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CAPITOLO 2 NUOVE TECNOLOGIE E SISTEMA FORMATIVO DALLA

2.2 Generazioni di FaD e paradigmi didattici dell’apprendimento

Come illustrato nei precedenti paragrafi, le Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione hanno accompagnato ed influenzato il succedersi delle diverse generazioni della Formazione a Distanza, dando luogo a diversi modi di impostare i processi educativi e formativi. Parallelamente allo sviluppo storico e tecnologico della formazione a distanza si è avuta un’analoga evoluzione degli approcci teorici della formazione, che hanno posto come oggetto di studio le dinamiche dei processi cognitivi nell’apprendimento con le nuove tecnologie, divenendo quadri teorici di riferimento dei vari modelli formativi107. È utile correlare le tre diverse fasi della formazione a distanza con i modelli teorici dell’apprendimento (comportamentismo, cognitivismo e costruttivismo) ed i relativi paradigmi didattici dell’apprendimento per meglio comprendere come le tecnologie si sono rapportate alle nuove acquisizioni scientifiche che hanno modificato il concetto di formazione e come si è passati, nel tempo, dalla concezione di insegnamento a quella di apprendimento. La prima generazione della FaD si collega alla teoria del comportamentismo ed al paradigma didattico razionalista-informazionista108, nel quale prevale la trasmissione delle conoscenze. Il termine razionalista implica il riuscire ad organizzare in sequenza lineare le unità di informazione delle discipline. In questo paradigma viene privilegiata la dimensione mnemonica del soggetto, cioè la capacità di saper memorizzare le sequenze disciplinari e l’insegnamento. Tale paradigma è rivolto al come l’insegnamento deve essere effettuato in maniera razionale, ad organizzare le informazioni relative alle discipline. il paradigma razionalista-informazionista corrisponde al periodo in cui prevalente è il programma, il quale ha l’obiettivo di far acquisire i contenuti relativi a tutte le discipline109. Viene accentuato l’insegnamento, senza dare particolare spazio all’apprendimento. All’allievo viene riservato un ruolo passivo, senza riconoscergli possibilità di arricchire le sue potenzialità cognitive ed intellettuali. Il suo apprendimento dipende dalle capacità di integrare e

107

Greco F., (a cura di), Introduzione all’analisi dei sistemi educativi, Armando Editore, Roma, 2005.

108 Varisco B. M., Costruttivismo socioculturale, Carocci, Roma, 2002. 109 Piu C., Riflessioni di natura didattica, op. cit.

riorganizzare i contenuti trasmessi dal docente con le conoscenze acquisite in maniera autonoma e personale. La FaD di prima generazione, pertanto, considera centrale la trasmissione del messaggio, del contenuto, scomposti in sequenze (Unità Didattiche) che descrivono con precisione la successione delle azioni didattiche, i metodi, i mezzi, gli strumenti, i tempi di sviluppo, le modalità di verifica. In seguito, con la seconda generazione di formazione a distanza si afferma il cognitivismo, che mette in discussione la visione meccanicistica dei processi di apprendimento, ponendo l’attenzione sugli atteggiamenti, sull’esplorazione della mente e sulla sua capacità di elaborare in modo attivo le informazioni, elaborazioni utili per prendere decisioni e modificare il comportamento. Si tenta di capire i processi che la mente utilizza nella sua attività di elaborazione. Il suo funzionamento viene paragonato a quello di un processore110, l’uomo viene considerato come un sistema di elaborazione di simboli (Human Information Processing o HIP) in cui l’elaborazione delle informazioni porta all’acquisizione di conoscenze. Con gli approcci che si ispirano al cognitivismo l’attenzione viene spostata dalle procedure e dai risultati ai processi ed alla promozione delle capacità soggettive di apprendimento. Il paradigma caratterizzante questo periodo della FaD è il paradigma che Luciano Galliani111 definisce sistemico-interazionista. L’accento viene posto non solo sulla quantità, ma anche sulla qualità dell’apprendimento, in quanto i concetti di formazione e di apprendimento fanno riferimento alla capacità del soggetto di elaborare le conoscenze. In questo paradigma il discente assume un ruolo più centrale, interagisce maggiormente con gli oggetti di conoscenza e con il docente, il quale viene visto non come pianificatore di conoscenze predefinite, ma come guida, come innovatore, come fattore di evoluzione112, come stimolatore di attività esplorative e creatrici in situazioni aperte, in cui prevale il learning by

doing, ovvero l’apprendere facendo. In questo periodo si passa dal programma

alla programmazione. Il programma non scompare del tutto, ma viene inglobato nella programmazione che garantisce di conseguirlo tramite percorsi diversi e diversificati, secondo il principio pedagogico per il quale da situazioni di partenza

110 Mason L., Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Il Mulino, Bologna, 2006. 111 Galliani L., La scuola in rete, op. cit.

diverse, si possono raggiungere i medesimi traguardi modificando i percorsi ed usando strade differenti. Con la programmazione diventa importante non insegnare, ma far acquisire apprendimenti, interpretando il programma alla luce della situazione concreta in cui si opera ed evitando di eseguirlo passivamente. La terza generazione di FaD, iniziata tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90 del XX secolo, si identifica con l’e-learning, e si caratterizza per l’ipertestualità, la multimedialità e l’interattività delle forme comunicative offerte dalla rete Internet e dal World Wide Web. Contestualmente, in tale periodo si fa avanti la teoria del costruttivismo secondo il quale la conoscenza umana è il risultato della partecipazione attiva da parte dell’individuo, legata ad una specifica situazione, immersa in un particolare cornice di riferimento, e quindi situata. Viene riconosciuta grande importanza alle componenti affettive dei processi di acquisizione delle conoscenze, e prevalgono le relazioni tra pari e la costituzione di comunità di apprendimento in cui vengono negoziati significati ed idee tramite forme di interscambio e collaborazione. Dominante è la qualità delle relazioni e della comunicazione tra docente ed allievo, e tra docente, allievo e oggetti della conoscenza. Il paradigma di riferimento è quello del costruttivismo socio-

educativo: “I costruttivisti sociali sono interessati non tanto e non solo alle azioni

cognitive individuali, quanto alle relazioni cognitive che intercorrono fra il soggetto e il contesto storico-culturale in cui egli è implicato113”. L’apprendimento è un processo collaborativo, si apprende non solo elaborando vecchie e nuove conoscenze, ma scambiando informazioni, discutendo, comparando e confrontando opinioni e posizioni diverse, scegliendo dopo attenta riflessione. Il significato viene costruito attraverso il confronto fra prospettive differenti, e di conseguenza la conoscenza è il prodotto di una costruzione attiva del soggetto, non più considerato come un “vaso” vuoto da riempire e destinatario passivo di informazioni e conoscenze, ma organismo pensante ed attivo impegnato nel costruire la propria conoscenza. Secondo tale prospettiva il risultato dell’apprendimento non è rappresentato da ciò che si sa (il prodotto), ma ciò che si costruisce durante l’interazione sociale, tramite le comunicazioni e gli scambi tra soggetti e tra questi e gli oggetti di conoscenza. In tale approccio,

dunque, l’apprendere consiste nel costruire competenze valide per tutta la vita in modo che il soggetto possa rapportarsi autonomamente ai nuovi saperi, padroneggiando le competenze possedute, sapendole utilizzare nelle situazioni quotidiane. Il concetto di formazione è legato all’imparare ad imparare e allo sviluppo di autonomia e flessibilità cognitiva, intesa come capacità di ristrutturare l’informazione nei contesti più vari e di adattare una pluralità di schemi organizzativi ad una molteplicità di rappresentazioni114. Grazie agli ambienti di apprendimento dell’e-learning, si passa da un modello gerarchico impositivo ad uno di web community115 caratterizzato da una comunicazione paritetica e dalla simbiosi tra ambiente didattico e contesto, rendendo possibile l’attuazione di percorsi di apprendimento personalizzati116 in grado di sviluppare le competenze di ciascun soggetto, mettendolo in condizione di saper scegliere e saper decidere in maniera motivata in base al proprio stile cognitivo e di apprendimento.

2.3 E-learning e comunità di apprendimento on line