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Capitolo 2: La struttura organizzativa

3. Il Cancelliere

Eletto dalla Sessione, il Cancelliere «sia un buono, e sufficiente Nodaro cartolista»250. Da questa dicitura iniziale abbiamo già la sensazione di trovarci davanti ad una figura avente eminentemente funzioni amministrative; l’elezione della Sessione non è sufficiente, dovendo seguire ad essa l’approvazione da parte del Consiglio dei XII e L; il Cancelliere entra in carica il primo di Febbraio e il suo ufficio dura tre anni, mentre non può essere rieletto nei tre anni successivi. Prima di entrare in carica, deve sottoporre all’approvazione della Sessione una garanzia per sua buona amministrazione; tale “pieggeria”251 ammonta a mille ducati252, mentre il salario è di duecento ducati annui.

Egli annota sopra appositi libri tutti i depositi, sia quelli obbligatori che quelli volontari, quelli che percepiscono un interesse e quelli gratuiti. Soggetti a sua annotazione sono anche gli “istromenti” di acquisto e di qualunque altra sorte che abbiano a che fare con l’interesse del Monte. Il Cancelliere deve poi tenere un libro di Cassa, sul quale registra, d’accordo con il

248 Perché in questa valuta sono espresse le ricevute.

249 A.S.Vr, Santo Monte di Pietà, registro n. 586, 1788, Filo ricevute.

250 A.S.Vr, Storia di Verona, b. 20, Santo Monte di Pietà, memoriale cit., c. 18/. 251 Questo il termine per indicare la garanzia.

252 La cifra è piuttosto consistente, ma per ogni valutazione in merito rimandiamo alla discussione successiva

Cassiere, ogni entrata ed ogni uscita. Il memoriale si preoccupa di specificare che tra i suoi compiti c’è in particolare quello di scrivere gl’istromenti di tutti i Massari che riguardino i denari ricevuti per il prestito e le relative restituzioni253. L’ultimo giorno di ogni mese redigerà l’istromento di tutti gli esborsi fatti dai Massari al Cassiere in quel mese. La sua autonomia nel rogare i contratti, tuttavia, è limitata:

Non può rogare alcun istromento de’ Massari, se alla presenza del Priore, o di quello de’ Governatori davanti il quale dovrà essere pubblicato, non gli abbia dato il giuramento di avere esercitato l’officio suo senza ajuto d’altro Massaro vacante; e di ciò ne deve far menzione in cadaun istromento, in pena contrafacendo della privazione dell’officio.

Non può stipolare istromento alcuno spettante al Monte senza la presenza di uno almeno delli Governatori, o del Prior; altrimenti l’istromento s’intenda di nessun valore.

Al celebrarsi degl’istromenti di depositi ad utile vi siano presenti tre, o anche due Governatori, benché non di Muta, con il Prior254.

L’ultimo giorno di ogni mese, nelle ore pomeridiane, il Cancelliere deve adoperarsi per redigere i conti di tutti i Massari attivi nel prestare, specificando quanto sia stato prestato, quanto sia stato riscosso, le somme ricevute dal Cassiere e quanto ancora presente nelle casse delle massarie. Operazione simile andrà fatta per quei Massari, che, terminati i 10 mesi delle operazioni di prestito, siano impegnati nella riscossione e negli incanti; così, ciò che va specificato sono le somme riscosse, quelle ricavate dalla vendita dei pegni e i relativi resti. Incombenza del Cancelliere è poi quella di conservare la fede giurata di chi abbia riscontrato difetti nel saldo; tale fede deve essere portata dal Cogitore Generale agli Utili al Podestà. Ogni ultimo del mese preparerà la lettera che accompagna il saldo del Monte e viene inviata al Senato veneziano.

Prima del giorno di S. Tommaso, e su richiesta del Podestà, il Cancelliere dà nota dei debitori del Monte, in modo tale da ritenerli esclusi dalla ballottazione del Consiglio. Deve esaminare gli istromenti e i mandati che implichino esborsi di Cassa, approvandoli a suo rischio e, senza decreto della Sessione, non può far pagare depositi dei quali non fosse stata fatta istanza per trent’anni. Similmente, senza la medesima autorizzazione non può restituire capitali sui quali per trent’anni non sono stati pagati interessi; in caso di violazione, risponde del suo. Sulla stessa lunghezza d’onda è il divieto di ubbidire a qualunque richiesta dei Magistrati di Venezia, nessuno escluso, e neppure di qualunque Reggimento di Terraferma,

253 Questo tipo di informazioni, in effetti, ci è pervenuto. Come avremo modo di specificare meglio in seguito, i

Massari ricevono denari dal Cassiere per i primi 10 mesi, in cui sono preposti al prestito, dopo di che cominciano a restituire le somme al Cassiere, fino all’estinzione del debito. I dati quantitativi circa il movimento di queste partite, per ogni Massaria, sono presenti in A.S.Vr, Santo Monte di Pietà, registri nn. 499-500-501, 1739-1797,

Squarzo dei Massari.

con la quale si ordinasse il rilascio di un deposito senza la citazione davanti al Giudice, o la trasmissione di deposito esistente sul Monte255.

Deve trascrivere tutte le Terminazioni che saranno deliberate durante le Sessioni, alle quali egli deve essere presente, e redigerà ogni nota che il Priore gli dovesse richiedere. Sotto pena di decadenza dalla carica, non può scrivere decreti della Sessione per spesa eccedente dieci ducati, che non sia stata approvata dal Consiglio, così come, senza la medesima approvazione, non può concedere agevolazioni temporali a Massari debitori o a qualunque altro debitore del Monte. Sotto la stessa pena, il Cancelliere è obbligato, ogni volta che la Sessione debba legittimare un Massaro, a leggere il capitolo 5° della Parte 20 Dicembre 1750256.

Egli poi registra in un apposito libro a ciò destinato i Pubblici Decreti e le ordinazioni del Consiglio che abbiano attinenza con il buon governo del S. Monte di Pietà. Infine, ogni volta che, all’inizio dell’anno nella prima Sessione saranno riferiti i bilanci del Monte, il Cancelliere ne deve tenere copia in un libro destinato a “memoria perpetua”, al fine di verificare di tempo in tempo i movimenti monetari dell’organismo creditizio.

La Tabella 3 elenca i nomi dei diversi Cancellieri. Vogliamo subito osservare, come flash illuminante, il predominio, per questa carica, della famiglia Bernardi; inoltre, vediamo che il termine di tre anni per l’officio in essere non è rispettato in due casi: Bernardo Bernardi riveste la carica ininterrottamente dal gennaio del 1775 fino allo spirare del 1783, mentre Alessandro Felisi è cancelliere per i sette anni compresi tra l’inizio del 1790 e la fine del 1796; inoltre, non pare vero quanto detto dal memoriale in merito all’entrata in carica nel mese di febbraio.

Veniamo ora all’aspetto finanziario. Il mansionario parla di duecento ducati annui, quindi di 1240 lire venete; la somma corrisponde a quanto rilevato nelle ricevute. Tale importo è liquidato indifferentemente in rate trimestrali o semestrali, mentre la soluzione annua è

255 Ci sembra questa una disposizione molto importante al fine della tutela dell’indipendenza del Monte.

256 Eccone il contenuto: «Ogni Domenica mattina terminato l’imprestito come nel precedente capitolo, saranno

tenuti li cogitori delli Nodari delle Massarie esibire allo scritturale del Monte il giornale dell’Imprestito, che da essi viene scritto in consonanza col Giornalista del Massaro, così che detto scritturale raccolga e faccia nota dell’intiera summa di denaro prestato sopra pegni in quella settimana da cadauna Massaria, come pure della somma de pegni fossero stati rascossi, dovendo lo stesso giornale essere restituito nella mattina seguente a ora propria, perché non abbia a ritardarsi l’imprestito e giro del S. Monte. Anche dal Cassier saranno consegnate allo Scritturale le note del denaro, che li Massari averanno rascosso, o pagato alla Cassa di settimana in settimana, restando esso tenuto di riportare il tutto in Maestro a partita di dare e avere delli respettivi Massari acciò comparisce sempre con tutta facilità e chiarezza il debito e credito di ciascheduno a lume del vero stato delle Massarie e loro maneggio, in ordine al capitolo 9 della Parte 16 Maggio 1544; e sia impartita facoltà al Magnifico Consiglio de XII di stabilire quelle ulteriori ordinazioni nel proposito che troverà confacenti ad

assicurare un oggetto di tanta importanza»; A.S.Vr, Antico Archivio del Comune, registro n. 129, 1750-1753, Atti

del Consiglio, c. 61; il provvedimento è approvato il 20 Dicembre 1750 in seno al Consiglio dei XII e L con 51 voti a favore e 3 contrari.

preferita solo dal 1784. Anche la carica di Cancelliere beneficia dell’aumento di stipendio deciso alla metà del 1787; il nuovo salario è di 2790 lire venete annue, vale a dire 450 ducati (registriamo dunque, in questo caso, una maggiorazione annua in valore assoluto di duecentocinquanta ducati, l’incidenza percentuale è del 125%).