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Il Notaio delle Massarie e il suo Cogitore (o Coadiutore)

Capitolo 2: La struttura organizzativa

10. Le Massarie

10.2 Il Notaio delle Massarie e il suo Cogitore (o Coadiutore)

Quella del Notaio è una figura, come altre sin qui incontrate, avente caratteristiche per lo più contabili e di verifica e controllo delle operazioni effettuate nelle massarie. Come si può osservare dalla Tabella 12, la sua durata in carica corrisponde a quella di una massaria e ogni Notaio opera per entrambe le sezioni, sia per quella ai mobili che per quella agli ori. Deve venire eletto dal Consiglio dei XII e L, fornendo al Cancelliere del Comune una garanzia di duecento ducati, mentre il suo salario, a detta del memoriale, ammonta a 100 ducati annui.

Scriverà ne’ suoi libri dell’Imprestito tutte le partite de’ pegni, che si faranno, notando prima in detto libro, o sia giornale il numero della partita, col giorno, mese, et anno, in cui sarà fatta; poi il nome, cognome, e contrà, o villa dell’impegnante; indi metterà fuori di riga per abaco la somma delli denari prestati, scrivendo in corpo il pegno con le sue qualità, colori, pesi, e misura, che dal Massaro, o stimatore gli saranno state date in nota.

[…]

Sottoscriverà il suo nome, e cognome a cadaun bollettino, che dallo Stampatore gli verranno portati bollati, quali bollettini così sottoscritti esso Nodaro consegnerà poi al suo Cogiotre per numero.

Registrerà ne’ suoi giornali, et all’incontro delle partite da lui scritte tutti li bollettini, che verrano riscossi dal suo Massaro, notando solamente il giorno, mese, et anno, in cui saranno stati rascossi.

Intervenirà ogni fine del mese ad incontrare col Cogitor generale agli utili le summe delle vachete di tutti li capitali, et utili, che saranno stati rascossi, e rimessi dal suo Massaro in tutti quel mese: quali capitali, et utili esso Nodaro avrà fatti estendere in vacheta da un Cogitore eletto dalli Governatori, in consonanza del detto Cogitore generale agli Utili.

Deve summar di mazzo in mazzo, et in consonanza col Cogitor agli Utili il capitale, et utile de’ bollettini, che vengono riscossi durante il suo officio.

Gli saranno dati dal Massaro di tre in tre giorni i mazzi de bollettini, che averà riscossi, così de capitali, come degli Utili, e resti pagati, et ogni ultimo del mese l’ultimo mazzo de’ bollettini.

Sottoscriverà la copia della partita, che si dà dal Massaro a chi ha perduto il suo bollettino315.

Abbiamo voluto riportare questo brano perché riteniamo esprima con chiarezza che il Notaio svolge funzioni di verifica contabile, “incontrando” spesso i dati dell’Archivista e del Giornalista degli Incanti; in quest’ottica leggiamo anche l’obbligo di adoperarsi col Massaro e il Cogitore degli Incanti per verificare i pegni presenti da più di tredici mesi; o ancora, la necessità della sua presenza alle aste per registrare l’esito delle operazioni, compresi i resti. Inoltre, alla fine del suo ufficio, sarà sua incombenza quella di controllare i resti non ancora sborsati dai Massari, da annotare sul libro detto dei Resti vecchi, o libro rosso316, da consegnarsi al Cassiere.

Per quel che riguarda le ore di servizio, il memoriale dice:

Il Nodaro è obbligato a servire ambedue li Massari nelle ore dell’imprestito. Lo stesso facciano quelli che servono alli bollettini, cioè li Cogitori.

Nota. Tale servizio del Nodaro aveva luogo quando il Massaro a’ mobili prestava la mattina, e quello agli ori nel doppo pranzo. Al presente più non si prattica, né può pratticarsi doppo che per la moltitudine de’ ricorrenti, e per maggior commodo, si è introdotto il costume di prestare, rimettere, e rascuotere mattina, e doppo pranzo, in ambedue le Massarie. Quindi il Nodaro, lasciando un Cogitore nella Massaria all’oro per scrivere il giornale, egli si porta coll’altro Cogitore in quella a’ mobili, dove le faccende sono maggiori assai, et ivi supplisce alle incombenze del giornale, e de’ bollettini317.

In effetti, avremo modo di vedere, come si intuisce dal passo citato, che i Cogitori operanti sono due, uno per le massarie agli ori, l’altro per quelle ai mobili. Da tale frammento ricaviamo anche che il Notaio è obbligato a registrare sul giornale le partite; ciò al fine di effettuare i conteggi delle massarie. Il memoriale sottolinea che la reiterata mancanza dell’attuazione di questa operazione comporta la perdita del salario e della carica.

315 A.S.Vr, Storia di Verona, b. 20, Santo Monte di Pietà, memoriale cit., cc. 57/-58/. 316 Ivi, c. 59/.

Per la prima e unica volta, il mansionario si riferisce ad ipotesi di malattia del funzionario, dicendo che i Governatori e il Priore possono provvedere a sostituire il Notaio pro tempore e “deviando” sul sostituto la rata del salario corrispondente al periodo della malattia.

La sezione si conclude dicendo che è compito del Notaio consegnare al Sottocassiere la quantità dei denari prestati.

I nomi delle persone che hanno ricoperto l’incarico di Notaio delle Massarie sono riportanti nella Tabella 12. Veniamo dunque al salario, che dovrebbe ammontare a 100 ducati annui (620 lire); in effetti è così e la soluzione preferita sono i pagamenti semestrali da 310 lire; tuttavia va sottolineato che l’importo è complessivo e riferito al servizio in tutte le massarie; per cui il Notaio percepisce 310 lire all’anno per il servizio nelle massarie agli ori e 310 lire per quelle ai mobili; anche per questo ministro riscontriamo dal 1788 pagamenti mensili (25:16:6 lire); l’aumento è di 155 lire annue per il servizio in ogni massaria (310 lire dunque), cosicché la nuova paga annua ammonta a lire 930 (150 ducati, +50%).

Il Cogitore del Notaio, che svolge essenzialmente funzioni di supporto, è dal suo Notaio scelto e confermato dal Priore.

Sua incombenza è di trovarsi sopra l’imprestito alle ore debite, e di notare sopra li bollettini, gli verranno consegnati dal Nodaro, il nome, e cognome di quello che impegna, et appresso il giorno, mese, et anno, in cui si farà il pegno.

Scriverà per abaco la somma delli denari prestati, e noterà il pegno con le qualità, pesi, misure, e colori, che dal Massaro, o Stimador, avrà avuti in nota.

Quali bollettini così scritti dovrà incontinente recarli al Massaro, il quale deve dargli fuori con li denari a quelli, che averanno impegnato.

Nota prima. A maggior cauzione si è introdotto il costume di scriver il denaro sopra li bollettini in lettera, e in abaco.

Nota seconda. In oggi si prattica che i Nodari scrivano li bollettini, et i Cogitori li giornali318.

In seguito è specificato che i Coadiutori devono essere due, uno per ciascuna massaria. Essi, ogni domenica mattina, terminate le operazioni di prestito, devono esibire allo Scontro dei Massari il giornale dei prestiti, che da essi viene compilato in accordo col Giornalista del Massaro.

I Cogitori restano in carica solo per i 10 mesi del prestito e per questo periodo ricevono una paga di 60 ducati.

Come si può notare dalla Tabella 15, se è vero che la carica dura solo 10 mesi è anche vero che essa viene reiterata nel tempo (Santo Uccelli svolge la funzione di Coadiutore per le massarie ai mobili dall’ottobre del 1756 fino al dicembre 1792, quindi per più di 35 anni); pensiamo che tale consuetudine derivi dall’esigenza di affiancare al Notaio una persona di

esperienza, che conosca il funzionamento dell’ufficio. Questo dato è verificabile anche per quel che riguarda le paghe, che sono corrisposte spesso ogni sei mesi, senza riferimento ai dieci mesi; 60 ducati corrispondono a 372 lire venete; se questo è l’importo riferito ai 10 mesi, dovremmo aspettarci di trovare saldi di 446:8 lire annue (72 ducati); così è e viene preferita la soluzione delle corresponsioni semestrali da 223:4 lire. Contrariamente a quanto riscontrato sinora, qui ci imbattiamo in un aumento a partire dall’inizio del 1781, quando la rata semestrale è di 313:4; lo stipendio annuo ammonta dunque a lire 626:8 (poco più di 101 ducati, +40% circa); fino al 1787 le cose restano così sia per il Coadiutore agli ori che per quello ai mobili. Dal 1788, invece, osserviamo per entrambi pagamenti mensili da 52:4 lire, ma l’aumento annuo è di 93:12 lire per chi si occupa delle massarie ai mobili e di 303:12 per chi invece presta servizio nella sezione ori; le paghe totali annue ascendono dunque rispettivamente a 720 lire (116 ducati circa, +15%) e a 930 lire (150 ducati, quasi +50%).