• Non ci sono risultati.

A George Brummell (1778-1840) si deve la diffusione del termine dandy, ad indicare un uomo raffinato, osses-

Nel documento Dizionario dei temi letterari, vol. II F-O (pagine 179-200)

G Gabbiano, v Albatro, gabbiano.

8. A George Brummell (1778-1840) si deve la diffusione del termine dandy, ad indicare un uomo raffinato, osses-

sionato dalle apparenze e dalla mondanita`, e tuttavia nar- cisisticamente piu` preoccupato di piacere a se stesso che agli altri. Entra cosı` in crisi, anche per influsso della cor- rente evangelica, il modello di gentleman cristiano, teo- rizzato da Chesterfield e adottato dalle public schools: quel mondo, che combinava principi religiosi e morali, regole di comportamento sociale e partecipazione a sport di gruppo, viene ritratto con ironia da Thomas Hughes nel romanzo autobiografico Tom Brown’s Schooldays (1857), ambientato a Rugby, uno dei piu` famosi colleges inglesi. La satira colpisce ora un nuovo personaggio, lo snob, che sovverte gli ideali di sincerita` ed onesta` richiesti dagli obblighi della vita sociale, coprendo con una patina di rispettabilita` il proprio egoismo: a questa figura ri- volge particolare attenzione Thackeray, che in Il libro degli snob (1848) raccoglie una serie di schizzi umoristici dedicati alle diverse tipologie di snobs presenti nei vari settori della societa` contemporanea. La rappresentazione del beau monde con le sue tradizioni e i suoi pregiudizi domina il romanzo di Proust, Alla ricerca del tempo per- duto (1913-1927), in particolare I Guermantes (1920), in cui il protagonista narratore subisce il fascino dell’aristo- crazia, incarnato dell’impeccabile duchessa Oriane. Le maniere della nobilta` esercitano una forte fascinazione sulla classe alto-borghese a cui appartengono i I Budden- brook di Mann (1901): per la ricca famiglia di Lubecca,

l’acquisizione dei valori estetici peculiari della tradizione aristocratica va di pari passo con la decadenza economica e morale. L’alta societa` europea attrae e respinge anche la ricca borghesia americana: l’ambiente nobiliare del tardo Ottocento e` accuratamente descritto in diversi ro- manzi di James, che mettono a fuoco il contrasto psico- logico tra il vecchio e il nuovo mondo: l’omonima prota- gonista di Daisy Miller (1878) incarna l’indipendenza e la spontaneita` tipiche dello spirito americano, in aperto conflitto con le tradizioni europee. Analoga la situazione rappresentata nell’Americano (1877), in cui la lealta` e la generosita` plebea del protagonista vengono contrappo- ste all’altezzosita` degli aristocratici europei. Ma l’alta so- cieta` newyorkese non tarda ad assimilare i meccanismi di esclusione un tempo tipici dell’aristocrazia europea, come mostrano i romanzi della Wharton: oltre al gia` ci- tato L’eta` dell’innocenza, si puo` ricordare La casa della gioia (1905), in cui una giovane donna viene messa al bando dal milieu alto borghese per il suo carattere indi- pendente, che non le consente una completa adesione alle convenzioni del bel mondo. D’altro canto, che la se- rena cortesia della nobilta` inglese della Belle Epoque celi un doppio fondo di inquietudine, e` l’assunto de Il Buon Soldato di Ford Madox Ford (1915) che rivela l’abie- zione morale di un tipico gentleman anglosassone. Il co- dice di comportamento aristocratico e` poi sottoposto ad una spietata satira da George Bernard Shaw, che in Pig- malione (1925) rappresenta il paradossale esperimento di un eccentrico gentiluomo: Mr. Higgins, esperto di fone- tica, insegna a un’umile fioraia a esprimersi e a compor- tarsi come una duchessa, riuscendo a farla accettare dal- l’alta societa`; vengono cosı` denunciate la superficialita` e la frivolezza dell’ambiente aristocratico, in cui il metro di giudizio e` la pura esteriorita`. I comportamenti formal- mente impeccabili, ma moralmente ambigui dell’alta` so- cieta` sono anche al centro del romanzo epistolare Le vi- site di Elisabetta dell’americana Elinor Glyn (1900), in cui una giovane debuttante riferisce alla madre le sue in- genue osservazioni sul bel mondo. In Italia l’ambiente cupo e reazionario dell’aristocrazia meridionale trova una rappresentazione grottesca ne I Vicere` di De Ro- berto (1894), mentre nel Gattopardo di Tomasi di Lam- pedusa (1958) si consuma definitivamente la crisi di que- sta classe sociale, travolta dal nuovo ceto medio emer- gente, tanto volgare nel comportamento, quanto abile nella gestione del potere.

9. A dispetto della sua decadenza, l’aristocrazia continua a fornire modelli di comportamento non solo per l’alta, ma anche per la media e la piccola borghesia: e` questo infatti il pubblico dei manuali di galateo che conoscono grande fortuna nel secondo Ottocento. La precettistica dei galatei riguarda generalmente sia la vita pubblica che quella privata, dalla tavola, ai salotti, sino alle regole del- l’onesto cittadino: in Italia, grande successo ebbero il Nuovo Galateo di Melchiorre Gioia (1802: 42 edd.) e La gente per bene (18771, 18933: 27 edd.) della Marchesa Colombi. Il primo individua una «pulitezza» generale (per atti, abiti, discorsi, saluti e visite), una particolare (per alcuni rapporti sociali) ed infine una pulitezza spe- ciale per la conversazione. Sostituisce inoltre al principio della creanza, della bellezza e armonia del Della Casa quello di utilita` sociale, assimilando il galateo alla morale. Il secondo, La gente perbene, fu scritto da Maria Anto- nietta Torriani Torelli-Viollier (1840-1920), con lo pseu- donimo di Marchesa Colombi, nobildonna settecente- sca, protagonista della popolare commedia La satira e il Parini (1868) di Paolo Ferrari. L’autrice voleva cosı` rap- presentare l’incontro tra il mondo nobiliare settecente-

sco e la nuova realta` ottocentesca, in cui la borghesia aspirava ad una propria ascesa sociale. Che ormai il pub- blico dei manuali di galateo fosse costituito dalla media borghesia, e` mostrato dall’area di pertinenza delle buone maniere: il privato e la famiglia, infatti, sono sempre al centro di opere come l’esplicito Galateo della borghesia di Emilia Nevers (1883), Come devo comportarmi (1896) di Anna Vertua Gentile, Sapere vivere. Norme di buona creanza (1900) di Matilde Serao.

Il quadro non e` diverso nel resto d’Europa: del 1830 e` il Trattato completo della vita elegante di H. de Balzac, che notava come in societa` fossero scomparse le differenze di ceto, ridotte a sfumature, e descriveva la dialettica di quell’universo borghese che e` al centro della Commedia umana. Ma in generale il galateo si femminilizza nelle autrici e nel contenuto: bastera` ricordare in Francia le Regole del saper vivere nella societa` moderna (1889) di Baronne Staffe, in Inghilterra Galateo (1922) di Emily Post.

10. I galatei di inizio ’900 replicano schemi e contenuti di quelli del secolo precedente, talora con una maggiore specificita` settoriale, mirata al successo professionale: e` il caso di Tra civil gente: civilta` e galateo sono sinonimi di Edvige Salvi (1928), del piu` elitario Signorilita` di Elena Morozzo della Rocca (1928), o del Codice della cortesia di Giuseppe Bortone (1936). Si giunge cosı` a Saper vivere di Donna Letizia (1960), per arrivare ai manuali ormai sempre piu` demode´ di Brunella Gasperini (1975) e Fri- chi Arborio Mella (1968) o a Bon Ton di Lina Sotis (1963). Tuttavia, per quanto conservativi, i nuovi ma- nuali hanno dovuto considerare le modifiche che la tec- nologia ha apportato alle abitudini di vita e all’etichetta, a partire dall’introduzione del telefono (cui gia` alludeva de Staffe), fino al piu` recente telefonino, la cui invadenza ha suggerito una ironica raccolta di racconti (Il galateo del telefonino: venti scrittori per nuove regole di compor- tamento, 1999) che prende l’avvio proprio dal Della Casa, evidenziando i «conci e sconci» modi di usarlo (squilla durante una sepoltura, finisce in una bara, favo- risce una storia d’amore), per arrivare fino ai galatei per Internet – per cui si e` creato il neologismo netiquette – manuali a stampa, ma soprattutto online (come Neti- quette di Virginia Shea, 1994, con sezioni su Business Ne- tiquette, The Art of Flaming, Egregious Violations of Ne- tiquette, Love & Sex in Cyberspace), regole per un cor- retto modo di navigare, di inviare messaggi email, di partecipare alle liste di discussione e di costruire i propri siti. Infine un caso particolare di sperimentazione poetica e` Galateo in bosco di Andrea Zanzotto (1978), un pasti- che linguistico (allusivo alle «esilissime regole che man- tengono simbiosi e convivenze») in cui si fondono ele- menti di varia provenienza, tutti in qualche modo legati alla storia e alla geografia di Montello, luogo di compo- sizione del Galateo casiano.

n Opere citate: Opere anonime: Babees Book (sec. XV); In-

stitution of a Gentleman (1555).

AA.VV., Il galateo del telefonino: venti scrittori per nuove regole

di comportamento (1999); Accetto, T., Della dissimulazione one- sta (1641; 1928); Alberti, L.B., Libri della famiglia (1433-1440);

Arborio Mella, F., Galateo classico (1968); Aretino, P., Ragio-

namenti (1534-1536); Ateneo di Naucrati, Deipnosofisti (sec.

III d.C.); Austin, J., Orgoglio e Pregiudizio (Pride and Prejudice, 1813); Balzac, H. de, La commedia umana (Come´die humaine, 1830-47); Balzac, H. de, Illusioni perdute (Les illusions perdues, 1637-1843); Balzac, H. de, Splendori e miserie delle cortigiane (Splendeurs et mise`res des courtisanes, 1839-1847); Balzac, H. de, Trattato completo della vita elegante (Traite´ complet de la vie

e´le´gante, 1830); Bonvesin de la Riva, Cinquanta cortesie da ta- vola (Cinquanta cortesie de desco, sec. XIII); Bortone, G., Il

GALATEO

codice della cortesia e della gioia: per tutte le eta`, condizioni ed occasioni. Il piu` perfetto, il piu` sicuro, il piu` moderno (1936);

Castiglione, B., Il libro del Cortegiano (1528); Cervio, V., Il trin-

ciante (1581); Chesterfield, P.D., Lettere al figlio (Letters to his son, 1774); Cicerone, M.T., I doveri (De officiis, 44 a.C.); de La

Salle, J.-B., Le regole della buona educazione e della civilta` cri-

stiana divise in due parti secondo l’uso della scuola cristiana (Les re`gles de la biense´ance et de la civilite´ chre´tienne divise´es en deux parties a` l’usage des e´coles chre´tiennes, 1695); De Roberto, F., I Vicere` (1894); Della Casa, G., Trattato de gli uffici communi tra gli amici superiori et inferiori (De officiis inter potentiores et te- nuiores amicos, 1547); Della Casa, G., Galateo ovvero de’ co- stumi (1558); Disraeli, B., Coningsby (1844); Disraeli, B., Sibilla o le due nazioni (Sybil or the two Nations, 1843); Donna Leti-

zia (pseudonimo di Colette Rosselli), Il saper vivere (1960); Du Bosc, J., La donna onesta (L’honneste femme, 1632-1636); Elyot, T., Il libro detto il governante (The Book Named the Go-

vernour, 1531); Erasmo da Rotterdam, Sulle buone maniere dei bambini (De civilitate morum puerilium, 1530); Faret, N., L’uomo onesto o l’arte di piacere alla corte (L’honneˆte homme ou l’art de plaire a` la cour, 1630); Ferrari, P., La satira e il Parini

(1868); Flaubert, G., Madame Bovary (1857); Fontane, T., Effi

Briest (1895); Ford, F.M. (pseudonimo di F.M. Hueffer), Il Buon Soldato (The Good Soldier, 1915); Francesco di Sales, In- troduzione alla vita devota (Introduction a` la vie de´vote, 1608);

Gailhard, J., Il perfetto gentiluomo (The Complete Gentleman, 1678); Gasperini, B., Il galateo: la piu` famosa e divertente guida

ai misteri del savoir-faire (1975); Gioia, M., Nuovo Galateo

(1802); Giovanni di Garlandia, Sul comportamento dei chierici (Morale scolarium, 1241); Giovenale, D.G., Satire (Saturae, 96- 127); Glyn, E., Le visite di Elisabetta (The Visits of Elizabeth, 1900); Goldoni, C., La Bottega del caffe` (1750); Goldoni, C., La

Locandiera (1750); Gracia´n, B., L’eroe (He´roe, 1637); Gracia´n,

B., L’uomo savio (El Discreto, 1645); Guazzo, S., Civil conver-

sazione (1574); Hughes, T., I giorni di scuola di Tom Brown

(Tom Brown’s Schooldays, 1857); Hugo, V., I miserabili (Les

mise´rables, 1862); James, H., Daisy Miller (1878); James, H., L’Americano (The American, 1877); La Bruye`re, J. de, I carat- teri di Teofrasto, tradotto dal greco con i caratteri e i costumi di questo secolo (Les Caracte`res de The´ophraste, traduits du Grec, avec les caracte`res et les moeurs de ce sie`cle, 1688); La Fontaine,

J. de, Fiabe (Fables, 1668-1694); Laclos, P.-A.-F., Le relazioni

pericolose (Les liaisons dangereuses, 1782); Locke, J., Pensieri sull’educazione (Some Thoughts Concerning Education, 1693);

Machiavelli, N., De principatibus (Il principe, 1516); Mann, T.,

I Buddenbrook (Buddenbrooks, 1901); Marchesa Colombi

(pseudonimo di Maria Antonietta Torriani Torelli-Viollier), La

gente perbene: leggi di convenenze sociali (18771, 18933); Mau-

passant, G. de, Bel Ami (1885); Me´re´, A.G. chevalier de, Le

conversazioni del cavaliere di Me´re´ con il maresciallo di Cle´ram- bault (Les conversations du Chevalier de Me´re´ avec le Mere´chal de Cle´rambault, 1668); Molie`re, Il Misantropo (Le misanthrope,

1666); Molie`re, Tartufo (Tartuffe, 1664); Montaigne, Saggi (Es-

sais, 1595); Montesquieu, C.L. de, Lettere persiane (Lettres per- sanes, 1721); Morozzo della Rocca Muzzati, E., Signorilita`: pia- cevole trattato di economia domestica, di galateo e di mondanita`

(1928); Nevers, E., Galateo della borghesia: norme per trattar

bene (18832); Nevers, E., Come devo comportarmi (1896);

Omero, Odissea (sec. VIII a.C.); Orazio Flacco, Q., Satire (Ser-

monum libri duo, 40-30 a.C.); Orazio Flacco, Q., Epistole (Epi- stulae, 20-13 a.C.); Palmieri, M., Della vita civile (1438-1439);

Panezio, Sul conveniente (sec. II a.C.); Parini, G.B., Il Giorno (1763-1765); Pascal, B., Le lettere provinciali (1653); Peacham, H., Il perfetto gentiluomo (The Complete Gentleman, 1622); Pe- tronio Arbitro, T.G., Satyricon (sec. II); Platone, Gorgia (sec. IV a.C.); Post, E., Galateo (Etiquette, 1922); Proust, M., I Guer-

mantes (Le coˆte´ de Guermantes, 1920); Rabelais, F., Gargantua e Pantagruele (Gargantua et Pantagruel, 1532-64); Romoli, D., La singolar dottrina (1560); Rousseau, J.J., Emilio o dell’educa- zione (E´mile ou de l’e´ducation, 1762); Russel, J., Il libro del- l’educazione (Book of Nurture, sec. XV); Saint-Simon, C.-H. de, Memorie (Me´moires, 1829-1830, postumo); Salvi, E., Tra civil gente. Civilta` e galateo sono sinonimi (1928); Sansovino, F., L’Avocato (1554); Sansovino, F., Ragionamento nel quale bre- vemente s’insegna a’ giovani uomini la bella arte d’amore (1545);

Senofane, Elegie (sec. VI a.C.); Serao, M., Sapere vivere. Norme

di buona creanza (1900); Shaw, B.G., Pigmalione (Pigmalion,

1925); Shea, V., Netiquette (1994); Sotis, L., Bon ton: il nuovo

dizionario delle buone maniere (1963); Speroni, S., Della cura famigliare, in I Dialoghi di M. Speron Sperone (1542); Staffe,

B.A.A.S. de, Le regole del saper vivere nella societa` moderna (Usages du monde. Re`gles du savoir-vivre dans la societe´ mo-

derne, 1889); Stendhal, Il Rosso e il Nero, (Le rouge et le noir,

1830); Tannha¨user, Cortesia (Hofzucht, sec. XIII); Teognide,

Elegie (sec. VI a.C.); Thackeray, W.M., Il libro degli snob (The Book of Snobs, 1848); Tolstoj, L., Anna Karenina (1877); To-

masi di Lampedusa, G., Il Gattopardo (1958); Tommasino di Cercla`ria, L’ospite latino (Der wa¨lsche Gast, sec. XIII); Torriani Torelli-Viollier, M.A., La gente per bene (1877); Ugo di S. Vit- tore, L’educazione delle novizie (De institutione novitiarum, sec. XII); Varrone, M.T., Menippee (Saturae menippeae, sec. I a.C.); Vertua Gentile, A., Come devo comportarmi? Libro per tutti (1896); Walker, O., Dell’educazione (Of Education, 1673); Wharton, E., L’eta` dell’innocenza (The Age of Innocence, 1920); Wharton, E., La casa della gioia (The House of Myrth, 1905); Zanzotto, A., Galateo in bosco (1978).

n Altre opere: AA.VV., Le maniere aristocratiche. Guida al-

l’etichetta per pranzi, matrimoni, case, ospiti ed invitati, citta` e campagna, precedenze di invito, inviti a corte (The Manners of the Aristocracy. A Guide to the Etiquette of Dinners, Weddings, At Home, Hostess and Guest, Town and Country, Precedence of Guest, Going to Court, 1881); AA.VV., Galateo familiare. Guida completa alla conversazione, ai ricevimenti, ai viaggi e al modo di vestire, con suggerimenti sull’economia domestica (Fa- mily Etiquette. A Complete Guide to Conversation, Parties, Tra- vel, and the Toilette, with Hints on Domestic Affairs, 1875);

Alberti, L.B., De iciarchia (1468); Alberti, L.B., Della tranquil-

lita` dell’animo (1442); Bellegarde, M.J.-B. de, Riflessioni sul- l’educazione (Reflexions sur la politesse des mœurs, 17002);

Bembo, P., Asolani (1505); Bruto, G.M., La institutione di una

fanciulla nata nobilmente (1555); Buffoni Zappa, C., Come si vive nella buona societa`: brevi norme (1895); Busi, A., Manuale del perfetto Gentiluomo (1992); Calviac, C., La buona creanza per i bambini, con la corretta educazione a parlare, pronunciare e scrivere (La civile honestete´ pour les enfants, avec la manie`re d’apprendre a` bien dire, prononcer et e´crire, 1560); Cantu`, C., Galantuomo. Libro di morale popolare (1837); Cantu`, C., Il buon fanciullo (1837); Capitan Espero, Vita elegante (1897);

Carrera, V., Galateo nuovissimo: commedia in tre atti (1876); Castiglione, S., Ricordi overo ammaestramenti ne’ quali con pru-

denti e cristiani discorsi si ragiona di tutte le materie onorate che si ricercano in un vero gentiluomo (15461, 15543); Ceccarelli, P., Il galateo della suora (1956); Cleland, J., Heropaideia (1607);

Cornaro, A., Discorsi della vita sobria (1591); Cornaro, A., Trat-

tato de la vita sobria (1558); Cortesio, C., Il cardinalato (De Cardinalatu, 1510); Costeker, J.L., Il buon Gentiluomo, o la completa educazione di un giovane nobile (The Fine Gentleman, or the Complete Education of a Young Nobleman, 1732); Cour-

tin, A. de, Nuovo trattato della civilta`, che si pratica in Francia

fra la gente per bene (Nouveau Traite´ de la Civilite´, qui se prati- que en France parmi les honnestes gens, 1671); Cre´billon, C.-P.

J. de, I turbamenti del cuore e della mente (Les e´garements du

coeur et de l’esprit, 1736); De Lamare, N., Trattato di disciplina

(Traite´ de Police, 1705); Della Casa, B., - Sartirana, L., Galateo

del 2000: lo stile e le regole per il buon vivere civile (1998);

Equicola, M., Libro sulla natura dell’amore (Libro de natura de

Amore, 1525); Gallenga, G., Codice delle persone oneste e civili, ovvero Galateo morale per ogni classe di cittadini (1871); Giusti,

E. - Ornelli, C., Bon ton professionale: il galateo di successo dei

dirigenti e professionisti del nuovo millennio (2000); Goy, G., Maleducata io? Il galateo della perfetta teen-ager (2004); Gre-

naille, F. de, La vedova onesta (Honneste veuve, 1640); Gre- naille, F. de, La ragazza onesta (Honneste fille, 1639-1640); Jac- quemet, M., Il galateo del cibernauta: le regole della nuova eti-

chetta tra fax, cellulari e reti telematiche (1995); Liberati, F., Il perfetto maestro di casa (1658); Lorris, G. de - Meung, J. de, Roman de la Rose (1230-1270); Mandel, T. - Van der Leun, G., Galateo per Internet (1998); Mandrelli, M., Galateo, ovvero: l’arte di comportarsi evitando inutili imbarazzi e comunicare po- sitivo (2000); Mantea, Le buone usanze (1894); Marchesa Co-

lombi, Le gioie degli altri (1900); Marchesa Colombi, Un ma-

trimonio in provincia (1885); Marchesa Colombi, Vite squallide

(1883); Moreno, V., Il Galateo degli avvocati (1938); Mosca, G.,

Il nuovo Galateo (1980); Nolfi, V., Ginipedia, ovvero Avverti- menti civili per donna nobile (1631); Paolo da Certaldo, Libro di buoni costumi (sec. XIV); Piccolomini, A., Della institutione di tutta la vita dell’huomo nato nobile e in citta` libera (1542); Pic-

colomini, A., Instituzion morale (1560); Piccolomini, A., La

Raffaella, Dialogo de la bella creanza de la donne (1539); Pigo-

rini Beri, C., Le buone maniere, libro per tutti (1893); Rajberti, G., L’arte di convitare spiegata al popolo, (1851, 18992); Ro-

della, C., Enrichetto, ossia il galateo del fanciullo (1871) Sanso- vino, F., Del Secretario libri quattro (1564); Sansovino, F., Del

Secretario libri sette (1580); Stendhal, La certosa di Parma (La Chartreuse de Parme, 1839); Swift, J., Istruzioni ai domestici (Di- rections to Servants, 1745); Thackeray, W.M., Gli snob inglesi visti da uno di loro (The Snobs of England by one of Themselves,

1842-1847); Thackeray, W.M., Henry Esmond (The history of

Henry Esmond, Esq., 1852); Thackeray, W.M., La fiera delle vanita` (Vanity fair, 1848); Tolstoj, L., Guerra e pace (1868-69);

Tommaseo, N., I tre galatei di Monsignor Della Casa, Mel-

chiorre Gioia e Sperone Speroni, riuniti nella scelta de’ buoni precetti e ridotti a miglior lezione e forma (1825).

n Bibliografia: Botteri, I., Un «Galateo popolare» per l’Italia

unita. Auspici ed esiti di un concorso torinese del 1867-70, in

Montandon, A. (a c. di), Traite´s de savoir-vivre en Italie. I trat-

tati di saper vivere in Italia, Clermont-Ferrand 1993, pp. 243-

71; Botteri, I., Galateo e galatei: la creanza e l’instituzione della

societa` nella trattatistica italiana tra antico regime e stato libe- rale, Roma 1999; Burke, P., L’arte della conversazione (1993),

Bologna 1997; Camporesi, P., Rustici e buffoni. Cultura popo-

lare e cultura d’e´lite fra Medioevo ed eta` moderna, Torino 1991;

Casali, E., Il villano dirozzato. Cultura societa` e potere nelle

campagne romagnole della Controriforma, Firenze 1982; Cra-

veri, B., La civilta` della conversazione, Milano 2001; Di Bene- detto, A., Alcuni aspetti della «fortuna» del «Cortegiano» nel

Cinquecento, in Id., Stile e linguaggio, Roma 1974; Domeni-

chelli, M., Cavaliere e gentiluomo: saggi sulla cultura aristocra-

tica in Europa (1513-1915), Roma 2002; Elias, N., La societa` di corte (1969), Bologna 1980; Elias, N., La civilta` della buone maniere (1976), Bologna 1982; Goffman, E., La vita quotidiana come rappresentazione (1959), Bologna 1969; Goffman, E., Il comportamento in pubblico (1963), Torino 1971; Horsfall, N., La villa sabina di Orazio: il galateo della gratitudine; una rilet- tura della settima epistola del primo libro, Venosa 1993; Kakri-

dis, H.J., La notion de l’amitie´ et de l’hospitalite´ chez Home`re, Thessaloniki 1963; Le´vi-Strauss C., Le origini delle buone ma-

niere a tavola (1968), Milano 1971; Mayer, R., Horace on Good Manners, in «Proceedings of the Cambridge Philological So-

ciety», XXXI (1985) pp. 33-46; Montandon, A. (a c. di), Bi-

bliographie des traite´s de savoir-vivre en Europe, Clermont-Fer-

rand 1995; Montandon, A. (a c. di), Etiquette et politesse, Cler- mont-Ferrand 1992; Montandon, A. (a c. di), Traite´s de savoir-

vivre italiens. I trattati di saper vivere in Italia, Clermont-

Ferrand 1993; Montandon, A., Dictionnaire raisonne´ de la

politesse et du savoir-vivre, Paris 1995; Narducci, E., Modelli etici e societa`. Un’idea di Cicerone, Pisa 1989; Ossola, C. (a c.

di), La Corte e il «Cortegiano», I, La scena e il testo, Roma 1980; Ossola, C., Dal «Cortegiano» all’«Uomo di mondo», To- rino 1987; Pique´, G., Il «Galateo» di Monsignor Della Casa:

studio, I, Storia e fortuna del «Galateo», Pisa 1896; Pitt Rivers,

J., The Fate of Shechem, or The Politics of Sex. Essays in the

Anthropology of the Mediterranean, Cambridge 1977; Pozzi,

M., I trattati di saper vivere fra Castiglione e Guazzo, in A. Montandon (a c. di), Traite´s de savoir-vivre en Italie. I trattati

di saper vivere in Italia, Clermont-Ferrand 1993, pp. 151-62;

Privitera, G.A., L’alterno ritorno di morte e ospitalita` nelle av-

venture di Odisseo, «Giornale Italiano di Filologia» XLIII

(1991) pp. 3-19; Prosperi, A. (a c. di), La Corte e il «Cortegia-

no», II, Un modello europeo, Roma 1980; Patrizi, G. - Quon-

dam, A., Educare il corpo educare la parola nella trattatistica del

Rinascimento, Roma 1998; Saccone, E., Le buone e le cattive maniere. Letteratura e galateo nel Cinquecento, Bologna, 1992;

Saccone, E., Le buone e le cattive maniere: letteratura e galateo

nel Cinquecento, Bologna 1992; Turnaturi, G., Gente perbene: cent’anni di buone maniere, Milano 1988; Turnaturi, G., Si- gnori si nasce e si diventa, in S. Bertelli - G. Crifo`, Rituale, ceri- moniale, etichetta, Milano 19912(19851), 209-229; Vetta, M.

(ed.), Poesia e simposio nella Grecia antica. Guida storica e cri-

tica, Roma-Bari 1983.

n Voci affini: Cavaliere; Conversazione; Corteggiamento; Educazione; Gentildonna; Gentiluomo; Snob.

francesco citti

Gallo.

1. Il termine indica il maschio adulto degli uc- celli domestici, dell’ordine dei Gallinacei, caratterizzato dalla cresta rossa e carnosa, dai bargigli molto sviluppati e dal vivace piumaggio. Di etimologia discussa, il termine gallo potrebbe avere un’origine imitativa, o indicare una provenienza (niente affatto provata) dalla Gallia. Il gr. aveva meˆdos e persiko´s, ma il gallo era detto ei-kano´s, cioe` «che canta di buon’ora» (il fr. ha chante-clair, «che chiama l’alba»). La forma moderna ha origine dal lat. gallus, che ha dato l’it. gallo e lo sp. gallo. L’ant. fr. ha jal,

Nel documento Dizionario dei temi letterari, vol. II F-O (pagine 179-200)

Documenti correlati