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L’impiego di fitofarmaci, fertilizzanti, sementi e

6. Il credito e l’impiego dei fattori produttivi »

6.2. L’impiego dei fattori produttivi »

6.2.3. L’impiego di fitofarmaci, fertilizzanti, sementi e

L’impiego di mezzi tecnici, analizzato sulla base di indicazioni del settore distributivo e dei listini delle Camere di Commercio, ha evidenziato i seguenti andamenti.

Relativamente ai fitofarmaci, si è osservato un ritorno ad impieghi in linea con i dati di lungo periodo, caratterizzato dal contenimento dei volumi (+1%) e da un lieve incremento dei prezzi. Il mercato degli anticrittogamici e degli insetticidi non è stato sostenuto da condizioni meteoclimatiche favorevoli alla diffusione di rilevanti fitopatologie, mentre gli impieghi di erbicidi sono stati

Tabella 6.7 - Macchine agricole "nuove di fabbrica" iscritte in Emilia-Romagna per catego- ria di utente 2012 2013 2014 2015 Var. % 2014/2013 Var. % 2015/2014 Trattrici Totale 1.309 1.426 1.334 839 -6,5 -37,1 - Conto proprio 1.117 1.213 1.147 694 -5,4 -39,5 - Conto proprio/terzi 75 109 115 75 5,5 -34,8 - Conto terzi 117 104 72 70 -30,8 -2,8 Mietitrebbiatrici Totale 32 35 20 37 -42,9 85,0 - Conto proprio 10 6 5 12 -16,7 140,0 - Conto proprio/terzi 10 9 5 9 -44,4 80,0 - Conto terzi 12 20 10 16 -50,0 60,0

6. IL CREDITO E L’IMPIEGO DEI FATTORI PRODUTTIVI

143 trainati più dalla crescita delle superfici destinate a seminativi che dall'intensi- ficarsi dei trattamenti. In calo, invece, l'utilizzo di geodisinfestanti, che hanno risentito della regressione del mais e della maggiore diffusione della concia delle sementi.

Per quanto riguarda i fertilizzanti, gli impieghi di concimi minerali sono ca- lati di circa il 2%, mentre i prezzi, stabili o in lieve crescita (in media attorno al 3%) hanno recuperato le posizioni perse nel 2014 (tabella 6.8). Gli impieghi dei concimi misti organici si sono invece mantenuti sui livelli dell'anno prece- dente.

A fronte della sostanziale stabilità dei concimi azotati, utilizzati nelle ope- razioni di copertura ed un lieve incremento dei fosfatici, trainati dai prodotti utilizzati in presemina e semina (perfosfati e complesso binario 18/46), si regi- stra la regressione degli impieghi di concimi potassici.

Per quanto riguarda i prezzi, ci si aspettava ulteriori ribassi delle quotazioni degli azotati, considerata la contrazione dei costi produttivi connessa alla maggiore convenienza di petrolio e gas naturale. In realtà i prezzi di urea e fo- sfato biammonico sono rimasti sostanzialmente stabili, mentre è cresciuto di circa tre punti percentuali quello del nitrato ammonico. Sulla formazione del prezzo europeo hanno avuto effetto sia la rivalutazione del dollaro rispetto all'euro, che ha attenuato la trasmissione del calo dei prezzi internazionali, sia le strategie dei fornitori che hanno maggiore convenienza a non posizionarsi sul prezzo di produzione ma ad esportare prodotti finiti.

Relativamente al comparto dei fosfatici, si è registrato un lieve incremento del perfosfato semplice ed un aumento del triplo, comunque in linea con varia- zioni di prezzo piuttosto contenute che caratterizza questo mercato, dominato

Tabella 6.8 - Prezzi prevalenti dei principali concimi (euro/q)

Prodotto 2012 2013 2014 2015 Var. % 2014/2013

Var. % 2015/2014 Perfosfato minerale granulare 0-19-0 25,30 25,40 23,90 24,37 -5,9 2,0 Perfosfato minerale triplo 0-46-0 46,92 43,48 41,23 44,00 -5,2 6,7 Nitrato ammonico 26% 31,42 31,50 31,55 32,63 0,2 3,4 Solfato ammonico 21% 27,42 26,00 25,24 26,75 -2,9 6,0 Urea agricola 46% 46,71 45,25 42,46 42,50 -6,2 0,1 Complesso Binario N/P 18/46 57,60 55,00 53,50 53,58 -2,7 0,1 Complesso Ternario N/P/K 11/22/16 51,00 51,00 51,00 54,50 0,0 6,9 Complesso Ternario N/P/K 15/15/15 43,00 43,00 43,00 44,35 0,0 3,1

da due fonti consolidate (aree del Nord Africa e Paesi del Baltico), senza una reale concorrenza.

Tra i prodotti a base di potassio, dopo le tensioni degli ultimi anni dovute alla concorrenza commerciale tra Russia e Bielorussia, la situazione si è stabi- lizzata e le quotazioni dei composti risentono di lieve oscillazioni dipendenti più dalle esigenze della domanda che dall'effettiva disponibilità del prodotto sul mercato.

Per quanto riguarda le sementi, si osservano situazioni variegate in funzio- ne di risultati produttivi, prezzi spuntati sui mercati nelle campagne precedenti ed aspettative del mercato.

In particolare, spicca la crescita degli investimenti a soia, una coltura che aveva mostrato in passato un andamento oscillante delle superfici, superato nell'ultimo anno grazie ad un maggiore richiamo di mercato ed al sostegno comunitario alla redditività delle colture. Su questo andamento ha inciso peral- tro la maggior convenienza rispetto al mais, frenato da prezzi meno interessan- ti. La dinamica del mais assume, infatti, i caratteri di un trend evidente di con- trazione, che tocca nel 2015 punte minime che non hanno precedenti.

Per quanto riguarda i cereali vernini, si conferma il maggiore apprezzamen- to delle sementi di frumento duro a fronte di un calo del tenero, le cui quota- zioni mercantili appaiono maggiormente esposte alle fluttuazioni dei mercati internazionali. La crescita del frumento duro appare peraltro correlata alle stra- tegie di valorizzazione delle produzioni di qualità, a partire dalla certificazione della semente fino agli accordi tra i componenti della filiera agro-alimentare.

Tra le produzioni industriali, tornano ad essere depressi gli impieghi della barbabietola, in ragione delle negative prospettive del regime delle quote e del vistoso calo del prezzo delle zucchero.

I listini delle sementi cerealicole si sono allineati su valori di poco inferiore all'anno precedente, per il frumento tenero (-2%) e l'orzo (-1%). Continua, per contro, ad osservarsi un maggiore apprezzamento mercantile della semente di frumento duro, che registra un lieve incremento di prezzo (+3%).

Le foraggere, nonostante il sostegno delle misure previste dalla PAC per nuovi avvicendamenti colturali, hanno in parte disatteso le aspettative produt- tive a causa di una campagna segnata da condizioni meteoclimatiche non favo- revoli. Di conseguenza, le quotazioni di mercato dell'erba medica, che conti- nuano comunque ad essere sostenute dall'apprezzamento dei mercati e dalla ridotta disponibilità sui mercati nazionali, hanno evidenziato nell'ultima annata una modesta regressione (-2%).

Mostra un andamento sostanzialmente stabile l'impiego di sementi ortive, con valori complessivi di vendita trainati dalle specie sostenute da accordi di coltivazione.

6. IL CREDITO E L’IMPIEGO DEI FATTORI PRODUTTIVI

145 Per quanto riguarda i prodotti destinati all’alimentazione animale, il com- parto zootecnico ha fatto osservare consistenti ribassi dei prezzi, conseguenti alla conferma del trend regressivo delle materie prime già registrato nel 2014. Relativamente alle quantità impiegate, a fronte della regressione della doman- da del settore suinicolo e della stabilità di quello bovino, segna un recupero il comparto avicolo, sostenuto da un trend positivo dei consumi.

L'analisi degli scambi delle principali materie prime di interesse mangimi- stico sul mercato di riferimento di Bologna evidenzia quotazioni medie annue tutte di segno negativo (figura 6.3). La dinamica osservata conferma la dipen- denza dei prezzi dai fenomeni congiunturali di disponibilità delle materie pri- me, caratterizzata nel complesso da incrementi produttivi e dalla tenuta delle scorte sui mercati interni ed esteri.

Tra i cereali, è proseguito il ribasso del frumento tenero, scambiato a circa 189 euro/t, con quotazioni in calo del 6% rispetto all'anno precedente. Anche i prezzi del mais confermano la tendenza regressiva dell'ultimo triennio, con un'ulteriore riduzione di circa 15 euro/t solo nell'ultimo anno. Andamento ce- dente anche per le quotazioni dell'orzo (-9%), in controtendenza rispetto ai marcati incrementi produttivi sui mercati nazionali evidenziato nell'annata precedente.

I listini dei sottoprodotti molitori, invece, hanno mostrato ribassi più conte- nuti, con farinaccio collocato praticamente sui valori dell'anno precedente (-1%), mentre il cruscame tenero cubettato è stato scambiato a quotazioni infe-

Figura 6.3 - Prezzi medi mensili (euro/tonnellata arrivo) delle materie prime di interesse mangimistico - anni 2011 – 2015 0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500

Mais naz. Orzo naz. pesante Cruscame f.t. cub. Farinaccio f.t. Farina estraz. soia integr. naz. Farina estraz. soia integr. est. Medica disidr. I qual. pellet 2011 2012 2013 2014 2015

riori del 7% rispetto al 2014.

I prezzi delle materie prime proteiche, sospinti nell'ultimo triennio dalla ri- dotta offerta internazionale e da fenomeni speculativi, hanno fatto osservare una drastica regressione. Le quotazioni della farina di soia, sia di provenienza nazionale che estera, si sono collocate per la prima volta sotto i 400 euro/t, in calo di oltre il 13% rispetto all'annata precedente.

Gli impieghi di foraggere, penalizzati dalla carenza prolungata di precipita- zioni nel periodo estivo e dalla ridotta domanda del settore zootecnico, hanno evidenziato un andamento cedente dei listini. Grazie al sostegno dell'offerta estera, reggono tuttavia le quotazioni della medica disidratata, scambiata a 213 euro/t (-8%).