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214 Ibidem, pag

2.2.2 IL BENESSERE INDIVIDUALE E LA PRATICA SPORTIVA

L’uomo postmoderno vive il wellness come se conducesse un nuovo cammino di Gilgameš309, con gli imperativi morali dell’allontanamento dell’idea della morte – come sostiene anche Manuel Castells310, secondo cui la nostra cultura occidentale non solo cerca di negare la morte ma la tiene anche lontana dall’orizzonte della quotidianità e della visibilità – e dei segni di decadimento del corpo (non ingrassare, non invecchiare), quindi operandosi per mantenere elevate le capacità prestative del corpo attraverso allenamento, alimentazione e cure estetiche. Per di più, tanti sono gli studi medici e le analisi sociologiche che hanno evidenziato correlazioni positive tra stile di vita corretto e longevità e che, di contro, hanno alimentato il mito della perfettibilità continua dell’essere umano e dell’infallibilità delle attività di benessere; tra questi, una ricerca311 del Vimm e dell’Università di Padova ha mostrato nuovamente una attinenza diretta e stretta tra regolare e appropriata attività fisica, alimentazione corretta e attività rilassanti e piacevoli con la diminuzione di un ormone (Fgf21) che causa l’invecchiamento cellulare e dei tessuti, conseguenza di un precoce accorciamento dei telomeri, e diminuzione delle facoltà cognitive con contemporaneo aumento dei processi flogotici articolari e muscolari. Quale miglior propaganda per fitness e wellness?!

307 Russo Giovanna, 2013, Questioni di ben-essere. Pratiche emergenti di cultura, sport, consumo, Milano,

FrancoAngeli, pagg. 56-57

308 Leopardi Giacomo, 2007, Zibaldone, Roma, Newton Compton, pagg. 165-172

309 Antico mito sumero che narra la storia di Gilgameš, re guerriero di Uruk promotore della cura del corpo

e delle abilità fisiche marziali del suo popolo, che, alla morte del suo caro amico Enkidu e spaventato dalla presenza della morte e della finitudine dell’essere umano, inizia un percorso di lotta e ricerca sulla Terra per debellare decadimento e morte e assurgere all’eternità divina, senza però riuscirvi e, quindi, rassegnandosi infine all’ineludibile fato umano.

310 Castells Manuel, 2002c, La nascita della società in rete, Milano, Università Bocconi Editore

311 Tezze Caterina e altri, 2017, Age-Associated Loss of OPA1 in Muscle Impacts Muscle Mass, Metabolic

Homeostasis, Systemic Inflammation, and Epithelial Senescence, in: “Cell Metabolism”, 2017, Volume 25,

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L’individuo postmoderno, più consapevole e informato di queste relazioni felici tra stile di vita, benessere e longevità, vuole poi migliorare contemporaneamente la propria sfera emozionale, accumulando il maggior numero di esperienze significative e accrescendo le sfere delle proprie individualità e socialità, diminuendo però di conseguenza il peso e la ricchezza qualitativa delle relazioni e delle esperienze a vantaggio del numero e della varietà.

Il legame tra corpo, esperienze, consumi e stile di vita diventa importante nel mondo dello sport e del fitness perché ora caratterizza il wellness e tutte le attività protese a massimizzare il “valore della vita” (o lifetime value, con le parole di Rifkin312): questo si pone come ombrello semantico onnicomprensivo di tutte le dinamiche inerenti il benessere psicofisico e sociale della persona, di cui il fitness e le pratiche sportive, così come alimentazione e salutismo, sono una parte del percorso personale finalizzato al raggiungimento di felicità esperienziali e di equilibri di armonia, quasi a vagheggiare gli orizzonti di beatitudine e completezza simili alle concezioni delle filosofie greca e orientale.

Difatti, se prima la cultura del fitness era orientata al corpo e a questo come obiettivo degli allenamenti, ma anche come mezzo di interazione e rappresentazione sociale, ora il corpo entra a far parte di un paradigma culturale più articolato, poiché

“un’idea più ampia di buona salute e più complessa del concetto di forma fisica veicolata dalla fitness è propria della filosofia della wellness che dall’esercizio del corpo si espande a livello di visione del mondo. La riscoperta degli equilibri psico-fisici, di sani regimi alimentari, delle medicine alternative, delle ginnastiche dolci, la rivisitazione del termalismo, l’esplosione del biologico… sono tutte espressioni di una rinnovata cultura del corpo e della mente, nella quale convivono pratiche differenti senza apparenti contraddizioni. […] È il passaggio dalla preparazione fisica sostenuta dalla cultura della fitness ad un’idea più ampia che intende il corpo come centro principale di sensazioni, emozioni ed immagini positive del sé e del contesto che lo circonda.”313

Considerando che ogni persona è un soggetto sociale “incorporato – embodied – e che l’embodiment è condicio sine qua non dell’agire sociale”314, il corpo sta diventando un luogo di scelte ed opzioni, di stili di vita e di progetti riflessivi315: in questo spazio si crea

312 Rifkin Jeremy, 2000, L’era dell’accesso. La rivoluzione della new economy, Milano, Mondadori, pag. 11 313 Russo Giovanna (a cura di), 2011, La società della wellness. Corpi sportivi al traguardo della salute,

Milano, FrancoAngeli, pag. 34

314 Ibidem, pag. 36

315 Giddens Anthony, 1991, Modernity and self-identity: self and society in the late modern age, Cambridge,

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quindi l’unione tra wellness, corpo e pratiche sportive, perché proprio il corpo si pone come luogo principale per la rappresentazione personale e sociale degli individui. Secondo un recente studio finlandese, il life-style del wellness coinvolge e modifica non solo il corpo e i significati sociali ad esso

attribuito, ma anche la Weltanschaaung della persona, cioè la stessa concezione e visione della vita, in un senso olistico che comprende le attività e le scelte relative al proprio corpo, all’equilibrio mentale e alle relazioni sociali, ma anche il l’ambito lavorativo e l’ambiente in cui si vive316, come rappresentato dagli autori nell’immagine a fianco, perché l’insieme delle relazioni descrive le abilità

interazionali, le attività personali e l’inserimento nella vita e nel contesto quotidiano. Le conclusioni degli studiosi nordeuropei, riguardanti maggiormente la sfera comportamentale e sociale della persona, sono fondate su una più che decennale serie di studi antropologici, psicologici e medici, concordi su come “multifattorialità e olismo siano il fondamento del benessere umano, [che la] soddisfazione di bisogni emotivi, cognitivi, fisici e relazionali siano i fondamenti della relazione persona-persona e persona-società [e che il benessere personale sia strettamente correlato con] longevità, qualità della vita e vita sana”317.

Questi cambiamenti sono stati indagati non solo da filosofi e sociologi, ma anche da psicologi e medici, i quali hanno elaborato diversi modelli teorici utili a inquadrare il fenomeno, tra cui la “Wheel of wellness”, il “Sé indivisibile”318, il “Cerchio della Salute”319 o l’approccio ecosistemico a salute e benessere320.

Una particolare menzione merita la “Ruota del Wellness”321 poiché recupera l’analisi di Hettler approfondendo le diverse dimensioni ed estendendole dalla dimensione spirituale e intima alla comunità sociale fino agli eventi globali, accentuando la

316 Seppälä Antto, Nykänen Pirkko, Ruotsalainen Pekka, 2012, Development of Personal Wellness

Information Model for Pervasive Healthcare, in: “Journal of Computer Networks and Communications”,

2012, Volume 2012, Article Id 596749

317 Myers Jane E., Sweeney Thomas J., 2004, The Indivisible Self. An evidence-based model of Wellness, in:

“Journal of Individual Psychology, 2004, Volume 60, Issue 3, pagg. 234-245

318 Myers Jane E., Sweeney Thomas J., 2004, The Indivisible Self. An evidence-based model of Wellness, in:

“Journal of Individual Psychology, 2004, Volume 60, Issue 3, pagg. 234-245

319 Saylor Coleen, 2004, The circle of health: a health definition model, in: “Journal of Holistic Nursing, 2004,

Volume 22, Numero 2, pagg. 97-115

320 Kirsten Tiaan G.J.C., Van der Walt Hannes J.L., Viljoen Charles T., 2009, Health, well-being and

wellness: an anthropological eco-systemic approach, in: “Health SA Gesondheid”, 2009, Volume 14, Numero

1, pagg. 1-7

321 Myers Jane E., Sweeney Thomas J., Witmer Melvin J., 2000, The Wheel of Wellness Counseling for

Wellness: A Holistic Model for Treatment Planning, in: “Journal of Counseling and Development”, 2000,

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circolarità dinamica del processo e la mutua influenza dei vari elementi facenti parte. Il modello teoretico si sviluppa integrando gli studi di psicodinamica di Alfred Adler ad orientamento olistico, teleologico e fenomenologico, i cui centri concettuali consistono nella considerazione dell’essere umano come unico e indivisibile322, nelle spinte al Wille zur Macht, letteralmente volontà di potenza ma qui intesa più come la volontà di agire e di svolgere attività e sviluppare progetti orientati al futuro, al Gemeinschaftsgefühl, il senso di appartenenza ad una comunità, e alla necessità fondamentale di istituire relazioni sociali e di organizzare la vita collettiva323. Nel modello sopra esposto, la prima cerchia che sancisce il confine e la principale sede di scambi comunicativi tra l’individuo e il mondo esterno sono le amicizie, la famiglia, le relazioni di coppia, il lavoro e l’ambito degli svaghi; all’interno di questi mondi sociali l’individuo può compiersi e sviluppare il suo orientamento alla vita, perseguendo i propri obiettivi al fine di raggiungere soddisfazione e benessere.

L’integrazione della prospettiva adleriana e lo sviluppo degli studi sul benessere, a seguito di due approfondite ricerche, The Wellness Evaluation of Lifestyle del 1998 e gli studi multifattoriali di Hattie sulla struttura del wellness nel 2003, hanno condotto ad un’ulteriore evoluzione nell’analisi del fenomeno, che secondo Myers e Sweeney può essere ora distinto, ancora più dettagliatamente, in 17 componenti analitiche che compongono la personalità di ogni individuo, definita da loro “Indivisible Self”324. Il concetto di indivisibilità del self è stato ripreso dall’olismo di Adler, il quale “enfatizza il tutto piuttosto che gli elementi, le interazioni tra il tutto e le parti, e l’importanza del contesto sociale della persona”325, che viene sociologicamente suddiviso in quattro dimensioni326: locale (famiglia, vicinato e comunità amicale), istituzionale (educazione, religione, governo, lavoro), globale (cultura, politica, eventi globali, ambiente, sistemi di comunicazione, comunità amicale) ed infine cronometrica (costanza nel tempo, atteggiamento positivo, attitudine al cambiamento e ad obiettivi futuri). In questa complessità del contesto si dipanano le cinque dimensioni facenti parte del Sé, i cui soddisfacimenti determinano la sensazione di benessere della persona:

- il Sé essenziale, a sua volta composto da spiritualità, cura di sé, identità di genere, identità culturale;

- il Sé creativo, suddiviso in capacità di elaborazione cognitiva, emotività, controllo, lavoro e operosità, e infine umore positivo;

322 Adler Alfred, 2006, La psicologia individuale: prassi e teoria, Roma, Grandi Tascabili Economici Newton 323 Adler Alfred, 1994, La conoscenza dell’uomo nella psicologia individuale, Roma, Grandi Tascabili

Economici Newton

324 Myers Jane E., Sweeney Thomas J., 2004, The Indivisible Self. An evidence-based model of Wellness, in:

“Journal of Individual Psychology, 2004, Volume 60, Issue 3, pagg. 234-245

325 Ansbacher Heinz L., Ansbacher Rowena R., 1997, La psicologia individuale di Alfred Adler: il pensiero di

Alfred Adler attraverso una selezione dei suoi scritti, Firenze, Psycho, pag. 11-12

326 Myers Jane E., Sweeney Thomas J., 2004, The Indivisible Self. An evidence-based model of Wellness, in:

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- il Sé riproduttivo, distinto in credenze e obiettivi realistici, gestione dello stress, autostima e divertimento;

- il Sé sociale, caratterizzato da amicizie e relazioni di coppia;

- il Sé fisico, ripartito nelle componenti di esercizio fisico e alimentazione.327

L’insieme degli elementi culturali del well-being così descritto, se riconosciuti e ricercati, influiscono notevolmente nella percezione del sé, nella formazione dell’identità personale e nelle relazioni sociali, nonché sulla concezione personale del benessere. Considerando il processo di formazione dell’identità, è fondamentale in questo non solo la relazione costruttiva tra ego, egoità trascendentale, corporeità, cultura e relazioni sociali, tipica delle analisi psicodinamiche sull’età adolescenziale, ma anche la mutua reciprocità della tripartizione dell’identità in:

- identità interna, definita dalle disposizioni individuali della persona verso di sé e dalla percezione personale di sé che la persona ha;

- identità esteriorizzata, attraverso l’esplicitazione di sé attraverso scelte, opinioni, comportamenti, identificazioni e presentazioni situazionali del sé in senso goffmaniano;

- identità esterna, cioè come le persone definiscono l’individuo, le relazioni e le interazioni operate dagli altri nei confronti dell’individuo.328

In una tale situazione, la relazione della persona con il proprio corpo e la considerazione del well-being come modello e meta culturale comporta che la persona non solo agisca per far parte di questo trend culturale, ma anche che si ponga nei confronti delle altre persone in maniera da far sì che queste riconoscano la medesima componente culturale come parte dell’identità presentata dalla persona stessa.

Le scelte personali e le dimostrazioni della propria identità prendono forma anche nella progettualità del benessere e della trasformazione felice del proprio corpo, che “diviene centrale perché simbolo e contenitore del prezioso Sé: il mondo soggettivo, il mondo delle scelte, ha il proprio centro nell’Io, che è costituito in prima istanza dal corpo, la sua parte visibile; è quindi fondamentale soddisfare le sue esigenze, renderlo gradevole per farne un efficace veicolo di socializzazione. Il corpo diventa un compito da svolgere, un problema da risolvere, un progetto da realizzare”329, un habitat dove felicità, equilibrio, salute, identità personale, corporeità e socialità possano produrre insieme la personale mimesis fantastica330, quasi una metessi fondata sulla partecipazione della persona e sulla ridefinizione costante dell’ideale di wellness.

327 Myers Jane E., Sweeney Thomas J., 2004, The Indivisible Self. An evidence-based model of Wellness, in:

“Journal of Individual Psychology, 2004, Volume 60, Issue 3, pagg. 240-243

328 Bortoletto Nico, Minardi Everardo (a cura di), 2013, Tempo libero, loisir e sport. Alcuni elementi per una

contestualizzazione sociologica, Roma, Aracne, pag. 184

329 Salisci Mario, 2016, Un corpo educato, Milano, FrancoAngeli, pag. 92 330 Platone, 2008, Sofista, Torino, Einaudi

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Ciò che questi studi hanno evidenziato è che, negli ultimi venti anni circa, vi è stato un aumento continuativo dell’attenzione alla propria persona, alla salute e alla ricerca del benessere psicofisico, con un importante spostamento dalle strutture più precipue e dalle figure mediche agli ambienti quotidiani delle persone, quali abitazione, luogo di lavoro, spazi di svago. Contemporaneamente, è aumentata anche la ricerca di felicità personale e di percorsi di crescita esperienziale ed identitaria, dovuti prevalentemente al mutamento postmoderno delle società odierne, alla disponibilità di strumenti personalizzati e di facile usabilità, come anche alla possibilità di accedere ad approfondimenti informativi attraverso la lettura individuale di documenti facilmente reperibili attraverso Internet331: l’abbondanza quasi pervasiva di nuove tecnologie e informazioni venutasi a creare, unitamente al desiderio di benessere e alle risorse personali, ha fatto sì che potesse avvenire un vero e proprio spostamento verso un modello multidisciplinare, multidimensionale e personale di tutti quei servizi che ricadono sotto le voci sport, salute e benessere.

Con uno sguardo macrosociologico, l’orientamento teleologico del mondo del wellness sembra potersi estendere a sviluppare una vera e propria wellness society: secondo studiosi ed imprenditori del settore, la presa di coscienza da parte dei cittadini e delle istituzioni politico-sociali può mettere in moto un processo economicamente sostenibile di mercato e di società orientati al benessere. Nerio Alessandri, ad esempio, fondatore di Technogym, importante azienda produttrice di macchinari fitness e strutture di wellness, nonché della Wellness Foundation, spiega infatti che “il wellness ha prima di tutto una dimensione individuale, ma esso acquista una dimensione sociale e collettiva nel momento in cui una società riesce a isolare, ridurre e neutralizzare i fattori «esogeni» che congiurano contro la diffusione del benessere quali, per esempio, l’inquinamento, il traffico congestionato, il degrado urbano, lo stress e la frenesia della vita moderna, la scarsa informazione circa i benefici dell’esercizio fisico come prevenzione e cura di determinate patologie, solo per citare alcuni temi. È questo il concetto di wellness society.

Per sgomberare il campo da ogni equivoco, l’idea di wellness society non è il retroterra di uno Stato etico. In realtà è l’esatto contrario.

La wellness society è un modello di società che tende a privilegiare il benessere e la qualità della vita del singolo e della collettività, incentivando o premiando le scelte individuali che producono, come direbbe un economista, «esternalità sociali positive», ovvero benessere anche per la collettività.”332

331 Seppälä Antto, Nykänen Pirkko, Ruotsalainen Pekka, 2012, Development of Personal Wellness

Information Model for Pervasive Healthcare, in: “Journal of Computer Networks and Communications”,

2012, Volume 2012, Article Id 596749

332 Alessandri Nerio, 2007, Presentazione, in: Alessandri Nerio, Viroli Maurizio (a cura di), 2007, Wellness:

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Secondo il filosofo Maurizio Viroli, infatti, non bisogna separare le dimensioni individuale e collettiva, così il benessere non deve diventare semplicemente un bene, quasi da possedere singolarmente, bensì deve anche essere sussunto in un progetto civico e collettivo: “vivere bene nelle nostre società è soprattutto un problema di cultura e non di possesso di beni”333, quindi non bisogna fermarsi solo alle pratiche fisiche per abbellire il corpo e migliorare il proprio benessere, ma anche adoperarsi perché il benessere possa essere esteso e condiviso, per diventare uno standard accessibile a tutti.

Legandosi a questa definizione di benessere, Nerio Alessandri ha operato una appropriazione del termine Wellness per qualificare e promuovere sia la sua azienda Technogym334 sia le sue attività correlate, la Wellness Foundation335, fondazione culturale per la promozione del benessere, la Wellness Valley336, il primo distretto internazionale nella provincia di Cesena per il benessere e la qualità della vita riconosciuto anche come eccellenza nazionale, e il progetto sociale del Technogym social choice, tutti finalizzati alla promozione dello stile di vita del wellness nel mercato e nella società.

Un altro rilevante raccordo operativo tra queste dinamiche sportive, commerciali e di benessere individuali è attuato dalla Fiera internazionale “RiminiWellness: Fitness, Wellness, Sport on Stage”337, che si tiene dal 2005 a Rimini e interessa tutto il territorio circostante, con grandi relazioni con Technogym, che organizza la “Wellness Week: La settimana del movimento e dei sani stili di vita”338 (con particolare attenzione ad alimentazione, esercizio fisico e movimento, natura ed ecologia, arte e cultura) tra la provincia di Cesena e di Rimini in giorni molto vicini all’inizio della Fiera.

In ultimo, per completare il discorso sulle pratiche di wellness odierne, è interessante notare come queste non siano più destinate ad essere svolte solamente in luoghi specifici come palestre o centri fitness, poiché il corpo ora è un oggetto da plasmare continuamente e ovunque “attraverso sacrifici […] degni delle pratiche ascetiche medioevali [essendo …] il modello di bellezza atletica, sportiva, muscolare e sempre giovane diventato il canone estetico dominante”339.

Sicuramente, palestre, centri fitness e benessere sono i luoghi principali dove svolgere tali attività sia perché consentono di trovare materiali, modelli e servizi, ma anche perché si piegano appieno alle disponibilità e alle volontà delle persone; in questa offerta

333 Viroli Maurizio, 2007, Introduzione, in: Alessandri Nerio, Viroli Maurizio (a cura di), 2007, Wellness:

storia e cultura del vivere bene, Milano, Sperling&Kupfer, pag. XXI

334 Technogym – www.technogym.com

335 Wellness Foundation – www.wellnessfoundation.it 336 Wellness Valley – www.wellnessvalley.it

337 Fiera RiminiWellness – http://www.riminiwellness.com 338 Wellness Week – http://www.wellnessweek.it/2017

100

vi è anche una “implicazione egocentrica dell’esperienza corporea”340 che conduce ad un nuovo tipo di socializzazione narcisistica341 basata sul culto di sé e sull’individualismo, tipico dell’era post-moderna. A tal proposito, non è un caso che con l’aumentare dell’età le persone dismettano sempre di più le pratiche sportive associazionistiche o di squadra, legate ad impegni e costrizioni, a vantaggio di sport o attività più individualistici; è per questo motivo che le persone “si recano preferibilmente nelle palestre [come anche parchi, centri fitness, spa, …] proprio perché sono privi di vincoli e perché è una attività a pagamento dalla quale è possibile congedarsi in qualsiasi momento”342, rimanendo contemporaneamente inseriti in un ambiente frequentato da persone che condividono il medesimo orizzonte culturale. Sportività e tempo libero si declinano, quindi, in benessere, piacere, attività individuali e cura del corpo fondate su un individualismo che non esclude il desiderio di socialità, relazioni e condivisione, ma lo pone secondario rispetto all’egida culturale, socialmente condivisa e accettata, della cura di sé e della propria specificità. Avendo trovato il vissuto del corpo sempre maggiore considerazione nella coscienza e nella vita quotidiana delle persone ed essendo diventato una fonte di significazione delle esperienze personali e delle relazioni sociali, è diventato “normale” prendersi cura di sé in tutti gli ambienti della vita quotidiana, dalla palestra alla piscina, dal tempo dedicato alle passeggiate alle sedute di massaggio o abbronzatura o ancora alla frequenza di centri termali, hammam, ecc.. Il consumo ora riguarda anche prodotti di estetica proposti da pubblicità inneggianti il mito della bellezza e della giovinezza, prodotti alimentari qualitativi e salutistici, ma anche prodotti culturali ed esperienziali per il benessere dello spirito, come spettacoli o il turismo culturale, volti all’offerta di esperienze emotive capaci di completare la ricerca del benessere psicofisico tanto agognata343.

Al fine di sintetizzare e rendere più chiare le distinzioni, nella tabella sottostante rappresento in maniera sintetica quelli che sono le principali caratteristiche delle tre tipologie di attività prese in considerazione nel presente capitolo.