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I TRENDS ECONOMICO-COMMERCIALI DEI SINGOLI MEMBRI BRICS

L’eterogeneità di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, derivante dall’attuazione di strategie differenti e dalla sperimentazione di diversi percorsi storico-culturali, ha più volte portato a mettere in discussione, la reale possibilità di riconoscere i BRICS quali compatto gruppo di soggetti economici. Le diverse modalità d’approccio alle opportunità e sfide economico-politiche, e la mancanza di organismi o trattati specificamente finalizzati alla coordinazione delle attività dei BRICS, hanno tendenzialmente spinto a focalizzare l’attenzione, anche, sulle singole peculiarità di ciascuno dei suddetti stati.

Il Brasile è stato classificato quale nazione a reddito medio-alto, con un PIL che dal 3.4% del 2008, è tuttavia sceso, nel 2012, ad un tasso del 1.5%. La flessione nella crescita brasiliana è da ricercarsi, secondo l’OCSE, nell’attuazione di politiche considerate troppo protezionistiche, ma che tuttavia non sembrano rappresentare un effettivo ostacolo all’espansione dell’economia brasiliana, la cui ripresa, è prevista già a partire da quest’anno, e la quale dovrebbe, nuovamente, attestarsi attorno ad un valore del 4%. Secondo il modello evolutivo dei BRICS, proposto da Goshal et al., nel 2009, il Brasile, paese la cui economia è trainata dal settore dei servizi (66% del PIL), ha sostanzialmente seguito un percorso espansivo incentrato sullo sviluppo del mercato interno, la cui crescita è stata in particolar modo supportata dal settore privato (80% del PIL). In merito all’industria manifatturiera, le principali attività

economiche sono quella aerospaziale, aut Gli investimenti esteri diretti

2012, giocano in Brasile

sono state introdotte una serie di nuove poli

flussi di capitali esteri, oltre che ad espandere il settore della ricerca e sviluppo e ad incrementare le esportazioni.

Investimenti esteri

Source:http://it.tradingeconomics.com/brazil/foreign

La volontà di imporsi nello scenario competitivo mondiale ha, poi, spinto il governo brasiliano ad attuare una serie di politiche finalizzate allo sviluppo del settore tecnologico, decisione volta ad ovviare alle principali carenze del paese ovvero la mancanza di infrastrutture,

produttività.

L’economia russa, al pari di quella brasiliana, ha vissuto un enorme boom neg

decenni, al punto che il PIL russo ha raggiunto gli 8 punti percentuali nel 2007 e, nonostante l’avvento della crisi economico

attorno ad un valore del 5%, per poi scendere al 3.4% nel 2012.

La Russia, dopo aver sperimentato diversi decenni di economia pianificata,

caduta dell’Unione Sovietica, è stata investita da programmi di riforme finalizzati alla economiche sono quella aerospaziale, automobilistica e la produzione di bio

Gli investimenti esteri diretti, sebbene abbiano subito una rilevante flessione nel un ruolo di primaria importanza, al punto che, nel 2008, sono state introdotte una serie di nuove politiche volte ad incentivare ed attrarre flussi di capitali esteri, oltre che ad espandere il settore della ricerca e sviluppo e ad incrementare le esportazioni.

Investimenti esteri diretti-passivo USD (milioni)

http://it.tradingeconomics.com/brazil/foreign-direct-investment

La volontà di imporsi nello scenario competitivo mondiale ha, poi, spinto il governo brasiliano ad attuare una serie di politiche finalizzate allo sviluppo del settore volta ad ovviare alle principali carenze del paese ovvero la mancanza di infrastrutture, la tardiva introduzione delle innovazioni ed una scarsa

L’economia russa, al pari di quella brasiliana, ha vissuto un enorme boom neg

il PIL russo ha raggiunto gli 8 punti percentuali nel 2007 e, nonostante l’avvento della crisi economico-finanziaria, nel 2008, si è manten attorno ad un valore del 5%, per poi scendere al 3.4% nel 2012.

La Russia, dopo aver sperimentato diversi decenni di economia pianificata,

caduta dell’Unione Sovietica, è stata investita da programmi di riforme finalizzati alla omobilistica e la produzione di bio-etanolo. , sebbene abbiano subito una rilevante flessione nel un ruolo di primaria importanza, al punto che, nel 2008, tiche volte ad incentivare ed attrarre flussi di capitali esteri, oltre che ad espandere il settore della ricerca e sviluppo e ad

investment

La volontà di imporsi nello scenario competitivo mondiale ha, poi, spinto il governo brasiliano ad attuare una serie di politiche finalizzate allo sviluppo del settore volta ad ovviare alle principali carenze del paese ovvero la introduzione delle innovazioni ed una scarsa

L’economia russa, al pari di quella brasiliana, ha vissuto un enorme boom negli ultimi il PIL russo ha raggiunto gli 8 punti percentuali nel 2007 e, finanziaria, nel 2008, si è mantenuto

La Russia, dopo aver sperimentato diversi decenni di economia pianificata, con la caduta dell’Unione Sovietica, è stata investita da programmi di riforme finalizzati alla

liberalizzazione economica, i quali non hanno tuttavia smantellato in toto il sistema delle imprese statali. Attualmente, in Russia, il ruolo del settore privato, nelle attività economiche, risulta essere ancora piuttosto limitato e, secondo i dati relativi al 2007, solo il 65% del PIL è prodotto da enti privati.

Investimenti diretti esteri – passivo (USD)

Source: http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?c=rs&v=2198

In materia di investimenti esteri diretti, è possibile affermare che, sebbene quest’ultimi stiano ricoprendo un ruolo sempre più di rilievo nell’economia russa, diversi impedimenti limitano afflussi e deflussi di capitali nel paese. Lo sviluppo economico russo ha poi registrato notevoli successi negli ultimi anni, ma presenta ancora il limite di essere strettamente dipendente dall’estrazione e dall’esportazione di gas ed oli minerali. L’elevata inflazione, il declino delle popolazione, della forza lavoro e la mancata crescita della produttività costituiscono, inoltre, ulteriori ostacoli al reale decollo dell’economia russa.

In merito allo sviluppo indiano, i dati registrati negli ultimi anni, hanno sottolineato un elevato ed accelerato tasso di crescita dell’economia. Il PIL indiano, negli ultimi venticinque anni, da un valore del 3,5%, è aumentato al 9%, per poi subire una flessione, nel 2012, che ha portato il PIL a scendere attorno ad un valore del 4.4%. L’economia indiana risulta essere principalmente trainata dal settore dei servizi, la cui

esportazione è una delle fondamentali componenti del PIL, e dal settore agricolo, il quale rappresenta il 16% del prodotto interno lordo; a

beni manifatturieri è piuttosto bassa e limita

A seguito delle riforme liberiste degli anni ’80, l’importanza delle imprese private è andata via via aumentando, al punto che esse generano, attualmente, più dell’80% del PIL. Tuttavia, nonostante il

notevole portata, gli investimenti diretti ester

Investimenti diretti esteri

Source: http://it.tradingeconomics.com/india/foreign

Le principali problematiche,

elevati standard di sviluppo, e recentemente oggetto di rifor

sostanzialmente nell’arretratezza delle infrastrutture, nel sempre più marcato divario tra aree rurali ed urbane e

L’analisi della crescita economica della Repubblica Popolare Cinese ha

tassi di sviluppo economici senza precedenti. Con i programmi di riforma, sostenuti dal governo cinese a partire dal 1978, l

rilievo all’interno del sistema globale, ma si è progressivamente affermata quale principale mercato emergente in termini di performances economiche.

esportazione è una delle fondamentali componenti del PIL, e dal settore agricolo, il 16% del prodotto interno lordo; al contrario, l’esportazione di beni manifatturieri è piuttosto bassa e limitata a specifici settori.

A seguito delle riforme liberiste degli anni ’80, l’importanza delle imprese private è andata via via aumentando, al punto che esse generano, attualmente, più dell’80% del PIL. Tuttavia, nonostante il peso del settore privato, nell’economia indiana, notevole portata, gli investimenti diretti esteri ricoprono ancora un ruolo marginale.

Investimenti diretti esteri – passivo (USD)

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lematiche, nonché i maggiori ostacoli al raggiungimento di più di sviluppo, e recentemente oggetto di riform

sostanzialmente nell’arretratezza delle infrastrutture, nel sempre più marcato divario tra aree rurali ed urbane e nel basso livello dell’educazione e dei salari

analisi della crescita economica della Repubblica Popolare Cinese ha

tassi di sviluppo economici senza precedenti. Con i programmi di riforma, sostenuti dal governo cinese a partire dal 1978, la Cina non solo si è ritagliata una posizione di rilievo all’interno del sistema globale, ma si è progressivamente affermata quale principale mercato emergente in termini di performances economiche.

esportazione è una delle fondamentali componenti del PIL, e dal settore agricolo, il l contrario, l’esportazione di

A seguito delle riforme liberiste degli anni ’80, l’importanza delle imprese private è andata via via aumentando, al punto che esse generano, attualmente, più dell’80% economia indiana, sia di rono ancora un ruolo marginale.

investment

i maggiori ostacoli al raggiungimento di più ma, consistono sostanzialmente nell’arretratezza delle infrastrutture, nel sempre più marcato divario

nel basso livello dell’educazione e dei salari.

analisi della crescita economica della Repubblica Popolare Cinese ha poi rivelato tassi di sviluppo economici senza precedenti. Con i programmi di riforma, sostenuti a Cina non solo si è ritagliata una posizione di rilievo all’interno del sistema globale, ma si è progressivamente affermata quale principale mercato emergente in termini di performances economiche. Sebbene la

Cina sia stata classificata, dalla Banca Mondi essendo il valore del PIL

attestato, per diversi anni, attorno al 9%, tasso, punto e mezzo percentuale

quale “economia socialista di mercato”, espressione che identifica tale nazione, quale realtà aperta all’economia di mercato, ma nella quale il ruolo dello stato, delle imprese statali e l’interferenza delle istitu

restano parte integrante del sistema. In Cina, la cui economia è principalmente trainata dall’esportazioni di beni manifatturieri e dall’afflusso e deflusso di capitali, il ruolo economico degli investimenti este

solo il 65% del PIL sia riconducibile alla produttività del settore privato. progetti di riforma, avviati già nei decenni scorsi, come

nelle quali vennero stanziati forti

ad incrementare l’afflusso di capitali, operazione non solo funzionale ad un generale stimolo dell’economia, ma anche all’acquisizione di competenze tecnologiche maggiormente qualificate

Investimenti diretti esteri

Source: http://it.tradingeconomics.com/china/foreign

Cina sia stata classificata, dalla Banca Mondiale, quale nazione a basso essendo il valore del PIL-pro capite ancora piuttosto contenuto, il

attestato, per diversi anni, attorno al 9%, tasso, ad oggi, in diminuzione di circa un percentuale. A partire dal 1992, il governo cinese ha definito la Cina quale “economia socialista di mercato”, espressione che identifica tale nazione, quale realtà aperta all’economia di mercato, ma nella quale il ruolo dello stato, delle imprese statali e l’interferenza delle istituzioni, in materia di politiche industriali, restano parte integrante del sistema. In Cina, la cui economia è principalmente trainata dall’esportazioni di beni manifatturieri e dall’afflusso e deflusso di capitali, il ruolo economico degli investimenti esteri diretti risulta essere notevole, nonostante solo il 65% del PIL sia riconducibile alla produttività del settore privato.

iati già nei decenni scorsi, come la creazione di aree speciali, nelle quali vennero stanziati forti incentivi per gli investimenti esteri, sono stati mirati ad incrementare l’afflusso di capitali, operazione non solo funzionale ad un generale stimolo dell’economia, ma anche all’acquisizione di competenze tecnologiche

, ed all’ammodernamento delle infrastrutture.

Investimenti diretti esteri – passivo (USD)

rce: http://it.tradingeconomics.com/china/foreign-direct-investment

ale, quale nazione a basso-medio reddito, , il PIL cinese si è ad oggi, in diminuzione di circa un 92, il governo cinese ha definito la Cina quale “economia socialista di mercato”, espressione che identifica tale nazione, quale realtà aperta all’economia di mercato, ma nella quale il ruolo dello stato, delle zioni, in materia di politiche industriali, restano parte integrante del sistema. In Cina, la cui economia è principalmente trainata dall’esportazioni di beni manifatturieri e dall’afflusso e deflusso di capitali, il ri diretti risulta essere notevole, nonostante solo il 65% del PIL sia riconducibile alla produttività del settore privato. Diversi la creazione di aree speciali, incentivi per gli investimenti esteri, sono stati mirati ad incrementare l’afflusso di capitali, operazione non solo funzionale ad un generale stimolo dell’economia, ma anche all’acquisizione di competenze tecnologiche,

modernamento delle infrastrutture.

La Cina, il cui sviluppo è stato definito “scientifico” e il cui obiettivo è di sostenere una crescita “pacifica” e “sostenibile”5, si trova ad oggi impegnata a risolvere contraddizioni interne, emerse nella fase di accelerata crescita: l’aumento dei divari salariali, lo squilibrio nell’espansione delle zone rurali ed urbane, la degradazione ambientale e la rapida crescita della domanda energetica, stanno impegnando il governo nella riformulazione di obiettivi, mirati al mantenimento di un elevato tasso di crescita e ad un contenimento degli squilibri sociali.

Il Sudafrica, entrato a far parte del gruppo BRIC, nel 2010, grazie al riconoscimento di un incremento del suo ruolo politico ed economico internazionale, ha avuto la possibilità di affermarsi quale mercato emergente, in cui le potenzialità di sviluppo e crescita sembrano notevoli. Sebbene il Sudafrica si distingua più marcatamente dagli altri membri dei BRIC, in particolare in termini di dimensione geografica e demografica, la sua volontà di proteggere interessi simili e di perseguire obiettivi comuni a Brasile, Russia, India e Cina, gli ha aperto le porte ad una stretta e proficua cooperazione con questi paesi. Il Sudafrica ha vissuto negli ultimi anni una fase di sostenuta espansione economica, che ha portato il PIL nazionale a crescere da un -1.7% al 3.4%, negli anni compresi tra il 2009 e il 2011. L’economia sudafricana vede come settori trainanti, l’agricoltura, la pesca e l’estrazione mineraria, settore, quest’ultimo, in grado di attirare notevoli investimenti. Gli investimenti diretti esteri, in particolar modo cinesi ed europei, in Sudafrica, giocano un ruolo di fondamentale importanza, e negli ultimi decenni, il numero di IDE, diretti in tale paese, sono progressivamente aumentati, un trend questo, facilitato anche dalla possibilità di accedere, senza numerosi ostacoli, a crediti e finanziamenti da parte di istituzioni locali, oltre che dall’elevata capacità di protezione degli investitori locali e stranieri, garantita dallo stato. Negli ultimi anni, il governo sudafricano si è inoltre impegnato nell’attuazione di progetti di riforma volti ad attrarre un crescente volume di capitali, e a conferire un ruolo sempre maggiore al settore privato, le cui capacità d’azione restano, tuttavia, ancora limitate dalla forte influenza dello stato nell’economia nazionale.

Investimenti diretti esteri – passivo (USD)

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I principali partner commerciali, della più sviluppata nazione africana, si configurano con i paesi BRIC, e con l’Unione Europea, il cui volume di scambi ha raggiunto il 38.5% del volume globale del commercio del Sudafrica. In merito alle infrastrutture, il Sudafrica vanta un avanzato sistema di trasporto e collegamenti commerciali, fattori determinanti per lo sviluppo d’investimenti. Le principali sfide che l’economia africana si trova ad affrontare sono, tuttavia, piuttosto simili a quelle che stanno impegnando i governi degli altri membri BRICS, ed in particolare la necessità di mantenere costanti i livelli di crescita economica e l’attuazione di politiche macroeconomiche stabili ed efficaci, rappresentano le principali priorità del governo sudafricano. La necessità di avviare programmi di riforma, finalizzati ad un generale ammodernamento economico, oltre che ad una progressiva acquisizione di competenze tecniche e tecnologiche e ad una mitigazione del crescente divario sociale, è un ulteriore elemento che accumuna bisogni, interessi e strategie espansive del Sudafrica a quelle di Brasile, Russia, India e Cina.

Dall’analisi ad ora portata avanti è possibile, in conclusione, affermare che le nazioni considerate rappresentative dei mercati emergenti, presentano peculiarità di sviluppo estremamente singolari e legate ai diversi percorsi storico-economici

sperimentati, ed al contempo molteplici caratteristiche comuni, tendenzialmente riconducibili alle notevoli dimensioni geografiche e demografiche, oltre che all’elevato tasso di crescita ed all’apparizione “tardiva” sullo scenario globale.