• Non ci sono risultati.

Tecniche, materiali e progetto di recupero

Nel documento SCUOLe DI DOTTORATO 37 (pagine 131-135)

Nell’ambito dell’attività di ricerca volta all’implementazione delle tematiche inerenti l’innovazione in architettura e la sua pro-duzione attraverso la tecnica e il progetto, si è scelto in concomi-tanza con le attività del seminario OsDotta ‘09, di sviluppare un iter di studio relativo ai metodi di controllo e progettazione dell’esistente, proponendo come campo d’applicazione specifico il restauro del moderno; tematica fortemente annessa alle “questioni di recupero e riuso”.

In via preliminare, si è ritenuto utile definire una affidabile base di partenza per affrontare in maniera critica il tema di ricerca, e più in particolare, indagare sui possibili rapporti che coinvolgo-no le tecniche materiali nell’ambito del “progetto dell’esistente”.

A tal fine sono state predisposte schede bibliografiche sinteti-che, (abstract analitico, bibliografia tematica correlata, chiavi di let-tura ai testi, ecc.) ritenute utili per la sistematizzazione delle infor-mazioni e della letteratura proposta ai dottorandi dai relatori delle diverse comunicazioni di azzeramento. Ciò ha consentito, in paral-lelo alle attività di sperimentazione e di progettazione, la progres-siva costruzione di una bibliografia ragionata.2

1Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria.

Hanno partecipato ai lavori preparatori: Maria Concetta Barbara, Alessandra Focà, Pietro Gaetano, Mariateresa Mandaglio.

2Tutor di questa attività: Francesca Giglio e Francesco Pastura.

Massimo Lauria (edited by) Produzione dell’Architettura tra tecniche e progetto. Ricerca e innovazione per il territorio = Architectural Planning between build and design techniques. Glocal oriented research and innovation, ISBN 978-88-8453-988-5 (online) ISBN 978-88-8453-990-8 (print) © 2010 Firenze University Press

Le argomentazioni delle attività seminariali (comunicazioni di

“azzeramento”) hanno attinto i propri contributi di dibattito dalla consolidata esperienza culturale del progetto e delle politiche tecniche, osser-vate e “filtrate” da riflessioni ad ampio raggio su profili socio–eco-nomici, legislativi e ambientali.3

Facendo riferimento all’affidabile strategia d’approccio che vede il recupero, quanto la progettazione ex–novo, come univoca prospettiva di intervento, le comunicazioni scientifiche sono state orientate all’ottenimento dell’obiettivo primario della individuazione delle peculiarità, intese come codice genetico e, al tempo stesso, para-metri utili ad evidenziare le potenzialità coerenti con le opportuni-tà di intervento.

La scelta dell’edificio per lo svolgimento della sperimentazione sul campo di tipo metaprogettuale, applicata al recupero di un importante edificio della città, è ricaduta sulla “Rotonda Nervi” e il relativo complesso turistico balneare annesso; ciò motivato dalla compresenza di molteplici fattori che hanno consentito la defini-zione di un articolato percorso progettuale.

In sintesi, si tratta di una costruzione, situata nel centro della città di Reggio Calabria, risalente agli anni ’70, il cui progetto viene attribuito a Pierluigi Nervi che, in quello stesso periodo, era coin-volto nella progettazione dell’autostrada A3 e che avrebbe offerto il suo contributo professionale e scientifico ad un gruppo di pro-gettisti locali incaricati di definire un nuovo assetto della struttura turistico balneare della città.

3Articolazione delle comunicazioni:

Lezione 1: Questione di recupero e riuso. Attilio Nesi.

Lezione 2: Materia e materiali per il recupero dell’architettura. Rosario Giuffré, Giuseppina Foti, Corrado Trombetta, Consuelo Nava.

Lezione 3: Architettura ecologica attraverso la tecnica: innovazione ed eco-logicità tra industria e artigianato. Adriano Paolella.

Lezione 4: Il linguaggio del materiale nel moderno: conservazione e fungibi-lità. Giuseppe Arcidiacono.

Lezione 5: Durata valutazione del ciclo di vita e opzione tecniche e materi-che. Massimo Lauria, Maria eresa Lucarelli.

Lezione 6: Messa in sicurezza di una preesistenza in zona sismica. Giuseppe Arena.

133 Tecniche materiali e progetto di recupero

Il nuovo complesso, realizzato in calcestruzzo armato era desti-nato a sostituire il vecchio lido comunale costituito dalle “baracchette”

e dai servizi ricreativi annessi, realizzati in legno, gravitanti attorno alla storica rotonda sul mare, icona storica molto importante per alcu-ne dinamiche socioculturali della città fino agli anni sessanta.

Immagini storiche ed attuali della Rotonda Nervi.

Sul piano operativo, preso ad esempio un generico processo edilizio, si è individuata, in prima analisi, l’attività di indagine attra-verso la definizione di un articolato programma per la conoscenza che analizzasse criticamente le preesistenze, rilevandone le condizio-ni sostecondizio-nibili di fattibilità: Piano di conoscenza (protocollo di rilievo) – scomposizione/identificazione dell’organismo edilizio e sua col-locazione nel contesto geografico e socio–tecnico; declinazione degli elementi tecnici.

Tale processo conoscitivo è avvenuto attraverso una lettura del sistema ambientale e tecnologico (vedi figura sopra), tendenzialmente indagati attraverso criteri di analisi riguardanti gli aspetti fondanti le azioni di adeguamento finalizzate al conseguimento di un maggior grado di soddisfazione dell’utenza.

Nell’affrontare quindi un percorso metodologico sul concetto di prestazione – fondato sulle nozioni di esigenze, requisiti e prestazioni quali metro di giudizio delle qualità delle trasformazioni costruttive – si è scelto di approfondire gli aspetti relativi alle condizioni strutturali e di sicurezza, di fruibilità e accessibilità, di degrado del sistema tec-nologico, di prestazioni energetiche e assetti ambientali, alle condi-zioni di comfort indoor.

Il percorso così definito ha condotto alla determinazione di due scenari principali dove la proposta progettuale dell’opera viene orientata verso la riqualificazione stessa dell’immagine ricercata, ripercorrendo criticamente i confini espressivi delle identità pre-senti, indagandone le relazioni tra sistemi costruttivi e sistemi con-figurativi, individuandone strumenti e criteri di intervento volti alla conservazione dei valori originari. In conclusione i due scenari si carat-terizzano: l’uno, attraverso il legame con l’innovazione delle soluzioni tecnologiche, le tecniche d’impiego di materiali nuovi e tradizionali;

l’altro, rispetto all’individuazione delle identità tecniche e morfologiche mediante una ricerca linguistica delle forme dell’architettura.

FRANCESCOBAGNATO, MARTINOMILARDI1

Nel documento SCUOLe DI DOTTORATO 37 (pagine 131-135)

Documenti correlati