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PARTE I – INQUADRAMENTO TEORICO:

Capitolo 2. La competenza traduttiva

2.2 Modelli proposti

2.2.1 Il modello di competenza traduttiva del gruppo PACTE

Il modello di competenza traduttiva elaborato dal gruppo di ricerca PACTE è uno dei punti di riferimento da cui siamo partiti per elaborare la nostra proposta didattica per la traduzione specializzata.

Il gruppo di ricerca PACTE (Proceso de Adquisición de la Competencia Traductora y Evaluación) opera presso l’Universitat Autònoma di Barcellona dal 1997 sotto la direzione di Amparo Hurtado Albir ed è formato dai seguenti ricercatori: A. Beeby, M. Fernández, O. Fox, A. Kuznik, W. Neunzig, P. Rodríguez, L. Romero e S. Wimmer; hanno collaborato anche L. Berenguer, D. Ensinger, I. Kozlova, N. Martínez, J. Mathews, M. Orozco e M. Presas.

Il lavoro del gruppo è finalizzato alla definizione della competenza traduttiva e i relativi processi di acquisizione, concentrandosi su due aspetti complementari:

1) Processo traduttivo 2) Prodotto della traduzione.

Utilizzando strumenti di raccolta dei dati qualitativi e quantitativi e ricorrendo al metodo della triangolazione, il gruppo ha analizzato i dati ottenuti dagli studi sperimentali sui processi mentali implicati nell’attività della traduzione.

Per competenza traduttiva si intende innanzitutto il sistema soggiacente di conoscenze necessarie per tradurre (PACTE 2003; 2005), «la que capacita al traductor para efectuar las operaciones cognitivas necesarias para desarrollar el proceso traductor» (Hurtado Albir 2001: 375). Essa non coincide con la competenza bilingue, ma è composta da varie sottocompetenze, di diverso livello (conoscenze dichiarative, conoscenze procedurali; abilità; capacità). Tra queste, la sottocompetenza strategica ha importanza fondamentale.

Figura 14. Modello della competenza traduttiva articolata nelle sottocompetenze secondo il gruppo PACTE (2005: 610)

La competenza traduttiva non coincide nemmeno con la competenza comunicativa, poiché la prima è un sapere esperto; la competenza traduttiva corrisponde alla competenza del traduttore professionista. In quanto sapere esperto ha tre caratteristiche: 1) è un sapere ampio e astratto; 2) è un sapere consapevole quindi può essere esplicitato; 3) è un sapere organizzato in strutture complesse e quindi può essere usato per la risoluzione di problemi (PACTE 2003: 80-81).

La competenza traduttiva quindi è un sapere prevalentemente procedurale, ecco perché la componente strategica è così importante. Ed ecco anche perché la maggior parte dei processi messi in atto sono automatici (PACTE 2003: 82).

Il gruppo PACTE ha elaborato un modello della competenza traduttiva, nel quale le varie sottocompetenze e le componenti psicofisiologiche operano in stretta correlazione tra loro (PACTE 2005). Essa si compone di:

1) Sottocompetenza bilingue: corrisponde alla conoscenza delle lingue di partenza e di arrivo (conoscenza pragmatica, sociolinguistica, testuale, lessicale, grammaticale). Si tratta di conoscenze essenzialmente operative.

2) Sottocompetenza extralinguistica: corrisponde alla conoscenza enciclopedica, tematica, culturale nelle lingue di partenza e di arrivo. Si tratta di conoscenze essenzialmente dichiarative.

3) Sottocompetenza delle conoscenze di traduzione: corrisponde alla conoscenza dei principi della traduzione e della professione. Si tratta di conoscenze essenzialmente dichiarative.

4) Sottocompetenza strumentale: corrisponde alla conoscenza e all’uso delle fonti di documentazione e delle tecnologie per la traduzione. Si tratta di conoscenze essenzialmente operative.

5) Sottocompetenza strategica: corrisponde alla capacità di risolvere problemi37 e garantire l’efficacia del processo (concretamente: pianificare il processo in funzione del progetto di traduzione, monitorare il processo, attivare le diverse sottocompetenze, individuare i problemi di traduzione e attivare i procedimenti per risolverli). Si tratta di un sapere essenzialmente procedurale, centrale nel processo di traduzione.

Accanto alle sottocompetenze così individuate vi sono le seguenti componenti psicofisiologiche:

a) Componenti cognitive: memoria, percezione, attenzione, emozione.

b) Aspetti attitudinali: curiosità intellettuale, perseveranza, rigore, spirito critico, conoscenza e fiducia nelle proprie capacità, conoscenza dei propri limiti, motivazione.

c) Meccanismi psicomotori.

d) Abilità: creatività, ragionamento logico, analisi, sintesi.

Considerato che le sottocompetenze bilingue ed extralinguistica possono essere possedute da qualsiasi parlante bilingue, è evidente che le sottocompetenze specifiche della competenza traduttiva sono quelle strategica, strumentale e delle conoscenze di traduzione. L’introduzione della sottocompetenza psicofisiologica poi è

37 Si richiama l’attenzione sulla distinzione tra “problema” e “difficoltà” di traduzione definita da Nord:

un problema di traduzione è «an objective problem which every translator (irrespective of his level of competence and of the technical conditions of his work) has to solve during a particular translation task» mentre le difficoltà di traduzione sono «subjective and have to do with the translator himself and his specific working conditions» (Nord 1991: 151).

in linea con i recenti studi sulla didattica che sottolineano l’importanza dell’autocoscienza e della fiducia ai fini dell’apprendimento e del rendimento professionale.38 La sottocompetenza strategica, d’altra parte, si nutre dei recenti approcci cognitivi (Empirical Studies) che studiano gli aspetti procedurali dell’attività traduttiva; per fare questo sono state sviluppate delle sperimentazioni con metodi di raccolta dei dati empirici come TAPs (thinking aloud protocols) o eye-tracking volti a registrare ogni movimento o pausa degli occhi sul monitor o delle mani sulla tastiera e ogni riflessione ad alta voce del traduttore che possano essere indicativi dei processi che avvengono nella mente del traduttore mentre traduce.39

Il modello di competenza traduttiva elaborato da PACTE stabilisce una serie di relazioni tra le sottocompetenze e individua come centrale nel processo di traduzione la sottocompetenza strategica, come si può apprezzare osservando la Figura 14. Questo modello è attualmente sottoposto a sperimentazioni per essere validato: un primo risultato in questo senso è la progettazione di uno strumento per misurare la competenza traduttiva, tema della tesi di dottorato di Orozco (2000), seguito tra gli altri da uno studio pilota relativo alla risoluzione dei problemi nel processo di traduzione e la relazione tra il ricorso a un supporto esterno o interno (PACTE 2005) e uno studio empirico relativo alla sottocompetenza fondamentale nel processo traduttivo, quella strategica, secondo le variabili Efficacia del processo, Presa di decisioni, Progetto di traduzione, Identificazione e risoluzione di problemi di traduzione (PACTE 2011), entrambi su una popolazione di 35 traduttori professionisti non specializzati e 24 professori di lingue straniere senza competenze traduttive.