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Impiego sostenibile e prestazioni di materiali tra innovazione e tradizione

Nel documento SCUOLe DI DOTTORATO 37 (pagine 139-144)

Il tema selezionato2 per il tavolo 1 “tecniche, materiali, progetto”, ha individuato la sottotematica “Impiego sostenibile e prestazioni di materiali tra innovazione e tradizione” nella quale sono state affrontate le questioni inerenti l’innovazione di progetto e di prodotto nell’ot-tica della sostenibilità. Nel quadro problematico di riferimento – lavorare nel post terremoto – l’argomento è stato connesso alla progettazione di manufatti per la temporaneità.

1Università G. D’Annunzio di Chieti–Pescara.

Hanno partecipato ai lavori preparatori e alla stesura del contributo:

Francesco D’Adamo, Maria Mascarucci, Massimo Pitocco.

2L’evento catastrofico del 6 aprile 2009 ha interessato una vasta area a livel-lo fisico–territoriale (si tratta di un’intera provincia e di circa 50 comuni oltre il capoluogo regionale, L’Aquila) e coinvolto un ampio campo di tematiche a livel-lo tecnico–scientifico (non solivel-lo si dovrà affrontare l’emergenza abitativa, ma anche la ricostruzione del patrimonio storico, e dovrà essere svolta un’approfon-dita riflessione sugli indirizzi per il futuro sviluppo). Nella sede di Pescara si è strutturato il seminario “Laboratorio interdisciplinare territori del sisma Intelab/Sitema Abruzzo ricostruzione e sviluppo sostenibile del comune di Caporciano”, intorno ai problemi emersi dopo il terremoto, per contribuire al dibattito e al confronto sulle idee e le azioni per la “ricostruzione”, in atto e futu-ra. In particolare il lavoro si è concentrato su due temi principali legati al proget-to fisico dei manufatti (il progetproget-to dell’esistente e il progetproget-to del nuovo) e al pro-getto programmatico dello sviluppo, dalla crescita urbana alla produzione edilizia (vedi contributo dello stesso autore al tavolo Tecniche, processi, progetto).

Massimo Lauria (edited by) Produzione dell’Architettura tra tecniche e progetto. Ricerca e innovazione per il territorio = Architectural Planning between build and design techniques. Glocal oriented research and innovation, ISBN 978-88-8453-988-5 (online) ISBN 978-88-8453-990-8 (print) © 2010 Firenze University Press

Per questi manufatti, il concetto di provvisorio può acquisire valenze più ampie, in relazione agli strumenti di valutazione (nella procedura LCA entra in gioco l’intero ciclo di vita, compreso l’uso e l’ipotesi di dismissione) e alla diversa interpretazione del parame-tro tempo/durabilità.

La metodologia, derivata dalla necessità di confrontarsi con le peculiarità del luogo e con la criticità del momento, ha rintracciato nell’esemplificazione di casi studio il modo più idoneo per restitui-re risultati appropriati e connotati da restitui-reale fattibilità.

È stato dunque, approfondito un progetto di componenti edi-lizi (pannelli per sistemi–involucro) utilizzando risorse locali, di origine naturale, facilmente rinnovabili e reversibili nel processo.

Le possibilità tecniche e culturali sono state valutate, nel pro-getto, attraverso confronti tra esperienze in altri Paesi europei ed ipotesi di trasferimento tecnologico, con i dovuti adeguamenti alla realtà specifica.

Il risultato atteso è un’innovazione nella scelta dei materiali (anche materiali di scarto, ad esempio dell’agricoltura) e dei sistemi costruttivi nell’ottica della sostenibilità, una ricerca di materiali e componenti meno impattanti in tutto il ciclo di vita e in grado di essere realizzati in tempi contenuti e con processi a basso impatto, oltrechè dimessi con poco peso ambientale alla conclusione della loro vita utile programmata.

La ricostruzione delle “case”, nei diversi piccoli centri del “cra-tere”, potrebbe diventare così un primo passo, non solo per ridare il “tetto agli sfollati”, ma anche per innescare una nuova imprendi-toria locale e una nuova economia a sostegno della “transizione”;

imprese di produzione e costruzione potrebbero svilupparsi a par-tire dalla specifica situazione per fornire componenti e maestranze anche in territori limitrofi e per tipologie diverse (dalla costruzio-ne di abitazioni monofamiliari alla fornitura parziale di compocostruzio-nen- componen-ti per edifici mulcomponen-tipiano).

Le tecnologie osservate sono naturalmente di facile apprendi-mento e applicabili da maestranze non specializzate che possono formarsi (o essere organizzate) tra la popolazione presente e i gio-vani che non vogliono migrare.

Necessariamente si dovrebbe promuovere – in parallelo – una politica dei “materiali” finora mai considerata – non solo a livello loca-le – che potrebbe meglio sostenere una nuova imprenditoria verde.

141 Impiego sostenibile e prestazioni di materiali

I materiali possono significare una diversificazione dell’aspetto degli edifici, quella “diversità” in grado di connotare la peculiarità di un paesaggio. Conoscere i materiali locali e indirizzare le politi-che produttive verso alcune opzioni piuttosto politi-che altre, significa per di più sostenere la formazione specialistica e la promozione di

“marchi doc”, oltre a dare impulso ad un rinnovato genius loci.

Il sostegno alle diversità culturali dell’edilizia, inoltre, potrebbe agire notevolmente sull’economia locale e sull’impatto ambientale con l’abbattimento del peso dei trasporti di materiali e componen-ti, altro elemento di rilievo nella valutazione della sostenibilità di un prodotto.

Nell’obiettivo finale è considerato anche il miglioramento della qualità dell’immagine tipica che, in contrapposizione all’omologa-zione del paesaggio antropizzato degli ultimi anni, si ritiene possa suscitare nuovi interessi per il necessario coinvolgimento del mer-cato immobiliare verso un orientamento ecologico.

Le antropizzazioni così proposte recupererebbero dunque la cultura materiale del luogo nel vero senso del termine – sapendo

“trasferire conoscenza” in modo consapevole e compatibile con il contesto – senza incorrere in false icone della tradizione e inno-vando una tradizione locale per renderla possibile e attuale.

La rilevazione diretta delle risorse materiche locali è quindi un passo fondamentale del programma strategico per il complessivo piano di sviluppo del territorio in questione.

Nel caso oggetto di studio, una rilevazione speditiva ha fatto ipo-tizzare almeno quattro diverse opportunità per una nuova imprendi-toria e una nuova edilizia sostenibile legata anche al paesaggio locale.

Emergono alcune immagini prioritarie:

= i boschi, da inserire in un sistema di gestione ampio, al fine di essere in grado di fornire una risorsa per l’edilizia, oltre che per l’energia (biomassa); la copertura boschiva del ter-ritorio abruzzese (20,7%) supera la media nazionale e la percentuale di boschi d’alto fusto costituisce il 44% di tale patrimonio;

= il sistema agricolo, prevalentemente cerealicolo, dove lo scarto determinato dalla paglia può trasformarsi da proble-ma a risorsa nel costituire proble-materiale di tamponatura per pannelli di chiusura degli edifici; le sue caratteristiche di

bassa trasmittanza termica e forte isolamento acustico la rendono un materiale molto adatto alla costruzione di pan-nelli di tamponatura per edifici eco–compatibili e con un ottimo confort ambientale grazie alle proprietà traspiranti del pannello realizzato con lo strato di finitura ad intona-co di calce;

= gli allevamenti, in particolare quelli ovini; l’Abruzzo ha sempre prodotto una grande quantità di lana di pecora;

tale lana, tuttavia, considerata di bassa qualità, veniva uti-lizzata soltanto come imbottitura di materassi e cuscini.

Oggi è considerata uno scarto della produzione di carne e formaggio ovino e potrebbe essere reintrodotta nell’eco-nomia locale come materiale isolante eco–compatibile;

= le macerie degli edifici storici in pietra, “una cava di pie-tra a cielo aperto”. Le attuali tecnologie della piepie-tra – ad esempio le costruzioni in “gabbioni” – possono far ipo-tizzare nuove forme edificate con la stessa matericità tra-mandata dalla storia e lo stesso colore del paesaggio antropizzato.

Il processo metodologico proposto per la scelta dei materiali è, dunque, orientato ad individuare (o determinare) quelle caratteris-tiche di reversibilità in analogia con i cicli biologici (ovvero mate-riali che, una volta dismessi, rientrano nel ciclo naturale senza il bisogno di lavorazioni impattanti). Inoltre, per la configurazione dei sistemi costruttivi con l’obiettivo di una costruzione più sostenibile, si ritiene prioritaria l’assunzione della reversibilità come prestazione base.

Un edificio montato a secco può essere dis–assemblato/smonta-to una volta cessata la propria funzione e i vari componenti possono essere riutilizzati, riciclati o, addirittura, reintegrati nell’ambiente.

Il ciclo produttivo della paglia, come tamponatura di pannello a telaio in legno, muove dal fine vita del ciclo della lavorazione con mietitrebbia dei cereali.

Il prodotto è arrotolato dalla macchina in balle rettangolari;

queste vengono stoccate in capannoni, assemblate e quindi rifinite con taglio delle imperfezioni laterali. In questo modo la parte più resistente e più densa del pannello verrà conservata, pronta per essere assemblata nel telaio di legno.

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Il pannello, dopo il montaggio verrà intonacato con calce – così da poter mantenere la traspirabilità del pacchettto completo – e trasportato in cantiere. L’impatto ambientale della paglia è mini-mo, carbon neutral, e il fine vita di questo materiale può consider-are sia il riciclo che la combustione o la gassificazione come bio-massa per produrre calore ed energia.

Per l’involucro e, in particolare, per le “chiusure verticali”

opache, si ipotizzano diverse opzioni che muovono dai materiali locali anche con una progettazione informata dei requisiti bio–cli-matici alfine di conferire al componente prestazioni mutevoli al variare delle esigenze climatiche.

In particolare si sta studiando/sperimentando un sistema costruttivo che veda riutilizzate le macerie, provenienti dagli edifi-ci crollati, posate in opera mediante la tecnica dei gabbioni metal-lici. Si tratta di un “trasferimento tecnologico” (dall’ingegneria ambientale), dove l’elemento “gabbione”, al fine di soddisfare le esigenze di comfort, subisce una serie di trasformazioni ed adatta-menti che verranno monitorati e valutati nella sperimentazione su prototipi.

MARIACRISTINAFORLANI1

Sustainable use and supply of materials between

Nel documento SCUOLe DI DOTTORATO 37 (pagine 139-144)

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