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Il problema della soglia: conclusion

Nel documento Nuovi sguardi sulle scienze cognitive (pagine 35-39)

Marsia Barbera

5. Il problema della soglia: conclusion

Dopo aver individuato una definizione del concetto di abitudine e tentato di spiegarne il processo di formazione, a partire dal mecca- nismo dell’habit loop, cerchiamo adesso di capire se esista o meno una soglia di trasformazione dello schema motorio/mentale, eseguito in modo consapevole, nella relativa routine, messa in moto automati- camente.

La questione della soglia appare controversa, in quanto non esiste ancora un unico parametro applicabile in qualsiasi campo di ricerca e che, soprattutto, stabilisca in termini di tempistiche o di ripetizioni quando quell’azione divenga a tutti gli effetti un’abitudine. Nonostante ciò, nella letteratura sono riscontrabili alcuni contributi in cui sono state individuate delle soglie. In particolare è possibile menzionare:

Comportamenti abitudinari eseguiti automaticamente: the habit loop theory

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relativa all’abitudine di andare in palestra, stimando che con un’indi- cativa frequenza di 4 giorni su 7 l’attività fisica (e mentale) del “fare palestra” diventa automatica, ovvero abitudinaria, solo dopo un lasso temporale di circa sei settimane;

2) Lally et al. (2010) si sono similmente occupati di studiare un’a- bitudine comune a molte persone che dopo cena sono solite fare delle passeggiate. I risultati mostrano che questa semplice abitudine salu- tista, qualora si svolga all’interno del medesimo contesto, può richie- dere dai 18 ai 254 giorni, al fine di essere eseguita in modo automa- tico, ovvero senza un eccessivo sforzo cognitivo;

3) Hahne e Friederici (1999) hanno invece operato in campo lingui- stico, esaminando le proprietà dei processi coinvolti nell’analisi strut- turale delle frasi, utilizzando le misure potenziali del cervello relative all’evento (ERP). Nella fattispecie, gli studiosi si sono soffermati ad analizzare la tempistica con la quale vengono prodotte le risposte au- tomatiche, che è di circa 0-200 ms, così come di quelle controllate che invece avvengono a partire dai 200 ms.

Proprio perché non è facile l’individuazione di una soglia og- gettiva in termini di abitudine le ricerche continueranno a muoversi in questa direzione, estendendosi con buone probabilità anche al campo della robotica, al fine di comprendere come un automa sia in grado di sviluppare una data abitudine (in primis motoria) e, soprattutto, in quanto tempo ciò possa avvenire.

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