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L E RAPPRESENTAZIONI SOCIALI NELLA SOCIETÀ LOCALE

6.1. Key concepts: l’integrazione sociale

Il tentativo principale è la decostruzione del "mito negativo" degli albanesi in conformità/simbiosi con l‟inserimento degli stessi nello spazio veneto. Le linee teoriche spiegano le questioni complesse di differenza etnica di appartenenza e di integrazione sociale degli stessi in termini di evoluzione e trasformazione delle loro identità e delle loro culture nel contesto di immigrazione. Considerando le dinamiche dell‟evoluzione del fenomeno in una prospettiva di 20 anni, la questione e i concetti vengono analizzati su due piani paralleli che rispecchiano le peculiarità dell‟integrazione soggettiva della prima e della seconda generazione di migranti albanesi. Il confronto tra prima e seconda generazione rileva le modalità differenti di affrontare le difficoltà del percorso immigratorio. Le teorizzazioni vengono spiegate e utilizzate in funzione di un discorso critico, riflessivo e ambivalente concernente le morfologie della presenza albanese.

Il termine integrazione rimane un concetto molto discusso in relazione alle altre alternative di riferimento come assimilazione, inserimento e inclusione sociale. Nella visione di Heckmann (2006), l‟integrazione come definizione include una serie di processi e di relazioni tra gli immigrati e il sistema nazionale, sociale e culturale di riferimento. La mia osservazione include il punto di vista degli albanesi rispetto alla loro forma di integrazione nel contesto veneto. Il pragmatismo dell‟integrazione sociale è considerato come un obiettivo auspicabile da parte albanese nella società di immigrazione, anche se l‟ordine sociale, il processo di socializzazione e di apprensione mutuale in materia, presenta alcune lacune e barriere.

Nell‟area veneta, si verifica un fenomeno di inclusione parziale e differenziata dello straniero/ immigrato/ albanese concernente la sua ammissione e inserimento in alcune sfere della società, come nel mercato del lavoro e/o all‟università e la sua emarginazione in altre. A questo proposito, gli studiosi europei oltre all‟integrazione strutturale, socio- culturale e di legittimazione, fanno una distinzione fra l‟integrazione formale, concernente i settori di educazione e di impiego, e l‟integrazione informale concernente le relazioni intercorrenti di vicinato o le attività di tempo libero.

In questo studio, il riferimento al lavoro di Heckmann risponde alla spiegazione delle peculiarità del fenomeno in esame all‟interno del contesto italiano. Secondo Bosswick e Heckmann 36, le quattro forme (tab. 7) principali di integrazione sociale sono:

Structural integration: è il processo di acquisizione dei diritti politici di piena cittadinanza e di riposizionamento dello straniero/immigrato in termini di status e appartenenza nelle istituzioni centrali della società di immigrazione. Le istituzioni centrali si riferiscono al mercato del lavoro, al sistema di educazione e

36 Bosswick W. e F. Heckmann Integration of migrants: Contribution of local and regional

qualificazione, alla sistemazione abitativa, al sistema di welfare. La partecipazione in esse determina lo status sociale ed economico del soggetto in termini di opportunità e risorse disponibili nella società moderna. L‟integrazione strutturale è un processo che si realizza ampiamente a livello urbano37.

Tabella 7: Dimensions of integration of immigrants into a host society

Structural integration

 economy: labour market, ethnic economy

 education: academic qualifications, vocational/professional training

 housing

 health and social welfare system

 citizenship rights and political participation

Cultural integration  language skills

 norms and values; attitudes and behaviour  role models, gender roles

 religion

 mutual acculturation: change of culture of receiving society

Interactive integration

 friendship, social networks with host society members  partnerships, intermarriage

 membership of private organizations of receiving society

Identificational integration

 sense of belonging to and shared identification with the host society

Fonte: Heckmann38 (2005: 28)

Cultural integration: è il processo di acquisizione delle conoscenze e delle competenze culturali e linguistiche che accompagnano il processo

37 Rif. Bosswick W., Heckmann F., 2006, p. 9, traduzione mia.

di mutamento cognitivo, comportamentale e attitudinale dell‟individuo/immigrato nella società di immigrazione. Le competenze linguistiche sono la chiave delle altre forme di integrazione. Principalmente, l‟integrazione culturale concerne gli immigrati di prima generazione e i loro figli (G2) e al contempo coinvolge la società dominante in un processo di mutuale interattività, di trasformazione e di adattamento a nuovi modelli di relazionalità. L‟integrazione culturale non significa necessariamente la rinuncia alla cultura del paese di origine. Le competenze biculturali costituiscono una ricchezza sia per l‟individuo che per la società di accoglienza. Di conseguenza, per gli immigrati e i loro figli, che arrivano in Europa (la maggioranza) con basso livello di educazione, il livello di biculturalismo e bilinguismo richiesto per una mobilità sociale adeguata è difficile da raggiungere. Biculturalismo e bilinguismo che sono in realtà un semi-biculturalism e semi-bilingualism, non sono un segno di integrazione e la loro pratica è una perdita di molte opportunità39.

Interactive integration significa l‟ammissione e l‟inclusione degli immigrati nelle relazioni principali e nei social networks della società ospitante. Gli indicatori principali sono le reti sociali, le amicizie, i matrimoni misti e la membership nelle organizzazioni non governative o di volontariato all‟interno della società di arrivo. Alcuni elementi centrali dell‟integrazione culturale, in particolare le competenze comunicative, sono i prerequisiti dell‟attuazione dell‟interactive integration. Nella fase iniziale del processo di integrazione, l‟integrazione relazionale all‟interno del sistema sociale dell‟etnia è una forma di aiuto per gli immigrati attraverso il supporto e la solidarietà dei parenti e degli altri etnicamente simili nella condivisione delle informazioni e delle esperienze. Nel tempo, questo tipo di integrazione può ostacolare la

mutua relazionalità e l‟acquisizione del capitale culturale e sociale necessario per competere nella società di accoglienza.

Identificational integration: rappresenta l‟ultima fase del

completamento del processo di integrazione sociale dell‟immigrato. Nella società di accoglienza, è possibile partecipare senza identificarsi con gli obiettivi delle istituzioni e senza possedere un sentimento evoluto di appartenenza alla società di accoglienza. Questo sentimento di appartenenza può svilupparsi più tardi nel processo dell‟integrazione come esito di processi di partecipazione e di accettazione. L‟inclusione nella nuova società a livello soggettivo – identificational integration – è rappresentata da sentimenti di appartenenza e di identificazione con il gruppo a livello locale, regionale e/o nazionale.

L‟integrazione sociale40 è, per definizione, un processo di inclusione e di mutua relazionalità fra gli immigrati e la società di accoglienza. Per gli immigrati, l‟integrazione concerne il processo di acquisizione di una nuova cultura e lingua, l‟acquisizione di diritti e obblighi, l‟accesso ad un nuovo status e posizione sociale, l‟instaurazione di relazioni interpersonali con altri membri della nuova società e successivamente la formazione di un sentimento di appartenenza e di identificazione con quella società. Per la società di accoglienza, integrazione significa la disponibilità da parte delle istituzioni e la concessione di pari opportunità agli immigrati. In questa interazione, la società di accoglienza ha più potere e prestigio. In presenza di movimenti migratori continui, l‟integrazione può essere considerata come un processo in evoluzione legato alle quattro dimensioni suddette.

Nell‟epoca di movimenti migratori di carattere non più temporaneo, la presenza degli immigrati conservatori per certi aspetti delle proprie cultural roots e il pluralismo etnico ha messo in crisi il concetto di assimilazione nella società italiana e quella veneta in particolare. Il

termine di integrazione ha sostituito quello di assimilazione41. In materia di migrazioni, il concetto implica l‟accettazione del pluralismo culturale nell‟ambito di un sistema unitario che si basa sulla differenziazione delle appartenenze (sociali e culturali) e al contempo riconosce i gruppi e i singoli (es. gli immigrati) come portatori di valori e modelli culturali diversi. Durante il processo di integrazione, l‟immigrato (albanese) riduce la sua eterogeneità rispetto alla comunità autoctona, seppur mantenendo alcuni valori e modelli culturali della sua società di origine, con la condizione che "tali modelli non costituiscano un ostacolo all‟equilibrio sociale del nuovo ambiente"42. In altre parole, la riuscita integrazione (seppur parziale) dell‟immigrato albanese gli consente il perseguimento degli obiettivi personali che rassicurino la collettività nel contesto sociale di permanenza al quale egli contribuisce.

Nel processo migratorio, il concetto di integrazione include l‟aspetto di dualità e di reciprocità43 nella relazione condivisa fra la società di accoglienza e quella d‟origine e nella trasmissione reciproca dei valori cultuali e umani (fra locali e immigrati), riconoscendo la complementarietà delle differenze in contrasto con la ricezione della diversità come inferiorità (applicata agli albanesi). Il riconoscimento e il rispetto delle identità, delle appartenenze e dei modelli culturali costituiscono le basi sulle quali la cosiddetta integrazione relazionale si realizza. Nell‟ottica della comunicazione interculturale delle parti, il riconoscimento teorico e pragmatico è dovuto alla cognizione che, oltre alla cultura maggioritaria, esistono altre culture meno avanzate ma altrettanto valide e umane, fondate su altre forme di conoscenze e competenze condivise. Inoltre, la differenziazione comunicativa è una forma di integrazione sociale che si fonda sulla comunicazione e sullo scambio fra soggetti consapevoli delle loro differenze culturali e per

41 Si noti che il termine „assimilazione‟ è stato utilizzato fino alla metà degli anni ‟50 in USA.

42 Si veda Villa F. “Appartenenza e relazione nei processi migratori”, in Brusa C. (a cura di)

Immigrazione e multicultura nell‟Italia di oggi, 1999, vol. II, p. 516.

questo tese alla conoscenza e alla comprensione reciproca44. L‟espressione integrazione comunicativa indica invece la strategia dell‟inserimento sociale contraria all‟assimilazione e intesa come capacità di confronto e scambio in una posizione di uguaglianza e di partecipazione sia dell‟immigrato che della società di accoglienza; per cui il suddetto processo ridefinito prevede la dimensione di inter- relazionalità tra le culture mediante l‟incontro degli strumenti e reti di comunicazione a disposizione delle parti coinvolte (la società di immigrazione e le comunità di immigrati). La relazionalità dei soggetti in interazione comporta un rapporto di doppia e complessa contingenza45 che caratterizza "sia i soggetti dell‟interazione sia i diversi mondi vitali o gruppi di appartenenza in relazione tra loro, […] sia i mondi vitali e i sistemi sociali di riferimento" (Villa 1999: 517).