Questo lavoro propone alcune indicazioni sulle quali basare la redazione di un brief di progetto per un insediamento temporaneo che si confronti con i paradigmi della flessibilità, del basso impatto ambientale e dell’alta efficienza energetica.
Il contesto in cui si colloca è costituito dall’esigenza espres-sa dal Comune di Milano di progettare un insediamento tempo-raneo in uno spazio di verde urbano. L’amministrazione comu-nale milanese, prevedendo di dover soddisfare un fabbisogno di alloggi destinati ad un target di pubblico giovane, sia per eventi eccezionali (come la durata dell’Expo 2015), che per occasioni ricorrenti (come la settimana della moda), ha pensato di orien-tarsi verso una soluzione architettonica che sappia essere flessi-bile e temporanea quanto le occasioni per le quali è concepita.
In aggiunta poi, alla tematica della flessibilità e in accordo con il tema dell’Expo – nutrire il Pianeta, energia per la vita – gli altri due paradigmi progettuali sui quali è stata posta l’attenzione sono, come introdotto in apertura, il basso impatto ambientale e l’alta efficienza energetica.
1Politecnico di Milano.
Hanno partecipato ai lavori preparatori e alla stesura del contributo: Claudio Beccarelli, Gaia Costa, Chiara Ducoli, Claudio Del Pero, Dashamir Marini, Claudio Martani, Rubina Ramponi, Federico Rolleri, Anna Ronchi.
Massimo Lauria (edited by) Produzione dell’Architettura tra tecniche e progetto. Ricerca e innovazione per il territorio = Architectural Planning between build and design techniques. Glocal oriented research and innovation, ISBN 978-88-8453-988-5 (online) ISBN 978-88-8453-990-8 (print) © 2010 Firenze University Press
Innanzitutto è bene chiarire cosa si intenda per flessibilità, basso impatto ambientale e alta efficienza energetica in riferimen-to ad un insediamenriferimen-to temporaneo.
117 Progettare temporaneo
Il paradigma della flessibilità nel ciclo di vita degli insedia-menti temporanei può essere declinato in tre aspetti. Rispetto ai materiali e agli elementi tecnici di cui esso è costituito la flessi-bilità è relazionata alla presenza di prestazioni come la movibili-tà, la componibilità e la scomponibilità. Rispetto agli spazi inve-ce questo paradigma è riferibile alla proprietà degli ambienti interni ed esterni di poter essere riconfigurati, in risposta alle esi-genze dell’utenza (che non sono fisse). Infine, in riferimento a tutto il ciclo di vita di una singola cellula o dell’intero insedia-mento e non solo alla loro fase d’uso, il paradigma della flessibi-lità si riferisce alle caratteristiche di progetto che gli consentono di raggiungere risultati di qualità minimizzando l’uso delle risor-se ed il consumo del suolo.
Il paradigma del basso impatto ambientale, invece, può essere individuato come il tentativo di limitare al minimo l’insieme degli effetti, positivi e negativi, diretti ed indiretti, temporanei e perma-nenti, che una determinata opera genera sull’ambiente, inteso come il sistema complesso delle risorse umane e naturali e delle loro interazioni. Questo paradigma, rispetto alla specificità dell’in-sediamento temporaneo, si riferisce particolarmente alla fase in cui esso è disallestito, quindi alla sua capacità di limitare al minimo gli effetti che esso lascia stabilmente sull’area.
Infine, il paradigma dell’alta efficienza energetica in un insedia-mento temporaneo è riferito alle prestazioni che esso offre rispet-to ai requisiti di isolamenrispet-to termico, di inerzia termica, di control-lo solare, di ventilazione. Più elevate sono le prestazioni, minore è la necessità di ricorrere agli impianti meccanici per garantire un ottimale microclima interno allo spazio racchiuso dalla membrana e, di conseguenza, maggiore è il risparmio energetico.
Questo ultimo paradigma, nello specifico delle strutture temporanee, trova applicazione nella scelta di materiali e solu-zioni che consentano di ridurre al minimo la richiesta di suppor-to meccanico per il riscaldamensuppor-to e il raffreddamensuppor-to dell’am-biente interno. Particolarmente critico rispetto a questa imposta-zione sembra essere il ruolo del materiale, in quanto sia le pre-stazioni legate alla leggerezza e manovrabilità degli elementi, sia quelle legate alla loro trasmittanza e alla loro capacità di accumu-lare calore, dipendono fortemente dalle specificità del materiale di cui sono costituite.
Poiché però nessuna esperienza progettuale può risolversi alla scala del singolo elemento senza contemplare la sua aggregazione con gli altri, all’interno del tavolo dei materiali i ragionamenti pro-dotti per aumentare la flessibilità, mitigare l’impatto ambientale e incrementare l’efficienza energetica sono stati declinati in tre diver-se scale: quella della singola cella, quella delle infrastrutture e quelle delle aree comuni e dei servizi.
Sulla base di queste premesse è stato articolato un lavoro che può essere distinto in tre fasi:
a) una bibliografia ragionata, derivata da un’indagine della let-teratura, divisa per le tre aree tematiche (flessibilità, basso impatto ambientale ed alta efficienza energetica) e declina-ta, per ognuna di esse, alle tre scale: infrastrutture, spazi comuni e singole celle;
b) una raccolta di suggerimenti pre–progettuali. In questa seconda fase vengono presentati alcuni esempi di architet-ture temporanee realizzate in accordo con i principi di fles-sibilità, basso impatto ambientale ed alta efficienza energe-tica. I suggerimenti riportati sono declinati alle 3 scale:
infrastrutture, spazi comuni e singole celle (queste ultime distinte in: strutture pneumatiche, strutture scheletro/pelle e strut-ture rigide semoventi), e per ognuna di esse vengono eviden-ziati: i problemi dimensionali, la fattibilità e le criticità;
c) una lista di indicatori estrapolati dalla bibliografia ragionata.
Questi indicatori derivano da una rivisitazione critica dell’ap-proccio esigenziale–prestazionale e consentono di indicare, per ognuna delle tre tematiche e ad ognuna delle scale, quali sono gli aspetti su cui porre l’attenzione in fase di progettazione (ad esem-pio gli indicatori emersi relativamente al tema del basso impatto ambientale e con riferimento alla scala della cella sono stati: traspor-tabilità, leggerezza, sicurezza in fase di montaggio, sicurezza in fase d’uso, montabilità/smontabilità, curabilità, resistenza all’usura, modularità, facilità di stoccaggio, riutilizzabilità e riciclabilità).
ANNAMANGIAROTTI, EMILIACOSTA, ALESSANDRAZANELLI1