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IL 1996 E IL CONSOLIDAMENTO DEL BIPOLARISMO

MAGGIORITARIO: IL MATTARELLUM

3.1.2. IL 1996 E IL CONSOLIDAMENTO DEL BIPOLARISMO

La coalizione che vinse le elezioni, il centro-sinistra, dovette ricorrere all'appoggio esterno di Rifondazione Comunista che permise di avere una maggioranza di appena 7 deputati alla Camera; per quanto riguarda il Senato, il governo non ebbe problemi visti i 169 seggi conquistati autonomamente nella tornata elettorale (di cui 157 ulivisti, 10 senatori a vita e 2 della SVP).Le elezioni del 1996 sono importanti perché per la prima volta nella storia d’Italia si realizza un’alternanza per via elettorale tra forze che elette precedentemente all’opposizione riescono ad andare al governo116. Il centro-sinistra

vince in ,Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Puglia, Toscana, Marche e Umbria.

La coalizione del Polo per le Libertà prevale in Abruzzo , Calabria, Campania,Piemonte, Sardegna e Sicilia. La Lega Nord, che aveva deciso di correre autonomamente, vince in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia (tranne le province di Pavia, Mantova, Lodi e Milano), e le province di Cuneo e Verbania (Piemonte) e Trento. I centristi, che nel 1994 si erano presentati nel Patto per l'Italia ma, essendo stati fortemente penalizzati dal sistema elettorale maggioritario, furono indotti a trovare una collocazione nell'ambito di due schieramenti tra loro contrapposti. Il Partito Popolare Italiano promosse un'alleanza di centrosinistra, mentre alcuni settori si dissociarono e fondarono i cristiani democratici uniti, nello schieramento di centrodestra : insieme al centro cristiano democratico, nella quota proporzionale della camera ottennero 12 deputati, con il 5,84% dei consensi. Il Patto Segni si presentò invece all'interno della lista Dini-Rinnovamento Italia, che ottenne nella parte proporzionale 8 deputati, grazie al 4,34%: nell'assetto del sistema partitico, questa formazione rappresentava l'ala più moderata di una coalizione- quella del centro-sinistra- che vedeva in Rifondazione Comunista l'ala più spostata a sinistra117.

Le strategie delle singole formazioni politiche, che risultano dunque essere il più evidente riflesso del sistema elettorale sul nuovo assetto del sistema partitico, hanno tenuto conto del fatto che il collegio uninominale e la formula maggioritaria premiavano l’accordo e penalizzavano la fuoriuscita dalla coalizione, incoraggiando l’apparentamento di forze politiche che mai avrebbero stretto un

116 Cfr. L'ITALIA 90-CRISI E TRANSIZIONE, 2006, in www.culturaesviluppo.it.

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patto di coalizione nella logica del sistema proporzionale, mentre la parte proporzionale consentiva loro di recuperare il profilo identitario. Il primo riflesso del sistema maggioritario sulle strategie dei partiti riguarda dunque la scelta delle formazioni di centro di presentarsi coalizzate con i due schieramenti maggiori per riuscire ad ottenere una sicura rappresentanza e questo segna anche la principale differenza tra questa toranata elettorale e quella precedente : le coalizioni passano da 4 (Progressisti a sinistra,Patto per l’Italia al centro, Polo delle libertà e Polo del buongoverno a destra)a due, centro-destra e centro-sinistra : gli esiti fotografarono per la prima volta una situazione davvero bipolare, infatti centro-destra e centro- sinistra ottennero quasi il 90% della rappresentanza118.

Ritengo che questo aspetto sia molto importante se messo in connessione con la competizione nei collegi uninominali : essi presentano una peculiarità nell'Italia settentrionale dove la presenza della Lega Nord rende tripolare la competizione elettorale e l'assetto che va a determinarsi119.

Non c'è inoltre un significativo allargamento quantitativo del sistema partitico, in quanto anche nella quota proporzionale di assegnazione dei seggi, vi è una sostanziale conferma di quel bipolarismo che abbiamo osservato costituire la cifra caratteristica di questa tornata elettorale.

Al Senato, oltre ai due rappresentanti di SVP , le liste in appoggio al Polo per le Libertà (movimento sociale tricolore e lista Pannella- Sgarbi) ottengono un seggio a testa e pochi seggi in più ottengono le liste in appoggio al centro-sinistra ; è della Lega Nord il risultato sorprendente : il 10% viene superato in entrambe le Camere , e la conseguente rappresentanza di 20 deputati e 27 senatori nella sola parte proporzionale della competizione, costituiscono come abbiamo visto l'unica variazione sostanziale di un assetto parlamentare altrimenti del tutto bipolare.

Dall'altra parte è il Prc, che al Senato aveva sottoscritto un accordo

di desistenza con l'Ulivo accettando dunque di non presentare propri

candidati, che alla Camera ottiene un 8,57% (20 deputati) che oltre a renderla la seconda forza della coalizione, ne aumentano in maniera considerevole il peso contrattuale120.

Possiamo affermare dunque ancora una volta l'emergere di un

118 Cfr. G.G.CARBONI, L'inatteso (e inopportuno) ritorno delle maggioranze variabili, Forum di

Quaderni Costituzionali,2007, p.8.

119 Cfr. A.DI VIRGILIO, Le elezioni in Italia. Le elezioni politiche del 21 aprile 1996. Le molte

sorprese della “seconda volta” , Quaderni dell'Osservatorio Elettorale , p.188.

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rapporto tripolare ed interconnesso tra il sistema elettorale, l'assetto politico-parlamentare ed il sistema partitico.

Il primo cerca di perseguire una logica di governabilità e, tendendo alla riduzione della frammentazione delle formazioni politiche, prova a costruire l'assetto parlamentare incentrato sul bipolarismo. Nel caso di specie, l'obiettivo viene sostanzialmente raggiunto, perchè in questa tornata la distribuzione dei voti è in larghissima percentuale concentrata sui due principali schieramenti, e se si considera anche la terza forza (Lega Nord) la concentrazione dei voti copre tutta la volontà dell'elettorato : abbiamo anche osservato come, molto più che nel 1994, la terza forza viene molto favorita dall'esistenza dei collegi uninominali.

Infatti, se nel 1994 il Patto Segni otteneva la maggioranza in qualche provincia ma scontava il limite di non avere un elettorato concentrato geograficamente in alcune zone e di non avere un profilo politico troppo identitario che potesse attrarre quella porzione di votanti restii a riconoscersi nei due schieramenti principali, nel 1996 la Lega Nord possiede tutte le caratteristiche politiche per “reggere” all'onda bipolare-maggioritaria, e i numeri ottenuti in termini di rappresentanza nelle due Camere lo dimostrano.

Oltre al conseguimento dell'effetto dell'alternanza bipolare, però, le elezioni del 1996 rendono molto evidente qualche effetto che il Mattarellum produce in quanto sistema misto.

Infatti, il voto differenziato, indubbiamente favorito dal sistema dei collegi uninominali, rende palese l'esercizio da parte della suddetta legge elettorale di una certa influenza sull'elettorato, che ci fornisce un esito estremamente articolato.

In particolare, l’importanza della defezione maggioritaria degli elettori di centro-destra, che è risultata l’elemento decisivo per stabilire l’esito della competizione. In quella circostanza nel settore proporzionale i partiti dell’area del Polo – compresa la Lista Pannella – ottennero 16.481.785 voti, superando i partiti dell’area dell’Ulivo – compresa Rifondazione Comunista – che si arrestarono a 16.270.935 voti; la coalizione di centro-destra però nel settore maggioritario fu incapace di mantenere i voti ottenuti nel proporzionale e si fermò a quota 15.097.220, con una perdita di circa 1.400.000 voti, che rispetto ai 16.744.708 voti ottenuti dall’Ulivo e insieme agli effetti distorsivi del sistema elettorale maggioritario provocò la débâcle del Polo e in ultima analisi la formazione di una maggioranza di centro-sinistra in parlamento121.

121 Cfr. Cfr. F.VENTURINO, Il voto differenziale nelle elezioni per la Camera dei Deputati del

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3.1.3. LE ELEZIONI 2001: L'ULTIMA VOLTA DEL