H. James in Cosa sapeva Maisie (1897) rappresenta il contrasto tra due coniugi separati che usano, come
6. E` noto il mito della caverna narrato da Platone (Re pubblica VII, 514-16) per rappresentare la condizione
dell’uomo e i limiti della sua conoscenza: la caverna che riceve luce solo da un ingresso, non ha finestre e presenta all’uomo che volge la schiena le ombre proiettate sulla parete di fondo e` diventata una potente rappresenta- zione di una situazione claustrofobica e di un malessere esistenziale. Le vite che si svolgono in spazi chiusi, senza finestre o con le finestre sbarrate, diventano emblema della solitudine umana, della dolorosa separazione del soggetto dalla comunita` e dal mondo. Forse ancor piu` misteriosa e angosciante, e anche complessa, con la com- plessita` che e` propria del sentimento della modernita`, e` l’immagine che Baudelaire ha tracciato, spostando il
punto di vista al fuori, da chi vivendo nella citta` osserva gli spazi interni attraverso finestre illuminate e finestre chiuse, in un celebre poemetto in prosa (Le finestre, 1863, in Lo Spleen di Parigi), «Chi dal di fuori guarda dentro a una finestra aperta non vede mai tante cose quante chi guarda a una finestra chiusa. Non v’ha cosa piu` profonda, misteriosa, piu` feconda e tenebrosa e ab- bagliante d’una finestra illuminata da una candela. Quel che e` dato vedere al sole e` sempre meno curioso di quel che avviene dietro un vetro, buco nero, o luminoso che sia, nel quale vive la vita, sogna, soffre la vita».
In molti testi della modernita` alla finestra come luogo del rapporto fra esterno e interno, della proiezione al- l’esterno di desideri e sogni, della comunicazione, della trasgressione si sostituiscono finestre chiuse, spazi di an- goscia e isolamento, spiragli che consentono sorve- glianza, inganno, minaccia. Gli interni della casa diven- gono luoghi di isolamento, di una vita asfittica, di esilio rispetto alla libera vita della natura (la vita la` fuori): e` il caso dello Jacopo Ortis (1817) di Ugo Foscolo e della lettera del 7 settembre 1789, in cui Jacopo annuncia il suicidio. Il protagonista del racconto di Henry James L’angolo prediletto (1907), che ogni notte torna in una casa infestata e una notte, dopo aver forse rinchiuso in una stanza il fantasma che rappresenta l’altro se stesso, rimane a lungo bloccato davanti alla porta, poi apre fi- nalmente la finestra, ma sente che anche quello spazio esterno gli e` nemico. Negli spazi notturni delle case mo- derne gli insetti imprigionati cercano disperatamente di uscire dalle finestre e vanno a sbattere contro i vetri. Le falene e le farfalle entrano attratte dalla luce, come l’Acherontia Atropos «simbolo della Notte e della Morte/ messaggiera del Buio e del Mistero» (Guido Gozzano, Le farfalle, postumo; Montale, Vecchi versi, in Le occasioni). I gatti si allungano sui davanzali in uno stato di contemplazione. Nella lirica di Rainer Maria Rilke Il balcone (in Nuove poesie, 1908) un gruppo fami- liare, osservato dalla strada, sembra prigioniero della sua solitudine e decrepitezza, consegnato alla morte. Alla finestra compaiono i fantasmi o le anime dei morti: «uccelli raminghi ai vetri appannati» (Carducci, Nevi- cata, in Odi barbare, 1877); Pascoli, Notte di vento, in Myricae), oppure compaiono gli indesiderati, i criminali minacciosi, come nel racconto di Ray Bradbury Persona sola (1992). Baudelaire ha colto con grande acutezza questa particolare atmosfera: «Incantevole sera, amica del delitto, ecco venire / a complici passi di lupo. L’oriz- zonte / Si chiude lentamente come un’immensa alcova, / l’uomo impaziente si trasforma in belva /... Per l’aria in- tanto, de`moni malsani / si svegliano come gente d’affari, pesantemente, e in volo / sbattono contro imposte e pen- siline» (Il crepuscolo della sera, in Fiori del male). L’at- mosfera di cui parla Baudelaire e` quella stessa che cir- conda le tante finestre che popolano i romanzi e i film del filone giallo, da Raymond Chandler (Finestra sul vuoto, 1942) ad Alfred Hitchcock (Rebecca, la prima moglie, 1940; Finestra sul cortile, 1954; Vertigo, 1958) e via via fino a Paul Auster (La trilogia di New York, 1985-86) a Krzysztof Kiesˇlowski (Decalogo 6, 1989).
Il tema della finestra svolge un ruolo cruciale e inquie- tante in un altro filone letterario: quello, fornito di una forte carica filosofico-esistenziale, che ha i suoi autori piu` significativi in Dostoevskij e Kafka ed e` stato attenta- mente studiato da Bruno Basile. Fe¨dor Michajlovicˇ Do- stoevskij, che dall’esperienza terribile vissuta da ergasto- lano e «uomo del sottosuolo» (Memorie dalla casa dei morti, 1860) trasse ispirazione per immaginare la vita del- l’uomo, quasi riallacciandosi al mito platonico della ca- verna, come una claustrofobica prigione priva della luce
FINESTRA, BALCONE
divina, fu spesso indotto a collocare i suoi personaggi dentro spazi chiusi e una dialettica allucinata tra interno ed esterno. Raskolnikov, il protagonista di Delitto e ca- stigo (1866) resta metaforicamente imprigionato nella stanza in cui ha ucciso la vecchia usuraia, una stanza che ha tutte le finestre chiuse. Il protagonista del lungo soli- loquio in cui consiste il grande racconto La mite (1876), si analizza e tormenta nello spazio ristretto di una stanza, davanti al cadavere della moglie suicida, tra due simboli forti: la finestra da cui la donna si e` gettata e l’icona a cui ha affidato le sue aspirazioni di purificazione, fra nichili- smo ed evangelismo, fra morte e salvezza. In Kafka «la finestra da oggetto quotidiano diviene l’accesso inattin- gibile all’indifferenza di un Deus absconditus che fornisce la luce metaforica per illuminare solo le aporie di un’esi- stenza ridotta al vegetare nevrotico in uno spazio pri- gione» (Basile). Questo gelido immaginario degli spazi e delle finestre aveva una base nell’esperienza stessa bio- grafica di Kafka, dei suoi sogni, dei suoi incubi, dei la- certi di racconto che si leggono nei suoi Diari. In La me- tamorfosi (1915), Gregor Samsa, trasformato in insetto, si arrampica sul davanzale della finestra in un vano sforzo di liberazione. Nel Processo (1914), il protagonista K. che sta per vivere l’esperienza traumatica e misteriosa dell’in- terrogatorio dei suoi inquisitori, compare in scena sotto gli occhi di un anonimo coro che, da una finestra vicina alla sua casa d’affitto, rimasta aperta senza ragione, assi- ste, indifferente, all’arrivo degli uomini della legge. Una finestra, altrettanto misteriosa, si apre anche alla fine della vicenda e da essa un uomo si sporge compiendo un gesto difficile da interpretare, forse una deprecazione, forse un messaggio disperato di solidarieta`.
A questo filone tematico si possono ricondurre numerosi autori: finestre e balconi si affacciano sul nulla nel ro- manzo, capolavoro del grottesco, di Heimito von Dode- rer Le finestre illuminate (Die erleuchteten Fenster, 1951) nei romanzi e drammi di Samuel Beckett Malone muore (1952), Finale di partita (1957). nel romanzo Una finestra sul bosco (1958) di Julien Gracq, nel dramma di Harold Pinter, Il guardiano (1960). Nel dramma di J.-P. Sartre, A porte chiuse (1945) la claustrofobia tocca limiti ango- sciosi e nel racconto di Julio Corta´zar, Casa occupata (Ca- sa tomada, 1945), la casa in questione, che viene occupata in due tempi da esseri misteriosi, al di la` di porte mas- sicce, sembra avere poche finestre (solo alcune porte-fi- nestre che danno sul patio) e pero` viene invasa ugual- mente non solo dai fantasmi ma dalla polvere che a Bue- nos Aires si deposita ovunque.
A questo filone Basile fa risalire l’ispirazione anche di due autori italiani: Alberto Moravia e Cesare Pavese. Nel romanzo d’esordio di Alberto Moravia Gli indifferenti (1929), che Basile legge come una «tragedia domestica», che si svolge dentro spazi claustrofobici e labirinti inte- riori senza uscita, «serre asfittiche» degne del teatro da camera di Strindberg o di una pittura metafisica, le fine- stre, che sembrano aprirsi sul vuoto, essere percorse d’improvviso da venti gelidi e promettere fughe impos- sibili, sono elementi costitutivi, insieme con gli onnipre- senti specchi, di una «semiologia dell’angoscia»: da una parte la finzione e il compiacimento narcisistico offerto dallo specchio, dall’altra la realta` sconvolgente del vuoto suggerito dalla finestra. In numerose poesie e racconti, ma anche in pagine di diario e saggi, di Cesare Pavese (fra le poesie Il paradiso sui tetti, Il figlio della vedova, La notte, Mania di solitudine, Dopo, Ritratto d’autore, Poggio Reale in Lavorare stanca, 1943; fra i saggi Stato di grazia e Il tempo in Feria d’agosto, fra i racconti Suicidi, Il gruppo, Il capitano, raccolti in I racconti, 1968; le pagine di diario in Il mestiere di vivere, 1968), Bruno Basile, sulla scia di
alcune intuizioni critiche di Dominique Fernandez, ri- scontra la presenza di un vero e proprio «mito persona- le», quello dell’alba e della finestra che affiorano nell’in- conscio da lontani ricordi d’infanzia e di un pensiero os- sessivo, quello del suicidio e della morte.
n Opere citate: Opere anonime: Cantico dei cantici (sec. X a.C.); Fenesta che lucive e mo’ nun luce, musica, canzone ano- nima napoletana; Geremia (ca. secc. VII-II a.C.).
Alberti, L.B., Della pittura (De pictura, 1435); Ariosto, L., Or-
lando furioso (1516, 1532); Auster, P., La Trilogia di New York
(The New York Trilogy, 1985-86); Balzac, H. de, La pelle di
zigrino (La peau de Chagrin, 1831); Balzac, H. de, Sarrasine
(1843); Basile, B., La finestra socchiusa. Ricerche tematiche su
Dostoevskij, Kafka, Moravia e Pavese (1982; 2003); Basile, G., Cunto de li cunti overo lo trattenemiento de peccerille (1634-6,
postumo); Baudelaire, C., Curiosita` estetiche (Curiosite´s esthe´-
tiques, 1868); Baudelaire, C., Fiori del male (Fleurs du mal,
1861); Baudelaire, C., Lo Spleen di Parigi (Spleen de Paris, 1869); Beaumarchais, P.-A. de, Barbiere di Siviglia (Le barbier
de Se´ville, 1775); Beckett, S., Malone muore (Malone meurt,
1952); Beckett, S., Finale di partita (Fin de partie, 1957); Blake, W., Europa, Una profezia (Europe, A Prophecy, 1794); Boccac- cio, G., Decameron (ca.1349-53); Bradbury, R., Persona sola (The Lonely One, 1992); Brookner, A., Hotel del lago (Hotel du
Lac, 1985); Calvino, I., Fiabe italiane (1956); Carducci, G., Odi barbare (1877); Carducci, G., Rime nuove (1887); Chandler, R., Finestra sul vuoto (The High Window, 1942); Chre´tien de
Troyes, Lancillotto o Il Cavalier della carretta (Lancelot ou le
Chevalier a` la charrette, 1177-1181); Collodi, C., Le avventure di Pinocchio (1883); Corta´zar, J., Casa occupata (Casa tomada,
1945); Da Ponte, L. - Mozart, W.A., Don Giovanni, musica (1787); Dante Alighieri, Convivio (1304-1307); Dante Alighieri,
Vita nuova (1292-93); Doderer, H.V., Le finestre illuminate
(Die erleuchteten Fenster, 1951); Dostoevskij, F.M., Delitto e
castigo (1866); Dostoevskij, F.M., La mite (1876); Dostoevskij,
F.M., Memorie della casa dei morti (1860); Eliot, G., Il mulino
sulla Floss (The Mill on the Floss, 1860); Fernandez, D., Il ro- manzo italiano e la crisi della coscienza moderna (1960); Flau-
bert, G., L’educazione sentimentale (L’e´ducation sentimentale, 1869); Flaubert, G., Madame Bovary (1857); Foscolo, U., Ul-
time lettere di Jacopo Ortis (1817); Garcı´a Lorca, F., La casa di Bernarda Alba (La casa de Bernarda Alba, 1936); Genet, J., Il balcone (Le Balcon, 1956); Goethe, J.W. von, Faust (1834, po-
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des jungen Werthes, 1774); Goldoni, C., Il Ventaglio (1765);
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1896); Heine, H., Atta Troll (1843); Heine, H., Impressioni di
viaggio (Reisebilder, 1826-1831); Hitchcock, A., Vertigo, ci-
nema (1958); Hitchcock, A., Rebecca, la prima moglie, cinema (Rebecca, 1940); Hitchcock., A., Finestra sul cortile, cinema (Rear Window, 1954); Hoffmann, E. T. A., La finestra d’angolo
del cugino (Des Vetters Eckfenster, 1822); Hoffmann, E.T.A., Le avventure della notte di San Silvestro (Die Abenteur der Sylve- sternacht, 1815); Hugo, V., Le contemplazioni (Les contempla- tions, 1856); Huysmans, J.K., Secondo la corrente (A` vau-l’eau,
1883); James, H., L’angolo prediletto (The Jolly Corner, 1907); James, H., Le ali della colomba (The Wings of the Dove, 1902); James, H., L’inquilino fantasma (The Ghostly Rental, 1876); Joyce, J., I morti (The Dead), in I dublinesi (Dubliners, 1907); Kafka, F., Il processo (Der Prozess, 1914); Kafka, F., La meta-
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M. - Debussy, C., Pelle´as e Me´lisande, musica (Pelle´as et Me´li-
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1866); Mann, T., La montagna incantata (Der Zauberberg, 1924); Manzoni, A., I promessi sposi (1840); Montale, E., Le occasioni (1939); Moravia, A., Gli indifferenti (1929); Musset, A. de, Ca-
pricci di Marianna (Les caprices de Marianne, 1833); Nerval, G.
de, Fantasia (Fantaisie, 1832); Origene, Commentari (sec. III d.C.); Pascoli, G., Canti di Castelvecchio (1903); Pascoli, G.,
Myricae (1891); Pavese, C., Feria d’agosto (1946); Pavese, C., Il mestiere di vivere (1968); Pavese, C., Lavorare stanca (1943);
Pavese, C., Racconti (1968); Petrarca, F., Canzoniere (Rerum
vulgarium fragmenta, 1374); Pinter, H., Il guardiano (The Care- taker, 1960); Platone, Le Repubblica (sec. IV a.C.); Proust, M., Dalla parte di Swann (Du coˆte´ de chez Swann, 1914), in Alla ricerca del tempo perduto (A` la recherche du temps perdu, 1914-
27); Puccini, G., La Bohe`me, musica (1896); Rilke, R.M., Nuove
poesie (Neue Gedichte, 1908); Robbe-Grillet, A., La gelosia (La Jalousie, 1957); Rostand, E., Cirano di Bergerac (Cyrano de Ber- gerac, 1897); Sartre, J.-P., A porte chiuse (Huis clos, 1945);
Shakespeare, W., Romeo e Giulietta (Romeo and Juliet, 1594- 95); Stendhal, La certosa di Parma (La Chartreuse de Parme, 1839); Tabucchi, A., Il filo dell’orizzonte (1986); Tabucchi, A.,
Il gioco del rovescio (1981); Tabucchi, A., Si sta facendo sempre piu` tardi (2001); Tennyson, A., La finestra (The Window, or Song of the Wrens, 1867); Tolstoj, L., Guerra e pace (1863-69);
Tournier, M., La goccia d’oro (La goutte d’or, 1985); Truffault, F., Jules e Jim, cinema (Jules et Jim, 1961); Wagner, R., Maestri
cantori di Norimberga, musica (Die Meistersinger von Nu¨rnberg,
1868); Woolf, V., Gita al faro (To the Lighthouse, 1927); Woolf, V., La signora Dalloway (Mrs. Dalloway, 1925); Zola, E., La
bestia umana (La Beˆte humaine, 1890).
n Altre opere: Opere anonime: Le mille e una notte (sec. XV).
Aleixandre, V., La finestra (La ventana), in La distruzione o
l’amore (La destruccio´n o el Amor, 1935); Alvaro, C., L’Amata alla finestra (1953); Andersen, H.C., L’ombra e L’uomo di neve,
in Fiabe (1872); Balzac, H. de, La casa del gatto che gioca (La
Maison du chat-qui-pelote, 1830); Balzac, H. de, Una doppia famiglia (Une double famille, 1830); Bassani, G., Il giardino dei Finzi Contini (1962); Becher, J.R., Addio (Der Abschied, 1945);
Bergman, I., Come in uno specchio, cinema (1961); Boileau, N.,
Arte poetica (Art poe´tique, 1674); Bresson, R., Lancillotto e Gi- nevra, cinema (Lancelot du Lac, 1974); Bronte¨, E., Cime tempe- stose (Wuthering Heights, 1847); Caldero´n de la Barca, P., Guardati dall’acqua cheta (Gua´rdate del aqua mansa, 1649);
Carne´, M., Alba tragica, cinema (Le jour se le`ve, 1939); Chaplin, C., Luci della citta`, cinema (City Lights, 1931); Cları´n, L.A., La
Presidentessa (La Regenta, 1884); D’Amico, S., Le finestre di Piazza Navona (1961); Dickens, C., David Copperfield (1849-
50); Dickens, C., La bottega dell’antiquario (The Old Curiosity
Shop, 1840); Dickens, C., Dombey e figlio (Dombey and son,
1847-48); Feydeau, E.A., Fanny (1858); Forster, E.M., Camera
con vista (A Room with a View, 1908); Fouque´, F.H.K. de La
Motte, Ondina (Undine, 1811); Galsworthy, J., Il Fiore oscuro (The Dark Flower, 1913); Gautier, T., La Commedia della morte (La Come´die de la mort, 1838); Gide, A., Betsabea (Bethsabe´, 1903); Gide, A., Il viaggio di Urien (Le voyage d’Urien, 1893); Gide, A., Paludi (Paludes, 1895); Hawthorne, N., Domenica a
casa (Sunday at Home), in Racconti narrati due volte (Twice Told Tales, 1837); Heiberg, G., Il Balcone (Balkonen, 1894);
Hugo, V., Hernani (1830); Huysmans, J.-K, La cattedrale (La
Cathe´drale, 1898); Krestung, G.F, Ricamatrice, pittura (1818);
Lovecraft, H.P., La musica di Erich Zann (The Music of Erich
Zann, 1921); Maistre, F.X. de, Spedizione notturna intorno alla mia camera (Expe´dition nocturne autour de ma chambre, 1825);
Manet, E., Balcone, pittura (Balcon, 1868); Maupassant, G. de,
La finestra (La Feneˆtre), in Novelle (Nouvelles, 1883); Montale,
E., Finestra fiesolana, in La bufera e altro (1940-54); Moravia, A., La finestra aperta in L’epidemia (1944); Moravia, A., La noia (1960); Moravia, A., Sogno nell’altana, in L’epidemia (1944); Palazzeschi, A., Il Doge (1967); Pasternak, B., Il dottor Zˇivago (1957); Pasternak, B., Poesie (1932-45); Pessoa, F.A.N., Il libro
dell’inquietudine (Livro do desassossego, 1982, postumo); Pi-
randello, L., Vestire gli ignudi (1922); Platone, Repubblica (sec. IV a.C.); Ponge, F., La finestra (La feneˆtre), in La grande rac-
colta (Le grande recueil, 1961); Pusˇkin, A., La donna di picche
(1834); Renoir, J., Il delitto del signor Lange, film (Le crime de
Monsieur Lange, 1935); Rilke, R.M., Donna su un balcone (Da- me auf einem Balkon), in Nuove Poesie (Neue Gedichte, 1902-
1910); Robbe-Grillet, A., Il voyeur (Le Voyeur, 1955); Robbe- Grillet, A., Progetto per una rivoluzione a New York (Projet
pour une re´volution a` New York, 1970); Rojas, F. de, La Cele- stina (Comedia de Calisto y Melibea, 1499); Schiller, F., Il Guanto (Der Handschuh, 1797); Simenon, G., La finestra dei
Rouet (La Feneˆtre des Rouet, 1962); Simon, C., Storia (Histoire,
1967); Soldati, M., La Finestra (1991); Stendhal, Lucien Leu-
wen (1836); Stevenson, R., Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde,
1886); Stoker, B., Dracula (1897); Strindberg, A., La sonata dei
fantasmi (1907); Strindberg, A., Inferno (1897); Tennyson, A., Mariana (1855); Ungaretti, G., Stasera, in L’Allegria (1916);
Vega, L.F. de, La Stella di Siviglia (La Estrella de Sevilla, ca. 1617); Verga, G., Storia di una capinera (1871); Vojnovic, I.,
Sulla terrazza, in Trilogia ragusea (1902); Yeats, W.B., Le parole sul vetro della finestra (The Words upon the Window-pane,
1930); Zola, E., L’ammazzatoio (L’Assommoir, 1877). n Bibliografia: Adams, R.M., Nil; Episodes in the Literary
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n Voci affini: Alba, aurora; Amore; Appartamento; Attesa; Corteggiamento; Dimora, abitazione, casa; Monumento; Pae- saggio; Palazzo; Porta, uscio; Quadro, dipinto, ritratto; Spec- chio; Spia; Torre; Travestimento; Villa.
remo ceserani- andrea del lungo