti gli effetti capace di smuovere gli equilibri politici del finora ben saldo sistema bipartitico francese.