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LE ELEZIONI DEL 2006 : UN SOSTANZIALE PAREGGIO

MAGGIORITARIO: IL MATTARELLUM

3.2. LA LEGGE 270/2005: UN APPARENTE RITORNO AL PROPORZIONALE

3.2.1. LE ELEZIONI DEL 2006 : UN SOSTANZIALE PAREGGIO

Sono state tre le elezioni disciplinate da questa legge, ed è interessante notare – sempre assumendo come parametro l'intensa interdipendenza tra sistema elettorale, parlamentare e partitico – come il ritorno ad un sistema proporzionale distorto da due importanti correttivi abbia anzitutto inciso sulla tenuta di quel bipolarismo che nelle tornate elettorali del 1996 e del 2001 era prima emerso e poi si era in qualche modo stabilizzato con l'influenza che nel medio-lungo periodo il Mattarellum aveva esercitato.

Ritengo che le prime elezioni in oggetto, quelle del 2006, abbiano il primo e più evidente aspetto meritevole di interesse negli esiti che produssero : un sostanziale pareggio.

Le due aggregazioni principali, che come nelle tornate precedenti mantenevano il profilo di coalizioni pre elettorali, conservavano una frammentazione partitica interna piuttosto articolata, soprattutto per quanto riguardava il centro-sinistra.

Soprattutto alla Camera, l'effetto multipartitico si riaffacciò subito

138 Cfr. R.D'ALIMONTE, La riforma elettorale tra metodo e contenuti , 2006 , cit. pp.12-13. 139 Cfr. Espressione di A.CHIARAMONTE, Tra maggioritario e proporzionale.L'universo dei

sistemi elettorali misti , Bologna, Il Mulino , 2005.

140 Cfr. A.PATRONI GRIFFI, Sistemi elettorali e tenuta del principio democratico: brevi

considerazioni a margine della legge elettorale , in www.forumcostituzionale.it , p.3.

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sull'assetto parlamentare, in virtù del sistema di soglie di sbarramento che incentivava la logica coalizionale favorendo così una larga ripartizione di seggi che interessava anche formazioni minori.

Ad esclusione della circoscrizione estera e del Svp (che beneficiava del sistema inerente al Trentino Alto-Adige contestualizzato nella logica delle liste che rappresentavano minoranze linguistiche) che raccolse 4 seggi con uno 0,48% , l'influenza esercitata dall'incentivo coalizionale è visibile tramite un dato numerico : ben 5 formazioni che non raggiunsero il 3% dei consensi ottennero complessivamente 75 deputati.

L'analisi si riferisce alla Rosa nel Pugno (2,6% , 18 seggi) , Comunisti Italiani e Italia dei Valori (entrambi al 2,3% ed entrambi con 16 deputati) , i Verdi al 2,06% con 15 rappresentanti e soprattutto l'Udeur : quest'ultima formazione non raggiunge la soglia necessaria, fermandosi al 1,4% , ma partecipa alla ripartizione dei seggi in quanto è la “miglior perdente”. Il 5,84% che ottiene Rifondazione Comunista e soprattutto il 31,27% ottenuto dall'Ulivo conferiscono alla coalizione di centro-sinistra una maggioranza alla Camera che le permette di aggiudicarsi il premio di maggioranza con un vantaggio di 24.755 voti, ovvero dello 0,06% che assicurava alla coalizione vincente una consistente maggioranza di seggi . Questa situazione non verrà replicata al Senato142.

Qui è da osservare anche la variazione di strategia elettorale che porta Ds e Margherita a presentarsi separatamente, sfruttando la ripartizione regionale dei seggi che disciplinava l'elezione in questa Camera, ma i 62 seggi ottenuti dai primi e i 39 ottenuti dai secondi non saranno sufficienti : il centro-sinistra otterrà 148 senatori , che comprendono anche i 2 ottenuti da due cartelli che non raggiungono lo 0,5% , i 18 complessivi di Udeur, Idv e Insieme con Unione e i 27 che Rifondazione Comunista ottiene grazie al 7,37% , ma il centro- destra qui prevale143.

Sono solo 4 le liste che partecipano alla coalizione del centro-destra , che di fatto conferma pressochè fedelmente i consensi ottenuti alla Camera : supera il 24% con Forza Italia, il 12% con Alleanza Nazionale, si avvicina al 7% con l' Udc ed ottiene il 4,5% con la Lega Nord144.

142 Cfr. Camera dei Deputati – XV Legislatura-Deputati , in www.leg15.camera.it. 143 Cfr. Elezioni 2006: riepilogo nazionale , in www.senato.it.

144 Cfr. Archivio storico elezioni-Ministero dell'Interno/Elezioni politiche 2006 in

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Considerando i numeri delle circoscrizioni estere e i dati della Valle D'Aosta e del Trentino Alto Adige (le due regioni nelle quali si è votato con un sistema uninominale145) si perviene a un pareggio che

riporta nuovamente al centro del dibattito politico il ricorrente tema della governabilità.

Non è un caso che la fragile maggioranza che si formerà porterà alla creazione di un governo di centro-sinistra, molto eterogeneo dal punto di vista della frammentazione partitica, che durerà meno di due anni146.

Ritengo siano da osservare due situazioni attinenti all'effetto del nuovo sistema elettorale sull'esito delle elezioni del 2006.

La prima riguarda il sistema partitico : abbiamo analizzato come le forze politiche , oltre ad un lieve incremento dal punto di vista quantitativo, trovano nell'incentivo alla logica coalizionale una maggiore possibilità di accedere alla ripartizione dei seggi.

Osservando il dato della Camera, si può notare come nell'alveo del centro-sinistra -ad esclusione ovviamente dell'Ulivo-sarebbe stata la sola Rifondazione Comunista ad ottenere rappresentanti se si fosse presentata autonomamente, in quanto si tratta dell'unica forza che ha superato il 4% dei consensi ; nel centro-destra invece, escludendo Forza Italia (e per semplicità anche la lista Dc-Nuovo Psi che non ottiene neppure l'1% ed accede alla ripartizione come miglior perdente della coalizione) tutte e tre le “seconde forze” ottengono un numero di consensi superiori alla soglia del 4%, e nel caso di Alleanza Nazionale addirittura lo triplicano.

Ovviamente questa riflessione è utile per comprendere la dimensione approssimativa di queste formazioni politiche, ma suscita una domanda ulteriore. E' interessante interrogarsi sul livello di influenza che la scelta della collocazione politica ha sull'elettorato, soprattutto in riferimento a questi partiti relativamente minori che spesso si rapportano ad un elettorato molto fidelizzato e poco volatile.

Ponendo dunque queste formazioni fuori dai contesti delle coalizioni, la variazione del numero di consensi dipenderebbe soprattutto dalla capacità -da parte del loro personale politico-di giustificare all'esterno una diversa scelta strategica.

E' infine da notare che nessuna forza che si è presentata al di fuori

145 Cfr. Senato della Repubblica-XV Legislatura 2006-2008 , in www.senato.it. 146 Cfr. XV Legislatura (28 aprile 2006-6 febbraio 2008) , in www.governo.it.

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dalle coalizioni ha ottenuto seggi, a dimostrazione di un ulteriore fattore : l'accesso in parlamento di un discreto numero di formazioni minori non ha intaccato profondamente la struttura bipolare dell'assetto parlamentare, ed è questo aspetto che credo debba interessare la seconda riflessione sugli esiti della suddetta tornata elettorale.

Il fortissimo premio di maggioranza , alla luce dei risultati emersi dalla consultazione, altera fortemente gli equilibri parlamentari , che trovano però un importante contrappeso al Senato, dove è la minor frammentazione interna alla coalizione di centro-destra che spinge a un buon risultato l'aggregazione guidata da Forza Italia.

Riscontro quindi, nella fotografia dell'assetto parlamentare e di conseguenza del sistema politico che si va a creare , una notevole interdipendenza anche tra gli stessi elementi correttivi (in senso maggioritario) dell'impianto complessivo della legge (di natura proporzionale) .

La legge 270, che nasceva su una forte volontà politica dell'area del centro-destra che lamentava un eccesso di storture del precedente impianto (scorporo, liste civetta) , esprime in questa tornata dei risultati che creano una struttura quasi completamente figlia dei suoi elementi correttivi : l'abnorme premio di maggioranza da un lato, il complesso ed articolato sistema di soglie dall'altro.

3.2.2. IL RISULTATO DEL 2008 : NUOVO