3.6. FRANCE INSOUMISE
3.6.3. Le Legislative del 2017
Dal punto di vista ideologico si riconferma anche in questo caso un‟impostazione non nazionalistica del partito, se si confrontano di fatto i due programmi elettorali del Front National con quello di France Insoumise, i numeri parlano chiaro. A fronte della presenza consistente e pressante nel programma frontista di attributi quali “Nazione” e “nazionale” (ricorrono nel documento delle legislative ben 203 volte), gli stessi riferimenti si rilevano solo 42 volte del programma degli indomiti. Lo stesso discorso vale per i termini “Francia” e “francesi” (nel programma della Le Pen vengono menzionate circa 470 volte contro le 119 del documento del partito di Mélenchon). D‟altronde come è già stato ribadito nei precedenti
paragrafi France Insoumise non può essere classificato come un movimento dallo stampo nazionalistico, pur non rinunciando alla preservazione degli interessi dei propri connazionali. La centralità che assume la figura del “cittadino” (presente 21 volte) nel programma delle presidenziali si ripresenta sempre vivo e forte nel programma delle legislative. In special modo è notevole l‟attenzione che gli indomiti riservano alla popolazione francese in quanto “collettività” (presente 12 volte) che si compone di “lavoratori” (menzionati 11 volte nel documento), di “artigiani” (2 volte), di “contadini” (6 volte), di “imprenditori” (2 volte) onesti che devono lottare quotidianamente contri i soprusi e le ingiustizie perpetrate dalle “oligarchie” (4 volte) della casta che sfruttano le posizioni di potere a loro unico beneficio.
“Che tipo di nazione siamo diventati dopo da trent'anni di prelibatezze
andate ai potenti mai sazi? Il numero di milionari è in aumento, ma i suoi milioni di impiegati, lavoratori, i suoi contadini disperazione, i suoi pensionati stanno lottando per arrivare a fine del mese! Centinaia di migliaia di famiglie lavorano sodo per diventare poveri, i loro laureati vivono nella precarietà! I suicidi dei dipendenti si aggiungono alle centinaia di morti annuali sui posti di lavoro! Le classi medie stanno sprofondando nell'oblio.
Figura 3.7. Manifesto elettorale di due
candidati FI alle legislative del 2017
Fonte: http://francoisguiffard.fr/c ategory/elections/elections
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Una battaglia questa che fa parte di una guerra ben più ampia tra il mercato reale e quello della “finanza” (ricorrente 21 volte), in mano alle “multinazionali”(8 volte nel testo) e agli azionisti:
Artigiani, commercianti, piccoli capi d‟azienda che infuriano quando la finanza si disfa della produzione reale, svuota gli ordini, impone pesanti tasse private a colpi d‟interesse su qualsiasi transazione.
La finanza viene ferocemente attaccata e accusata di distruggere con le sue logiche di libero mercato la collaborazione tra uomini per la risoluzione dei problemi, quella che viene comunemente chiamata democrazia.
“NOI” N “LORO” N
Noi 128 Unione Europea (Ue) – Europeo 42 Francia – Francese/i 119 Paesi (altri) 25 Impresa/e 59 Finanza – Finanziario/i 21 Nostro/i 52 Banca/e – Bancario/i 18 Popolo – Popolazione – Popolare/i 50 Migrazione – Migranti 12 Nazione – Nazionale/i 42 Multinazionali 8 Persona/e 35 Terrorismo – Terrorista – Antiterrorista 8 Salariati 35 Hollande 5 Stato 31 NATO 5 Paese 26 Oligarchia 4 Territorio – Territoriale/i – Terra/e 26 Commissione Europea 3 Cittadinanza – Cittadino/i 21 Germania – Tedesco/a 3 Donne 15 Comunitarismi 3 Bambino/i 14 Sarkozy 2 Collettivo/ - Collettività 14 Russia 2 Industria/e –Industriale/i 14 Africa 1 Giovani 12 Globalizzazione 1 Europa – Europeo/a/i/e 12 Islamisti 1 Lavoratori 11 Ghetti 1 Comune 10 Destra 1 Uomini 7 Governo 6 Contadino/a 6 Famiglia/e – Familiare/i 6 Consumatori 3 Artigiani 2 Genitori 2 Imprenditori 2 Agricoltori 1
Tabella 3.5. FRANCE INSOUMISE (FI) legislative del giugno 2017: dimensione ideologica.
In merito alla dimensione retorica si conserva lungo il documento la stessa atmosfera critica e degradante del programma delle presidenziali, descrivendo un Paese corrotto e povero economicamente ma soprattutto moralmente:
“Che tipo di valori dominano il nostro paese se i suoi insegnanti e il
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Quando la disorganizzazione territoriale mette le persone in competizione e allontana sempre più cittadini dal potere? Cos‟è se non un‟infamia quando i dipendenti sono destinati alla prigione per difendere il proprio lavoro! La lista di queste vergogne è lunga penso che possiamo finirla qui con tutto questo”.
Si tratta di un elenco di situazioni che puntano alla delegittimazione del potere costituito; questi vengono accompagnati a una auto-legittimazione:
“Avete tra le mani un programma progettato per rispondere
positivamente alle sfide del nostro tempo. Questo programma è stato preparato in lunghi mesi di lavoro collettivo. Ma, oltre le migliaia di persone che l'hanno plasmata, sappiate che molto è dovuto alle associazioni, ai sindacati e alle collettività cittadine. Per decenni, questi hanno tenuto sveglie le coscienze della gente e hanno condotto l'azione sul campo, quell‟azione che la casta dei potenti ha sempre disprezzato”.
Come viene più volte sottolineato, la priorità principale di France Insoumise rimane per l‟appunto dare il potere al popolo, l‟unico legittimo, in quanto lui rimane il solo a poter curare l‟interesse generale. È questa una vera e propria dichiarazione populista in linea con le teorie Canoviane (Canovan 1999) secondo le quali la politica vera e autentica è quella conferita al popolo. A sostegno della propria tesi, la proposta di un referendum popolare per determinare le sorti del Paese.
Altrettanti elementi di delegittimazione si riscontrano nel documento. Approfittando difatti del discorso sulla casta, sull‟oligarchia e i tempi oscuri che hanno afflitto il Paese secondo France Insoumise è venuto il tempo di cambiare rotta slacciandosi da vincoli che opprimono la Nazione:
“I trattati europei ci stanno riportando indietro tutta la nostra libertà di
azione. Prima che avvenga la decomposizione dell'Unione europea e la crescita della brutalità contro la democrazia, di fronte alla sua ostinazione nel rifiutare qualsiasi armonizzazione sociale e fiscale, e contro le sue inclinazioni bellicose, tutto inizia con la riconquista della nostra indipendenza. Questa Europa, va cambiata (piano A) o va lasciata (piano B).
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È onnipresente la contrapposizione manichea tra un partito al servizio del popolo puro contro una casta corrotta e contaminata che va espugnata:
“Restituire il potere alle persone, ponendo fine al sistema della casta
mediatico-politica e alla monarchia presidenziale”
è questa la battaglia principale a cui France Insoumise vuole prendere parte: “E‟ l'era delle persone che deve iniziare! La rivoluzione dei cittadini
credo sia il modo più pacifico e democratico per girare la pagina della tirannia dell'oligarchia finanziaria e la casta che è al suo servizio”.
Il programma di France Insoumise, forse ancora di più del Fronte Nazionale si tinge di un colore quanto più retorico trasformando la sua campagna elettorale in una vera battaglia avente lo scopo di sgominare i potenti e porre fine all‟era dei privilegi di cui il governo francese è malato:
“La democrazia francese è malata di privilegi, il re dei soldi è la
fusione tra politica e finanza. Una casta di persone privilegiate, tagliate fuori dalla realtà ha confiscato il potere. Questo deve fermarsi: la virtù deve essere al centro dell'azione politica”.
Ogni settore della vita pubblica sembra essere stato contaminato, gli stessi beni pubblici saccheggiati per la quale il partito propone di istituire una commissione d‟inchiesta parlamentare.
La delegittimazione non si limita all‟ambito nazionale ma interessa anche la sfera sovranazionale; la polemica degli indomiti non risparmia l‟Unione Europea considerata ormai un sogno infranto:
“L'Europa dei nostri sogni è morta. l'Unione l'attuale è solo un mercato
unico di popoli soggetti alla dittatura di banche e finanza. Come fermare questo incubo?”
A fronte di questo il partito propone di rinnegare tutti i trattati di libero commercio, interrompere la sfrenata liberalizzazione dei servizi pubblici, proponendo una rifondazione democratica dell‟organizzazione, in caso contrario uscirne.
Dal punto di vista comunicativo trapela dal programma un linguaggio che non esita a esprimere la propria opinione, che orgogliosamente irrompe sulla scena politica in nome
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di una campagna elettorale che presto si trasforma in un vero campo di battaglia. I termini, le espressioni retoriche infatti contribuiscono a proiettare un‟immagine quasi bellica dello scontro tra il popolo puro e legittimo sovrano della democrazia contro un‟ideale di democrazia solo apparente, distrutto da un‟oligarchia senza scrupoli. Il quadro che ne consegue è quello di una dicotomia dello scenario politico diviso tra i buoni e i cattivi.
Il registro utilizzato conserva gli stessi toni drammatici del programma presentato alle presidenziali in modo da enfatizzare la criticità della situazione e spingere i propri elettori a una svolta politica. Emblematica la modalità con cui descrive il contesto sociale ed economico che regna attualmente nel Paese:
“La Francia è il paese dell'Europa che conta la maggior parte dei
milionari (oltre due milioni di persone). Conseguenze: la povertà sta guadagnando terreno, la disoccupazione si sta diffondendo, lo stato si rompe, i servizi pubblici sono in declino. Come uscire da questa spirale?”
Oppure quando si occupa di delineare il problema ecologico e ambientale nel mondo: “Il cambiamento climatico è iniziato e accelera. Minaccia di distruggere
l'unico ecosistema compatibile con la vita umana. Come prevenire il disastro.”
Ugualmente drastica l‟accusa rivolta verso la finanza:
“La finanza ha messo al tappeto l'economia reale nel 2008. Doveva
essere l' "avversario" del presidente uscente. Non ha mai fatto così bene e le entrate gli azionisti non sono mai state così in alto in Francia. Il nostro paese ha il record europeo di pagamento dei dividendi! Nuove bolle si stanno formando e minacciano con un'esplosione ancora più terribile. È più che tempo di agire!”
Propria della retorica populista anche la tendenza a proporre soluzioni pratiche, forse eccessivamente semplicistiche, per risolvere questioni complesse. Non a caso approfittando di alcuni temi particolarmente “caldi” e sensibili all‟opinione pubblica e dei cittadini fanno promesse azzardate quali lo sradicamento della povertà, l‟aumento dei salari, il blocco dei licenziamenti.
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Emerge inoltre un registro linguistico arrabbiato sia contro il proprio establishment che contro l‟Unione europea. Diversamente però dal Fronte Nazionale, France Insoumise non cade mai in dichiarazioni anti-semite e razziste cosa che invece il FN può annoverare tra i suoi ricordi.