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I primi inquilini della Casa degli Italian

Tabella 4 L’attività benefica (1912-1916)

1.6. I primi inquilini della Casa degli Italian

Come già esposto in precedenza e soprattutto come precisato nella Convenzione tra la Casa degli Italiani e la Società Italiana di Beneficenza e Scuole, inizialmente il ruolo dello stabile di Pasaje Méndez Vigo era quello di ospitare le varie associazioni italiane presenti a Barcellona. Oltre alla suddetta associazione e alla Società Operaia di Mutuo Soccorso, i primi inquilini della Casa degli Italiani furono, in ordine cronologico: la Società Dante Alighieri, la Camera di Commercio e la Società Reduci e Smobilitati. Nel corso degli anni Venti e Trenta il numero di inquilini crebbe notevolmente e oltre a quelli già menzionati, si aggiunsero tutte le associazioni legate al Fascio ed al regime fascista. Di queste organizzazioni parleremo nel prossimo capitolo; in questa sede ci limitiamo a descrivere i primi inquilini già menzionati.

1.6.1. La Società Dante Alighieri

La Società Dante Alighieri è «un’ Associazione non lucrativa di utilità sociale»130. Istituita in Italia nel 1889 da un gruppo di intellettuali, alla guida dei quali vi era il poeta Giosue Carducci, quattro anni dopo, con il R.D. del 18 luglio 1893 veniva denominata Ente Morale. Il suo scopo era quello di «tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per le civiltà italiane»131. Oggi la Società può contare su 95 Comitati presenti in Italia e distribuiti in quasi tutte le province e su 423 Comitati all’estero, diffusi in più di 60 Stati.

Il comitato barcellonese della Società Dante Alighieri venne fondato il 6 Febbraio 1910, a testimoniarlo un documento dattiloscritto della presidenza del Comitato stesso, datato giugno 1924:

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Art. I Statuto stipulato il 25 Maggio 2014 e registrato press l’Agenzia delle Entrate di Roma il 3 giugno 2014 al n. 11120, serie 1T. Dal sito http://ladante.it

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«Il giorno 6 febbraio 1910 riunitisi sotto la presidenza del R. Console Generale Vittorio Lebrecht, venticinque cittadini della Colonia, fu fondato in Barcellona, in pieno accordo col Consiglio Generale della Società Dante Alighieri di Roma, il Comitato di Barcellona, per cooperare nella Spagna, nella misura delle sue forze, agli stessi fini culturali-patriottici per i quali fu creata in Italia detta benemerita istituzione»132.

Nei primi anni di attività, la Società Dante Alighieri si insediò in uno stabile situato in Paseo de Gracia e successivamente trovò sede nella Casa degli Italiani. Le attività ordinarie di questa società si centravano sulla Biblioteca circolante e sulla Scuola serale di lingua e letteratura italiana; quelle straordinarie vertevano su conferenze su temi letterari o storici e letture delle opere dantesche. Tra le cariche sociali del comitato barcellonese della Dante figurano nomi noti della comunità italiana tra cui Antonio Calcagno - presidente dal 1912 al 1915 e nel 1918 - e Benedetto Colarossi, eletto presidente nel 1919 e 1922.

Il 2 ottobre 1922, su iniziativa del comitato, venne inaugurata la prima scuola media di tipo ginnasiale con il nome di Scuola Tecnica Dante Alighieri e la direzione didattica venne assunta dallo stesso presidente Colarossi133. Le immediate relazioni che venivano ad instaurarsi tra la neonata scuola media e la preesistente scuola elementare lasciano intendere una più che scontata collaborazione tra le due società. Gli intenti del presidente della Casa degli Italiani Fadini sono evidenti già nella relazione presidenziale di quell’anno:

«L’allacciamento strettissimo che automaticamente veniva a stabilirsi fra la scuola primaria

esistente e secondaria: la unità di sede nella Casa degli Italiani: la comunanza di insegnanti e di servizi diedero subito la visione evidente della convenienza di unificare le funzioni didattiche per far convergere sulla loro azione le più concordi attività personali ed il più vantaggioso concorso finanziario. Ne seguì una immediata disposizione di intesa fra i dirigenti delle consorelle interessate. E gli accordi definitivi paiono raggiungibili e prossimi»134.

132 S. Santagati, La Casa degli Italiani, cit., p. 368 133

La fondazione della scuola media da parte del comitato barcellonese della Società Dante Alighieri smentirebbe l’opinione di Patrizia Salvetti secondo la quale “la Dante non poté partecipare direttamente alla fondazione di scuole italiane all’estero, operazione che solo a livello governativo era possibile, ma interveniva nella gestione di alcune scuole governative o sussidiate” cit P. Salvetti, Le

scuole italiane all’estero, cit., p. 542. 134

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La collaborazione venne siglata con una Convenzione tra le due società, firmata l’8 luglio 1923135. La nuova scuola prese il nome di Istituto Dante Alighieri per le Scuole Italiane in Barcellona. Secondo la relazione presidenziale di quell’anno l’istituto «[unificava] nella Casa degli Italiani la scuola elementare pareggiata, la scuola media e la serale, ed [era] alimentato ed amministrato dalle due associazioni raggiungendosi il grande ideale d’avere un serio e solido organismo scolastico»136. La collaborazione venne sciolta cinque anni dopo; secondo il Progetto di modificazioni della convenzione del 1923, pubblicato in allegato alla relazione presidenziale del 1928:

«Le scuole italiane di Barcellona formeranno d’ora in avanti due gruppi: uno intitolato Scuole

italiane di Barcellona costituito dalla Scuola elementare, dalla Scuola media e dalla Scuola

rionale di Sans dirette ed amministrate dalla Casa degli Italiani; l’altro intitolato Scuola Serale

Dante Alighieri che continuerà come in passato nell’opera di diffusione della lingua e della

letteratura italiane, fra alunni adulti d’ogni nazionalità»137.

Il progetto venne approvato il 29 aprile 1928 e portò alla soppressione dell’Istituto Scolastico Dante Alighieri. Anche il comitato barcellonese della Dante, come le altre organizzazioni presenti nella città, subì un graduale processo di fascistizzazioni - dettagliato nel prossimo capitolo - che ne ridusse l’autonomia, allontanandolo sempre più dalle attività culturali e rilegandolo a quelle a carattere propagandistico, in collaborazione con il Fascio e le sue sezioni138.

135 La Convenzione tra la Casa degli Italiani ed il Comitato della Società Dante Alighieri è allegato alla relazione presidenziale del

1923. ACI, Memorie e Bilanci. 1921-1925. Volume III, Relazione Presidenziale, 1923, Allegato B, p. 41

136 ACI, Memorie e Bilanci. 1921-1925. Volume III, Relazione Presidenziale, 1923, p. 9 137

ACI, Memorie e Bilanci. 1926-1930. Volume IV, Progetto di modificazioni alla convenzione del 1923, Relazione Presidenziale, 1928, p. 20.

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