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Il credito agrario classificato in base alla durata

6. Il credito e l’impiego dei fattori produttivi »

6.1. Una fonte di finanziamento: il credito di banca »

6.1.3. Il credito agrario classificato in base alla durata

è pari a 1.361 milioni di euro; esso pertanto rappresenta una componente im- portante all’interno del credito agrario regionale di cui ne rappresenta il 23,9%. La corrispondente percentuale a livello nazionale si ferma al 21,6%. Inoltre, esso assorbe il 14,1% di questa tipologia di credito a livello nazionale, ossia una quota percentuale più elevata rispetto alla corrispondente percentuale riferita al credito agrario totale, pari a 12,8% (tabella 6.2).

Il ricorso al credito agrario di breve periodo rappresenta uno strumento in- sostituibile di liquidità per le imprese agricole di tutte le province dell’Emilia- Romagna. Così, la consistenza di tale credito per le otto province (escludendo il valore molto basso della provincia di Rimini) si colloca fra un valore mini- mo pari a 138 milioni euro per la provincia di Ferrara ad un valore massimo pari a 213 milioni di euro per la provincia di Modena. Si può inoltre constatare che, la consistenza regionale di tale credito è distribuita in misura piuttosto omogenea fra le otto province della regione; infatti, il contributo provinciale alla consistenza del credito agrario regionale presenta il valore più basso, pari

Tabella 6.2 - Tipologie di credito agrario in Emilia Romagna e nelle sue province, a fine settembre 2015

Bologna Piacenza Parma Reggio E. Modena Ferrara Ravenna Forlì Rimini Emilia R. Italia Consistenza in milioni di €

Credito agrario 769 593 628 630 743 559 815 804 155 5.696 44.602

- durata inferiore a 1 anno 175 151 151 174 213 138 158 165 34 1.361 9.626

- durata compresa fra 1 e 5 anni 117 70 91 101 100 80 175 120 26 880 5.781

- durata superiore a 5 anni 477 371 386 354 430 341 482 520 96 3.455 29.195

Confronti, in %

Credito agrario (provincia/regione) 13,5 10,4 11,0 11,1 13,0 9,8 14,3 14,1 2,7 100,0 12,8

- durata < 1 anno 12,9 11,1 11,1 12,8 15,7 10,2 11,6 12,1 2,5 100,0 14,1

- durata fra 1 e 5 anni 13,3 8,0 10,4 11,5 11,4 9,1 19,9 13,6 2,9 100,0 15,2

- durata > 5 anni 13,8 10,7 11,2 10,2 12,4 9,9 13,9 15,0 2,8 100,0 11,8

Scomposizione sul totale, in %

Credito agrario (tipologia/totale) 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

- durata < 1 anno 22,8 25,5 24,1 27,7 28,7 24,7 19,4 20,5 21,8 23,9 21,6

- durata fra 1 e 5 anni 15,2 11,9 14,5 16,1 13,5 14,3 21,5 14,9 16,5 15,5 13,0

- durata > 5 anni 62,0 62,6 61,4 56,2 57,8 61,0 59,1 64,6 61,7 60,7 65,5 Variazione 2015/14, in % Credito agrario -0,6 -1,4 1,9 5,7 -1,2 2,5 5,5 -2,8 2,1 1,1 0,7 - durata < 1 anno -6,4 -4,6 1,9 -0,2 -3,8 0,0 -14,9 -26,3 -10,1 -7,8 -3,9 dic.2014/sett.2014 -3,5 -2,7 0,7 0,7 0,2 0,7 4,1 -13,7 -5,1 -2,2 -0,5 mar.2015/dic.2014 1,1 -2,5 -0,5 6,6 -2,2 -0,6 -0,2 -0,5 -2,5 0,1 -1,0 giu.2015/mar.2015 -1,7 0,3 5,0 -3,2 -0,8 -1,5 -6,0 -2,0 0,6 -1,4 -1,2 sett.2015/giu.2015 -2,5 0,3 -3,1 -3,9 -1,0 1,5 -12,9 -12,4 -3,4 -4,5 -1,2

- durata fra 1 e 5 anni 11,1 6,5 15,2 18,4 10,3 16,5 53,6 67,6 25,4 25,5 17,0

dic.2014/sett.2014 -6,9 3,9 5,3 8,9 6,8 -2,2 28,5 44,0 6,9 11,0 4,5 mar.2015/dic.2014 3,3 0,7 3,7 -0,3 8,3 -3,3 10,0 4,3 7,1 4,2 3,8 giu.2015/mar.2015 6,7 4,6 2,7 9,8 -3,1 9,7 6,7 13,8 8,1 6,4 6,0 sett.2015/giu.2015 8,2 -2,7 2,7 -0,8 -1,6 12,4 1,8 -2,0 1,2 1,9 1,7 - durata > 5 anni -0,8 -1,5 -0,8 5,5 -2,2 0,6 1,9 -2,4 1,9 -0,1 -0,5 dic.2014/sett.2014 1,1 -0,3 -0,8 8,3 0,2 -2,0 0,7 -0,9 0,3 0,6 -0,2 mar.2015/dic.2014 -1,8 -1,1 -0,9 -0,9 -0,3 2,3 0,4 0,2 -0,1 -0,3 -0,3 giu.2015/mar.2015 -1,0 0,4 0,7 -1,6 -0,9 0,0 0,5 -0,6 2,0 -0,3 0,0 sett.2015/giu.2015 0,8 -0,5 0,1 -0,2 -1,1 0,3 0,3 -1,0 -0,3 -0,2 0,0

Fonte: Banca d'Italia - Rilevazioni interne.

IL SISTEMA AG RO-A LIME N T A R E D ELL’EMILIA -RO M AGN A . RA PP O R T O 20 15

6. IL CREDITO E L’IMPIEGO DEI FATTORI PRODUTTIVI

129 a 10,2%, per la provincia di Ferrara; quello più elevato, pari al 15,7%, per la provincia di Modena.

L’importanza decisiva di tale credito presente nelle varie province può es- sere confermata attraverso la quota percentuale che esso assume rispetto alla consistenza del credito agrario totale; infatti, nella quasi totalità dei casi esso ne rappresenta almeno un quinto. In particolare, il valore percentuale più bas- so, di poco scostato da una percentuale pari al 20%, lo si ritrova con riferimen- to alle province di Ravenna e di Forlì; quello massimo, pari al 28,7%, è riferito alla provincia di Modena.

Il ricorso al credito agrario con durata compresa fra 1 anno e 5 anni rappre- senta la tipica copertura finanziaria degli investimenti di medio periodo; la consistenza di tale credito, a fine settembre 2015, è pari a 880 milioni di euro. In altri termini, il 15,5% della consistenza del credito agrario della regione è destinato al finanziamento di medio termine e pertanto, rispetto alle altre due tipologie di credito agrario, questa è la meno rilevante. Medesima situazione si rileva a livello nazionale dove la sua consistenza è il 13% del credito agrario totale. Inoltre, rappresenta il 15,2% della corrispondente tipologia di credito agrario nazionale.

In un discreto numero di province la consistenza di tale tipologia di credito si colloca su valori prossimi a 100 mila euro. Emerge, discostandosi dagli altri, il valore più elevato, pari a 175 milioni di euro, relativo alla provincia di Ra- venna; a sua volta, il valore più basso, escludendo la provincia di Rimini, lo si riscontra con riferimento alla provincia di Piacenza e si ferma a 70 milioni di euro. In altri termini, i valori percentuali che misurano il peso di tale credito ri- spetto al credito agrario della provincia, nella maggioranza dei casi, non si di- scostano in misura sostanziale dalla media regionale; la percentuale più eleva- ta del 19,9% è registrata in provincia di Ravenna, quella più bassa, relativa alla provincia di Piacenza, è pari all’8%.

La terza tipologia di credito agrario, quella di lungo periodo, ha una consi- stenza con il valore più elevato rispetto alle altre due tipologie di credito; essa raggiunge i 3.455 milioni di euro. Più precisamente, la consistenza di tale cre- dito assorbe ben il 60,7% del credito agrario regionale; la corrispondente per- centuale a livello nazionale si alza al 65,5%. Inoltre, rappresenta l’11,8% della corrispondente tipologia di credito agrario nazionale.

In tutte le realtà provinciali, con esclusione della provincia di Rimini, essa supera i 340 milioni di euro, arrivando al valore massimo per la provincia di Forlì, pari a 520 milioni di euro. Nella maggior parte dei casi assorbe più del 55% della consistenza del credito agrario totale provinciale; il valore percen- tuale più elevato raggiunge il 64,6% per la provincia di Forlì, mentre quello più basso, pari al 56,2%, è per la provincia di Reggio Emilia.

Per quanto concerne la variazione della consistenza delle diverse tipologie di credito agrario, come emerge dal confronto del loro valore riferito a fine set- tembre 2015 rispetto a quello di 12 mesi prima, è rilevabile che la consistenza di quello di breve periodo presenta un cambiamento di particolare rilievo, con- fermato da un tasso di decrescita piuttosto elevato, pari a -7,8%; la singolarità di questa circostanza è da mettere in relazione anche con la svolta positiva che aveva caratterizzato i 12 mesi precedenti, quando la consistenza di tale tipolo- gia di credito cresceva del 3,8% ed interrompeva pertanto il trend negativo ti- pico degli anni precedenti ad espressione di una prolungata crisi di liquidità.

Anche a livello nazionale, si interrompe quel ruolo positivo del credito agrario di breve periodo che ha incominciato ad intravvedersi a fine settembre 2014, facendo registrare una crescita dell’0,9% rispetto alla consistenza di 12 mesi prima. Pertanto, negli ultimi dodici mesi, la consistenza di tale variabile a livello nazionale si riduce di una percentuale pari al -3,9%.

In particolare, nei successivi trimestri in cui è divisibile il periodo in esame, si constata che la variazione della consistenza di tale tipologia di credito pre- senta in tre trimestri su quattro una variazione di segno negativo. Inoltre la va- riazione di segno negativo aumenta nel suo valore negli ultimi due trimestri esaminati. Così, nell’ultimo trimestre del 2014 la consistenza di tale credito ha una riduzione pari al -2,2%; a sua volta, nel primo trimestre del 2015 si regi- stra un incremento impercettibile, pari a 0,1%. Ma è proprio nel secondo e ter- zo trimestre dell’anno che si assiste ad una progressiva decrescita del credito agrario di breve periodo (rispettivamente -1,4% e -4,5%).

Le corrispondenti variazioni trimestrali a livello nazionali presentano, pur con valori differenti, una analogia di cambiamento; così, le variazioni di segno negativo si confermano in ognuno dei quattro trimestri (rispettivamente: -0,5%; -1%; -1,2%; -1,2%).

Nelle nove province della regione si rileva una variabilità di situazioni; di rilievo è la fortissima riduzione che si verifica con riferimento alle province di Forlì, che raggiunge il -26,3%; altrettanto elevata è la riduzione riferita a tale variabile in provincia di Ravenna, che raggiunge il -14,9%. Nella quasi totalità delle altre province, la variazione si riconferma con segno negativo, anche se di valore più contenuto rispetto a quello delle due province citate.

Nella maggior parte delle realtà provinciali è notevole la variabilità all’interno dei singoli trimestri compresi nel periodo in esame; è comunque ve- ro che, nella maggioranza di esse, le variazioni trimestrali con segno negativo prevalgono su quelle di segno positivo.

Con riferimento al credito agrario regionale a medio termine, emerge una caratteristica piuttosto inconsueta. Infatti, il valore della sua consistenza a fine settembre 2015 aumenta di ben il 25,5% rispetto al valore rilevato 12 mesi

6. IL CREDITO E L’IMPIEGO DEI FATTORI PRODUTTIVI

131 prima. Il fenomeno assume una connotazione ancor più di rilievo se si consi- dera che negli anni precedenti questa tipologia di credito aveva risentito nega- tivamente della stretta creditizia. Interessante, a sua volta, è accostare il forte incremento della consistenza di tale tipologia di credito con la riduzione non trascurabile della consistenza del credito agrario di breve periodo. Ciò può es- sere interpretato associando alla funzione del credito agrario di medio periodo, tipicamente destinato al finanziamento del capitale di scorta, anche una fun- zione di supporto alla liquidità, resa possibile attraverso alcuni meccanismi di tecnica bancaria, quale ad esempio il rinnovo della cambiale agraria.

A livello nazionale si riconferma il medesimo fenomeno rilevato a livello regionale. Così, la sua consistenza cresce, negli ultimi 12 mesi del 17%.

Per quanto concerne le variazioni trimestrali, si constata che è soprattutto con riferimento all’ultimo trimestre del 2014 che la consistenza di tale tipolo- gia di credito si alza in misura consistente (11%); nei primi tre trimestri del 2015, il fenomeno di crescita si ridimensiona notevolmente, presentando delle percentuali di crescita decisamente più contenute (rispettivamente 4,2%; 6,4%; 1,9%); a livello nazionale, le successive variazioni percentuali nei quattro tri- mestri si mantengono su valori positivi, con una lieve flessione nel terzo tri- mestre dell’anno.

Nelle nove province dell’Emilia-Romagna, la variazione percentuale della consistenza del credito agrario a medio termine negli ultimi dodici mesi pre- senta in ogni caso segno positivo ed il valore è, nella quasi totalità dei casi, su- periore al 10%. Ciò che emerge in maniera eclatante è la forte crescita di tale credito con riferimento a due province, Ravenna e Forlì, per le quali la varia- zione espressa in termini percentuali supera nettamente il 50%; fino ad arriva- re al 67,6% con riferimento alla provincia di Forlì.

Anche con riferimento alle variazioni trimestrali, le specifiche realtà pro- vinciali presentano notevole diversità tra di loro; tuttavia in un buon numero di casi si possono confermare le medesime caratteristiche di cambiamento evi- denziate a livello regionale, con variazioni elevate di segno positivo soprattut- to nell’ultimo trimestre del 2014.

Infine, con riferimento alla terza tipologia di credito agrario regionale, quella di lungo periodo, la sua variazione negli ultimi dodici mesi ha una pe- culiarità rispetto alle altre due tipologie di credito. Tale credito, infatti, ha una consistenza stabile (-0,1%). In questi termini, si riconferma la staticità rilevata dal confronto fra la consistenza a fine settembre 2014 rispetto a quella di 12 mesi prima.

Inoltre, si può anche constatare che la dinamica evolutiva della consistenza di tale credito nei quattro trimestri del periodo in esame (settembre 2014- settembre 2015) evidenzia una crescita di modesta entità nell’ultimo trimestre

del 2014; contrariamente, i primi tre trimestri del 2015 presentano una ridu- zione di modesta entità. Una sostanziale staticità caratterizza l’evoluzione tri- mestrale a livello di realtà nazionale.

Nelle singole realtà provinciali, dal confronto della consistenza del credito agrario di lungo termine, a fine settembre 2015 rispetto a 12 mesi prima, emergono sia variazioni con segno positivo, sia variazioni con segno negativo; nella maggior parte dei casi, comunque, la dinamica evolutiva è piuttosto sta- bile; l’unico caso singolare è quello della provincia di Reggio Emilia, con una variazione del 5,5%.

In conclusione, negli ultimi 12 mesi l’incremento, seppur debole, della consistenza del credito agrario sembra aver privilegiato nettamente il ruolo del credito agrario di medio periodo, con una funzione che può essere in parte in- terpretata come supporto alla riduzione del credito agrario a breve termine.