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I L RAPPORTO FRA IDEOLOGIA NAZIONALE E TEORIA LINGUISTICA

12.2. L’ideologia della lingua nazionale

L‟instaurazione del Regime totalitario in Albania ha determinato la natura delle politiche linguistiche e la finalizzazione del sistema linguistico standard (la lingua nazionale). Inoltre, diversi fattori104 linguistici ed extralinguistici hanno dettato il processo di standardizzazione della lingua letteraria nazionale ossia „dell‟albanese totalitario‟105. Il congresso dell‟ortografia (novembre 1972), in presenza dei delegati (accademici, linguisti, intellettuali della letteratura e della cultura) provenienti dall‟Albania, Kosovo, Macedonia, Montenegro e

103 Per ulteriori approfondimenti si veda Shkurtaj Gj. Kahe dhe dukuri të kulturës së gjuhës shqipe, Shtëpia Botuese Kristalina-KH, Tiranë, 2003, pp. 71-72.

104 Il ruolo della scuola albanese; il ruolo della capitale e l‟evoluzione delle strutture interne della lingua albanese proclamate nel Congresso dell‟Ortografia (1972), in Samara 2000: 99.

dalla diaspora, ha stabilito la formazione della lingua letteraria nazionale (fondata principalmente sulla koinè letteraria tosca). Dopo il congresso dell‟ortografia (1972), inizia il processo di perfezionamento funzionale e strutturale della LLA106 nazionale, il suo arricchimento lessicale ed espressivo e la fissazione della norma letteraria unificata. Secondo alcuni studiosi, questo fu l‟esito di un lungo processo storico e linguistico che prese avvio dalle aspirazioni della Rilindja per cui non attribuibile ai meriti del Partito, di Hoxha o del totalitarismo. Secondo Kadare, la questione della standardizzazione della lingua albanese creata e voluta da Hoxha è "un‟idea falsa" in quanto essa "fu una nobile aspirazione della Rilindja". Sottolinea, inoltre, Kadare, nativo della stessa città del sud, Argirocastro, dove è nato anche il dittatore (che si dice abbia fatto questa standardizzazione) che "la parlata di Argirocastro è cosi lontana dallo standard quanto lo sono le parlate di Peja, Scutari o Gjakova107.

I mutamenti nel sistema lessicale dell‟albanese letterario sono causati da continue interazioni con i dialetti; per es. l‟influenza della LLA sul dialetto del parlante e la creazione di varianti linguistiche intermedie più vicine allo standard. In questa prospettiva, la LLA nazionale presenta un carattere di lingua polinomiale. Comunque, dopo le varie discussioni sulla lingua albanese, essa è infine considerata una lingua di cultura. Queste evoluzioni hanno intensificato il rispetto delle norme di standardizzazione della lingua scritta e la loro diffusione.

Ancora più tardiva risulta la standardizzazione della lingua parlata. I mutamenti nella struttura linguistica hanno reso possibile la realizzazione della lingua standard discussa nelle precedenti conferenze (1952). Comunque, la struttura e la norma della lingua albanese hanno raggiunto il perfezionamento, dal punto di vista letterario. Questi fattori hanno influenzato l‟ampliamento delle funzioni sociali della lingua

106 Lingua letteraria albanese ossia lingua nazionale (standard).

107 Intervista a Kadare, pubblicata in Shekulli, 7 tetor 2002, cit. in Çaushi, Shkurtaj, Kadareja dhe fjala

albanese in tutte le sfere della vita politica, sociale e culturale e in tutto il territorio di lingua albanese, rispetto al passato. È noto che, nella consulta tenuta a Pristina (1968), alla quale parteciparono intellettuali albanesi del Kosovo, della Macedonia, del Montenegro, fu decretato l‟impiego della lingua letteraria dell‟Albania (per gli albanesi di quell‟area), sulla base del principio nazionalistico një komb – një gjuhë (“uno stato – una lingua”).

L‟avvento del pluralismo e del neoliberalismo in Albania, dopo gli anni ‟90, ha avuto un‟influenza inevitabile sulla questione della lingua nazionale albanese. Accanto alle aspirazioni della popolazione alla libertà e alla democrazia, secondo Lloshi108, si notò una tendenza di tipo proletkult nel campo linguistico contro la norma standard unificata e decretata nel congresso dell‟Ortografia del 1972; si nota una interferenza dei prestiti linguistici non necessari; il disinteresse da parte della stampa verso la norma della lingua letteraria; l‟inclinazione all‟apoliticità versus la tendenza alla politicità nel campo degli studi linguistici.

Per quanto riguarda le politiche linguistiche del socialismo di Hoxha, la critica verso quest‟ultima tendenza trova espressione nel pensiero di Arshi Pipa109 (1989), il quale parla di imposizione politica del sistema linguistico unificato (es. gjuha letrare e njësuar) nell‟Albania socialista e di rivalutazione della sua base dialettale. La creazione della lingua letteraria nazionale sulla base del tosco è interpretata come il tentativo dei comunisti albanesi toschi di colonizzare il ghego; una sorta di stratagemma inventato e imposto alla popolazione albanese dal Regime (i cui membri erano di origine tosca), visto che gli albanesi hanno sempre convissuto con la coesistenza pacifica delle due varietà dialettali. Inoltre, Pipa ha criticato fermamente le decisioni della Consulta di Pristina (1968) e sostenuto che la lingua scritta dei kosovari

108 Lloshi Xh. Mbështetje për gjuhën letrare, Tirana, 1997.

è una mescolanza delle parlate dei kosovari e la letteratura non è altro che il prodotto di un ghego toschizzato. Nell‟area albanese (Albania), questa visione è stata criticata in quanto aspetto di disintegrazione dell‟unità linguistica e nazionale (rif. Congresso della Lingua albanese, 1992, Tirana). Il pensiero di Pipa non è l‟unica visione controversa con riferimento alla revisione della base dialettale della lingua letteraria unificata.

In questa prospettiva, le politiche linguistiche del totalitarismo sono "un aspetto del programma culturale che ha ambito all‟unificazione dell‟Albania attraverso il riformismo culturale, l‟istruzione radicale […] e l‟integrazione forzata delle tradizioni culturali divergenti e convergenti. Il processo di unificazione della lingua albanese letteraria è stato aiutato dalla lotta frontale contro la cultura ghega trasmessa dalla variante letteraria ghega, sviluppata nell‟area del nord con il suo centro Scutari"110.

La contrarietà ideologica del Regime di Tirana verso la cultura ghega viene descritta da Vehbiu (2007: 37) come "il mascheramento del genocidio culturale" e "il tentativo (degli ideologi) […], di consegnare alla nazione una lingua standard unificata". Secondo questa tesi, il potere ideologico dei comunisti ha provveduto alla emarginazione della variante letteraria ghega anche se non per motivi linguistici. I grandi rappresentanti della cultura ghega, come Fishta e Koliqi, furono considerati come „reazionarie e nemici del popolo‟. I centri culturali dei cattolici a Scutari e anche gli stessi uomini di religione furono annientati. In verità, solo alcuni autori gheghi come Mjeda, Stërmilli, Migjeni, Vasa, sono stati inclusi nelle antologie della letteratura albanese del regime. A causa dell‟istruzione nella lingua standard, secondo Vehbiu, la lettura dei testi in ghego è diventata difficile per le nuove generazioni di lettori. L‟imposizione della lingua standard ha fatto sì che il ghego letterario

diventasse una variante linguistica di basso prestigio „declassata socialmente‟111. Dopo il congresso del 1972, il ghego non è più una variante di cultura (è variante linguistica di basso prestigio).

Dalla metà degli anni ‟60, durante la rivoluzione culturale ordinata dal socialismo, il Nord è stato rappresentato come "la culla delle manifestazioni politicamente da censurare, a partire dalla religione, il patriarcato, la resistenza contro la collettivizzazione, la sottomissione della donna, ecc. Questa fenomenologia si rivela attraverso gli sforzi radicali di riformare l‟istruzione e la preparazione „dell‟uomo nuovo socialista‟ attraverso la centralizzazione dei contenuti e la standardizzazione della lingua; quest‟ultima chiamata da Vehbiu "il linguaggio del regime o tosco letterario"112. In contrapposizione con la visione unitaria, l‟adozione dello standard, fondato principalmente sulla variante del tosco, viene considerata da Vehbiu come „l‟esito finale della campagna di proselitismo dei toschi nell‟ambito della cultura e della lingua‟ e il fenomeno di toscherizzazione dell‟Albania come un fenomeno interdipendente dall‟isolazionismo ghego e dalla scarsa disponibilità della élite ghega all‟apertura, determinati dal fatto che „nel periodo storico 1939-1944, il futuro politico dell‟Albania, è stato deciso al sud di essa‟ (Vehbiu 2007: 40).

A distanza di venti anni dalla caduta del Regime, in un tempo dove si presume che secondo Vehbiu, "le relazioni fra la cultura e lo stato siano liberalizzate, la legittimità della norma linguistica del 1972 è stata messa in discussione da tutti quelli che la considerano in principio, come la norma dell‟albanese totalitario, mentre la cultura albanese tende al decentramento, non solo all‟interno dell‟Albania, nelle due aree della Gegëria (Nord) e della Toskëria (Sud), differenziandosi sempre di più l‟una dall‟altra e presentando dei ruoli diversi nella vita del paese, ma

111 Byron J. L., Selection among alternates in the language standardization: the case of Albanian, The Hague, Monton, 1976, p. 65.

anche nelle altre zone dei Balcani dove vivono gli albanesi, sopratutto in Kosovo, dopo la sua indipendenza" (Vehbiu 2007: 39).

L‟interpretazione possibile e parallela alle problematiche della lingua standard è che il tosco fu inizialmente la koinè letteraria impiegata ampiamente nella letteratura antecedente all‟instaurazione del Regime. L‟evoluzione linguistica e sistemica interna, la rielaborazione funzionale e lessicale e l‟instaurazione della casta politica di origine tosca al potere sono indubbiamente fattori linguistici ed extralinguistici che hanno facilitato la sua qualificazione come lingua letteraria standard in funzione nazionalistica e nazionistica della stessa.

12.3. Le funzioni nazionalistiche e nazionistiche della lingua