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Gli altri impiegati delle massarie

Capitolo 2: La struttura organizzativa

10. Le Massarie

10.3 Gli altri impiegati delle massarie

Tratteremo ora brevemente di tutti gli impiegati “minori” che prestano servizio presso le massarie: gli Stimatori, i Giornalisti dei Massari e lo Scontro dei Massari, aventi attinenza con entrambe le sezioni del prestito, e i Cattapegni, Legapegni, Scrittori e Cucitori delle cartoline, operanti solo nelle massarie ai mobili.

Lo Stimatore, come si deduce dal suo nome, ha come compito principale quello di stimare i pegni. Il memoriale dice che egli dura in carica quanto il suo Massaro319, ma in realtà opera solo durante i dieci mesi delle attività di prestito, come abbiamo avuto modo di verificare dalle ricevute di pagamento, che si riferiscono proprio a salari per dieci mesi320. È previsto l’obbligo, al termine dell’ufficio, di vacare da ogni incarico nel Monte per un anno; inoltre, al momento di entrare in carica deve dare un’adeguata garanzia circa il suo operato nella conservazione e restituzione dei pegni. Ancora

Deve insieme col Massaro far scrivere al Nodaro, et al Cogitore all’Imprestito sopra i libri, e bollettini la qualità, e quantità di cascun pegno col numero, peso, e misure.

Nota. Nella Massaria agli Ori il Nodaro non interviene in oggi all’imprestito, ma bensì il di lui Cogitore, da cui si scrive il giornale. Lo Stimatore poi scrive sopra il bollettino, sottoscritto dal Nodaro, il nome, e cognome di quelli, che impegnano, col giorno, mese, et anno dell’impegno, notando il pegno con sue qualità, e scrivendo

319 Ivi, c. 48/.

in abaco, et a maggior cauzione anche in lettera la somma de’ denari prestati. Inoltre fa la cartolina, scrivendovi il numero della partita, il nome dell’impegnante, col prezzo servito, et indi l’attacca a ciascun pegno321.

Anche la Tabella 16 mostra una tendenza al “conservazione della carica”. Per quel che riguarda le paghe, il mansionario dice che agli Stimatori, siano essi impiegati agli ori o ai mobili, spettano 200 ducati per il tempo dell’impiego, ma allo Stimatore ai Mobili il salario va corrisposto mensilmente. Le cose vanno diversamente. Anzitutto non si riscontra nessun pagamento mensile, ma solo la corresponsione al termine dell’ufficio; inoltre l’ammontare complessivo della paga non è sempre stato uguale per i due tipi di massaria. Lo Stimatore ai mobili percepisce, per il servizio di 10 mesi, 930 lire (150 ducati) tra il 1756 e il 1761; in seguito e fino al 1770, la sua retribuzione ammonta a 1240 lire (200 ducati, + 33,33%); tra il 1771 e il 1787, invece, il salario corrisposto è di 1488 lire (240 ducati, + 20%), mentre dal 1788 esso ascende a 1860 lire (300 ducati, +25%). Nell’arco di quarant’anni, dunque, vediamo la paga dello Stimatore ai Mobili raddoppiare in quantità. Le cose vanno ancora meglio al suo pari funzione operante nelle massarie agli ori; la scansione temporale delle cifre è la medesima, ma gli importi che si susseguono sono i seguenti: 992 lire (160 ducati), 1240 lire (200 ducati, +25%), 1488 lire (240 ducati, +20%) e 2480 lire (400 ducati, +66,67%).

Veniamo dunque ai Giornalisti dei Massari, detti anche “Cogitori all’Imprestito”, che durano in carica dieci mesi. Il Giornalista del Massaro

Deve scrivere sul giornale del suo Massaro tutte le partite de’ pegni, che vengono impegnati di giorno in giorno, e sempre in consonanza del Nodaro.

Farà ogni sera, et in consonanza del detto Nodaro le summe de’ denari prestati.

Dovrà registrare li mazzi de’ bollettini, che il suo Massaro rascuoterà di giorno in giorno, all’incontro delle partite da lui scritte sopra detti giornali, e ciò per quel tempo, vi scriverà sopra322.

Da quanto riportato, emerge chiaramente la figura di un ministro avente caratteristiche eminentemente contabili.

Anche in questo caso, possiamo notare (Tabella 17) che l’incarico è spesso reiterato e si osserva una certa continuità gestionale; inoltre, in altre occasioni, nel caso di successione, vediamo entrare in carica un membro della stessa famiglia (ciò avviene, ad esempio, con i Bisson: Gaetano presta servizio tra il gennaio 1770 e il marzo1779; quindi il suo posto è preso da Antonio, che resterà in carica fino al febbraio del 1797, per ben 18 anni).

Passiamo alle considerazioni retributive. Secondo il memoriale, lo stipendio per i dieci mesi di servizio ammonta, indipendentemente dalla massaria in cui si serve, a 50 ducati (310

321 A.S.Vr, Storia di Verona, b. 20, Santo Monte di Pietà, memoriale cit., c. 48/. 322 Ivi, c. 49/.

lire); inoltre, il documento ci indica che il salario va corrisposto mensilmente. Così non avviene, però, se non a partire dal 1788, mentre precedentemente le scadenze sono le più diverse. Fino al 1787, inoltre, l’importo versato è uguale sia per il Giornalista agli Ori, che per quello ai Mobili: tra il 1756 e il 1781 i 10 mesi sono retribuiti con 310 lire (50 ducati), come indicato nel mansionario; quindi si passa a 460 lire (circa 74,2 ducati, +48,38%). Dal 1788, invece, i Giornalisti percepiscono entrambi 46 lire al mese (460 lire per il totale del periodo del prestito), ma gli aumenti corrisposti a dicembre sono differenti: chi serve ai mobili ottiene altre 33:7 lire (493:7 lire lo stipendio totale, 79,52 ducati, +7,17%), mentre l’incaricato agli ori ottiene un incremento di 47:5 lire, portando il suo salario a 507:5 lire (81,81 ducati, +10,27%).

Ultima figura operante per entrambe le massarie è lo Scontro dei Massari, altro ministro preposto a funzioni amministrative. Eletto dalla Sessione e approvato la prima volta dal Consiglio, deve essere riballottato ogni anno in dicembre.

Di lui incombenza è formare libro Maestro, nel quale estenderà in dare, et avere le ragioni di ciascuno Massaro, onde avere settimanalmente sotto l’occhio il vero stato delle Massarie, e loro maneggio.

Farà uso del giornale dell’imprestito, e delle note, che dal Cogitore agli Utili, e dal Cassiere gli verranno respettivamente consignate sottoscritto di loro pugno; e conserverà le note stesse in filo a giustificazione del proprio conteggio.

Ogni lunedì mattina ne presenterà copia esatta al Prior, e Governatori di mese323.

La Tabella 18 mostra che in quarant’anni il Monte di Pietà ha visto cambiare lo Scontro dei Massari solo due volte. Anche in questo caso abbiamo ragione di credere che la motivazione sia da ricercare nella necessità di continuità gestionale. Ovviamente, questo principio è seguito nelle cariche in cui è minore il rischio di frode; un Massaro saldo al suo posto per 23 anni, come Gio Alberto Visetti Scontro dei Massari, potrebbe risultare molto pericoloso per una trasparente gestione dei patrimoni del Monte.

Per quel che riguarda il salario, il memoriale parla di cento ducati annui (620 lire). Dalle ricevute abbiamo modo di osservare un andamento insolito: fino al termine dell’ufficio Munier (dicembre 1761), in effetti troviamo riscontro dell’importo indicato324. Per tutto il

tempo in cui l’incarico è rivestito da Gio Alberto Visetti, invece, il salario annuo ammonta a sole 186 lire (30 ducati, -70%); tra l’altro per molti anni si perde anche l’uso della corresponsione annua e lo Scontro in questione il 27 dicembre 1779 si vede corrispondere 1302 lire, corrispondenti al salario di sette anni di servizio. La paga risale fino a 310 lire (50

323 Ivi, c. 62/.

324 Tali considerazioni ci portano a restringere ulteriormente l’intervello di datazione del documento nelle nostre

mani; se Gio Alberto Visetti entra in carica nel giugno 1762, questo mese diventa il nuovo limite superiore di appartenenza temporale, cosicché le nuove “date confine” sono il 28 febbraio 1761 e il 31 maggio 1762.

ducati, +66,67%) con i provvedimenti del 1787; a beneficiarne è Giuseppe Sacco. La discesa dello stipendio dello Scontro fu dovuta all’istituzione del Quaderno, cui fece seguito una traslazione di competenze sulla figura del Quaderniere, con conseguente diminuzione del carico di lavoro dello Scontro.

Passiamo a quei ministri che prestano servizio solo nelle massarie ai mobili partendo dal Cattapegni, il cui compito principale è quello di trovare i pegni quando si presentano i proprietari per riscuoterli. Non può però incassare i denari corrispondenti, spettando questa funzione solo al Massaro; in caso di contravvenzione, perde il salario, ma possono essere decise anche pene più gravi. Dura in carica quanto il Massaro.

Venendo dunque alla paga, il memoriale parla di 120 ducati, ma non è ben chiaro se ciò sia riferito ai due anni dell’ufficio o ad un anno solo. Come al solito, ci vengono in aiuto le nostre ricevute. Dall’ottobre del 1756 fino al settembre del 1761, il salario corrisposto è di 372 lire annue (60 ducati), saldate per lo più in rate semestrali da 186 lire. Dalla cedola incassata il 18 aprile 1762 da Nicola Ruzenente fino a quella riscossa da Gio Batta Corsin il 28 settembre 1771, l’ammontare annuo riscontrato è doppio rispetto al periodo precedente (744 lire, 120 ducati, +100%), riscosso sempre per lo più due volte l’anno325. La tradizione “semestralista” resta fino al 1787, ma dal 27 aprile 1772 (incasso di Pietro Fiume) le rate sono da 465 lire ciascuna, vale a dire che il compenso annuo è di 930 lire (150 ducati, + 25%). Dal 1788, invece, si affermano pagamenti mensili da 77:10 lire ciascuno, per un totale di 930 lire, ma a dicembre è corrisposto anche il nuovo aumento, corrispondente a 155 lire, cosicché il salario totale percepito è di 1085 lire (175 ducati, +16,67%).

Veniamo dunque allo Scrittore delle Cartoline, ministro che deve

… scrivere il numero della partita sopra un poco di carta da involgersi in mezzo al pegno, et in oltre di fare le cartoline da attaccarsi al pegno esternamente, su le quali scrive il numero della partita, il giorno, mese, et anno, col nome dello impegnatore, e prezzo delli denari serviti326.

La sua carica dura i 10 mesi del prestito, ma, come si può osservare dalla Tabella 20, è spesso rinnovata. Il memoriale si premura di sottolineare che nelle massarie agli ori queste funzioni sono svolte dallo Stimatore, visto il minor numero di persone che ricorrono ai servigi del Monte.

325 La proposta di elevare il salario dei Cattapegni a 120 ducati è avanzata, per quel che ne sappiamo, sin dal

1758, precisamente nella seduta della Sessione del 20 maggio; il relatore sottolinea che la paga di 60 ducati non è adeguata alle fatiche e che una retribuzione non sufficiente costringerebbe i Massari a scegliere ministri inadeguati; A.S.Vr, Storia di Verona, b. 19, Santo Monte di Pietà, Estratto Libro Sessioni del 20 maggio 1758.

Il mansionario dice che la paga da corrispondere per il servizio reso nei dieci mesi deve essere di 40 ducati (cioè 248 lire); così è e lo Scrittore delle Cartoline beneficia solo dell’aumento del 1787, con il quale il suo stipendio sale a 299:13 lire (48,33 ducati circa, + 20,83%). Dal 1788 la paga è corrisposta in 10 rate mensili da 24:16 lire e l’aumento di 51:13 viene versato in dicembre. Si noti che il memoriale dice che lo stipendio deve essere versato mensilmente, ma prima del 1788 sono presenti le più diverse soluzioni.

Gli ultimi due ministri che prendiamo in esame, operanti solo nelle massarie ai mobili, sono il Legapegni e il Cucitore delle Cartoline. Entrambi servono solo per il periodo delle attività di prestito (10 mesi); incombenza del Cucitore è di «… cucire ad ogni pegno, già legato dal Legapegni, la sua cartolina»327. Il Legapegni, invece,

Involge nel mezzo di ciascun pegno il numero della partita scritto sopra un poco di carta, che dicono il secretino.

Lega ogni pegno, che viene fatto, con spago, onde sia meglio custodito, e possa più facilmente addattarsi nelle scanzie, e luoghi del Monte328.

Si vede dunque che abbiamo a che fare con operai generici, adibiti alla riposizione dei pegni al fine di permettere una loro più efficace conservazione ed un più veloce reperimento.

Anche in questi due casi si può osservare (Tabelle 21 e 22) che la carica viene rinnovata per molto tempo; peraltro, la ragione non sta nelle esigenze di continuità gestionale o nella ricerca di sicurezza. Piuttosto essa andrà ricercata nella natura della mansione: si tratta di semplici funzioni e l’obiettivo potrebbe essere quello di “dare un mestiere” ad alcune persone appartenenti agli strati inferiori della società; questa logica, naturalmente, non si sposa con la precarietà insita in un ricambio da effettuarsi ogni dieci mesi.

Passiamo alle retribuzioni. Come per gli Scrittori delle Cartoline, sarebbe prevista dal memoriale la corresponsione mensile, ma essa diventa pratica solo dal 1788. La paga prescritta per i 10 mesi di servizio è di 30 ducati (186 lire) per il Cucitore delle Cartoline e di 20 ducati (124 lire) per il Legapegni; tale somme trovano riscontro nelle ricevute a nostra disposizione. Questi ministri ricevono un aumento solo nel 1787, quando le paghe ascendono rispettivamente a 211:16 lire (circa 34,16 ducati, +13,87%) e a 155 lire (25 ducati, + 25%).

327 Ivi, c. 52/. 328 Ivi, c. 52/.