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3.3. IL FRONT NATIONAL ALLE PRESIDENZIALI: IL DISCORSO DI JEAN-MARIE E

3.3.1. Le Presidenziali del 2002

Nelle elezioni per la presidenza francese del 2002 il Front National registrò un risultato storico. Con il 16,86% dei consensi Jean-Marie Le Pen passò il primo turno delle presidenziali della Quinta Repubblica assieme al fondatore dell‟Ump71

Jacques Chirac, primo con il 19,88% dei voti espressi. Escluso a grande sorpresa dal ballottaggio il socialista Jospin con il 16,17% che, vista la débâcle, decise di ritirarsi dall'attività politica. Ancora sotto choc per la storica impresa del candidato di estrema-destra la Francia repubblicana si mobilitò in vista del secondo turno. Le parole d‟ordine furono “fare diga contro il Front National” e “votare Chirac”. In tale occasione l‟astensionismo scese

dall‟eccezionale 28,4% al 20,3%. Chirac venne votato sia dall‟elettorato di destra che socialista, tutti schierati per arginare il candidato frontista, uniti dal timore per le sorti della Francia. Il “barrage” funzionò e il risultato finale riconfermò il presidente uscente Chirac che, al secondo turno del 5 maggio, trionfò nettamente con l‟82% dei voti contro il 17,7% del leader frontista. Nonostante l‟amara sconfitta, grazie a questo storico ballottaggio il Front National acquistò la credibilità necessaria per diventare un avversario temibile e soprattutto un‟alternativa politica concreta ai due maggiori partiti di Francia.

71 Union pour un Mouvement Populaire.

Figura 3.2. Manifesto elettorale delle

presidenziali del 2002

Fonte:

http://jcautran.free.fr/archives_fa miliales/elections/presidentielles/2 002/presidentielles_2002.html

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Riproponendo il metodo del capitolo precedente (Caiani, Graziano 2016) si analizza come segue il programma elettorale che il FN ha presentato in occasione delle presidenziali del 2002.

Dal punto di vista della dimensione ideologica (Tabella 3.1.), la rappresentazione della relazione antagonistica “NOI-LORO” si concretizza mediante l‟utilizzo da parte del discorso lepenista di riferimenti alla Francia, la cui sovranità nazionale (citata 5 volte) va recuperata e salvaguardata dal disegno statunitense di un presunto ordine mondiale. Si rileva, infatti, un ricorso frequente al termine “Francia” in generale (menzionata 3 volte) e ai “francesi” con tutte le sue flessioni in particolare (presenti 13 volte). Seppur attualmente i suoi stessi esponenti preferiscano l‟appellativo “patriottici,” come è evidenziato dal suo stesso nome, il Front National è un movimento nazionalista, volto alla salvaguardia del proprio “territorio” (ricorre nel testo 3 volte).

Qualunque sia l‟aggettivo adottato il messaggio che il Fronte Nazionale porta con sé non cambia: dare la priorità ai francesi. Il principio della preferenza nazionale, in linea con il pensiero lepenista, predomina in tutti i campi: dall‟alloggio, al lavoro, all‟assistenza sociale. La promozione della propria terra avviene, inoltre, attraverso una critica serrata della globalizzazione e della concorrenza internazionale, colpevoli di penalizzare la piccola imprenditoria francese e l‟azienda agricola a conduzione familiare.

I francesi vengono definiti mediante numerosi attributi che attingono sia alla dimensione economica che sociale. Nel primo caso vengono descritti come “imprenditori” (la sfera imprenditoriale è impiegata nel documento 5 volte), nel secondo caso ci si rivolge direttamente alle “famiglie” (presenti 4 volte) e più precisamente ai “genitori” (2 volte) e ai “giovani” (1 volta).

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“NOI” N “LORO” N 2002 (Jean-Marie Le Pen)

Francia – Francese/i 16 Immigrazione – Immigrata/i 4 Nazioni – Nazionale/i – Nazionalità 9 Stranieri 2 Nostro/i/e 6 Commissione Ue 1

Impresa/ e – Imprenditore 5 Bruxelles 1 Famiglia/e – Familiare/i 4 Bande (dei sobborghi) 1

Terre – Territorio – Terreni 3 Clandestino 1

Fronte Nazionale 2 Lobbies 1 Azienda/e 2 Europa/ee 2 Genitori – Parentale 2 Agricoltori 1 Giovani 1 Cittadini 1 Patrie 1 Popolazioni 1 Stato 1 2017 (Marine Le Pen) Francia 86 Straniero/a 10

Nazione/i – Nazionale/i – Nazionalità 29 Immigrazione – Immigrati 7 Nostro/i/a/e 26 Amministrazione/i – amministrativo/i/a/e 6

Imprese 12 Islamismo – islamico/i/ 5 Stato - Statale 12 Ue 4

Territorio/i – Territoriale 11 Europea/i 4 Famiglie – Familiare/i 9 Finanza – Finanziari – Finanziarizzazione 4

Popolo/i – Popolare/i 9 Criminali 3 Persone 6 Paesi 3

Dipendenti 5 Fondamentalismo – fondamentalisti/e 3 Genitore/i 5 Jihadismo – Jihadista/e 3

Repubblica – Repubblicana/o 5 Terrorismo – Antiterrorismo 2

Giovane/i – Giovanile 4 Paese (d‟origine) 2

Consumatore/i 4 Multinazionali 2 Paese 4 Bande 1

Agricoltori 3 Cellule (terroristiche) 1 Lavoratori 3 Moschee 1

Studente/i 3 Periferie 1

Democrazia – Democratica 3 Comunitarismo 1 Sovranità 3 Globalizzazione 1 Adulti 2 Bambini 2 Vedovi/e 2 Cittadini – Cittadinanza 2 Patriota – Patriottica 2 Elettori 1 Europa 1

Tabella 3.1. FRONT NATIONAL (FN): Dimensione ideologica.

La dimensione del “Noi” si avverte facilmente scorrendo lungo il programma del leader frontista e ciò avviene anche grazie agli aggettivi “nostro, nostri, nostre” volutamente

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ripetuti nel corso del testo con il preciso intento di separare la propria comunità (i francesi) dall‟“Altro”. A proposito del “Loro”, l‟avversario protagonista del Front National assume diverse identità a seconda del contesto; il nemico del FN prende le sembianze dell‟“immigrato” (presente nel testo 4 volte), dello “straniero” (2 volte) apparentemente integrato nella società che si annida nelle “Banlieues”, ovvero nei sobborghi delle città francesi, ed è organizzato in presunte bande da sgominare. La dimensione dell‟Altro non assume un‟accezione esclusivamente razzista ma anche sociale ed economica. Il nemico è oltremodo rappresentato dalle corrotte lobbies associative, sindacali, politiche e dall‟Unione Europea, nello specifico la Commissione Europea (questa, citata una volta, andrebbe soppressa). JMLP considerando l‟Ue un esperimento sovranazionale mal riuscito, propone di prendere le distanze e di ripristinare la sovranità nazionale francese di un tempo.

Per quanto riguarda la dimensione retorica, nonostante le ridotte dimensioni del programma elettorale pensato da JMLP (conta solo 671 parole), si rileva la contrapposizione dicotomica tra una corrotta élite e un virtuoso popolo, in linea con la teoria della politica redentiva della Canovan (Canovan 1999). Ai cittadini, unici detentori legittimi del potere, va restituita la sovranità sottratta da un‟organizzazione sovranazionale mirata a tutelare gli interessi di pochi: l‟Unione Europea. Ad essa Jean- Marie Le Pen contrappone un‟Europa delle “patrie” che corrisponde esattamente a quell‟“Europa dei popoli” propagandata dalla Lega, un‟Europa che si fa promotrice degli interessi della maggioranza. Tale messaggio si avverte distintamente nel documento soprattutto quando il leader del FN propone l‟estensione di istituti di democrazia diretta quali il referendum in materia di immigrazione, per riformare il codice di nazionalità, per garantire la priorità d‟impiego ai francesi e per introdurre la pena di morte.

Elementi di delegittimazione del potere interno si rilevano nei confronti di una macchina statale eccessivamente dispendiosa e basata su un sistema impositivo che rischia di soffocare le attività nazionali. Le soluzioni proposte prevedono difatti l‟eliminazione dell‟imposta sul reddito e l‟alleggerimento delle tasse sulle piccole e medie imprese, nonché la riduzione delle spese pubbliche. Non si riscontra una particolare delegittimazione del sistema sovranazionale europeo eccetto una generica denuncia dei trattati di Maastricht, Amsterdam e Schengen e una critica indiretta rivolta verso le istituzioni europee poco reattive nel soddisfare i bisogni dei singoli cittadini.

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Dal punto di vista della dimensione comunicativa, trapela un linguaggio diretto e pratico, scevro di allusioni o rimandi indiretti. Il messaggio che viene trasmesso dal discorso lepenista è chiaro nella sua brevità e arriva dritto all‟elettore senza formalismi o virtuosismi propri della retorica “bruxelliana”. Si tratta di un registro che non ha peli sulla lingua e che non si fa scrupoli a proporre “l‟espulsione di tutti i clandestini

illegali” o la “chiusura delle frontiere commerciali” per proteggere il mercato interno. È

in sintesi uno stile linguistico con cui l‟elettore si identifica, ed è quindi come lui puro ed estremamente semplice. Come nella stragrande maggioranza dei discorsi populisti anche nel documento in analisi molte sono le proposte fatte dal FN per risolvere problematiche complesse:

“[…] dimezzare le spese dello Stato, rimuovere la Commissione

europea, stabilire un reddito parentale pari al salario minimo, ridurre le tasse, alleggerire l‟imposizione fiscale per le imprese, abolire l‟acquisizione automatica della nazionalità francese, garantire il livello delle pensioni, separare le casse francesi da quelle straniere, smantellare le bande dei sobborghi, introdurre la pena di morte”.

Sono queste, tutte promesse che il partito si impegnerebbe a mantenere e che si rilevano agilmente nel programma.

Giunti alla dimensione organizzativa risulta di fondamentale importanza l‟interpretazione dello Statuto del Front National. Attualmente è in corso d‟opera la riforma dello Statuto del FN, o meglio di quello che oggi è stato ribattezzato “Rassemblement National” su proposta di Marine Le Pen. All‟epoca, lo Statuto del 4 aprile 2011 prevedeva una struttura gerarchica per il partito, rimarcando l‟importanza del culto del leader carismatico dal momento che tutto ruota attorno alla figura del Presidente, incarico attualmente ricoperto da Marine Le Pen. Secondo l‟art. 10 questo viene eletto dall‟Assemblea Generale Ordinaria a maggioranza dei voti; inoltre convoca il Comitato Centrale almeno una volta l‟anno e, in caso di dimissioni o esclusione dei suoi membri, può nominare provvisoriamente i funzionari complementari. Oltre ad essere presidente del Consiglio di Amministrazione, presiede tutte le Assemblee e secondo l‟art. 16 rappresenta l‟Associazione in tutti gli atti della vita civile ed è investito di tutti i poteri in tal senso. L‟art. 32 affida al Presidente l‟incarico di sbrigare tutte le formalità legali. L‟art. 11 bis illustra la figura del presidente onorario, ruolo affidato a Jean-Marie Le Pen fino al 2017; a seguito del Congresso di Lille del marzo

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2018, l‟80% dei membri ha approvato il nuovo Statuto nel quale si prevede la soppressione di tale carica e quindi la conseguente uscita di scena di JMLP. Tra le novità anche l‟introduzione del referendum attraverso il quale la presidenza può consultare direttamente gli aderenti per qualsiasi materia.